domenica 28 gennaio 2024

FORTITUDO BOLOGNA - GESTECO CIVIDALE 90-77: LE PAGELLE

 MARANGON 5

D’accordo che si trova in campo nel momento più complicato per la squadra, ma questa volta il suo apporto è viziato da troppi errori per meritarsi la sufficienza.

Minuti 8, punti 1, 0/2 da 3 1/2 ai liberi 

REDIVO 6

Ben controllato, patisce probabilmente la maschera protettiva che deve portare; esce per 5 falli in una serata che non lo vede protagonista.

Minuti 26 punti 9, 1/2 da due, 2/5 da tre, 1/2 ai liberi, 5 rimbalzi , 3 assist 


MIANI 6 

Sufficienza risicata in una gara in cui non riesce assieme ai compagni a fare il meglio in fase difensiva per arginare gli avversari sotto misura. Più preciso nelle conclusioni.

Minuti 26 punti 11, 2/3 da due, 1/1 da 3, 4/4 ai liberi, 4 rimbalzi


MASTELLARI 5,5

La partenza sembra presagire una serata da ricordare, ma con il passare dei minuti la prestazione diventa anonima con un brutto 0/2 ai liberi davanti alla fossa.

Minuti 18 punti 5, 1/1 da due 1/4 da tre 0/2 ai liberi, 2 rimbalzi e 2 assist 


ROTA 6

Sul terreno in cui lo scorso anno lasciò il segno, Eugenio si fa apprezzare per alcune iniziative nell’area della Effe. Lotta come sempre da par suo, ma oggi il Paladozza è una montagna davvero troppo alta da scalare.

Minuti 28, punti 6, 3/3 da due 1/3 da tre, 3 rimbalzi, 4 assist


CAMPANI 5,5

Il ritmo imposto dalla Fortitudo non è compatibile con l’attuale condizione sulla via del recupero del lungo recentemente arrivato a Cividale. 

Minuti 10, punti 2, 1/1 da due


BERTI 5

Una prova negativa, con numeri che segnalano un evidente passo indietro dopo i segnali incoraggianti visti sette giorni contro Trieste.

Minuti 9, punti 2, 2/2 ai liberi, 1 rimbalzo


ISOTTA 7 

Nell’ultimo periodo, quando la Effe rallenta il ritmo, si fa notare per voglia, energia e con 4 triple consecutive che permettono a Cividale di limitare il passivo. 

Minuti 13 punti 12, 0/1 da due 4/4 da tre, 2 rimbalzi 


COLE 6,5

A sorpresa scende in campo per rimpiazzare Lamb messo “fuori uso” da un risentimento muscolare all’ultimo momento e lui si fa trovare pronto con canestri importanti che riescono a tenere Cividale in partita nella prima metà del match. Meno efficace la fase difensiva.

Minuti 25 punti 18, 4/7 da due, 3/7 da tre, 3 rimbalzi 


DELL’AGNELLO 6,5

Jack è il più impiegato dal coach e disputa una gara all’altezza del suo buon momento di forma, risultando sempre pericoloso nell’area avversaria. Sempre rivedibile dalla linea della carità.

Minuti 33 punti 11, 5/7 da due 0/2 da tre, 1/3 ai liberi, 4 rimbalzi 


PILLASTRINI 6

L’inizio dei suoi è troppo molle in fase difensiva e quando il coach riesce a trovare soluzioni più efficaci ormai la EFFE è troppo distante e in fiducia per riuscire a tenere sulla corda la capolista fino al termine.

AL PALADOZZA LA FORTITUDO NON DA' SCAMPO ALLA GESTECO.

La Gesteco, ancora imbattuta in questo inizio 2024, per la sfida alla capolista Fortitudo Bologna è scesa nell’infuocata e prestigiosa arena di piazzale Azzarita incassando all’ultimo momento il forfait di Lamb che ha dato il via libera all’impiego di Vincent Cole per sostituire il connazionale, bloccato da un risentimento muscolare al polpaccio sinistro.

Per i ragazzi di Pillastrini bissare il successo della scorsa stagione con il supporto di 300 tifosi arrivati da Cividale era più complicato di un sesto grado esposto, al cospetto di un avversario “ferito” dalla sconfitta patita sette giorni fa a Cento e alla ricerca dei punti necessari per blindare il primato e la qualificazione alla coppa Italia, potendo contare anche sul rientro di Pietro Aradori, mattatore all’andata in via Perusini con un bottino personale di 30 punti.

Niente da fare quest’anno, con una Gesteco che è riuscita a rimanere in partita solo per metà gara, finendo poi per subire nettamente il maggior potenziale dei rivali, sospinti come al solito dal loro caldissimo pubblico.

Nella sfida tra due “mostri sacri” delle panchine italiane, Attilio Caja manda sul parquet Fantinelli, Aradori,  Bolpin, Ogden e Freeman mentre Stefano Pillastrini rilancia con Redivo, Cole, Mastellari, Dell’Agnello e Miani con l’aria di casa che fa bene a Mastellari autore subito di una tripla e di una penetrazione con cui tiene in scia Cividale in avvio (6-5 a 7’07”) prima che i padroni di casa prendano il largo sfruttando alcune palle perse dei ducali (18-7 a 4’35”); a questo punto è Cole che con 8 punti consecutivi tiene in partita le Aquile impedendo ai felsinei di scappare via e chiudere avanti 29-20, perché la difesa gialloblù soffre la maggiore fisicità della Effe e non riesce a trovare le adeguate contromisure. Nel secondo periodo Lucio Redivo, tolta la maschera protettiva con cui aveva iniziato il match, si presenta con una tripla e Rota con altri due punti portano Cividale a meno 6, ma sottocanestro i bolognesi continuano a colpire nel pitturato e ricacciano indietro il tentativo di sollecito aggancio, anche perché la Gesteco non riesce a trovare con continuità la via del canestro e il punteggio resta sul 34-27 a 5’58”; la seconda parte della frazione vede le Aquile migliorare le soluzioni difensive e fallire in due occasioni il canestro del meno tre prima con Dell’Agnello e poi con Marangon, prima che Aradori le punisca per il 50-40 con cui si va all’intervallo lungo. Alla ripresa del gioco Aradori con due triple consecutive in un amen scava subito un solco importante (56-40) e che mette la partita di Cividale su di una salita sempre più ripida; è ancora Cole con una tripla ad accorciare per cercare di rimettere la Gesteco in partita (59-47) a 6’40” con coach Caja che chiama minuto, insoddisfatto del calo di tensione palesato dai suoi. I felsinei al rientro in campo alzano decisamente  l’intensità difensiva e per Cividale il match fila via (70-51 a 1’46”) senza rimedio, tra molti errori dalla lunetta e sofferenza difensiva per un eloquente 76-55 con cui si arriva alla penultima sirena.  L’ultima frazione non muta gli equilibri, con la Fortitudo che gestisce il margine accumulato ed una Gesteco frastornata che non riesce a trovare il bandolo della matassa per tentare di rimettere in discussione il match, in un finale in cui si fa comunque notare Isotta con quattro triple consecutive.

