mercoledì 24 aprile 2024

UN ALTRO “TEMPIETTO LONGOBARDO”

 

Sono passati appena 3 anni da quando Cividale battagliava per la prima volta nella fase ad orologio della serie B assistita da una Marea… di un paio di addetti ai lavori muniti di autocertificazione che diligentemente raccontavano quello che accadeva nel vuoto assordante di un palazzetto deserto.

Pochi "fortunati" hanno il “privilegio” di ricordarselo, ancor meno sono coloro che credevano o solo  immaginavano come lo spirito che anima questo club, dal suo vertice ai  ragazzi che via via hanno vestito la maglia delle Aquile e lo staff  tecnico che li dirige, potesse essere in grado di trasformare questo posto, facendo innamorare in seguito una comunità che nel tempo ha allargato sempre più i suoi confini, coinvolgendo anche molte persone che da poco hanno scoperto che a basket non esiste il "fuorigioco" e non sono ammesse le entrate in scivolata sul portatore di palla.

Facendo tutti insieme di via Perusini un luogo in cui si respira, a detta di chi ci arriva da lontano, un clima e un’elettricità senza pari nello stivale per calore, correttezza e…voglia di far festa.

Davvero un "unicum" in un mondo, come quello contemporaneo,  invaso e definito nell'immaterialità della rete e dei social, in cui a 360 gradi sembrano in crisi irreversibile i luoghi di condivisione collettiva partecipata in presenza e compromessa la capacità delle persone a "fare squadra" ordinatamente e "pacificamente", in un'ambiente sempre più permeato dallo spirito del "noi (io) facci(o)amo quel cazzo che vogli(o)amo", in cui si strilla per il riconoscimento dei diritti solo quando premiano il proprio interesse personale, senza però voler farsi carico della responsabilità verso "l'altro" che l'esercizio di tali diritti comporta, facendo  invece "spallucce" quando sono negati a qualcuno che non rientra nella propria sfera d'interesse.

Patrimonio dunque da tutelare con cura quello  che si è creato senza il "telecomando" di nessuno in via Perusini dove una comunità ha "semplicemente" riscoperto grazie allo sport il bello, il piacere di vivere insieme e il sano orgoglio che deriva spirito di appartenenza a valori condivisi.

Trattasi di altro, diversamente inestimabile, “Tempietto Longobardo”.


lunedì 22 aprile 2024

L'OROLOGIO HA SCANDITO LE DIECI. ADESSO SI SALE SUL TRENO PLAY-OFF

 

Ieri si è conclusa la regular season del campionato di serie A2 2023/24 con lo scoccare dell'ultimo turno della fase ad "orologio" che ha fatto incrociare le squadre dei due gironi rosso e verde e determinato la classifica finale degli stessi per la fase finale della stagione; da domenica 5 maggio quindi si aprirà la post season che sancirà le due promozioni nel "paradiso" della massima serie con i play-off e le rimanenti 4 retrocessioni nell' "inferno" della serie B nazionale, insieme ad Orzinuovi e Casale Monferrato che, piazzandosi all'ultimo posto dei rispettivi gruppi, hanno già salutato la serie A2.

"Orologio" che ha fatto discutere molti sulla sua opportunità, visto l'andamento non proprio "svizzero" delle sue lancette per diverse compagini che, vuoi alcune perché già con la pancia piena" di obiettivi stagionali già raggiunti e altre per supposti calcoli di convenienza circa accoppiamenti più o meno desiderati in divenire nella post-season, mentre hanno fatto la gioia di altre come Cividale e Rimini che si sono rese protagoniste di due scalate notevoli, mutando faccia al loro campionato.

Record di 10 vittorie su 10 per le Aquile ducali e score di 9 su 10 per i romagnoli, risultati difficilmente pronosticabili e che hanno portato i rispettivi club al settimo e sesto posto finale, dopo che avevano terminato la prima fase con l'acqua alla alla gola i friulani  - terz'ultimi a 14 punti e in piena zona play-out - e appena due punti sopra i riminesi invischiati anch'essi nella bagarre di coda.

