sabato 23 dicembre 2023

CIVIDALE - UDINE 59-92: LE PAGELLE

 

MARANGON 5,5

Personalità e idee non mancano, ma le esecuzioni peccano di precisione e dei giusti tempi.

Minuti 20 –  punti 9 - 2/4 da due 1/4 da tre - 3 rimbalzi

REDIVO 5,5

Dopo un avvio all’altezza della sua fama e si spegne anche lui in una gara che troppo presto è diventata per gli avversari quasi  un allenamento.

Minuti 26 – punti 6 - 2/4 da due 0/3 da tre 2/2 ai liberi - 3 rimbalzi 4 assist

MIANI 5

Cerca di limitare i falli, ma anche lui finisce travolto dal gioco bianconero e in attacco non riesce ad incidere.

Minuti 32 – punti 6 - 3/6 da due 0/1 da tre 1/1 ai liberi - 5 rimbalzi 2

MASTELLARI 5

Entra nel secondo quarto e sbaglia due triple: non sembra serata neanche stavolta e il coach lo toglie a lungo dal match per rilanciarlo a partita abbondantemente conclusa. La musica non cambia.

Minuti 11– punti 3 -  0/1 da due 1/4 da tre

ROTA 5,5

Nell’unico quarto in cui c’è ancora partita il capitano sembra dare la carica ai suoi come “ai bei tempi” con alcune conclusioni importanti, poi finisce travolto assieme ai compagni.

Minuti 26 – punti 12 - 1/2 da due 3/8 da tre 1/1 ai liberi   - 1 rimbalzo 2 assist

BERTI 5

Qualche buona giocata a inizio match, poi va in confusione come il resto della truppa.

Minuti 23 – punti 8 - 3/4 da due - 3 rimbalzi

ISOTTA 5,5

Prova a dare maggiore energia ai suoi, ma i risultati non sono tali da poter cambiare l’andamento di un match finito assai presto.

Minuti 15 – punti 6 - 3/6 da due 0/2 da tre

COLE 5

Apporto impalpabile con troppi errori, pare ancora un corpo estraneo.

Minuti 20 – punti 2 - 1/4 da due 0/4 da tre - 7 rimbalzi

DELL’AGNELLO 5,5

Partita di grande sofferenza per un lottatore come lui che, al pari dei compagni, non riesce ad arginare l’impeto degli avversari.

Minuti 24 – punti 7 - 2/2 da due 1/1 da tre  3 rimbalzi 1 assist

 PILLASTRINI 5

Udine fa del gioco perimetrale la sua forza come ben si era visto all’andata e il coach non riesce a trovare le contromisure per arginare i cecchini in maglia bianconera. Ruota gli uomini a disposizione, ma l’impressione è che la squadra sia diventata ancora più fragile rispetto all’inizio del torneo e si sciolga non appena gli avversari scappano e preoccupa non poco l’involuzione di diversi giocatori chiave che rendono al di sotto delle loro possibilità.

DERBY SENZA STORIA: UDINE MARAMALDEGGIA IN VIA PERUSINI (59-92)

 

Regalarsi e regalare ai proprio tifosi un Natale con i fiocchi mettendo sotto l’albero lo scalpo dell’APU OWW Udine ma soprattutto aggiungendo 2 punti alla propria anemica classifica era alla vigilia un’impresa degna di rivaleggiare con le prodezze che Tom Cruise sforna nell’arcinota serie di Mission Impossible, aggiungendoci pure un pizzico di evoluzioni care al Maverick di Top Gun.

Il verdetto del campo è stato impietoso, perché la “truppa” di Vertemati non ha fatto sconti e sfoggiando ancora una volta il suo micidiale tiro dall’arco si è guadagnata altri due punti utili nel suo inseguimento alla vetta, condannando i ducali a passare delle festività con poche luci per addobbare l’albero.

Pillastrini si affida in partenza a Rota, Redivo, Cole, Dell’Agnello e Berti mentre Vertemati risponde con Monaldi, Clark, Gaspardo, Alibegovic e Delia con i ducali subito molto reattivi sotto il canestro ospite e match in grande equilibrio (9-10 a 5’26”), perché Udine sfoggia sempre percentuali dall’arco stile NBA contro la vivacità dei padroni di casa e guadagna il primo allungo sul 9-15 a 4’10” dopo un’altra tripla di un’implacabile Monaldi e una penetrazione di Ikangi; le Aquile però non mollano e si riportano sotto con Miani e Dell’Agnello, con Udine che non si fa impressionare e mantiene 5 punti di vantaggio a 1’06” (20-25) dopo essersi portata sul +9 e chiude ancora avanti la prima frazione 23-29. Alla ripresa del gioco riprende il “bombardamento” e Udine vola sul +15 a 7’56” (23-38) sempre grazie al tiro dalla distanza azionato da un ottima circolazione della palla a cui la Gesteco non riesce a replicare sul fronte offensivo e Pillastrini chiama minuto per cercare di fermare l’inerzia; niente da fare, perché i suoi non riescono a trovare conclusioni pulite e devono attendere 4’51” dalla sirena di metà gara per smuovere il punteggio con un 1/2 ai liberi di Marangon (24-41) quando la gara è già compromessa e le squadre che vanno al riposo sul 33-53. Nel terzo quarto Udine non alza il piede dall’acceleratore, continua a macinare le sue soluzioni di gioco e costringe i gialloblù a viaggiare in apnea su parziali che si dilatano fino ai 30 punti di margine, anche perché in campo tra i ducali inizia a serpeggiare rassegnazione mentre sulle tribune continua incessante il tifo di casa come se nulla fosse successo. L’ultima frazione è utile solo ai fini statistici, perché stasera troppo è apparso il divario tra le due squadre anche solo per contenere il passivo, per un derby che va in archivio sul 59-92 finale per Udine e che è stato lontano parente dei precedenti solamente per un quarto di gara.


UEB  GESTECO CIVIDALE – APU OWW UDINE 59 – 92

(23-29, 33-53, 41-71)

 UEB GESTECO CIVIDALE

Marangon 9, Redivo 6, Miani 6, Mastellari 3, Rota (k) 12, Furin n.e, Dri n.e., Pittioni n.e., Berti 8, Isotta 6, Cole 2, Dell’Agnello 7.

Allenatore: Stefano Pillastrini

Vice: Federico Vecchi e Alessandro Zamparini

Tiri liberi 7/8, Tiri da due 17/33, Tiri da tre 6/27, Rimbalzi 30 (23 dif. 7 off.)

 APU OWW UDINE

Vedovato 2, Clark 10, Alibegovic 11, Caroti 12, Gaspardo 12,  Delia 12, Da Ros 3, Herdic 2,  Agostini, Monaldi (k) 24, Ikangi 4.

Allenatore: Adriano Vertemati

Vice: Giorgio Gerosa e Lorenzo Pomes

Tiri liberi 16/19, Tiri da due 14/28, Tiri da tre 16/34, Rimbalzi 39 (29 dif. 10 off.)

 

Arbitri: Duccio Maschio di Firenze, Fabio Ferretti di Teramo e Fulvio Grappasonno di Chieti

Spettatori 2.750 



sabato 16 dicembre 2023

LA GESTECO AFFONDA CONTRO PIACENZA (62-85)

 

La Gesteco Cividale attendeva in Via Perusini l’Assigeco Piacenza per dare un importante segnale di continuità dopo il successo esterno di Chiusi, far sentire “il fiato sul collo” a Cento che la precede in classifica di 2 punti e soprattutto occupa l’ultimo posto utile per guadagnare play-off e salvezza al termine della prima fase. A rendere complicata la missione anche per una settimana “on fire” di avvicinamento al derby pre-natalizio, un avversario che occupa una tranquilla posizione di metà classifica e capace di infliggere all’andata in Emilia il passivo più ampio subito dagli uomini di Pillastrini (72-87).