 FORTITUDO BOLOGNA - UEB GESTECO CIVIDALE    90 - 77

(29-20, 50-40, 76-55)

 FORTITUDO FLATS SERVICE BOLOGNA

Giordano, Galantini, Sergio, Aradori 24, Bolpin 10, Kuznetsov, Panni 5, Fantinelli (k) 10, Freeman 25, Ogden 16, Morgillo, Taflaj.

Allenatore: Attilio Caja

Tiri liberi 14/25, Tiri da due 29/33, Tiri da tre 6/24, Rimbalzi 25 (20 dif. 5 off.)

 UEB GESTECO CIVIDALE

Marangon 1, Redivo 9, Miani 11, Mastellari 5, Rota (k) 6, Furin n.e., Campani 2, Berti 2, Isotta 12, Cole 18,  Dell’Agnello 11.

Allenatore: Stefano Pillastrini

Vice: Federico Vecchi e Alessandro Zamparini

Tiri liberi 14/25, Tiri da due 17/25, Tiri da tre 11/26, Rimbalzi 27 (dif. 22 off. 5).

Arbitri: Roberto Radaelli di Agrigento, Alex D’Amato di Roma e Sebastiano Carascio di Siracusa.

Spettatori 5.000 circa 

 

venerdì 19 gennaio 2024

CIVIDALE - TRIESTE 81-66: LE PAGELLE

 

MARANGON 7

Il coach lo manda in campo nel finale del primo quarto e il “Baby” lo ripaga con un impatto da veterano, rifilando anche una stoppata e un recupero importante, oltre a punti pesanti per una condotta di gara dal peso specifico decisamente importante.

Minuti 13 –  punti 7 - 2/3 da due 1/2 da tre – 3 rimbalzi 1 assist   

LAMB  7

All’esordio con i nuovi compagni fa subito intendere il grande contributo di classe ed esperienza che potrà dare alle Aquile un bel propellente per il volo avviato verso una salvezza anticipata.

Minuti 24 –  punti 13 - 5/7 da due 1/4 da tre – 5 rimbalzi 1 assist

REDIVO 9

Voto come gli assist spettacolari con cui manda a canestro a turno quasi tutti i suoi compagni in campo che così gli risparmiano di dover azionare a ripetizione il “fucile” come in altre occasioni in cui il Gaucho si vedeva costretto a “cantare e portare la croce”. Autentico uomo squadra di altra categoria.

Minuti 34 – punti 12 - 3/5 da due 2/7 da tre – 5 rimbalzi 9 assist

MIANI 7

Partita di grande sostanza da parte del lungo di Codroipo che sfrutta bene le assistenze ma è anche capace di procurarsi nel pitturato punti importanti; eccellente il contributo difensivo così come migliore la gestione dei falli.

Minuti 34 – punti 12 – 6/10 da due 0/1 da tre 0/2 ai liberi - 6 rimbalzi 3 assist

MASTELLARI 6,5

Anche se le percentuali sono rivedibili assai migliorato è l’apporto in chiave agonistica e l’intesa con i compagni; penalizzato dagli arbitri che gli fischiano sollecitamente il terzo fallo che induce il coach a limitarne il minutaggo.

Minuti 17 – punti 5 -  1/4 da due 1/2 a tre 2/2 - 2 rimbalzi  2 assit

ROTA 7,5

Mezzo punto in più al capitano per la tripla che infila a fil di sirena nel terzo periodo e che ricaccia a – 15 Trieste smorzando la rimonta giuliana. Al play sembra “far bene” il minor minutaggio che gli concede il coach rispetto al passato, circostanza che probabilmente gli permette di giocare con maggiore lucidità nella gestione della palla e nelle soluzioni offensive.

In una serata “tutto cuore” non poteva omettere la sua firma.

Minuti 26 – punti 8 -  0/2 da due 2/4 da tre 2/2 ai liberi  - 4 rimbalzi 4 assist

FURIN n.e.

CAMPANI 6,5

Dimostra di essere in ottimo recupero fisico sulla tabella di marcia e pronto quando viene servito nel pitturato giuliano.

Minuti 11 – punti 4 – 2/3 da due 0/1 da tre

BERTI 7

Anche lui pronto a sfruttare le occasioni sotto canestro che gli procura la maggiore velocità del gioco gialloblù in momenti importanti della gara e si fa notare per una maggiore intensità difensiva rispetto a quanto finora fatto vedere.

Minuti 11 – punti 6 - 3/3 da due – 1 rimbalzo  

ISOTTA 6

Nicolò viene chiamato a far rifiatare i compagni e anche stavolta nei 6 minuti sul parquet si disimpegna con diligenze e attenzione.

Minuti 6 – 0/1 da tre 1 rimbalzo 1 assist

DELL’AGNELLO 8

In una serata in cui si riassapora la “magia” in via Perusini Jack risulta il pistolero di giornata tra i suoi confermando di essere un leader gialloblù e di attraversare un ottimo momento di forma con un match fatto di applicazione costante e pochissimi errori.