Comunque sia la formula "cervellotica" andrà in pensione, perché dalla prossima stagione il format sarà quello di un girone unico nazionale con 20 squadre a darsi battaglia; prima di salutarla definitivamente resta sotto gli occhi di tutti la diversa competitività dei due gironi e suona stonato il verdetto finale in cui l'ottava del girone verde - Vigevano - con 22 punti disputerà i play-off, mentre Cento  - con 30 punti nona del girone rosso - dovrà giocarsi ben 10 partite di play-out per certificare la salvezza, che a quanto è lecito prevedere lascerà in lotta Nardò con una miracolosa Chiusi, rispettivamente con 24 e 20 punti per conquistare il secondo posto che vale la conferma in A2, mentre lascerà poco altro che il ruolo di sparring partner alle tre squadre del girone verde - Luiss Roma (18 punti), Agrigento e Latina (16 punti). 

Agli uomini di Stefano Pillastrini ora il tabellone prevede l'incrocio contro Cantù, con il fattore campo a favore dei lombardi - secondi del loro girone ma strapazzati la vigilia di Pasqua in via Perusini dalle Aquile Gialloblù; la sfida è sicuramente tutta in salita per Cividale se non altro per la necessità di dover violare almeno una volta il palazzetto canturino - si gioca a Desio - che rappresenta uno dei fortini più "caldi" ed ostici per gli avversari, al cospetto di una società ricca di antico blasone che l'attuale dirigenza vuole rinverdire risalendo al piano nobile.

I play-off rappresentano da sempre un "torneo" a sé stante dove le indicazioni maturate nella stagione regolare spesso perdono di significato, con l'esplosione a sorpresa di outsider oppure con la rinascita di roster importanti che avevano "dormito" e che si accendono proprio in vista delle partite da "dentro o fuori" che in un mese regalano la promozione.

Cosa aspettarsi dunque adesso da Cividale, ora che l'obiettivo stagionale della salvezza è stato raggiunto ed in più con l'accumulo di un nuovo prestigioso record e di entusiasmo sulle rive del Natisone? Una gita celebrativa in Brianza con la  "pancia piena" e il piede che molla l'acceleratore  dopo due mesi di corsa a tutto gas, poi tutti in ferie a godersi il meritato riposo?

Oppure una sfida giocata senza risparmio, con il coltello tra i denti sorretta da quella voglia di stupire ribaltando i pronostici che sembra far parte del DNA del club del Presidente Micalich?

Chi conosce Stefano Pillastrini sà bene che lui è "animale da Play-off" e si diverte solo quando prova vincere tutte le partite - spesso riuscendoci - ed in più  la circostanza che un eventuale scalpo dei blasonati canturini vorrebbe dire regalare alla Marea Gialla e a tutto l'ambiente friulano con ogni probabilità un derby con Udine in semifinale, può rappresentare ulteriore benzina nel motore della sua squadra per fare una nuova impresa sportiva.

Per cui è ragionevole attendersi che Cantù, il passaggio del turno, se lo dovrà sudare partita dopo partita.

Per le Eagleas non è arrivato ancora il momento di festeggiare tra canti e balli, come ormai tradizione da tre anni a questa parte, l'ennesima stagione da ricordare. Comunque vada. 

E che dire delle altre due regionali?

Udine arriva nel tabellone desiderato - quello dove non c'è Trapani - e incrocia un avversario non proprio irresistibile  - la Juvi Cremona sesta nel girone verde con 28 punti e ben 8 sconfitte su 10 nella fase ad orologio mentre Trieste con uno scatto di reni a Rieti nell'ultimo turno conserva il quinti posto e sfiderà Torino in fase calante ma con il fattore campo a favore dei piemontesi.