Niente da fare anche stasera, con i gialloblù che incassano una pesante sconfitta, senza mai dare l’impressione di poter riuscire ad invertire la rotta ed impensierire l’Assigeco.

Si parte con Rota, Redivo, Cole, Dell’Agnello e Berti per Cividale mentre Salieri risponde con Sabatini, Querci, Veronesi, Miller e Skeens con Cole ad aprire subito le ostilità con una tripla, prima che salga in cattedra Skeens con 6 punti consecutivi sottomisura per il 3-6 a 7’12” e Pillastrini che chiama minuto a 5’09” sul 3-10 per cercare di trovare soluzioni alla sterilità offensiva dei suoi; bisogna però aspettare il 1’58” per una tripla di Miani che accorcia sul 6-14 con il primo periodo che va in archivio sul 10-16 dopo una bella penetrazione di Isotta e altri due punti Miani. Alla ripresa Cividale beneficia di un buon impatto di Isotta per portarsi sul 15-16  con un azione da tre punti che dà speranza e una frazione che si snoda inizialmente sul filo dell’equilibrio con i piacentini che però si mantengono prima sempre avanti, in un match caratterizzato fin qui da molti errori nelle conclusioni (22-29 al 3’49”), e poi piazzano un’accelerata favorita da molte palle perse dai ducali che li manda al riposo con 17 punti di vantaggio (25-42) dopo due liberi di D’Almedia. Nel terzo quarto Piacenza si porta sul + 20 (31-51) e mantiene il controllo sul match perché le Aquile, tra cui si fa notare positivamente il play Isotta, non riescono a trovare il bandolo della matassa e continuano a perdere troppi palloni, a subire troppo in difesa con percentuali insufficienti al tiro, per riuscire ad impensierire gli ospiti che alla penultima sirena chiudono sul 48-68. L’ultimo periodo non muta il copione, con gli emiliani che controllano senza patemi l’andamento della gara che li vede costantemente avanti di 20 lunghezze e condanna le Aquile ad una severa lezione (62-85) in attesa di ricevere l’APU tra sette giorni, in un clima bene diverso da quello che fu il primo derby nel dicembre 2022.

UEB  GESTECO CIVIDALE – ASSIGECO PIACENZA  62 – 85

(10-16, 25-42, 48-68)

UEB GESTECO CIVIDALE

Marangon 6, Redivo 12, Miani 11, Mastellari 6, Rota (k) 4, Furin, Dri n.e., Baldini n.e., Berti 6, Isotta 11, Cole 6, Dell’Agnello.

Allenatore: Stefano Pillastrini

Vice: Federico Vecchi e Alessandro Zamparini

Tiri liberi 20/23, Tiri da due 12/29, Tiri da tre 6/27, Rimbalzi 41 (30 dif. 11 off.).

ASSIGECO PIACENZA

Miller 16, Gallo 5, D’Almeida 2, Veronesi 10, Querci 7, Skeens 12, Bonacini 7, Serpilli 16, Sabatini (k) 5, Filoni 5

Allenatore: Stefano Salieri

Vice: Alejandro Manzo e Alessandro Susino

Tiri liberi 14/22, Tiri da due 22/36, Tiri da tre 9/28, Rimbalzi 32 (26 dif. 6 off.)

 

Arbitri: Marco Vita, Salvatore Nuara e Edoardo Ugolini

Spettatori 1.800 circa

 


giovedì 7 dicembre 2023

GESTECO: LA STRADA PER LA SALVEZZA CAMBIA DIREZIONE

Quella con Orzinuovi doveva essere la partita della svolta, la posa del primo mattoncino su cui trovare fondamento e slancio per costruire un filotto di successi in grado di ridare concretezza ad una risalita verso una difficile, ma ancora possibile salvezza diretta attraverso la conquista dell'ottavo posto alla fine della prima fase, magari in extremis, nell'ultimo secondo utile della fase ad orologio, come migliore tradizione delle Eagles. Un successo atteso per far ritrovare al gruppo squadra-staff tecnico-dirigenza-tifoseria "l'antico" entusiasmo, l'eccezionale miscela alla base di tante fortune in casa Gesteco e buttarsi alle spalle ansie e preoccupazioni crescenti a cui, sulle sponde del Natisone, non si era abituati.

E svolta è stata, anche se purtroppo non nella direzione voluta perché da ieri sera, al termine della nuova sconfitta rimediata da capitan Rota & C., tutte le componenti che costituiscono il mondo gialloblù sono andate a dormire con la consapevolezza che l'orizzonte è mutato drasticamente, come ha annunciato in conferenza stampa post gara il coach Stefano Pillastrini.

Il tecnico emiliano, riconosciuto all'unanimità come uno dei pilastri dei successi del club cividalese, unico a presentarsi in sala stampa dopo la sconfitta, ha dichiarato senza giri di parole che la mission del suo gruppo d'ora in avanti sarà di evitare l'ultima piazza, quella che significherebbe ritorno in serie B direttamente a fine aprile, senza neppure battagliare "nell'infernale" poule salvezza che al 9 giugno prossimo condannerà altre quattro delle sei squadre che non raggiungeranno l'ottavo posto nei due rispettivi gironi.

Dando ancora prova della statura umana e professionale, ancor prima che tecnica, il coach si è assunto tutta la responsabilità per la situazione venutasi a creare e per sua diretta ammissione figlia di scelte estive nella costruzione del roster che non hanno dato i frutti che si attendeva in termini di crescita e competitività dell'intero gruppo, dicendosi nel contempo pronto - senza mollare di un centimetro-  a ricercare le soluzioni che possano coronare il raggiungimento dell'obiettivo salvezza incamminandosi sul nuovo, irto e lungo cammino che sarà necessario percorrere.

Terminata la gara, dopo che i presenti avevano come sempre incitato sportivamente e con calore la squadra dal primo all'ultimo minuto, nell'ambiente ducale più che delusione per la mancata vittoria e la svolta tanto attesa è subentrata la frustrazione per una sconfitta che è maturata con lo stesso copione fin qui andato in scena dall'inizio del campionato, escludendo le due vittorie ormai lontane a Orzinuovi e in casa con Chiusi: Aquile che partono contratte, subiscono quasi subito un break di dieci-quindici punti e poi più con l'orgoglio che con il gioco cercano di recuperare, con avversari che le ricacciano ogni volta a distanza e nei minuti finali fanno svanire le rimonte che tante volte in passato avevano premiato la Gesteco sul suono dell'ultima sirena.

Copione pressoché identico a prescindere dall'avversario, sia che si tratti delle corazzate del campionato che avversari, sulla carta, più alla portata di Cividale.

Indiscutibilmente il momento è assai delicato per la società di Davide Micalich e spendere fiumi d'inchiostro sull'analisi delle scelte che non hanno prodotto i risultati sperati o peggio ancora abbandonarsi ai rimpianti per chi non c'è più e magari prendere di mira i nuovi arrivati, non sarebbe di aiuto alcuno nella ricerca delle soluzioni che possano permettere di raggiungere alla fine l'obiettivo stagionale della salvezza.

Queste valutazioni, semmai, avranno tutto il tempo e la dignità per essere fatte quando l'intera stagione avrà dato i suoi verdetti senza appello, perché se è pur vero che l'obiettivo si è notevolmente complicato altrettanto indiscutibile è il fatto che, una volta presa la consapevolezza del nuovo percorso da fare, la strada per raggiungere la salvezza è ancora lunga e ben lungi dall'essere compromessa.

Gli ingredienti da mettere in saccoccia per la nuova strada necessitano senza dubbio di mantenere grande sangue freddo ed evitare di cadere nello scoramento, nella rassegnazione o in psicodrammi vari: per Cividale raggiungere la salvezza anche attraverso l'ultimo secondo dei play-out equivale a vincere un campionato e la circostanza è, giova ripeterlo, ancora alla portata.