Minuti 23 – punti 14 - 3/4 da due 1/1 da tre 5/6 ai liberi  4 rimbalzi 2 assist

PILLASTRINI 8

La squadra sembra raccogliere finalmente quanto seminato in lunghi mesi di apnea ottenendo con pieno merito in 15 giorni lo scalpo di due corazzate come Forlì e Trieste e riesce anche ad inserire in modo decisamente positivo il nuovo arrivato Lamb, segno che il tecnico ha trovato “la quadra” variando i minutaggi e le soluzioni dei suoi.


LA GESTECO E' TORNATA: TRIESTE KO 81-66 A CIVIDALE

 

Clima delle grandi occasioni in via Perusini per il quarto incrocio stagionale tra le Aquile gialloblù e gli Alabardati di coach Christian dopo i precedenti del torneo Bortoluzzi, della Supercoppa e dell’andata al PalaRubini in cui i giuliani erano sempre riusciti a prevalere al termine di match comunque sempre in discussione sino alle battute finali.

La Gesteco era chiamata ad invertire il trend ed il pronostico nonché ad incrementare la classifica per stare al passo con le concorrenti alla salvezza diretta,  grazie alla spinta della Marea Gialla, dal ritrovato clima di fiducia dopo i due fondamentali successi consecutivi contro l’ex capolista Forlì e nello scontro diretto del Pala Flaminio contro la RBR Rimini e all’innesto del nuovo arrivato ex NBA Doron Lamb che ha raccolto il testimone da Vincent Cole.

L’impresa riesce ad una Gesteco che disputa una gara di livello assoluto sia in senso agonistico che tecnico e certifica di essewre tornata in pieno in lizza per rimanere in serie A2 dalla porta principale.

Si parte con Redivo, Lamb, Mastellari, Dell’Agnello e Miani per Cividale e Brooks, Ruzzier, Ferrero, Deangeli e Candussi per Trieste per un avvio di gara all’insegna del massimo equilibrio con difese attente e buona circolazione della palla; la Gesteco però si conferma in salute e via via porta il punteggio a suo favore per 16-9 a 3’18” grazie a buona circolazione della palla e il contributo in attacco di tutti gli uomini sul parquet, prima di accelerare ulteriormente e chiudere avanti 25-13 la prima frazione con un buon impatto del “Baby” Marangon nell’ultima parte del tempo.  L’inizio del secondo periodo vede il giovane talento di casa giocare ancora con l’autorità di un veterano e Cividale mantenere le “mani” sul match con una difesa tosta e gran ritmo in avanti, condurre per 31-17 a 6’48” e poi 36-20 a 4’05” dopo la prima tripla di Redivo con coach Christian che chiama minuto per “riordinare” i suoi e fermare l’inerzia; l’intento però non produce gli effetti sperati perché le Redivo e Lamb martellano dall’arco e i biancorossi giuliani soffrono la difesa e sparano spesso a salve per il 46-24 con cui si va all’intervallo lungo. Alla ripresa delle ostilità Trieste cerca di ricucire con un mini-parziale di 5-0 ma poi sale in cattedra il “Sindaco” Redivo in versione di assist-man e manda i suoi sul 54-29 a 6’03” prima che i ducali frenino il ritmo e gli ospiti riaprano il match il match ritrovando le percentuali dall’arco con Filloy e Brooks portandosi a -12 (58-46) con il tabellone che si fissa alla penultima sirena sul 61-46 per effetto di un tripla di Rota allo scadere.  Trieste riparte tornando a – 13 dopo 3 liberi di Filloy a seguito di un fallo dubbio fischiato a Berti e mette pressione a tutto campo quando il punteggio è di 65-51 a 6’19” e palla in mano alle Aquile; il pubblico di casa segue con il fiato sospeso le fasi finali perché Trieste non molla e si porta minacciosamente a – 10 (70-60) a 2’34” con la Gesteco che fatica a trovare la via del canestro prima che una tripla fondamentale di Dell’Agnello a 2’04” (73-60) e un’infrazione di passi fischiata a Brooks a 1’18” schiudano le porte al meritato successo dei gialloblù friulani che si concretizza nel 81-66 finale che fa esplodere di gioia la Marea Gialla.

 

Giuseppe Passoni

 

UEB GESTECO CIVIDALE - PALLACANESTRO TRIESTE 81 – 66

(25-13, 46-24, 61-46)

 

UEB GESTECO CIVIDALE

Marangon 7, Lamb 13, Redivo 12, Miani 12, Mastellari 5, Rota (k) 8, Furin n.e.,  Campani 4, Begni n.e., Berti 6, Dell’Agnello 14.

Allenatore: Stefano Pillastrini

Vice: Federico Vecchi e Alessandro Zamparini

Tiri liberi 7/10, Tiri da due 33/64, Tiri da tre 8/23, Rimbalzi 38 (28 dif. 10 off).

 

PALLACANESTRO TRIESTE

Obljubech n.e., Bossi 3, Filloy 15, Rolli n.e., De Angeli (k) 5, Ruzzier 2, Camporeale n.e., Campogrande 7, Candussi 6, Vildera 11, Ferrero 3, Brooks 17.

Allenatore: Jason Christian

Vice: Francesco Nanni e Marco Carretto

Tiri liberi 14/19, Tiri da due 21/66, Tiri da tre 11/31, Rimbalzi 39 (21 dif. 18 off.)

 

Arbitri: Duccio Maschio di Firenze, Alberto Perocco di Treviso e Alberto Morassutti di Gorizia

Spettatori 2.500 circa

 

sabato 13 gennaio 2024

RBR RIMINI - GESTECO CIVIDALE 67-69: LE PAGELLE


MARANGON 6,5

In uno scontro diretto salvezza l’esperienza conta e il coach concede al talento classe 2005 cinque minuti, nei quali lui piazza un buon tiro in un momento in cui i suoi faticavano in fase offensiva.

Minuti 5 –  punti 2 - 1/2 da due  

REDIVO 9

Un punto in più per l’azione con cui regala il successo a Cividale sul filo della sirena, quando riceve a 4 secondi dallo scadere e contro tutta la difesa schierata di Rimini penetra e deposita a canestro. Anche questa volta il contributo al carniere ducale arriva nella seconda parte, iniziando con due triple siderali con cui apre la terza frazione e lancia i suoi con fiducia all’inseguimento, nel mentre smazza ben 5 assistenze per i compagni. Fuoriclasse.