Per gli ambiziosi friulani ora che il cammino è sul sentiero desiderato il focus sarà quello di recuperare fisicamente i suoi acciaccati uomini chiave Clark e Caroti e ritrovare mentalmente lo spirito di gruppo che fino a qualche settimana fa li ha fatti disputare una stagione da protagonisti, prima di incassare sconfitte in serie nella chiusura della regular season.

Trieste invece appare una scheggia impazzita sulla quale è meglio astenersi da qualsiasi previsione: il rischio di sbagliare è vicino all'unità sia per chi pronostica un'immediata ed incolore uscita di scena sia per chi giura invece che il suo indiscutibile talento diffuso e le sue individualità sapranno mettersi in equilibrio solo adesso che il giuoco "si fa duro".

E i duri iniziano a giocare.

   

   

   

domenica 21 aprile 2024

VIGEVANO -CIVIDALE 76-77: LE PAGELLE







MARANGON 6,5

Buona prestazione di sostanza per il talento classe 2005, che infila 6 punti nel canestro avversario con un buon 3/6 da due.

LAMB 6

Sufficienza strappata più per meriti pregressi che per quanto ha fatto vedere in campo, incappando in una giornata incolore dove nei 20 minuti che gli concede il coach, non tira praticamente mai e si fa apprezzare per 4 assist e due tiri liberi realizzati con freddezza nell’ultimo periodo.

REDIVO 9

Fresco di rinnovo biennale « El Sindaco » fa subito intendere perché ha deciso di sposare il progetto di ulteriore crescita del club ducale, sciorinando senza cali di sorta tutto il repertorio, fatto di tiri impossibili dalla distanza, cambi di ritmo e attacchi vincenti al ferro. A tratti immarcabîle.

MIANI 8

Serata di Grazia per il lungo di Codroipo, che lascia il segno di un giocatore completo infilando 19 punti, frutto di un significativo 3/4 dall’arco e di frequenti incursioni vincenti nel pitturato avversario, dove cattura ben 4 rimbalzi.

ROTA 6

Il capitano detta con ordine i ritmi nel finale, con qualche sbavatura e alcuni errori su tiri aperti dalla distanza nel corso del match.

MASTELLARI 6

Due soli punti stasera per il « cannoniere » bolognese che non riesce a ripetere le ultime sfavillanti prestazioni offensive; contribuisce al successo svolgendo i compiti assegnati nel sistema difensivo ducale.

CAMPANI 6

Nei 6 minuti in cui viene impiegato garantisce il solito cocktail di esperienza sotto le plance e freddezza al tiro dalla lunetta.

BERT 7,5

Il decimo successo ducale passa attraverso la sua maiuscola prestazione sotto le plance dove cattura 11 carambole, di cui 4 in attacco, e al muro difensivo fatto di ottimi posizionamenti e stoppate che elargisce con continuità.

ISOTTA n.g.

Nei 4 minuti in cui il coach gli concede il campo per dirigere le operazioni non commette sbavature, senza peraltro lasciare traccia a referto.

DELL’AGNELLO 8

Decisivo è il suo canestro segnato nel cuore dell’area avversaria cadendo all’indietro, gesto tecnico di difficoltà notevole e che a 9 secondi dalla fine garantisce il successo di Cividale; è l’ultima perla in una gara in cui Jack incide in maniera significativa con altri 17 punti, frutto di un notevole 9/13 dal campo.

PILLASTRINI 9

La sua truppa non denuncia cali di motivazione e con merito incamera il decimo successo sulle 10 gare della fase ad orologio, nonostante la rimonta finale dei padroni di casa che impegna Cividale dopo un match condotto per ampi tratti con grande personalità dai ragazzi dí Pillastrini.

Firma un percorso netto in dieci giornate destinato a rimanere nella storia del club e del campionato di A2 e si appresta a condurre una squadra in piena forma ai playoff.