Magari non proprio della squadra smarrita vista ieri sera e in altre "recite" stagionali  ma di quella che potrà diventare, ritrovando motivazioni, forse unità d'intenti nello spogliatoio e applicando le nuove soluzioni che lo staff tecnico sarà capace di individuare, sempre con l'appoggio incondizionato della tifoseria ed il supporto vigile della dirigenza che valuterà la possibilità di intervenire con eventuali innesti mirati e dal certo valore aggiunto, qualora il mercato ne offrisse la possibilità e le risorse lo permettano.

E l'occasione per iniziare subito è pronta e servita: domenica i ragazzi di Pillastrini sono attesi a Chiusi per respingere il tentativo di aggancio dei locali, battuti sonoramente in via Perusini due mesi fa nell'unica gara vinta da Cividale senza se e senza ma.

E se dovesse andare male? Se è vero, come è vero, che l'avventura delle Aquile è un progetto serio che si è sempre basato sullo stretto connubio tra passione, sportività e competenza nessun dramma; la legge dello sport indica da sempre la via in caso di sconfitta: fare tesoro degli errori, rialzare la testa e ripartire di slancio dato il nuovo contesto di riferimento. 

Ben oltre il risultato di Chiusi o di questa stagione.


GESTECO-ORZINUOVI 71-75: LE PAGELLE

MARANGON 5,5

Apporto impalpabile in fase offensiva, qualcosa di più sotto il canestro in difesa, dove cerca di dare manforte ai compagni di reparto che soffrono le iniziative di Basile dovendo ricorrere a continui falli.

Minuti 12 –  punti 2 - 1/1 da due 0/1 da tre - 3 rimbalzi

REDIVO 7

Ancora una volta Lucio è costretto a fare in attacco “one man show”, dovendo cercare lo spazio per il tiro dalla distanza, attaccare il ferro a ripetizione e fornire assist ai compagni (ben 9 alla fine) e subire falli. Ogni tanto deve forzare le soluzioni, ma se non ci pensa lui…

Minuti 35 – punti 24 - 5/12 da due 2/7 da tre 8/9 ai liberi - 4 rimbalzi 9 assist

MIANI 6,5

Anche questa volta esce per 5 falli e perde 3 palloni, ma compensa facendo intravedere lampi di ciò che in passato ha fatto la fortuna delle Aquile in molte occasioni negli anni precedenti: 3 recuperi, difesa e tiri centrati che mantengono viva la speranza di una rimonta che neppure stavolta però viene conclusa con successo.

Minuti 28 – punti 17 - 5/8 da due 2/3 da tre 1/1 ai liberi - 5 rimbalzi 2 assist

MASTELLARI 5

D’accordo che il coach gli concede poco spazio e non è chiaro quanto sia in ripresa dal guaio muscolare patito un mese fa, ma il suo apporto è deficitario sia in attacco che in difesa dove colleziona solo due tiri (errati) con una palla persa e 4 falli commessi.

Giocatore da recuperare probabilmente ben oltre il piano squisitamente tecnico.

Minuti 9 – punti 0 -  0/2 da tre

ROTA 5,5

Fuori discussione l’impegno e la grinta che ci mette come ai “bei tempi” trovandosi spesso anche a fronteggiare il totem Basile con efficacia migliore dei compagni di reparto, ma i tiri sbagliati sono troppi e in momenti cruciali per il match, così come non sempre lucida è la gestione della palla.

Minuti 36 – punti 2 - 1/2 da due 0/5 da tre  - 6 rimbalzi 4 assist

FURIN 5

Poco spazio anche per lui, nel quale soffre parecchio la fisicità e l’esperienza degli avversari, senza riuscire a dare contributi importanti alla causa.

Minuti 8 – punti 2 - 1/2 da due - 3 rimbalzi 4

BERTI 5

Contributo deficitario alla causa, soffrendo da subito Basile e caricandosi di 5 falli nei 7 minuti sul parquet.

Altro giocatore che necessita di essere recuperato sotto ogni punto di vista per riuscire nell’impresa di risalire la china.

Minuti 7 – punti 2 - 1/1 da due - 1 rimbalzo

ISOTTA 5

Nei 2 minuti che il coach gli concede nella prima metà di gara dimostra di essere ben lontano dal poter dare un contributo adeguato alle necessità della squadra.

Spaesato.

Minuti 2 – punti 0 - 0/2 da due

COLE 5,5

L’avvio è promettente con buone soluzioni al tiro ed efficacia a rimbalzo ma con il passare dei minuti, come accaduto nelle uscite precedenti, esce lentamente dal match e dagli schemi affidandosi, anche poco servito dai compagni, ad iniziative individuali collezionando anche 3 palle perse

Minuti 27 – punti 9 - 2/4 da due 1/4 da tre 2/2 ai liberi - 5 rimbalzi

DELL’AGNELLO 6

Nell’ennesima gara stagionale di sofferenza collettiva sia in attacco che in difesa, Jack garantisce sempre un rendimento pari alle sue potenzialità sia tecniche che caratteriali e che consentono alla barca ducale di rimanere a galla per lunghi tratti, prima di colare a picco nei finali.

Minuti 35 – punti 11 - 5/6 da due 1/3 da tre 0/2 ai liberi - 6 rimbalzi 3 assist

PILLASTRINI 8

Facendo sfoggio di grande onestà intellettuale, da vero condottiero si presenta in sala stampa e senza giri di parole ammette il fallimento delle scelte estive di cui dichiara di sentirsi primo responsabile e pronto a cercare le soluzioni per portare la cifra tecnica e agonistica della sua squadra al livello che lui ritiene ancora superiore rispetto a quanto fin qui è riuscito a dimostrare.

Altrettanto diretto e realista nel fissare la mission da qui in poi: evitare l'ultimo posto e guadagnarsi il diritto a giocarsi a maggio la salvezza nella roulette russa dei play-out.

Riassettare un auto a gran premio iniziato è cosa assai critica e dagli esiti tutt’altro che probabili specialmente se gli avversari dispongono di Red Bull e Mercedes, ma la "corsa" è ancora lunga e le qualità del “meccanico” fuori discussione.

mercoledì 6 dicembre 2023

NOTTE FONDA PER LA GESTECO: ORZINUOVI SBANCA VIA PERUSINI (71-75)

 

Nella seconda giornata del girone di ritorno della prima fase di qualificazione l’incontro di Via Perusini contro l’Agribertocchi Orzinuovi, battuta all’andata e all’ultimo posto della classifica in coabitazione con Chiusi a sole 2 lunghezze dalla Gesteco, rappresentava il primo vero snodo d’importanza capitale per le Aquile cividalesi, alle prese con una crisi di risultati del tutto inedita nella vita della società del Presidente Micalich.

La vittoria era necessaria “come il pane” per rimpinguare l’anemica classifica e rilanciare la “truppa ducale” nella “battaglia” per la salvezza ma soprattutto per ridare fiducia ed entusiasmo al gruppo di Stefano Pillastrini e più in generale all’ambiente gialloblù preoccupato per l’andamento del campionato ed evitare di essere risucchiati pure in piena lotta per evitare quell’ultimo posto in graduatoria che comporta la retrocessione diretta a fine regular season.

Il verdetto del campo invece è stato avverso, con Orzinuovi che passa in via Perusini con merito, dopo un incontro condotto praticamente dall’inizio alla fine con autorità e la sola pecca di aver perso l’opportunità di guadagnare anche il vantaggio negli scontri diretti cedendo punti importanti nell’ultimo minuto.