Minuti 33 – punti 17 - 4/7 da due 3/8 da tre - 1 rimbalzo 5 assist

MIANI 6,5

Bene il contributo dall’arco in momenti in cui la Gesteco litigava con il ferro e solido quello in difesa, benché costi anche 5 falli. Mezzo punto in meno per le 3 palle perse banalmente.

Minuti 28 – punti 12 – 2/3 da due 2/4 da tre 2/4 ai liberi - 4 rimbalzi 1 assist

MASTELLARI 6

Confermato in quintetto gode di maggior minutaggio rispetto alle uscite precedenti, con il quale strappa una sufficienza risicata in virtù di troppi errori al tiro, frutto anche di alcune soluzioni forzate, compensate da 2 recuperi difensivi e due rimbalzi.

Minuti 24 – punti 5  -  0/4 da due 1/3 a tre 2/2 ai liberi - 2 rimbalzi  

ROTA 7

Eccede talvolta nel possesso rallentando il gioco e la mano trema nell’uno su tre dalla lunetta che poteva costare caro all’inizio dell’ultimo minuto, ma mezzo punto in più perché decisivi sono anche i due rimbalzi offensivi sempre nell’ultimo giro di lancette che regalano a Cividale possessi fondamentali ancorché non concretizzati, ma che permettono a Rimini solo due liberi in tutto il minuto cruciale del match.

Parte anche stavolta dalla panchina e dà, come contro Forlì, un apporto decisivo nel successo cividalese con triple fondamentali in momenti chiave e recuperi altrettanto importanti.

Minuti 24 – punti 7 -  2/5 da tre 1/3 ai liberi  - 5 rimbalzi

BERTI 5

La casella vuota nella voce rimbalzi, due falli in attacco, due palle perse e la mano incerta alla lunetta nell’ultimo minuto sono numeri che dipingono un'altra prestazione al di sotto di quello che ci si aspetta da lui.

Minuti 15 – punti 1 - 0/2 da due 1/2 ai liberi  

COLE 7

Al passo d’addio per lasciare il posto all’entrante Lamb, Vincent si dimostra come contro Forlì professionista vero, rimanendo con testa e gambe nel match in tutti i minuti che Pillastrini gli concede, contribuendo con energia sotto il proprio canestro e buone soluzioni offensive verso il ferro di Rimini.

Non sempre è assistito dalla precisione, ma mezzo punto in più è sicuramente meritato per essersi bene disimpegnato nonostante fosse ai saluti.

Minuti 28 – punti 11 - 2/6 da due 1/4 da tre 4 /7 ai liberi- 8 rimbalzi – 2 assist

DELL’AGNELLO 7

La partita è una battaglia vista la posta in palio e per Jack, caricato anche dalla presenza del padre illustre sulla panchina di Rimini, non può esserci clima migliore per far venire a galla le sue qualità di combattente. Pillastrini lo intuisce e lo lascia a lungo sul parquet, dove il “Figlio d’arte” premia la scelta del tecnico con applicazione e ottime scelte offensive, pur talvolta macchiate da imprecisioni evitabili e la “solita” avversione ai tiri dalla lunetta.

Minuti 34 – punti 14 - 4/9 da due 2/2 da tre 0/2 ai liberi  6 rimbalzi 2 assist

CAMPANI n.g.

Pillastrini lo fa esordire nella seconda parte della prima frazione e nei 3 minuti che gli concede il nuovo arrivato fa intendere di dover lavorare ancora per dare il contributo che ci si aspetta da lui per rinforzare la batteria dei lunghi ducali.

Minuti 3

ISOTTA 6

Nicolò viene chiamato a far rifiatare i compagni e nei 5 minuti sul parquet si disimpegna con diligenze e attenzione, conquistando 2 rimbalzi e piazzando un assit.

Minuti 5 – 2 rimbalzi 1 assist

PILLASTRINI 8

Il “Pilla” mantiene la promessa di far risalire la china ad un gruppo che pareva essere scivolato su di una china pericolosa dopo la sconfitta casalinga con Orzinuovi e le successive pesanti debacle tra le mura amiche con Piacenza e Udine, dove i suoi apparivano a tratti quasi rassegnati e ben lontani dal mettere in campo l’intensità necessaria per affrontare gli avversari.

Lo spirito di gruppo appare recuperato e ora con questo successo anche le prospettive di salvezza anticipata riprendono quota.

Foto d'archivio, Marco Pregnolato


CIVIDALE SBANCA RIMINI CON UNA MAGIA DEL "SINDACO" REDIVO

 

 Snodo cruciale della stagione per la Gesteco il match in quel di Rimini, dove le Aquile cividalesi avevano la possibilità di agganciare i padroni di casa nella corsa all’ottavo posto, guadagnando così anche l’importante vantaggio nello scontro diretto in virtù del successo ottenuto dai ragazzi di Pillastrini all’andata in via Perusini.

Missione compiuta dopo una gara segnata da molta imprecisione al tiro dalla lunetta e sottomisura, ma da una grande capacità di rimanere sempre in partita fino all’acuto finale del “sindaco” onorario di Cividale Lucio Redivo sul filo della sirena che ha fatto gioire i tanti supporters della Marea Gialla presenti dietro la panchina ducale e quelli collegati da casa.

Gesteco che si conferma una vera e propria bestia nera per i romagnoli, ora sotto per 4-0 nelle sfide complessive computando anche i successi della scorsa stagione di Rota e compagni.