 

venerdì 12 aprile 2024

CIVIDALE-CASALE 89-64: LE PAGELLE


MARANGON 10

LAMB 10

REDIVO 10

MIANI 10

MASTELLARI 10

ROTA 10

CAMPANI 10

BERTI 10

DELL’AGNELLO 10

ISOTTA 10

Al netto del diverso spessore tecnico dei singoli e delle eccellenze per la categoria dei due “strangers” Redivo e Lamb, oggi non si può che accumunare tutti gli interpreti del club ducale in un unico 10 collettivo, per un gruppo che garantendosi la salvezza e i play-off addirittura con una giornata di anticipo dopo una rincorsa entusiasmante fatta tutta d’un fiato, “suonandole” a tutti gli avversari del girone verde, scrollandosi via metà stagione passata in apnea buscandole dai propri competitors del girone rosso, ha realizzato una vera e propria impresa sportiva.

L’ennesima nella storia di questo giovane club che è riuscito a ritagliarsi un posto d’onore nel cuore di Cividale e oltre.

 

PILLASTRINI 10 e LODE

Si conferma condottiero di prima classe, assumendosi prima le responsabilità per le scelte infruttuose nella costruzione del roster in estate e poi riassemblando la squadra fino a farle assumere il ruolo di ammazza-grandi, recuperando giocatori che sembravano “persi” come Mastellari e Berti, rianimando la vecchia guardia e guidando la crescita costante di un talento di grande prospettiva come Marangon. 

CIVIDALE CONQUISTA PLAY-OFF E SALVEZZA

 

Per la partita che valeva la stagione l’ambiente cividalese ha risposto presente all’appello lanciato dal Presidente Micalich al termine dell’ottavo successo consecutivo in quel di Milano, accorrendo in massa alla sfida decisiva e garantendo un altro sold-out all’impianto ducale per spingere le Aquile gialloblù al coronamento di un obiettivo, quello della salvezza entrando dalla porta principale dei play-off, che solo due mesi orsono appariva se non velleitario, almeno assai complicato.

Ultimo ostacolo da superare per gli uomini di Pillastrini la Novipiù Casale Monferrato, compagine che tra le sua fila schierava vecchie conoscenze del basket friulano tra cui Dalton Pepper, il primo USA della storia UEB e protagonista dello scorso campionato in maglia Gesteco e gli ex APU Aka Fall e Fantoma.

Classica partita trabocchetto perché i piemontesi, reduci da un largo successo contro Udine, sono a loro volta impegnati in una lotta con il coltello tra i denti per guadagnarsi l’accesso ai play-out ed evitare la retrocessione diretta alla fine della fase ad orologio ed erano arrivati in riva alla disperata caccia di punti, con tutto l’intento di guastare la festa al popolo gialloblù.

Cividale corona l’impresa con grande autorità e concentrazione, in un match condotto con autorità dall’inizio alla fine e mai in discussione in cui il coach Pillastrini ha ruotato tutti gli effettivi a disposizione e ricevendo prestazioni importanti da ciascun interprete mandato in campo.

