sabato 26 novembre 2022

FERRARA NEL FINALE SBANCA IL PALAGESTECO

Dopo una serie di partite vinte al fotofinish, questa volta le ultime battute sono risultate fatali alla Gesteco che cede il passo a Ferrara proprio al termine di una gara che per lunghi tratti aveva dato l’impressione di poter anche questa volta condurre in porto davanti al suo pubblico. Pillastrini schiera in partenza Rota, Mouaha, Pepper, Dell’Agnello e Miani e i suoi lo ripagano con una partenza a razzo portandosi sul 20-2 a 4’21”, sciorinando ottima circolazione della palla, reattività in difesa e precisione dalla lunga distanza, con la prima frazione che si chiude con l’eloquente punteggio di 31-16 e con i primi 3 punti del neo arrivato Clarke che si iscrive subito a referto con una delle 7 triple su 8 tentativi con cui la Gesteco ha bucato la retina estense. Nel secondo periodo Cividale continua a condurre con sicurezza e anche grazie al positivo innesto di Micalich vola sul 40-18 a 5’45” , prima di subire un contro-break di 0-10 che riporta Ferrara sul – 12 (40-28) dopo una tripla di Smith a 3’23”. E’ Pepper a bloccare l’inerzia con un canestro da sotto, ma Ferrara è ormai decisamente rientrata in partita e sfruttando il black-out offensivo delle Aquile si porta sul meno 6 all’intervallo lungo (42-36). Al rientro sul parquet la Gesteco ritrova i punti che erano mancanti nelle ultime battute della frazione precedente e con una tripla di Pepper è di nuovo avanti di 13 punti (49-36) a 8’16” ma anche Ferrara non è più la squadra svagata e molle in difesa con cui aveva approcciato il match e a 4’56” è di nuovo sotto di sole 5 lunghezze, dopo una bomba del capitano Campani e costringe Pillastrini a richiamare i suoi per un minuto di sospensione. Adesso è diventata la partita difficile che ci si aspettava alla vigilia, con Ferrara che impatta la parità (51-51) a 3’20” e il tempo si chiude con gli estensi in vantaggio per 57-58, preannunciando un ultimo quarto di sofferenza per Cividale. A metà dell’ultimo tempo, dopo che le due squadre ribattono colpo su colpo, il punteggio è in perfetta parità (68-68) e l’ultimo minuto inizia con Ferrara avanti 73-76; dopo una palla persa da Rota e un errore in attacco degli estensi la palla del possibile overtime è in mano ai gialloblù di casa ma il ferro respinge la tripla di Clarke e condanna i ducali alla prima sconfitta casalinga stagionale. UEB GESTECO CIVIDALE – KLEB BASKET FERRARA 73 - 78 (31-16, 42-36, 57-58) UEB GESTECO CIVIDALE Miani 7, Cassese n.e,, Rota (k) 8, Mouaha 5, Cuccu n.e., Clarke 3, Battistini 15, Barel n.e., Nikolic 6, Pepper 21, Dell’Agnello 6, Micalich 5. Allenatore: Stefano Pillastrini Vice: Federico Vecchi e Alessandro Zamparini Tiri liberi 5/6, Tiri da due 16/32, Tiri da tre 12/31, Rimbalzi 37 (24 dif. 13 off.) KLEB BASKET FERRARA Bellan 7, Cleaves II 13, Tassone 13, Smith 10, Campani (k) 18, Bertetti 8, Valente n.e., Jerkovic 9, Pianegonda 4, Cazzanti n.e. Allenatore: Spiro Leka Vice: Marco Carretto Tiri liberi 12/15, Tiri da due 15/31, Tiri da tre 12/27, Rimbalzi 30 (21 dif. 9 off.) Arbitri: Gianluca Gagliardi, Andrea Longobucco e Matteo Roiaz Spettatori 2.170