La tensione per l’importanza della posta in palio è palpabile già in partenza quando scendono sul parquet Rota, Redivo, Cole, Dell’Agnello e Berti per Cividale e Zugno, Bertini, Leonzio, Basile e Brown per i lombardi, con i ducali che partono di slancio con un Dell’Agnello sugli scudi e una buona difesa per il 10-4 a 6’43” e coach Zanchi che chiama minuto dopo una tripla di Cole per il 13-7 che annulla il tiro dall’arco di Basile che aveva rimesso in scia gli ospiti. La mossa funziona perché è sempre Basile a tenere in scia gli ospiti con un’altra tripla e due liberi ricucendo il 15-14 a 3’50” e poi Donzelli firma il primo vantaggio ospite in penetrazione (15-16) a 3’20” con la Gesteco che smarrisce la via del canestro e chiude sotto la prima frazione per 19-24. Il secondo periodo vede Miani sfruttare le assistenze di Redivo e Dell’Agnello riportando a contatto le Aquile (23-24) in un amen e Rota fallire la tripla del sorpasso ma Basile è una sentenza (sono già 17 i punti messi a segno dal n. 7 ospite) e ricaccia subito i ducali a meno 6 (25-31) a 6’29” per poi portarli al massimo vantaggio (+8) sul 29-37; nel finale di frazione Redivo si accende e con assist e tripla riporta sotto la Gesteco (34-37) e così si arriva all’intervallo lungo sul 36-40, con il centro ospite autore di ben 21 punti (1/1 da due, 3/5 da tre e ben 10/10 ai liberi con 5 rimbalzi).

Alla ripresa del gioco gli uomini di Pillastrini partono “molli” mentre continua lo show di Basile con Orzinuovi che va a + 14 (36-50) dopo una schiacciata in contropiede di Donzelli e una tripla di Bertini a 6’15” e Cividale incapace di trovare la via del canestro; Dell’Agnello e Miani da tre provano a scuotere i gialloblù riportandoli a -9 (41-50) con coach Zanchi sollecito a chiamare minuto per sterilizzare sul nascere ogni velleità di rimonta. Miani con un’altra tripla riduce ancora il gap (44-50) e  sembra dare lo slancio decisivo ai suoi ma così non è perché gli ospiti piazzano un contro-parziale di 8-0 rimandano le Aquile “all’inferno” (44-58 a 2’01”) e chiudono ancora avanti di 14 lunghezze alla penultima sirena. Nell’ultima frazione, nonostante non venga mai meno l’incitamento del pubblico amico, i ragazzi di Pillastrini non riescono a trovare il bandolo della matassa per cercare di ribaltare la situazione, riuscendo solo a limare il divario nel 71-75 finale per mantenere il vantaggio negli scontri diretti grazie alla differenza canestri in forza del + 5 dell’andata.

Giuseppe Passoni

 

UEB GESTECO CIVIDALE – AGRIBERTOCCHI ORZINUOVI 71-75

(19-24, 36-40, 48-62)

UEB GESTECO CIVIDALE

Marangon 2, Redivo 24, Miani 17, Mastellari, Rota (k) 2, Furin 2, Bove n.e., Baldini n.e., Berti 2, Isotta, Cole 9, Dell’Agnello 13.

Allenatore: Stefano Pillastrini

Vice: Federico Vecchi e Alessandro Zamparini

Tiri liberi 11/14, Tiri da due 17/36, Tiri da tre 6/25, Rimbalzi 34 (26 dif. 8 off.).

AGRIBERTOCCHI ORZINUOVI

Donzelli 14, Bertini 6, Basile 28, Alessandrini, Trapani, Gasparin 7, Brown 2, Leonzio 5, Zilli n.e., Zugno 13.

Allenatore: Andrea Zanchi

Vice: Matteo Mattioli e Nicola Scrigna

Tiri liberi 25/33, Tiri da due 4/7, Tiri da tre 8/21, Rimbalzi 34 (28 dif. 6 off.)

 Arbitri: Stefano Ursi, Daniele Yang Yao e Marco Marzulli

Spettatori 2.000 circa


martedì 28 novembre 2023

DA DOVE VENIAMO: 28 NOVEMBRE 2020

Sembrano trascorse diverse ere geologiche, sportivamente parlando, dal 28 novembre 2020 quando davanti una ventina di addetti ai lavori e qualche parente, tutti rigorosamente muniti di mascherina e di autocertificazione attestante di non essere venuti a contatto nei 15 giorni precedenti con soggetti affetti da COVID-19, nel Palazzetto di via Perusini debuttava nel campionato nazionale di serie B la UEB Gesteco Cividale contro Senigallia.

Credo che ben in pochi nella Città Ducale erano al corrente di quell'evento che riportava il basket di livello sovraregionale a Cividale dopo 17 anni, tutti presi com'erano dalle severe regole di clausura imposte dalla nota pandemia e da torvi pensieri su quando e come saremmo usciti da quell'incubo.

In qualità di "addetto ai lavori" ebbi il privilegio di assistere all'evento in prima persona fruendo della possibilità di rincasare in deroga al "coprifuoco" delle 22,00 ben oltre quella serata, in cui la società del Presidente Micalich batteva per 91-75 i marchigiani e metteva il primo mattone nella costruzione di un edificio che in soli tre anni da "landa desolata" prendeva la forma di uno splendido palazzo in grado di ospitare quella che è diventata la più "genuina e corretta" tifoseria d'Italia. Oserei dire di più: il vanto di un'intera comunità, legata dal piacere di appartenere ad un gruppo con ideali condivisi, cosa in via di estinzione nell'attuale momento storico nella società occidentale, focalizzata sui desideri e i diritti dell'IO e poco interessata alle necessità del NOI.

Senza timore di smentite.

Non faccio fatica ad ammettere che mai avrei immaginato quello che avrei vissuto nei tre anni successivi, sempre avendo il privilegio quale "addetto ai lavori" di seguire a bordo campo con le mani sulla tastiera del PC: raccontare l'ascesa in un crescendo rossiniano di quel progetto partito a fari spenti è stata una bellissima esperienza professionale mentre vivere le emozioni che i ragazzi in maglia gialloblù hanno saputo regalare non solo a me ma ad una comunità intera sotto la guida del coach e dello staff tecnico-dirigenziale, come più volte ho già scritto, si è risolta in una magia per il cuore.

A prescindere da tutto ciò che sarà.

Ricordare le origini di questa storia è stato un moto spontaneo, più che doveroso, in un momento in cui le Aquile stanno affrontando correnti impetuose che rischiano di mettere in discussione le quote raggiunte in questi tre anni di voli memorabili.

Per affrontarle nelle scelte e nei commenti ancora con lucidità e soprattutto con misura evitando di farsi travolgere dall'emotività e dallo scoramento, ricordando chi siamo e da dove veniamo.

Un vecchio adagio friulano recita che "dove non c'è misura, c'è miseria" ed essendo la UEB nata con l'intento di rappresentare lo "spirito del luogo" adottando i colori e i simboli dell'Antica Patria in quella che fu l'antica capitale del Patriarcato, non abbiamo dubbi che la situazione di crisi attuale verrà gestita in ossequio a tale principio.

IL RESOCONTO DEL 28/11/2020

Porte di chiuse come d’ordinanza per il ritorno di Cividale in serie B dopo diversi lustri e per la riapertura del palazzetto di Via Perusini al basket di alto livello, dopo che le luci si erano spente nell’aprile del 2017 al termine della stagione di A2 in cui l’APU Udine, allora targata GSA, era stata l’ospite illustre del parquet cividalese. La circostanza avrebbe meritato ben altra atmosfera rispetto a quella che potevano creare i soli addetti ai lavori con relativi congiunti e la perdita è una delle tante piccole-grandi cose che la pandemia ci ha sottratto in questo annus horribilis. Le Aquile del “Patron” Micalich, planate in estate nella Città Ducale e griffate con gli storici marchi della Cividale che fu come Gesteco e Faber, sono partite subito a razzo, sbarazzandosi di Senigallia senza troppi patemi e incamerando così i primi due punti di un campionato che, a causa del morbo, resta un’incognita su tempi e modi di svolgimento. Tutto abbastanza facile per gli uomini di Pillastrini, che, a parte qualche battuta a vuoto nell’ultimo quarto, hanno condotto l’incontro dall’inizio alla fine, sciorinando a tratti aggressività difensiva, giochi d’attacco e percentuali al tiro da categoria superiore, con il capitano Fattori sugli scudi assieme al top scorer Battistini, Miani e Cassese. Il match non è mai stato in discussione, con i marchigiani sempre a rincorrere, prima, e a cercare di ridurre il passivo poi, e con i soli Pozzetti, Peroni e Giacomini in grado di creare, in un orgoglioso finale di partita, qualche grattacapo ai gialloblu friulani. In attesa di capire nei prossimi incontri la reale caratura e quale ruolo potrà giocare la Gesteco in questo campionato, dirigenti e tifosi (in contumacia) possono giustamente essere soddisfatti e gioire per un avvio di torneo davvero importante e promettente. Come la schiacciata in penetrazione di Battistini a 10’’ dal termine e la tripla finale di Rota a fil di sirena che ha fissato il risultato sul 91-75.