 Si parte con Redivo, Lamb, Marangon, Dell’Agnello e Miani per la Gesteco, mentre coach Cova risponde mandando sul parquet Calzavara, Martinoni, Pepper, Kelly e Fall e dopo la tripla iniziale del Sindaco Redivo Cividale spreca diversi possessi e il tabellone segna 6-4 a 7’11” quando Miani rompe il ghiaccio con  una tripla aperta che preannuncia l’accelerazione dei padroni di casa che allungano sul 15-8 a 4’21” con un altro tiro dall’arco, questa volta di Dell’Agnello, circostanza che induce la panchina ospite a chiamare minuto. La mossa sembra inizialmente efficace con Casale che si riavvicina con il possesso del – 3, ma poi l’ingresso in campo di Mastellari rilancia la Gesteco con una penetrazione ed una tripla più tiro aggiuntivo e manda Cividale sul + 11 (23-12) per chiudere poi la frazione al 27-16 con un 2/3 dalla lunetta di capitan Rota, oggi premiato per le sue 160 presenze in maglia gialloblù. Alla ripresa del gioco Mastellari continua a martellare la retina piemontese da diverse posizioni e le Aquile volano sul + 15 (33-18) per portarsi 40-21 a metà tempo grazie ancora ad una bomba dello scatenato esterno emiliano – già 16 punti all’attivo -  che impone a coach Cova una nuova chiamata ai box per i suoi; niente da fare perché Cividale proprio non vuole mancare l’appuntamento con l’ennesima impresa della sua storia, si mantiene “on fire” dall’arco con Redivo e Marangon e fa segnare il + 25  (51-26) a 1’50” dall’intervallo lungo a cui poi si arriva con il segnapunti sul  54-28 e in un clima di festa sugli spalti. A metà del terzo periodo il vantaggio tocca i 30 punti (67-37) dopo 6 punti di fila nel pitturato di Jack Dell’Agnello e due liberi di Lamb, per poi chiudersi sul 75-50 perché l’ex Dalton Pepper lascia al segno con un paio di triple e permette agli ospiti di ridurre un po’ il divario. L’ultimo quarto è un lento avvicinamento al raggiungimento dell’obiettivo, con Cividale che amministra il consistente divario accumulato e Casale nella parte dello sparring partner – il tabellone segna 87-55 a 4’05” dall’ultima sirena – ed il pubblico che canta e accompagna i suoi beniamini fino al che sancisce la salvezza. Anche il prossimo anno Cividale giocherà in seria A2 e si appresta a vivere i play-off promozione per il secondo anno secondo anno consecutivo.

 UEB GESTECO CIVIDALE – NOVIPIU’ CASALE MONFERRATO 89-64

(27-16, 54-28, 75-50)

UEB GESTECO CIVIDALE

Marangon 5, Lamb 8, Redivo 17, Miani 11, Mastellari 19, Rota (k) 2, Campani 2, Begni, Moretti, Berti 2, Isotta 4, Dell’Agnello 19.

Allenatore: Stefano Pillastrini

Vice: Federico Vecchi e Alessandro Zamparini

Tiri liberi 5/7, Tiri da due 24/44, Tiri da tre 12/20, Rimbalzi 35 (28 dif. 7 off.).

NOVIPIU’ CASALE MONFERRATO

Romano, Kelly 14, Bertaina, Castellino, Martinoni (k) 10, Fantoma 7, Baj, Pepper 12, Pianegonda, Kadjividi 2, Fall 11, Calzavara 8

Allenatore: Stefano Cova

Vice: Massimo Pettenuzzo e Michele Baudino

Tiri liberi 5/8, Tiri da due 22/40, Tiri da tre 5/19, Rimbalzi 28 (22 dif. 6 off.)

 Arbitri:  Fabio Barbiero di Milano, Fulvio Grappasonno di Chieti e Marco Marzulli di Pisa

Spettatori 2.700 circa

lunedì 8 aprile 2024

PADRONI DEL PROPRIO DESTINO


Dopo l'impresa con il brivido finale dell'Allianz Cloud contro l'Urania Milano, l'ennesima di questa pazzesca fase ad orologio in cui le lancette di quello al polso del coach Pillastrini e dei suoi ragazzi si sono dimostrate le uniche Swiss made di tutto il ranking delle 24 squadre del campionato, non sono mancati i titoli ad effetto per sottolineare l'evento: ottava meraviglia, ottovolante, fil-otto ecc. ecc.