mercoledì 23 novembre 2022

OH CAPITANO, MIO CAPITANO

Con l’atteso arrivo di Rotnei Clarke a Cividale nel pomeriggio odierno si è conclusa nel migliore dei modi una settimana cruciale in casa Gesteco, iniziata sette giorni fa con l’addio doloroso al capitano della promozione Adrian Chiera, passata per il primo storico successo esterno delle Aquile in serie A2, vittoria ottenuta su di un campo caldo come quello di Forlì e al termine di una sfida al cardiopalma dove Eugenio Rota ha ereditato dalla guardia argentina trasferitasi a Montecatini, i galloni di capitano. ”Oh Capitano, mio capitano” recita una delle più famose poesie del poeta americano Walt Whitman, scritta alla memoria di Abramo Lincoln, e l’incipit ben si adatta a questo passaggio di consegne avvenuto nella truppa del condottiero Stefano Pillastrini, perché se da un lato onora la memoria di un capitano che molto ha dato al team del Presidente Micalich e a tutti i tifosi gialloblù, dall’altro saluta e rende il giusto omaggio a quello nuovo, ovvero Eugenio Rota. Non poteva esserci scelta più felice ed obbligata quella di dare i galloni di capitano al play di Portogruaro, classe 1999, segno zodiacale Leone, 178 cm di fosforo, grinta e agilità, mvp della scorsa stagione regolare e Aquila sin dalla prima ora. Eugenio Rota con le sue caratteristiche tecniche e caratteriali, con il desiderio spinto di migliorarsi sempre e sul campo di “non morire mai”, incarna alla perfezione lo “spirit of Eagles”, ovvero quello di essere “outsider” nel senso più nobile del termine. Chi sono gli outsider? Si definiscono tali una persona o un gruppo di persone che, pur non godendo dei favori del pronostico per supposta o reale inferiorità nei mezzi di partenza, riescono tra lo stupore generale a raggiungere straordinari traguardi definiti impossibili a priori dagli osservatori esterni, in campo sportivo e non solo. Sono coloro che ad un certo punto delle umane vicende a sorpresa rivelano doti, qualità, caratteristiche insospettate tali da sbaragliare tutto e tutti, in particolare coloro che godono di vantaggi competitivi e hanno familiarità con il successo e la gestione del potere. Questo è lo spirito che aleggia forte nello spogliatoio e nella stanza dei bottoni del club cividalese e trova una eco formidabile sugli spalti del palazzetto di via Perusini. Eugenio Rota ha voluto subito bagnare l’esordio con i gradi dando un contributo decisivo alla vittoria dei suoi su di un campo importante per la tradizione cestistica italiana come quello di Forlì, spremendo tutte le energie possibili nei 38 minuti in cui è rimasto in campo, mettendo la sua firma come mvp e soprattutto con uno dei suoi colpi migliori, quando con l’astuzia e la velocità di Diabolik ha scippato nel concitato finale il pallone dalle mani di Adrian per involarsi in contropiede e depositare la palla nel cesto forlivese. “Ma come fa a correre così tanto quel Rota? Non si stanca mai?” Così si è rivolto a me lo sconsolato vicino di posto di Forlì che, al termine del match, lasciava deluso il parterre dell’Unieuro Arena domenica scorsa. Giriamo volentieri la domanda al nuovo capitano, assieme alle felicitazioni e agli auguri per la responsabilità che si è caricato sulle spalle. Capitano, mio capitano.

martedì 22 novembre 2022

IL FATTORE SEGRETO E' IL COACH PILLASTRINI

Quando una società dalla sua comparsa (ottobre 2020) perde solo 2 partite sulle 44 disputate in casa, centra la promozione in A2 al secondo tentativo dopo aver “fallito” il primo a gara 5 della finale play-off nell’anno precedente (e primo della sua vita cestistica partita da zero) e dopo le prime 8 partite in serie A2 ne ha vinte 5 mantenendo inviolato il campo di casa, è già entrata nella Storia, a prescindere. E quando questo succede vuol dire che dal Presidente, agli sponsor, al coach, ai giocatori « all’ultimo » dei tifosi, tutte le componenti stanno mettendo il « mattone » che gli spetta con grande competenza, passione e sacrificio. Proprio tutti, nessuno escluso, compreso l’ambiente dove ti trovi. Oltre a questo, come già scrissi lo scorso anno, ci dev’essere un ulteriore fattore segreto, come il famoso ingrediente « top secret » che rende la Coca-Cola una bevanda inimitabile. Nel caso della Gesteco, il fattore segreto di questa straordinaria striscia di successi credo stia nel suo coach, a mente di quanto pubblicai dopo aver assistito il 5 ottobre 2021 alla prima « récita » della stagione 2021/22 poi culminata con la promozione in A2 e che di seguito ripropongo integralmente. "Sabato sera questo Signore ha dato una dimostrazione cristallina di che cosa significhi amare profondamente il proprio lavoro prima ancora di essere un professionista e quale sia la differenza tra « essere » un coach e « fare » un mestiere. Siamo già nella seconda parte dell’ultimo quarto e Cividale controlla senza patemi un match già in cassaforte da 20 minuti, costantemente avanti tra i 20 e i 30 punti contro I giovani di Bologna 3. È solo la prima giornata di un campionato che sarà lunghissimo e Leo Battistini, a fine gara MVP con 36 di valutazione, 25 punti all’attivo, 9/10 da due, 1/1 da tre, 6/6 dai liberi, 14 rimbalzi, 4 falli subiti, sbaglia malamente l’esecuzione di un contropiede franando sulla difesa avversaria invece di scaricare su di un compagno meglio posizionato. Ecco, a questo punto questo Signore, con più di 100 panchine in serie A in piazze come Varese, Bologna, Pesaro, Forlì, Montecatini, Udine, Treviso e 6 promozioni conquistate, chiama un minuto di sospensione e fa un cazziatone urbi et orbi che non finisce più all’incredulo Battistini, neanche fosse la finale dell’Eurolega." Grazie a Stefano Pillastrini per questa Lectio Magistralis. Ne sono seguite molte altre, tra cui mi piace ricordare la gestione della gara interna con la Fortitudo Bologna, che con difese insospettabili ha mandato in confusione il suo collega Del Monte ma soprattutto i giocatori felsinei sul parquet e l'ultima impresa di Forlì domenica scorsa, quando "creando i presupposti di una brutta partita" ha impedito ai più quotati avversari di avere ragione di un manipolo di uomini in formazione incompleta e con più di qualche acciacco. Un profondo conoscitore del suo sport e della sua professione, oltre che di uomini. Un vero Maestro. #UEB #unitedweflight #Gesteco #Cividale