Giuseppe Passoni, Cividale.

 UEB GESTECO Cividale – GOLDENGAS Senigallia           91 – 75

(21-11, 45-29, 61-43)

 UEB GESTECO CIVIDALE

Agostini n.e., Ohenhen 2 (1/3), Minisini n.e., Miani 15 (0/1, 5/7), Chiera 8 (0/1, 2/3), Cassese 8 (1/1, 2/5), Rota 9 (0/1, 2/3), Battistini 22 (8/11, 0/1), Vigori 7 (2/3, 1/1), Fattori (k) 15 (3/6, 3/6), Micalich (1/1) 2, Truccolo 3 (1/4).

Allenatore: Stefano Pillastrini

Vice: Giovanni Battista Gerometta e Marco Miani

Tiri liberi 11/16, Tiri da due 16/28, Tiri da tre 16/30, Rimbalzi 46 (38 dif. 8 off.)

 GOLDENGAS PALLACANESTRO SENIGALLIA

Moretti (0/1), Cicconi Massi 4 (2/5), Centis 3 (0/1, 1/2), Pierantoni (k) 4 (1/2, 0/3), Peroni 20 (4/8, 3/6), Giacomini 17 (2/9, 2/6), Giunta 8 (1/4, 1/2), Giuliani n.e., Costantini n.e., Serrani (0/2), Pozzetti 19 (4/7, 3/9), Terenzi n.e.

Allenatore: Riccardo Paolini

Vice: Andrea Peverada e Gabriele Ruini

Tiri liberi 17/26, Tiri da due 14/39, Tiri da tre 10/28, Rimbalzi 30 (20 dif. 10 off.)

 

Arbitri: Matteo Roiaz e Marco Schiani Di Zenise di Trieste


lunedì 27 novembre 2023

PER LA GESTECO BILANCIO IN ROSSO AL GIRO DI BOA

Che per la Gesteco il suo secondo campionato di serie A2 sarebbe stato molto più difficile del primo lo si sapeva sin dall'inizio, in primis  perché è risaputo dalla notte dei tempi che per un outsider ripetere le imprese compiute "against all odds" è sempre cosa assai ardua. Puntualmente il vecchio assunto ha trovato conferma nel cammino sino a qui intrapreso dalla truppa del coach Pillastrini, che al termine del girone d'andata della regular season registra uno score di 3 vittorie e 8 sconfitte e occupa la quart'ultima posizione staccata di quattro punti (virtualmente 6 stante le sconfitte negli scontri diretti con Piacenza e Cento) da quell'ottavo posto che vorrebbe dire play-off, ma soprattutto salvezza anticipata.

Quindi nessuna sorpresa: la domanda che però si pongono i sostenitori delle Aquile, ma più in generale anche tutti gli osservatori, è se la situazione venutasi a creare sia più complessa di quello che ci si poteva attendere ai nastri di partenza e soprattutto quali e quante siano le chanches della truppa ducale di riuscire ad andare oltre l'ostacolo e mantenere la categoria, l'unico vero obiettivo della dirigenza per la stagione in corso.

Cerchiamo di andare con ordine e lucidità. 

La scorsa estate, dopo l'esaltante cammino compiuto con un'ascesa continua di traguardi e risultati ben noto a tutti, nella stanza dei bottoni si è valutato che il ciclo del gruppo era concluso e bisognava ripartire ri-assemblando in profondità il roster puntando su di una pattuglia di nuovi arrivi graditi al coach e con la caratteristica di essere dei prospetti giovani, italiani e con ampi margini di miglioramento nel tempo, da unire ad un nucleo della "vecchia guardia" motivata e motivante.

Per cui gli addii a Battistini, Pepper (accasatisi nell'altro girone rispettivamente a Vigevano e Casale) e Cassese (fermatosi per sistemare guai fisici), ma soprattutto la rinuncia non desiderata di Aristide Mouaha, il quale non ha saputo resistere alle sirene della massima serie e, verso la fase finale del mercato, ha ceduto alla corte e alle promesse di Scafati (salvo pentirsene presto dato l'irrisorio minutaggio concessogli in Campania da Pino Sacripanti).

A posteriori sino a qui, il risultato non è certo quello auspicato dallo staff tecnico ducale, perché i nuovi arrivati non sono riusciti a rimpiazzare adeguatamente i partenti: certamente deficitario l'apporto sul piano agonistico e squisitamente tecnico, mentre dal punto di vista della "chimica" e delle dinamiche di spogliatoio ci si astiene da qualsiasi valutazione, considerato che tali aspetti restano patrimonio solo di chi vive il contesto in prima persona.

Sicuramente la "dea bendata" non è stata generosa nell'avvallare la scelte estive perlomeno coraggiose, facendo saltare del tutto la preparazione al centro Berti e al cecchino Mastellari, due dei giocatori più "fatti" per la categoria arrivati a Cividale e che negli intendimenti del coach servivano per creare nuove soluzioni offensive da affiancare al talento indiscusso di Lucio Redivo e altrettanto certamente la composizione dei due gironi non ha aiutato il progetto, paracadutando dalla serie A  in quello rosso due piazze come Verona e Trieste e altre compagini tutte ai play-off della scorsa stagione, eccetto la ripescata Orzinuovi. 

Così, rivelatisi ancora troppo ancora acerbo per la categoria il talentuoso play Isotta, spaesata la guardia Bartoli e, stante i 18 anni ancora da compiere, troppo discontinuo per essere una garanzia l'esordiente dal futuro assicurato  Marangon a "cantare e portare la croce" si è trovato Lucio Redivo con l'apporto non sempre costante dei "senatori"  capitan Rota, l'indomito Jack Dell'Agnello e Gabriele Miani, con il giovane Furin, anche lui limitato da qualche acciacco, e incapace di dare seguito sostanzioso alle belle cose fatte vedere durante l'ultima parte dello scorso campionato.

Il verdetto di buona parte dell'avvio di stagione è stato che, nonostante la squadra nel suo complesso non sia mai andata incontro ad "imbarcate" ma abbia sempre dato filo da torcere a tutti gli avversari affrontati lottando sino alle battute finali di tutti i match, si è sempre trovata a rincorrere gli stessi, non riuscendo ad offrire la necessaria continuità di rendimento e aggressività per tutta la durata dei vari incontri. 

Senza giri di parole: "manca qualcosa" per poter ambire a raggiungere la salvezza senza dover lottare fino all'ultimo con il coltello tra i denti nel "girone della muerte" che saranno quest'anno i play-out (si salvano solo le prime due di un girone all'italiana con 6 squadre). 

Preso atto di un tanto, la dirigenza ducale, ha deciso un mese fa di tornare sul mercato utilizzando la possibilità di tesserare un secondo "stranger" per rendere più competitivo il roster, scegliendo di inserire Vincent Cole, un venticinquenne americano con un profilo interessante e con "punti nelle mani", ma esordiente nella categoria e che necessita di tempo e allenamenti per riuscire a dare l'apporto che serve come il pane in questo momento della stagione.