Cividale scende nell’arena infuocata del Pala Flaminio con Redivo, Cole, Dell’Agnello, Mastellari e Miani mentre coach Dell’Agnello risponde con Grande, Anumba, Simioni, Johnson e Marks per un avvio di gara caratterizzato da grande tensione in campo vista l’importanza della posta in palio e Cividale capace di procurarsi diverse buoni soluzioni in attacco ma penalizzata da errori sanguinosi sotto canestro con il tabellone che segna 6-6 a 4’25” dopo una tripla di Miani; nell’ultima parte del periodo la Gesteco continua a soffrire Simioni e le incursioni dei padroni di casa nel pitturato e Pillastrini fa esordire Campani per un finale di quarto che vede avanti Rimini 16-11. Alla ripresa del gioco le Aquile non riescono a organizzare le giuste contromisure in difesa, dove i romagnoli trovano il canestro con continuità con soluzioni corali che portano a turno a colpire da sottomisura gli uomini di Dell’Agnello Sr. che si portano sollecitamente sul + 11 (24-13) a 6’30”, mentre nella seconda parte i Pilla Boys migliorando le percentuali al tiro e stringendo le maglie difensive, impattano prima sul 28-28 a 2’06” infine chiudono sotto di 4 punti all’intervallo lungo (34-30). Alla ripresa del gioco Lucio Redivo fa subito la voce grossa e con due triple consecutive, coadiuvato da Miani, firma un parziale di 0-8 per il 36-38 a 8’20”,  lasciando però in seguito troppe seconde palle a Rimini che impediscono di dare prima continuità al break e consentono ai padroni di casa di rimanere bene in partita, nonostante le sin qui deficitarie percentuali al tiro dalla distanza dei romagnoli (2/12), per poi con troppe palle perse in attacco permettere il + 7 (55-48) con cui si arriva alla penultima sirena a favore della RivieraBanca. In avvio dell’ultimo tempo è sfortunato Miani a cui il ferro nega la tripla del meno 3 a 8’02” ma poi sono Rota con un tiro dall’arco e Cole con un’azione da tre punti ad impattare il 57-57 a 6’27” facendo presagire un finale vietato ai deboli di cuore quando il tabellone segna 62-63 a 3’12” e Cividale non concretizza un possesso per fallo in attacco; il quinto fallo di Miani costa anche un tecnico a Pillastrini a 2’17” con Rimini che si porta sul 65-64 mentre poi si va sul 65-65 con un 1/2 di Cole dalla lunetta 1’32”;  l’ultimo minuto si apre con un 1/3 di Rota dalla linea della carità dopo aver costretto al quinto fallo Tomassini per il 65-66 e poi con Cividale che fallisce l’occasione per chiudere un match e poi vede poi impattare Rimini con Marks a 4” il 67-67, sempre dalla lunetta. E’ Lucio Redivo infine a prendere palla ed entrare nel cuore della difesa biancorossa e siglare sul filo della sirena il 67-69 con cui le Aquile guadagnano un successo fondamentale nell’economia di tutta la stagione.

Foto Nicola De Luigi

UEB  GESTECO CIVIDALE – RIVIERABANCA RIMINI       67 – 69

(16-11, 34-30, 55-48)

 RIVIERABANCA RIMINI

Derrick Marks 22 (4/8, 1/4), Justin Johnson 12 (4/9, 1/2), Alessandro Simioni 12 (6/6, 0/2), Simon Anumba 6 (3/7, 0/0), Stefano Masciadri 5 (1/1, 1/2), Alessandro Grande 4 (2/3, 0/4), Alessandro Scarponi 4 (2/3, 0/1), Andrea Tassinari 2 (1/1, 0/1), Giovanni Tomassini 0 (0/1, 0/2), Adamu adam Abba 0 (0/0, 0/0)

Allenatore: Sandro Dell’Agnello

Vice: Mauro Zambelli e Larry Middleton

Tiri liberi: 12 / 15 - Rimbalzi: 34 10 + 24 (Justin Johnson 15) - Assist: 10 (Derrick Marks, Giovanni Tomassini 3)

Tiri da due 23/39, Tiri da tre 3/18

UEB GESTECO CIVIDALE

Lucio Redivo 17 (4/7, 3/8), Giacomo Dell'agnello 14 (4/9, 2/2), Gabriele Miani 12 (2/3, 2/4), Vincent Cole 11 (2/6, 1/4), Eugenio Rota 7 (0/0, 2/5), Martino Mastellari 5 (0/4, 1/3), Leonardo Marangon 2 (1/2, 0/0), Matteo Berti 1 (0/2, 0/0), Nicolò Isotta 0 (0/0, 0/0), Luca Campani 0 (0/0, 0/0), Giacomo Furin 0 (0/0, 0/0)

Vice: Federico Vecchi e Alessandro Zamparini

Tiri liberi: 10 / 20 - Rimbalzi: 28 10 + 18 (Vincent Cole 8) - Assist: 15 (Lucio Redivo 5)

Tiri da due 12/32, Tiri da tre 11/24

 Arbitri: Gianluca Gagliardi, Valerio Salustri e Andrea Coraggio

Spettatori 3.118

venerdì 12 gennaio 2024

E LA GAZZETTA TITOLO': A UDINE ARRIVA LO "ZICO DEL BASKET"

Dopo il clamoroso arrivo a Udine del fuoriclasse brasiliano Zico nell’estate del 1983, nell’ottobre 1984 l’ambiente sportivo udinese balzò nuovamente agli onori della cronaca, ottenendo ancora una volta l’insolita attenzione dei media nazionali. Protagonista questa volta non fu l’Udinese Calcio targata Zanussi, bensì l’Associazione Pallacanestro Udinese – APU, targata Australian; la società udinese, ai cui vertici c’erano due ex giocatori dell’epoca d’oro arancione quali Gianni Fiorini come presidente e Giambattista “Nino” Cescutti in veste di direttore sportivo, era ritornata nella massima serie dopo 7 stagioni dalla retrocessione e dall’abbandono del Cav. Rino Snaidero, sorprese tutti annunciando un acquisto sensazionale dal mondo dell’NBA, dopo un’estate turbolenta dal punto di vista tecnico-societario con la partenza del general manager Andrea Fadini, dell’allenatore Lajos Toth ed il ritiro dello sponsor Gedeco 5-3-5.