sabato 12 novembre 2022

VIA PERUSINI: UN FORTINO DA LIBRO CUORE

Ci sono stadi e palazzetti dove è la squadra a trascinare il pubblico, altri in cui invece sono gli spettatori a spingere i propri beniamini. Poi c’è il “Palagesteco”, in via Perusini a Cividale, dove i ragazzi in campo e i presenti sugli spalti sono una cosa sola. Dal 28/11/2020 a ieri su 44 gare disputate, 42 vittorie. Un “fortino” dove il “tifo” è solo a favore e qualsiasi avversario è accolto con gli applausi o, nei casi più ostici, con glaciale indifferenza. Un ambiente "caldo" come un palazzetto del sud e corretto come un'arena svedese. Il futuro, come sempre ignoto, è ancora tutto da raccontare; la storia fin qui scritta è da Libro Cuore, vergata con inchiostro indelebile. A prescindere.

A CIVIDALE NON SI PASSA: ANCHE NARDO' KO PER 63-60

Come ormai tradizione, il Palagesteco si conferma un luogo da evitare per i deboli di cuore ma anche un fortino da cui è praticamente impossibile per gli ospiti portare via l’intera l’intera posta e alla fine è festa grande per gli appassionati ducali. Questa sera due punti molto importanti per la Gesteco sono arrivati dopo un match molto nervoso e sofferto, in cui Nardò aveva dato l’impressione, con una difesa molto aggressiva e molta determinazione, di poter sfruttare una serata in cui le Aquile gialloblù avevano “litigato” per lunghi tratti con il canestro. In avvio coach Pillastrini si affida allo starting five composto da Rota, Mouaha, Pepper, Dell’Agnello e Miani ed è costretto a richiamare subito in panchina quest’ultimo che si è già caricato di due falli nel primo minuto e mezzo di gioco per mandare in campo Nikolic in una prima frazione equilibrata che termina 15-13 per Cividale ed è caratterizzata da difese aggressive e molti errori in fase d’attacco, in cui si mette subito in luce l’mvp del girone rosso Giacomo Dell’Agnello, autore dei primi 7 punti consecutivi dei ducali. Nel secondo quarto i padroni di casa soffrono l’aggressività dei pugliesi e faticano sotto le plance, dove i centimetri degli ospiti si fanno sentire ed è Battstini con una tripla a mettere a segno i primi punti solo dopo 4’ minuti di gioco per riavvicinare Nardò (18-19); coach Pillastrini rimescola più volte i quintetti, ma stasera i suoi hanno le polveri decisamente bagnate e chiudono sotto di 11 punti all’intervallo lungo (23-34), avendo segnato solo 8 punti con una percentuale decisamente deficitaria (9/36) dal campo e subendo la supremazia a rimbalzo dei pugliesi, che in difesa hanno raccolto 20 carambole contro le 13 di Cividale. Nel terzo periodo, dopo un avvio che sembrava la prosecuzione di quanto visto nel secondo parziale, Cividale grazie allo spirito di squadra, una ritrovata abilità sotto le plance (ben 18 i rimbalzi catturati dai ducali nella frzione) e alle giocate di un ispirato Battistini (10 punti nel tempo) riapriva il match portandosi sul meno 1 (39-40) a 3’10” dalla penultima sirena, per poi completare la rimonta e chiudere sul 48-48. Nell’ultima frazione, dopo che la Gesteco ha sprecato la palla del possibile vantaggio, Nardo’ è avanti di 5 punti (50-55) a 5’50” con Pillastrini che chiama i suoi in panchina per un time-out per riorganizzare i suoi, e i suoi non lo tradiscono perché con un finale tutto grinta e cuore, sostenuti dal “solito” calore del Palagesteco, sono avanti 61-60 a 14” dalla fine, dopo che Rota non è riuscito ad infilare i due punti del + 3, e riescono a neutralizzare l’ultimo decisivo possesso dei pugliesi con una spettacolare difesa e chiudere 63-60 con due liberi di Chiera. UEB GESTECO CIVIDALE – HDL NARDO’ 63 - 60 (15-13, 23-34, 48-48) UEB GESTECO CIVIDALE Miani 4, Chiera (k) 10, Cassese 4, Rota 4, Mouaha 2, Cuccu n.e., Battistini 18, Barel n.e., Nikolic 7, Pepper 6, Dell’Agnello 8, Micalich n.e. Allenatore: Stefano Pillastrini Vice: Federico Vecchi e Alessandro Zamparini Tiri liberi 13/17, Tiri da due 16/38, Tiri da tre 6/34, Rimbalzi 43 (24 dif. 19 off.) HDL NARDO’ Parravicini 2, Poletti (k) 10, Baldasso 2, La Torre 6, Ceron 13, Vašl 5, Stojanovic 18, Renna n.e., Donda 4, Borra. Allenatore: Gennaro Di Carlo Vice: Mario Cottignoli Tiri liberi 11/21, Tiri da due 14/32, Tiri da tre 7/22, Rimbalzi 44 (31 dif. 13 off.) Arbitri: Alessandro Costa, Paolo Puccini e Marco Attard Spettatori 1.500 circa