Questo lo stato dell'arte a metà della regular season per le Aquile cividalesi e per la società del Presidente Micalich, che si trova ad affrontare per la prima volta nella sua breve, ma significativa storia fatta di successi e di obiettivi conseguiti, una navigazione in acque "tempestose" che rendono l'approdo al porto sicuro tutt'altro che facile.

Questi sono i momenti in cui - come affermato dallo stesso Presidente al termine della pesante  (in termini di classifica) sconfitta di Cento - una società ed un ambiente possono crescere, dando dimostrazione di compattezza e competenza.

L'ambiente ducale, che sta seguendo sempre con lo stesso calore e la partecipazione dei giorni migliori, in questo senso è una garanzia per mettere capitan Rota e compagni nelle condizioni ideali per trovare o ri-trovare "gli occhi della tigre" ben rappresentanti dalla foto in apertura e la Gesteco può contare in panchina su di un coach che non ha bisogno di altre parole rispetto a nominarlo: Stefano Pillastrini,

Serve qualcos'altro oppure sarà sufficiente aspettare l'evolversi della situazione dentro all'attuale gruppo per trovare - come detto dal coach e dal capitano - la giusta quadra, prima che subentri la fatale rassegnazione, sempre in agguato quando si mette insieme una serie ripetuta di sconfitte?

Citando Lucio Battisti, lo scopriremo solo vivendo. 



   
 

domenica 26 novembre 2023

SELLA CENTO - GESTECO CIVIDALE: LE PAGELLE

 

MARANGON 6

Buono l’impatto nel terzo quarto, il migliore dei ducali, dove mostra personalità ed efficacia. Purtroppo, come i compagni più esperti, dall’arco incappa in un pesante 0/5.

 Minuti 12 Punti 8 (3/3 da due 0/5 da tre 2/2 liberi) 4 rimbalzi  

REDIVO 5

Due punti con 0/6 dal campo in 37 minuti non sono cifre che il “Gaucho” può permettersi per mantenere a galla la nave gialloblù; francobollato e raddoppiato, non riesce a dare il contributo atteso soprattutto in fase offensiva incappando forse nella giornata più grigia da quando è a Cividale.

Minuti 37 Punti 2 (0/2 da due 0/4 da tre 2/3 liberi) 3 rimbalzi e 4 assist

MIANI 6,5

 La doppia doppia segnala una prestazione importante per il lungo di Codroipo, che con le sue giocate nel pitturato e nei pressi dell’area riesce a tenere in partita i ducali che fanno grande fatica a centrare il canestro avversario con la necessaria continuità; peccato per qualche palla persa di troppo.

Minuti 33 Punti 18 (7/9 da due 0/1 da tre, 4/4 liberi) 11 rimbalzi

MASTELLARI 5,5

D’accordo che non è in perfette condizioni rientrando dopo due settimane di stop, però i suoi tentativi offensivi mancano di precisione e anche qualche scelta offensiva in solitaria non si dimostra felice.

Minuti 13 Punti 2 (1/7 da due 0/1 da tre) 2 rimbalzi e 2 assist

ROTA 6

Il coach lo fa rifiatare di più rispetto al solito e il capitano spinge i suoi con la consueta grinta all’ennesimo tentativo di rimonta, trovando punti preziosi sotto misura; anche lui dalla distanza però non riesce a dare il contributo necessario per portare a termine il tentativo.

 Minuti 29 Punti 11 (3/4 da due 1/4 da tre 2/2 liberi) 4 rimbalzi e 2 assist

COLE 5,5

 Nei primi due quarti è uno dei più efficaci nel sostenere stasera il deficitario attacco ducale, segnando anche una tripla importante a fil di sirena prima dell’intervallo lungo per dare sostanza alle speranze della Gesteco. Nella seconda parte del match invece non riesce a dare continuità alla prestazione con errori e scelte ancora “fuori dagli schemi”.

Minuti 29 punti 11 (1/4 da due 2/9 da tre) 3 rimbalzi


BERTI 5,5

Più reattivo rispetto alle recenti prestazioni, ma anche lui discontinuo, circostanza che penalizza la Gesteco fino ad ora nel torneo. C’è bisogno di far sentire di più la presenza con punti e rimbalzi.

Minuti 17 Punti 6 (3/7 da due) 3 rimbalzi

DELL’AGNELLO 6

Il contributo di Jack con grinta, difesa, punti e rimbalzi non viene mai meno.

 Minuti 30 Punti 9 (3/5 da due 1/2 da tre) 7 rimbalzi e 2 assist

PILLASTRINI 6

La coperta è corta perché con Furin indisponibile e Mastellari non in perfette condizioni le soluzioni non sono molte e deve spremere i soliti noti; alterna le difesa utilizzando anche la zona, ma i suoi anche stavolta conducono un’altra gara in apnea, dovendo rincorrere gli avversari praticamente da subito.La difesa funziona, ma le percentuali al tiro sono incompatibili per completare le rimonta.

sabato 18 novembre 2023

GESTECO-FORTITUDO 65-69: LE PAGELLE

 

MARANGON 6

Non ripete la prestazione di Trieste ma gioca lo stesso una partita solida dando un contributo importante nell’economia del match.

 Minuti 18 Punti 4 (2/2 da due 0/4 liberi 0/2 da tre) 3 rimbalzi e 1 assist


REDIVO 7

Serata da straordinari per tenere in linea di galleggiamento i compagni e anche stavolta Lucio non fa mancare punti, leadership e assist.

Minuti 36 Punti 22 (6/8 da due 3/9 da tre 1/1 liberi) 3 rimbalzi e 5 assist

MIANI 6,5

 Mezzo punto in meno perché “aspetta” l’ultimo quarto per far vedere tutte le sue potenzialità; penalizzato dagli arbitri che gli negano una regolarissima stoppata nel momento clou del finale di partita.


Minuti 32 Punti 13 (6/16 da due 0/3 da tre, 1/2 liberi) 9 rimbalzi e 2 assist


ROTA 5,5

Una tripla finale e importantissima nell’incompiuta rimonta non basta a fargli raggiungere la sufficienza perché troppi sono gli errori nelle conclusioni.

  Minuti 33 Punti 3 (1/6 da tre) 3 rimbalzi e 6 assist


FURIN 6,5

 In crescita, dà finalmente segnali di ripresa con grinta e caparbietà cattura 6 carambole e riesce a dare un contributo importante in fase difensiva durante il tentativo di rimonta finale nell’ultima frazione.

 Minuti 13 Punti 1 (1/2 ai liberi) 6 rimbalzi


BERTI 5

Altra prestazione deficitaria sotto le plance, condita da errori sotto il canestro avversario. C’è bisogno di un cambio deciso di passo.

Minuti 12 Punti 2 (0/2 da due e 2/2 liberi) 1 rimbalzo

ISOTTA 6

Sufficienza d’incoraggiamento perché nel tempo che il coach lo manda sul terreno di gioco dimostra maggiore vivacità rispetto agli ultimi precedenti.

Minuti 9 (0/1 da due) 2 rimbalzi

COLE 7

 L’americano, nonostante sia qui da due settimane e dimostri di non essere ancora in linea con i dettami di gioco voluti dal coach, fa vedere di poter dare un importante contributo alla causa ducale da qui alla fine.

 Minuti 25 Punti 15 (1/3 da due 4/8 da tre 1/2 liberi) 4 rimbalzi e 2 assist

 DELL’AGNELLO 6

Sotto le plance i clienti sono difficili e Jack lotta come sempre da par suo, svolgendo il ruolo di leader nel gruppo; rispetto alle ultime occasioni trova meno spazi per dare maggior contributo in fase offensiva.

 Minuti 23 Punti 5 (2/4 da due e 1/2 liberi) 5 rimbalzi e 1 assist


PILLASTRINI 6


Tiene sempre in partita i suoi che mostrano a tratti belle trame di gioco, ma non riescono anche per alcuni fischi stonati degli arbitri nel finale, a realizzare il sorpasso a fil di sirena. Da Maestro qual è dovrà lavorare per riuscire a trovare i correttivi per evitare ai suoi di dover sempre rincorrere gli avversari.