L’avvio della stagione era stato difficoltoso, con la sollecita eliminazione dalla coppa Italia e due sconfitte nelle prime tre gare di campionato, e così alla decisione di “tagliare” il centro americano Andrè Gaddy dimostratosi non all’altezza del compito di sostituire uno degli artefici della promozione e beniamini della tifoseria, il pivot James Percival Hardy trasferitosi anche lui a Siena insieme a Fadini e Toth, si accompagnò quella di rinforzare il roster con un autentico “crack” per il nostro torneo.


Per centrare il difficile obiettivo della permanenza nella massima serie, allora retrocedevano le ultime 4 della classifica sulle 16 partecipanti, in estate la dirigenza dell’APU aveva ingaggiato per la guida tecnica nientemeno che il sessantenne “santone” serbo-bosniaco Aza Nikolić, meglio noto come il “Professore”, coach carico di gloria, di scudetti e coppe dei campioni in quel di Varese affidandogli un roster che ai confermati Dražen Dalipagić, Lorenzo Bettarini, Tiziano Lorenzon, Claudio Luzzi Conti e Achille Milani aggiungeva la “vecchia volpe” Fabrizio “Ciccio” Della Fiori da Cantù, Davide Turel da Gorizia, il cavallo di ritorno Luigi “Gigi” Cagnazzo da Siena e gli emergenti Giuseppe “Beppe” Valerio, Michele Buosi e Giampaolo Graberi a completare la rosa.


Il lavoro estivo di costruzione del team si era incartato sulla figura ritenuta determinante per rendere l’Australian competitiva in A1, ovvero quella del secondo straniero a cui affidare il ruolo di “califfo” sotto canestro e dopo infinite trattative con gli agenti di oltreoceano e la prova fallita con il centro Ken Bannister, a ridosso dell’inizio del campionato veniva tesserato l’esordiente Andrè Gaddy, un venticinquenne di Brooklin di 2,08 m, proveniente dagli Albany Patroons, squadra militante nel campionato CBA. Una scommessa, insomma.


La scommessa non pagò, con il giovane americano, travolto forse dalle eccessive aspettative e dalla mancanza di una valida spalla che lo aiutasse ad ambientarsi, “tagliato” dopo tre sole partite alla vigilia della trasferta di Pesaro contro la Scavolini. E a questo punto, ecco l’annuncio: direttamente dai Los Angeles Lakers arriva Swen Nater, il cambio di Kareem Abbdul Jabbar!!! Un pivottone di 211 cm con alle spalle uno score di 13 punti e 13, 1 rimbalzi in 233 partite nell’ABA e di 12,2 punti e 10,8 rimbalzi in 489 partite nell’NBA e il titolo di miglior rimbalzista sia nell’ABA per il 1975 e nell’NBA per il 1980, a cui aggiungere due titoli conquistati nell’NCCA con la mitica UCLA di Los Angeles.!!! Il “re” della “doppia doppia” che durante l’All Star Game ABA del 1974 in meno di mezz’ora di gioco aveva messo a segno 29 punti e catturato 22 rimbalzi!!

E allora tutti si chiesero: cosa sarà ora in grado di fare la neopromossa udinese adesso che al cannoniere di Mostar Dražen “Praja” Dalipagić si è unito sotto le plance “The Swan” Swen Nater??? Persino la Gazzetta dello Sport, solitamente refrattaria a dare luce a tutto ciò che non sia calcio metropolitano – immaginiamoci una notizia di basket che arriva dalla provincia – titola, di spalla, in prima pagina: “A Udine arriva lo Zico del basket”. E chi fa notare che il centro americano di origini olandesi viaggia oramai verso le 35 candeline e le ginocchia sono ormai logorate da tante battaglie, viene tacciato subito di essere il solito “menagramo massa passȗt”.


Una biografia da "Libro Cuore" quella di Swen: nato a Den Helder in Olanda, all'età di 3 anni i genitori divorziarono e quando la madre si risposò, lei ed il nuovo marito partirono per gli Stati Uniti con la speranza di ricominciare tutto da zero, abbandonarono Swen e la sorella più piccola in un orfanotrofio. Il caso venne portato alla luce del pubblico da una televisione locale, che permise ai due ragazzi il viaggio per l'America, per raggiungere i genitori. Qui il futuro pivot dei Lakers si iscrisse alla Wilson Classical High School a Long Beach e così, grazie al basket, potè avviarsi ad una bellissima carriera che diede corpo all'ennesima storia di riscatto sociale.


La leggenda narra che quando sbarcò a Ronchi dei Legionari proveniente da Los Angeles, via Fiumicino, chiese se l’aeroporto fosse quello di proprietà del Presidente del suo nuovo club, osservando la totale assenza di aerei sulla pista dell’impianto. Di certo invece chiese, e ottenne, dietro la minaccia di non disfare neppure le valigie e rientrare subito negli States, di cambiare l’alloggio che gli era stato destinato per la sua permanenza in Friuli: una villetta a schiera in un complesso residenziale appena sorto in quel di Moimacco. La dirigenza, capita l’antifona, lo trasferì in località Morena dove si trovava la residenza di Zico, quello del calcio. Ci schieriamo totalmente dalla parte del buon Swen: il salto da San Diego a Moimacco sarebbe stato difficile anche per Bob Beamon, specialmente in una uggiosa giornata ottobrina dopo un volo transatlantico.


L’avvio in campionato fu entusiasmante con l’Australian capace di espugnare il 21 ottobre 1984 il difficile campo della Scavolini Pesaro per 107 – 94 nel giorno in cui l’Udinese di Zico interrompeva al Friuli una serie di 3 sconfitte consecutive battendo per 1-0 la Sampdoria di Vialli e Mancini. E la domenica successiva, in un “Carnera” pieno come un uovo e alla fine in visibilio, gli udinesi si issavano al terzo posto della classifica strapazzando per 110 – 85 i malcapitati marchigiani dell’Honky Fabriano.