domenica 6 novembre 2022

LE PAGELLE DI APU-FORTITUDO 81-75

MUSSINI 6,5 Dà un importante contributo nell’economia del match con una tripla fondamentale a metà del terzo quarto e ogni volta che Boniciolli lo chiama lui risponde presente. 7 punti (2/2 e 1 / 2 da tre), 2 rimbalzi e 1 assist PALUMBO 5,5 Poco impiegato, si carica subito di falli 2 punti (1/1), 4 rimbalzi, 1 assist ANTONUTTI 6 Anche lui impiegato con il contagocce, non fa mancare il suo apporto da vero capitano 6 punti (1/3) 2 rimbalzi e 1 assist GASPARDO 5 Serata no, da lui ci si aspetta ben altro contributo 5 punti (2/4, 0/2) 2 rimbalzi, 1 assist CUSIN 6,5 Impatto importante sul match quando entra nel primo quarto, con Udine che ha a referto solo 8 punti quando sul cronometro mancano 3’45” alla prima sirena; il suo apporto resta sempre prezioso anche in seguito, quando il coach lo manda sul parquet. 6 punti (3/5) 4 rimbalzi, 3 assist BRISCOE 6 Di stima, perché solo a tratti fa vedere le qualità tecniche superiori di cui dispone. 14 punti (6/10, 0/2) 4 rimbalzi, 2 assist ESPOSITO 6 Si guadagna la sufficienza grazie alle 10 carambole che cattura, in un match macchiato però da diverse incertezze in momenti importanti della gara, sia in attacco che in difesa 9 punti (4/6), 10 rimbalzi, 1 assist NOBILE 7 Che la difesa asfissiante con cui limita i diretti avversari sia la specialità della casa era cosa nota, ma il tre su tre dall’arco che colleziona nei momenti chiave del match gli valgano la palma di “hombre del partido”. 11 punti (0/1, 3/3) 1 assist PELLEGRINO 6,5 Impalpabile per tre quarti di gara, si riscatta nell’ultima frazione con tre canestri consecutivi sottomisura che tengono a galla Udine quando la EFFE è con il fiato sul collo degli uomini di Boniciolli. 8 punti (4/6) 4 rimbalzi, 1 assist SHERILL 6,5 Non è una delle sue serate migliori sparando spesso a salve, ma si guadagna con merito mezzo punto in più per gli 8 assist smazzati, ma soprattutto per la tripla del 77-71 a 20” dalla fine che mette la pietra tombale sulle speranze di Bologna di compiere l’impresa di violare il Carnera in rimonta, dopo i primi due tempi decisamente inguardabili. 13 punti (2/6, 3/9), 1 rimbalzo, 8 assist. FANTOMA N.E. BONICIOLLI 6,5 Orfano di Mian, ruota con sapienza le “armi” a disposizione e riesce nel finale a rimettere la barca in linea quando i suoi avevano pericolosamente lasciato andare il timone troppo presto, consentendo alla Fortitudo di rientrare pericolosamente in partita dopo aver fatto acqua da ogni parte.