UN ALTRO FINALE AMARO PER LA GESTECO: BOLOGNA PASSA 65-69

 

Reduce dalla sconfitta di misura del PalaRubini contro Trieste e ancora priva di Mastellari, ai box per le note noie muscolari, il compito che attendeva la Gesteco per la penultima gara del girone di andata era di quelli da far tremare i polsi, dovendo affrontare sul parquet di via Perusini la capolista Fortitudo Bologna con un Aradori recuperato e assai arrabbiata per aver perso l’imbattibilità stagionale mercoledì scorso al Carnera dopo aver rimediato un passivo di ben 31 punti dall’APU Udine. L’impresa di infliggere un altro stop alla capolista è sfumato nelle battute finali dopo un’altra gara di grande sofferenza dei ducali che sempre sotto nel punteggio non hanno mai mollato, portando gli emiliani – che hanno beneficiato del ritorno di un Aradori determinante - a giocarsi i due punti nell’ultimo minuto di gioco.

Per la palla a due sono in campo Rota, Redivo, Cole, Dell’Agnello e Berti per Cividale, mentre Caja risponde con Fantinelli, Aradori, Bolpin, Ogden, Freeman con il coach Pillastrini a richiamare subito in panchina Berti per Miani e poi  a 6’58” sullo 0-5 a chiamare minuto per cercare di riorganizzare i suoi dopo un avvio oltremodo complicato in fase offensiva. E’ Vincent Cole con una tripla a 5’50” a rompere il ghiaccio (3-7) segnando i suoi primi punti “italiani” in una partita sin qui caratterizzata da nervosismo, molti errori e palle perse su entrambe i fronti e che Bologna d’inerzia chiude avanti alla prima sirena sul 10-15. Nella seconda frazione gli ospiti si portano subito sul + 9 (10-19) con Aradori, ma i primi punti di Redivo, una stoppata di Berti, un’altra tripla di Cole e altri due punti del Gaucho abile a rubare palla rimettono i ducali in scia (18-19) a 6’30”, accendendo il palazzo e costringendo Caja a chiamare minuti per fermare il parziale 8-0 dei padroni di casa. Al rientro la Gesteco manca un paio di possessi per portarsi in vantaggio perché manca la precisione sotto canestro e Bologna ne approfitta per riprendere il controllo del match sino all’intervallo lungo a cui si arriva sul 23-32 per i felsinei, facilitati dai troppi errori al tiro dei ducali che a metà frazione registrano un deficitario 8/36 dal campo. Alla ripresa delle “ostilità” Bologna va sul + 10 (25-35), ma sale sugli scudi Cole che dalla distanza dimezza la distanza (30-35) che ancora una volta sembra poter dare la spinta i suoi; niente da fare perché alle Aquile manca la continuità in attacco e la Fortitudo, pur senza brillare,  punisce i ducali e li ricaccia a distanza di sicurezza; Pillastrini a metà tempo gioca le carte Furin e Isotta per Dell’Agnello e Rota, ma  i suoi non riescono a ridurre il passivo, pur impedendo a Bologna di ammazzare la partita, nonostante un Aradori pienamente recuperato (top score con 23 punti sino qui con  6/12 dal campo). Anche nella ripresa dell’ultimo quarto Cividale stringe i denti riducendo lo svantaggio (46-51) a 8’28” con Miani e Marangon e poi rientra di nuovo tornando a – 4 (52-56) a metà tempo, frustrando il tentativo degli emiliani di sfuggire e andando addirittura sul 55-56 con una tripla siderale di Redivo. Il palazzo adesso è la “solita” bolgia e si battaglia punto a punto con il tabellone sul 57-60 a 3’26” e il possesso nelle mani della Flats con coach Caja che richiama i suoi per un minuto di sospensione; è Cole subito a piazzare la tripla del 60-60 annunciando un altro possibile finale al cardiopalmo in via Perusini perché a 1’09” il tabellone segna 65-66 dopo una tripla di Rota. La buona sorte non premia i ducali e Aradori (30 punti alla fine) punisce Cividale dalla lunetta per il 65-69 finale.

Giuseppe Passoni

 

UEB GESTECO CIVIDALE – F.S. FORTITUDO BOLOGNA 65-69

(10-15, 23-32, 42-51)

UEB GESTECO CIVIDALE

Marangon 4, Redivo 22, Miani 13, Mastellari n.e., Rota (k) 3, Furin 1, Bartoli n.e., D’Onofrio n.e., Baldini n.e., Berti 2, Isotta, Cole 15, Dell’Agnello 5.

Allenatore: Stefano Pillastrini

Vice: Federico Vecchi e Alessandro Zamparini

Tiri liberi 7/13, Tiri da due 17/36, Tiri da tre 8/30, Rimbalzi 37 (27 dif. 10 off.).

FLATS SERVICE FORTITUDO BOLOGNA

Giordano n.e., Sergio n.e., Aradori 30, Bolpin 4, Panni 2, Kuznetsov n.e., Fantinelli 7 (k), Freeman 14, Ogden 12, Morgillo, Taflaj.

Allenatore: Attilio Caja

Vice: Matteo Angori ed Emanuele Mazzalupi

Tiri liberi 8/11, Tiri da due 23/47, Tiri da tre 5/17, Rimbalzi 44 (33 dif. 11 off.)

 

Arbitri: Angelo Caforio, Pasquale Pecorella e Pierluigi Marzo

Spettatori 2.600 circa


lunedì 13 novembre 2023

UN'ALTRA VITTORIA DI PRESTIGIO PER LA MAREA GIALLA


 L'amarezza di una sconfitta può essere compensata dalla consapevolezza di far parte di una comunità unita da un forte spirito di appartenenza, non solo alle vicende di una squadra sportiva ma ad un progetto che si fonda su valori condivisi? Ieri pomeriggio al Pala Rubini di Trieste è andato in scena uno spot da premio Oscar per tutti coloro che credono che sia possibile assistere ad una manifestazione sportiva in un clima di grande partecipazione e nel contempo di rispetto e correttezza tra le opposte fazioni.
Questa infatti è stata l'aria che si è respirata in campo e sugli spalti dell'impianto giuliano ben prima della "palla a due" e anche dopo l'ultima sirena che ha decretato la vittoria meritata, benché sudata, dei biancorossi di casa: tutt'altra musica rispetto allo "show" andato in onda sette giorni fa durante il "vero derby" Trieste-Udine, quando tra gli stessi tifosi triestini presenti ieri e quelli udinesi sono volati gli stessi insulti triti e ritriti oramai da almeno mezzo secolo. Che noia. Questione di gusti, perché maggioritaria appare ancor oggi quella "filosofia" che ritiene indispensabile che lo spettacolo sportivo tra squadre rivali sia condito da sfottò dal gusto perlomeno discutibile. 
La rivalità tra Udine e Trieste è cosa nota e affonda le radici in ambiti che nulla hanno a che fare con lo sport ma che ha trovato nello sport una cassa di risonanza in grado di amplificare le pulsioni e diventare una passarella per più di qualcuno.
Si dirà anche che Cividale è una piazza praticamente neofita e vergine per palcoscenici che hanno un'attenzione mediatica sovraregionale per cui "ha tutto il tempo" per "sporcarsi" o più semplicemente adeguarsi agli usi e i costumi che accompagnano gli spettatori che frequentano abitualmente gli stadi o palazzetti non solo italici.
Sicuramente questa è una circostanza che finora ha favorito il fenomeno di una tifoseria che si sgola dal primo all'ultimo minuto a favore dei propri beniamini a prescindere dal risultato e che accoglie i supporter avversari come si accoglierebbero gli ospiti di una festa comune, a prescindere dal luogo di provenienza.
Si diceva anche che questo calore era reso possibile dal fatto che Cividale veniva da stagioni ricche di successi e vittorie: questo campionato durissimo per i colori gialloblù, alla sesta sconfitta su nove partite, pare invece smentire anche tale assunto che certamente ha favorito la nascita del tifo ducale organizzato.
La tifoseria cividalese ed in generale tutto l'ambiente è corretto perché "semplicemente" trova diletto nel partecipare all'evento sportivo come ad andare ad una festa nella quale ha avuto modo di riscoprire il piacere di condividere il senso di appartenenza ad una comunità, circostanza sempre più precaria nel mondo moderno. 
Per cui, quello che è successo ieri al Pala Rubini se per molti è stata una sorpresa, a Cividale solo un'abitudine. Ieri contagiosa anche da Miramare a Muggia.

domenica 12 novembre 2023

TRIESTE - CIVIDALE 86-79: LE PAGELLE

 

MARANGON 7

Gioca la miglior partita da quando è a Cividale, assicurando punti e rimbalzi, commettendo pochi errori nei 28 minuti in cui è sceso in campo.