I sogni di gloria finirono lì, con l’Australian sconfitta consecutivamente per le successive 11 partite, la panchina del Prof. Nikolić “saltata” già il 9 dicembre e con il direttore sportivo Nino Cescutti che si mise il cappello di capo allenatore fino alla fine di una stagione che si concluse al penultimo posto con un record di 7 vittorie e 23 sconfitte e una retrocessione in A2 divenuta praticamente certa già alla fine del girone d’andata.
Con una nota curiosa, quella di essere la prima e probabilmente l’unica squadra al mondo a retrocedere potendo vantare il vincitore della classifica dei marcatori, Dalipagić, con una media di 30,8 punti a partita e quella dei rimbalzisti, Nater, con una media 13,6 carambole a partita.


In ogni caso Swen, le cui ginocchia logore e il fiato corto non consentirono di salvare una squadra troppo fragile in difesa e serva del “fucile” di Dalipagić che si azionava a ripetizione, fece la sua parte più che dignitosamente concludendo la stagione confermandosi anche in Italia come il “signore” della “doppia doppia” – 17,2 punti e 13,6 rimbalzi di media nelle 27 partite disputate, con una percentuale del 59,2% dal campo e del 87,3% dai liberi e una media di 1,2 stoppate date a partita.


L’annata, peraltro, non fu fortunata neanche per il Zico del calcio, tormentato dagli infortuni e a segno solo 3 volte in 16 gare disputate, con l’Udinese in lotta per la salvezza fino a tre giornate dalla fine e con la necessità di lasciare l’Italia prima dell’ultima di campionato con sei giornate di squalifica e un’accusa di evasione fiscale.


Memorabile in quella stagione fu la prestazione che Swen Nater offrì al Palalido di Milano il 17 marzo 1985 contro la capolista e futura vincitrice dello scudetto, l’Olimpia di Dan Peterson targata Simac; probabilmente stimolato dalla sfida diretta con Joe Barry Carroll, il giovane astro proveniente dall’NBA, il centro dell’Australian annichilì l’avversario mettendo a segno 37 punti e portando l’ormai derelitta compagine friulana ad un passo dal clamoroso successo esterno, solo sfiorato nel 87-83 finale a favore dei milanesi.


Il 28 marzo 1985 davanti a qualche centinaio di tifosi presenti sulle gradinate del “Carnera”, con una onorevole sconfitta per 90-98 contro i campioni uscenti della Virtus Granarolo Bologna e 28 punti infilati nel canestro dei felsinei, si concluse l’avventura di Swen Nater in Italia il quale, fatte questa volta per davvero le valigie, nei giorni successivi ritornò a San Diego, avendo deciso di chiudere la sua carriera professionistica.


Nella città californiana istituì un campus di pallacanestro all'interno Christian Heritage College, portando la squadra a un titolo della National Christian College Athletic Association nelle sue nove stagioni come allenatore, direttore atletico, insegnante di algebra e insegnante di educazione fisica.

Deciso nel 1995 a lasciare quell'impiego che non garantiva la stabilità degli introiti, Nater iniziò a lavorare per il colosso di vendita all'ingrosso USA Costco come assistente all'acquisto di articoli sportivi fino alla pensione, a cui ha fatto seguito negli anni '20 dell'attuale millennio un'attività di coaching per il marchio Authentica, con la quale ha raggiunto la notorietà anche per la sua attitudine alla narrazione, alla poesia, la capacità di suonare la chitarra e la passione per il fantastico.


Concludo il racconto “regalando” agli amanti delle statistiche il tabellino del vittorioso debutto dello “Zico del Basket” in quella memorabile, quanto lontana, domenica 21 ottobre 1984



SCAVOLINI PESARO – AUSTRALIAN UDINE 94 – 107

Arbitri Di Lella e Maggiore di Roma

SCAVOLINI

Gracis 4, Magnifico 11, Pietkiewicz 3, Del Monte, Tillis 19, Zampolini 21, Costa 6, Silvester 30, Minelli, Dimatore.

Allenatore Don Casey

AUSTRALIAN

Dalipagić 33, Nater 11, Lorenzon 11, Della Fiori 25, Milani 4, Cagnazzo 9, Bettarini 14, Turel, Luzzi Conti.

Allenatore Nikolic

sabato 6 gennaio 2024

CIVIDALE - FORLI' 86-77: LE PAGELLE

 

MARANGON 6,5

Dà il suo contributo con punti pesanti in momenti chiave con personalità e coraggio.

Minuti 12 –  punti 5 - 2/3 da due 0/1 da tre 1/1 dai liberi - 2 rimbalzi

REDIVO 9

Autentico trascinatore: gioca metà gara mettendosi a disposizione dei compagni per poi salire in cattedra e con una prestazione all’altezza di quanto aveva fatto vedere nelle giornate migliori sciorina tutto il suo repertorio fatto di penetrazioni funamboliche e letali e il mortifero tiro dalla distanza.

Minuti 33 – punti 28 - 6/7 da due 4/9 da tre 4/4 ai liberi - 2 rimbalzi 6 assist

MIANI 7,5

Con 12 rimbalzi e una solida difesa uniti a 12 punti mette a segno una doppia doppia fondamentale nell’econmia del successo ducale. Mezzo punto in meno per qualche errore di troppo sottomisura.

Minuti 30 – punti 12 - 1/7 da due 3/4 da tre 1/2 ai liberi - 12 rimbalzi 2 assist

MASTELLARI 6

Parte in quintetto ma poi viene poco impiegato, dà il suo contributo con una tripla e maggiore presenza difensiva.

Minuti 14– punti 3 -  0/2 da due 1/4 da tre

ROTA 7

Parte dalla panchina e dà un apporto importante nel successo cividalese con triple fondamentali, recuperi “vecchio” stile e freddezza dalla lunetta, migliora la circolazione della palla anche se talvolta eccede nel possesso.

Minuti 29 – punti 11 - 0/2 da due 2/4 da tre 5/5 ai liberi   

FURIN 5

Nei minuti che il coach lo impiega non lascia traccia a referto e dimostra di non riuscire ad impattare positivamente sotto le plance.

Minuti 6 - 0/1 da due

BERTI 6

Finalmente riesce a dare un contributo importante sotto le plance catturando 4 rimbalzi in attacco.