venerdì 4 novembre 2022

L'UDINESE FRENA ANCORA, BETO EVITA UN'ALTRA BEFFA

L’Udinese chiude il suo 2022 allo stadio Friuli senza riuscire a ritrovare la vittoria, che manca oramai da un mese, nonostante un finale tutto cuore e dovendo inseguire invece un Lecce che rientra a casa con un punto strappato ai friulani grazie ad una condotta di gara molto ordinata, caparbia e capace di spezzare continuamente il gioco dei bianconeri friulani. La squadra di Sottil produce indiscutibilente molto sul piano del gioco ma non riesce a tradurre in segnature la superiorità tecnico teattica e finisce per pagare a caro prezzo ogni piccola ingenuità che viene commessa dai suoi difensori. Il primo tempo è stato caratterizzato da un possesso palla sterile da parte dei padroni di casa che hanno dimostrato di aver perso la brillantezza che li ha portati nei piani alti della classifica, mentre gli ospiti, tonici e ben messi in campo dall’ex stopper dell’Udinese 1986, Marco Baroni, hanno colpito alla prima occasione con Colombo al 33’, abile a scaraventare alle spalle di Silvestri da pochi passi sfruttando un rimpallo favorevole a centro area scaturito da una distrazione fatale del suo marcatore. Fino alla rete dei salentini si erano visti alcuni tiri dalla distanza senza pretese di Arslan (15’ alto), Pereyra (22’ parato a terra da Falcone), Perez (23’ alto) e un appoggio troppo lungo di Deulofeu per lo smarcato Beto (27’), mentre una volta subita la rete del Lecce era Perez a calciare alto dentro l’area su azione di calcio d’angolo (35’) e ancora un nervoso Deulofeu a svirgolare clamorosamente un ottimo pallone servitogli vicino al disco del rigore da Ehizibue (42’). L’Udinese rientra a testa bassa negli spogliatoi, dopo che nel minuto di recupero concesso dal sig. Fourneau, è andato ad un passo dallo 0-2 con un tiro scagliato dai 20 metri scagliato contro la traversa da Strefezza. Nella ripresa i friulani, sempre sostenuti da un pubblico esemplare riescono ad impattare a metà frazione, ritrovando il bomber Beto pronto a sfruttare un incursione di Success che fornisce al compagno un assist al bacio all’interno dell’area giallorossa. In precedenza, il monologo bianconero pur senza la precisione e la freschezza sfoggiate in precedenza, aveva creato diverse palle gol e pericoli continui nell’area salentina come quando Deulofeu aveva condotto un’azione magistrale in solitaria patendo dalla propria metà campo per concludere appena entrato nell’area avversaria con un tiro che si spegeva di poco a lato della porta difesa da Falcone. E’ stato Pereyra nell’ultimo minuto del recupero ad avere la palla del 2-1, ma l’argentino ha calciato addosso all’estremo difensore ospite dopo essere stato smarcato a tu per tu con il portiere del Lecce nell’area intasata dei salentini. La frenata sul piano dei risultati è evidente, con l’Udinese che ha confermato di soffrire con le squadre che si chiudono e non danno tregua ai portatori di palla, ma anche dimostrato unità d’intenti, buone trame di gioco e capacità di recuperare i risultati a sfavore, Giuseppe Passoni UDINESE – LECCE 1-1 Marcatori: 33’ Colombo (L) 66’ Beto (U) UDINESE: Silvestri, Perez (Festy), Bijol, Ebosse, Ehizibue (79’ Nuytinck), Samardzic (79’ Jajalo), Walace, Arslan (64’ Success), Pereyra, Beto, Deulofeu. All. Andrea Sottil LECCE: Falcone, Gendrey, Baschirotto, Umtiti (54’ Dermaku), Gallo, Gonzalez (83’ Bistrovic), Hjulmand, Blin, Strefezza (72’ Cessay), Colombo (72’ Di Francesco), Banda (83’ Oudin). All. Baroni Arbitro: Fourneau Assistenti: Berti, Capaldo IV Uomo:Volpi VAR: Massa AVAR: Abisso Ammoniti: Deulofeu (U) 36’ Bijol (U) 46’ Umtiti (L) 52’, Gallo (L) 68’, Oudin (L) 86’ Spettatori 21.834 per un incasso di 229.079 Euro Recupero 1’ e 5’

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