REDIVO 6,5

Marcato a vista dagli avversari, è sempre presente ogni volta che Cividale impedisce a Trieste di chiudere la partita. Gli manca l'acuto finale.

MIANI 6

Condizionato dai falli, non riesce a ripetere le ultime due ottime prestazioni ma nell’ultimo quarto partecipa attivamente all’ultimo colpo di reni con cui Cividale mette paura a Trieste.

ROTA 7

Solita partita di combattimento, non molla mai e guida i suoi compagni in ogni tentativo di riscossa; sta recuperando anche la precisione al tiro.

FURIN 5,5

Nei 14 minuti in cui è in campo lotta sotto la plance, ma commette diversi errori sottomisura.

BARTOLI 5,5

Undici minuti sul parquet, e ancora troppo poco per raggiungere la sufficienza.

BERTI 5,5

Mezzo punto in meno per alcuni errori sotto misura che costano cari nell’economia della partita; ci si aspetta di più anche sotto il proprio canestro.

COLE n.g.

Pillastrini lo fa debuttare, vista anche l’assenza di Mastellari, e gli concede 12 minuti in campo nei quali l’americano fa capire che ci vuole ancora tempo per un suo inserimento produttivo nel quintetto ducale; da segnalare una stoppata che dà nel finale fa intuire qualità.

DELL’AGNELLO 7

In un atmosfera caldissima Jack non può che farsi notare per carattere e qualità: mette insieme 16 punti, 4 rimbalzi e 3 assist.

PILLASTRINI 6,5

Le assenze dell’ultimo momento e Cole appena arrivato, lo fanno punta sulla vecchia guardia che non lo tradisce e grazie agli accorgimenti messi in atto in corso d’opera, tiene sempre Trieste sulla corda, sfiorando la clamorosa rimonta nel finale.

CIVIDALE NON MOLLA MAI, MA TRIESTE CHIUDE AVANTI 86-79

 

Incassati i forfait dell’ultima ora di Isotta (influenza) e Mastellari (noie muscolari) ma con un Cole in più nel motore, la truppa di coach Pillastrini si presentava sul prestigioso palcoscenico del Pala Rubini con la confortante presenza in massa della Marea Gialla a gremire il settore ospiti, per cercare di sovvertire il pronostico e portare a casa l’intera posta in vista del prossimo impegno tutto in salita di sabato prossimo, quando in via Perusini arriverà la capolista Fortitudo Bologna. L’impresa non riesce, nonostante una gara tutto cuore in cui ducali hanno sempre tenuto Trieste sulla corda, in un clima di grande partecipazione e correttezza delle tifoserie.

Si parte con Rota, Redivo, Marangon, Dell’Agnello e Berti per Cividale mentre coach Christian risponde con Ruzzier, Reyes, Filloy, Deangeli e Candussi e i ducali che si mettono subito a difendere il perimetro e Trieste a cercare il tiro dalla distanza, per un tabellone sul 7-8 a 5’50” dopo una tripla di Redivo. I ragazzi di Pillastrini interpretano bene il piano partita e si portano avanti sul 7-13, per subire però subito un contro-parziale dei padroni di casa con il capitano Deangeli sugli scudi e il conseguente 16-13 dopo un tap-in di Reyes a 1’50” dalla prima sirena a cui si arriva poi sul 19-15 con due punti di Furin allo scadere. La seconda frazione si apre con Filloy “on fire”, il quale a suon di triple porta Trieste sul + 10 (29-19) e Cividale ad accusare il colpo e litigare con il canestro, prima di riuscire a trovare buone soluzioni sull’asse Rota-Dell’Agnello e mantenere il distacco invariato (37-27 a 2’58”) e chiudere metà gara  indietro di 7 punti (42-35), fallendo la possibilità di ridurre ulteriormente il divario perché l’ultimo tiro del capitano ducale da sottomisura viene respinto dal ferro. Al rientro dall’intervallo una tripla di Marangon e due punti di Redivo rimettono Cividale in scia (42-40) e si assiste ad uno show di triple da una parte e dall’altra con il tabellone sul 51-46 a 5’50” prima che i ducali smarriscano di nuovo la via del canestro e i padroni di casa sfuggano ancora sul +11, dopo una tripla di Campogrande (58-47) a 3’59” dalla penultima sirena; ma le Aquile non si perdono d’animo e con un Dell’Agello autore di 7 punti consecutivi e due liberi di Rota sono di nuovo a meno 4 (61-57) a 1’03” dalla fine del parziale, che si chiude comunque sul 66-57 perché i padroni di casa non si scompongono e bucano da lontano con Campogrande la retina friulana. La guardia giuliana è decisamente “on-fire” e all’inizio dell’ultimo periodo castiga ancora più volte gli ospiti dall’arco, dando ai suoi il massimo vantaggio (75-60) a 7’48” senza però che Trieste riesca ad “ammazzare” la partita perché a 5’26” dalla fine Cividale ricuce a meno 8 (75-67) dopo due liberi di Berti. Anche stavolta lo sforzo viene frustrato da Campogrande che pare giocare una partita personale contro i ducali e, infilando altre due triple, rilancia i suoi a + 14 (81-67) a 4’15” e sembra voler assestare la spallata decisiva all’incontro. Niente da fare neanche adesso: Rota da 3, Miani con una penetrazione conclusa con una schiacciata e Redivo in contropiede riportano le Aquile a 81-77 a 1’55”; nell’ultimo minuto però la rimonta finale non riesce perché Cividale sbaglia due volte la palla del meno due e Candussi a 10” mette infine la parola fine con l’ennesima tripla per l’86-79 finale.

Giuseppe Passoni

 

PALLACANESTRO TRIESTE – UEB GESTECO CIVIDALE  86 – 79

(19-15, 42-35, 66-57)

 

PALLACANESTRO TRIESTE

Bossi 3, Filloy 11, Rolli n.e., Reyes 16, De Angeli (k) 9,  Ruzzier 7, Camporeale n.e., Campogrande 21, Candussi 19, Vildera, Ferrero, Brooks n.e.

Allenatore: Jason Christian

Vice: Francesco Nanni e Marco Carretto

Tiri liberi 3/4, Tiri da due 12/21, Tiri da tre 19/40, Rimbalzi 37 (28 dif. 9 off.)

 

UEB GESTECO CIVIDALE

Marangon 14, Redivo 18, Miani 10, Rota (k) 14, Furin 2, Bartoli 2, Bartales n.e., Baldini n.e., Berti 3, Cole, Dell’Agnello 16.

Allenatore: Stefano Pillastrini

Vice: Federico Vecchi e Alessandro Zamparini

Tiri liberi 9/12, Tiri da due 12/28, Tiri da tre 12/30, Rimbalzi 37 (15 dif. 22 off).

Arbitri: Stefano De Biase di Udine, Paolo Puccini di Genova e Fabio Bonotto di Ravenna

Spettatori 3.800 circa

 



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