mercoledì 4 luglio 2018

COSA FA LA SOMMA?

Gli italiani sottostimano la quota di popolazione sopra i 65 anni e sovrastimano quella di immigrati e di persone con meno di 14 anni. Oggi abbiamo circa 2 pensionati per ogni 3 lavoratori. Questo rapporto è destinato a salire nei prossimi anni. Secondo le previsioni del Fondo Monetario Internazionale a legislazione invariata, a partire dal 2045 avremo addirittura un solo lavoratore per pensionato. Oggi un reddito pensionistico vale l’83% del salario medio. In queste condizioni, con un solo lavoratore per pensionato, quattro euro su cinque guadagnati col proprio lavoro andrebbero a pagare la pensione a chi si è ritirato dalla vita attiva. Tutti sono d’accordo sul fatto che bisogna contrastare l’immigrazione irregolare. Bene, ma si dimentica un fatto importante: per ridurre l’immigrazione clandestina il nostro Paese ha bisogno di aumentare quella regolare. Tanti i lavori per i quali non si trovano lavoratori alle condizioni che le famiglie possono permettersi nell’assistenza alle persone non-autosufficienti, tanti i lavori che gli italiani non vogliono più svolgere. Nel lavoro manuale non qualificato sono oggi impiegati il 36% dei lavoratori stranieri in Italia, contro solo l’8% dei lavoratori italiani e lo Skills Outlook dell’Ocse segnala una forte polarizzazione nella domanda di lavoro, con richieste di personale sia altamente qualificato che addetto a mansioni ai livelli più bassi della scala retributiva. Un problema dell’oggi Il declino demografico è un problema molto più vicino nel tempo di quanto si ritenga. Ai ritmi attuali, nell’arco di una sola legislatura, la popolazione italiana, secondo scenari relativamente pessimistici, ma non inverosimili, potrebbe ridursi di circa 300.000 unità. E’ come se sparisse una città come Catania. Dimezzando i flussi migratori in cinque anni perderemmo, in aggiunta, una popolazione equivalente a quella odierna di Torino, appesantendo ancora di più il rapporto fra popolazione in età pensionabile e popolazione in età lavorativa. A questo proposito l’Istat ha recentemente segnalato come da noi “si continuano a destinare risorse troppo scarse a tutela dei principali rischi sociali”: la spesa per le famiglie, il sostegno in caso di disoccupazione, la formazione, il reinserimento nel mercato del lavoro ed il contrasto alla povertà ci vedono agli ultimi posti in Europa (ISTAT, Rapporto annuale 2014). Senza l’immigrazione, secondo le stime di Eurostat, perderemmo 700.000 persone con meno di 34 anni nell’arco di una legislatura.

(Stralci dalla Relazione annuale 2018 del Presidente INPS)

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Decreto Legislativo 18 aprile 2016, n. 50 in G.U. n. 91 del 19 aprile 2016 - s.o. n.10 
Codice dei contratti pubblici - detto "Codice degli appalti"

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Nota: entrambe gli addendi non sono stati generati da una f(x) dove x sono i migranti. Irregolari o regolari. 

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