martedì 30 aprile 2019

VOLERE VOLARE




A volte può capitare di confondere il desiderio di leggerezza con la voglia di sentirsi liberi di comportarci superficialmente, e da quell’allucinazione iniziale si compiono poi a cascata una serie di disastri, sia per sé stessi sia per i malcapitati che non sono in grado di smascherare prontamente il “travisamento” o il “travestimento”.

Per volare “leggeri” bisogna avere l’animo “leggero” e l’animo leggero è privilegio di chi conosce le sue profondità ed è capace di scendervi il più possibile, affrontando con coraggio sia i petali meravigliosi, che le spine pungenti che si celano nell’intimo di ciascuno di noi.

Può volare “leggero” chi è consapevole delle possibili conseguenze del volo per sé e per gli altri, chi responsabilmente le accetta e tale consapevolezza, repetita juvant, è solo di chi sa viaggiare con sicurezza e competenza nelle sue profondità più … “profonde”.

Per volare “leggeri” bisogna sapere che si può anche cadere e se succederà potrà fare pure molto male e nonostante questo saremo comunque in grado di guardare le ferite contratte, curarle in modo compassionevole e rialzarci.

Se non abbiamo questa consapevolezza, questa capacità di essere responsabili delle nostre azioni perché abbiamo paura di affrontare le spine e le ferite nascoste nel nostro intimo, se non abbiamo profondità, resteremo sempre in superficie, ovvero destinati a rimanere incatenati al suolo e quindi condannati ad essere incapaci di volare. Né con leggerezza, né senza leggerezza.



Post in evidenza

NOTTI MAGICHE ANTE LITTERAM

25 giugno 1983 – Arrivo al campo mezz’ora prima del fischio d’inizio, di corsa dopo essere riuscito a fuggire da una riunione familiare ...