Minuti 16 – punti 2 - 1/1 da due - 5 rimbalzi

COLE 7

Cala nella seconda metà del match e non sempre si dimostra concentrato in fase difensiva soffrendo la maggiore fisicità degli avversari, però nei primi 20 minuti mette a segno canestri importanti e a tratti mantiene i suoi in linea di galleggiamento prima che Lucio Redivo si scateni nella ripresa.

Minuti 31 – punti 14 - 4/6 da due 1/4 da tre 3 /4 ai liberi- 7 rimbalzi

DELL’AGNELLO 7

In una serata in cui si vede nelle fila gialloblù la “garra” che in tante occasioni aveva esaltato il pubblico ducale Jack non poteva certo far mancare la sua determinazione e la sua malizia con una gara di grande applicazione e sostanza.

Minuti 26 – punti 11 - 3/5 da due 1/1 da tre  4 rimbalzi 1 assist

 

PILLASTRINI 7,5

La squadra appare trasformata dopo le pesanti debacle casalinghe e mostra importanti segnali di continujità rispetto a quanto fatto vedere già nella trasferta di Nardò e in questo si vede chiaramente la mano del tecnico.

UNA GESTECO VECCHIO STILE FERMA LA CAPOLISTA FORLI' E SI RILANCIA

 

L’anno nuovo si apriva subito con un’altra “mission impossible” per gli uomini di Pillastrini, dovendo la Gesteco ospitare in via Perusini la capolista Forlì in arrivo con il vento in poppa di una scia aperta di 6 successi consecutivi, mentre ai ducali non erano bastati i segnali di riscossa in quel Nardò per riuscire a smuovere la classifica ed alimentare le speranza di risalire la china.

Le Aquile questa volta riescono ad emulare Ethan Hunt e con una gara di grande generosità, con il contributo di tutti, assieme ad un Redivo in versione “play-off”, raccolgono due punti importantissimi nella loro rincorsa alla salvezza.

Si parte a sorpresa per Cividale con il capitano Rota in panchina e Redivo, Cole, Mastellari, Dell’Agnello e Miani sul parquet, mentre Martino propone Valentini, Pollone, Zilli, Allen e Johnson con un avvio di gara all’insegna dell’equilibrio (8-9 a 4’20”) perché i ducali difendono con attenzione, pur palesando le solite difficoltà a centrare il canestro avversario sottomisura e i gli ospiti costretti a rinunciare ad Allen (esce in barella per rientrare solo nel terzo quarto), contuso in uno scontro di gioco con Miani; la frazione si conclude invece con Forlì che allunga sul 13-20, perché riesce a mantenere la capacità realizzativa che i padroni di casa perdono del tutto nelle fasi finali. Nel secondo periodo Forlì si porta subito sul + 10 ma le Aquile riescono a parare il colpo con una tripla di Miani e un bel canestro sottomisura di Cole rientrando sul 18-23, prima di essere di nuovo ricacciate indietro 18-28 per troppi errori vicino al canestro e Pillastrini costretto a chiama minuto a 7’21”; i suoi rispondono bene ancora con Miani e una tripla di Rota che li rilanciano sul meno 5 (23-28) e coach Martino stavolta a fermare l’inerzia con una sospensione a 6’28”; la mossa non funziona perché Cividale prima aggancia il 30-30 con una bella iniziativa di Cole e poi resta attaccata al nuovo tentativo di allungo con una tripla di Dell’Agnello per il 33-34 a 3’21” e poi guadagna il vantaggio 36-34 dopo tre liberi di Rota a 2’22",  per arrivare infine  all’intervallo lungo sul  38-39. Il terzo tempo vede il rientrante Allen prendersi sulle spalle i suoi e replicare colpo su colpo ad una Gesteco ritornata in campo con l’ardore dei tempi migliori, con un Redivo sugli scudi che con due triple consecutive manda Cividale a 6’39” sul + 4 (48-44) e fa infuriare il coach ospite pronto a chiamare minuto; Cividale tocca il + 7 (53-46) dopo un’azione da tre punti di Marangon ma la capolista in un amen si rifà sotto (53-51) a 3’50” e si arriva alla penultima sirena con il tabellone sul 66-56 perché Lucio Redivo fa esplodere il palazzo con una tripla allo scadere dopo un finale tutto gas dei suoi.

L’inizio dell’ultima frazione vede ancora il “Gaucho” di Bahia Blanca scatenato che porta le Aquile avanti di 14 punti (73-59) a 8’40” con una tripla e una magia in penetrazione che fa sognare il pubblico di casa; Forlì però non ci stà e dimezza lo svantaggio (73-66)  a 5’50” grazie a un Johnson letale nel pitturato e fa temere l’aggancio che però non si concretizza, perché stasera Cividale lotta veramente con il coltello tra i denti e riesce finalmente ad essere concreta anche in attacco, riuscendo a mantenere il vantaggio (80-70 a 2’10”), beneficiando di una serata “stellare” di Lucio Redivo che in tutti i momenti caldi del match tiene a galla i suoi per l’86-77 finale.


UEB GESTECO CIVIDALE – UNIEURO FORLI’ 86-77

(13-20, 38-39, 66-56)

UEB GESTECO CIVIDALE

Marangon 5, Redivo 28, Miani 12, Mastellari 3, Rota (k) 11, Furin, Vivi n.e., Begni n.e., Berti 2, Isotta n.e., Cole 14, Dell’Agnello 11.

Allenatore: Stefano Pillastrini

Vice: Federico Vecchi e Alessandro Zamparini

Tiri liberi 16/20, Tiri da due 17/34, Tiri da tre 12/27, Rimbalzi 38 (24 dif. 14 off.).

UNIEURO FORLI’

Allen 11, Cinciarini (k) 5, Valentini 9, Zampini 9, Tassone, Johnson 19, Pascolo 6, Zilli 4, Pollone 14, Radonjic.

Allenatore: Antimo Martino

Vice: Andrea Fabrizi e Paolo Ruggeri

Tiri liberi 14/20, Tiri da due 21/43, Tiri da tre 7/20, Rimbalzi 36 (21 dif. 15 off.)

 Arbitri: Mattia Martellosio, Luca Bartolini e Antonio Giunta

Spettatori 2.000 circa


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