La grande notizia del giorno dopo però, per le Aquile del Presidente Micalich e per tutti gli appassionati del "fenomeno Eagles"  che stanno crescendo in numero ed entusiasmo, è un'altra e davvero molto importante: con le sconfitte domenicali di Piacenza (a Cantù) e di Cento (a Rieti) la classifica ci dice che per la prima volta in stagione Cividale é padrona del proprio destino, perché se i ducali riusciranno a vincere le due partite conclusive della fase ad orologio (venerdì contro Casale e domenica 21/4 a Vigevano nella tana dell'ex Leo Battistini) niente e nessuno potrà impedire la conquista anche per quest'anno dei play-off , best of all, la salvezza anticipata, centrando l'obiettivo stagionale.

Riportando le lencette dell'orologio alla prima giornata della seconda fase della regular season,  quando a Cividale il 4 febbraio era attesa la super corazzata Trapani con il suo bottino di 17 vittorie consecutive ed una solo sconfitta (contro Cantù) dopo che Cento si era imposta di un punto in via Perusini, diciamocelo francamente: alzi la mano con onestà intellettuale chi aveva previsto che quella sarebbe stata, ad oggi, l'ultima sconfitta delle Eagles, allora terz'ultime nel ranking del proprio girone.

Evidentemente nel DNA di questa società c'è ben impresso un gene che permette di dare il massimo quando le imprese sembrano se non proprio impossibili, almeno assai complicate: il raggiungimento di gara 5 partendo da 0-2 nella finale promozione al suo anno di esordio assoluto nel panorama cestistico nazionale in serie B, la vittoria "spalle al muro" di Vigevano a gara 4 della finale promozione, annullando il match-point dei lombardi, la salvezza anticipata di due mesi da debuttante in A2 portando poi l'ambiziosa Udine a gara 5 del play-off, facendo poi perdere più di qualche anno di vita ai supporters bianconeri quando la tripla della vittoria di Redivo allo scadere venne respinta dal ferro. E ora questa cavalcata, ancora una volta "against all odds" diventando la miglior difesa del torneo e lasciando sul campo senza possibilità di replica Trapani, Torino e Cantù, quest'ultima addirittura "strapazzata" in via Perusini per 82-59.

Guardando per un attimo in casa d'altri poi, se mercoledì prossimo Cento non riuscirà a battere tra le mura amiche Trapani, alle Aquile addirittura "basterebbe" superare venerdì a Cividale la "cenerentola" Casale dell'ex Pepper per blindare l'ottavo posto con una giornata d'anticipo.

E' dunque già arrivato il momento di "cantare vittoria" in riva al Natisone?

Questo, crediamo, è proprio l'errore che devono evitare a tutti i costi squadra e ambiente proprio sul più bello, cedendo magari alla tentazione di vedere finalmente coronata l'impresa e mollare un po' le mani dal manubrio dopo questo lungo inseguimento di due mesi, tutto in salita, gettando sul campo ogni risorsa disponibile - non solo in senso fisico.

Non solo perché la partita di venerdì in via Perusini è la più classica delle "trappole" sportive  con un avversario che si gioca le ultimissime speranze di evitare la retrocessione diretta e reduce da una netta vittoria contro una svagata APU Udine (i calciofili si ricorderanno a proposito di "bucce di banana" un certo Roma-Lecce fatale ai giallorossi al fotofinish dopo una rimonta impossibile sulla Juventus svanita proprio sul più bello contro una compagine già retrocessa e sempre perdente in trasferta), ma anche perché, nel caso in cui nel recupero Cento dovesse superare la corazzata Trapani è ragionevole prevedere che poi le dirette concorrenti per evitare il nono, disgraziatissimo posto ed i play out,  ossia Rimini, Cento e Piacenza possano anch'esse fare bottino pieno negli ultimi due turni.

Piacenza, ora a 28 punti deve incontrare Treviglio in casa e Cremona in trasferta, compagini che non hanno particolari motivazioni in quanto hanno già ottenuto post season di lusso e salvezza; Cento ora 26 punti, affronterà invece Vigevano tra le mura amiche e poi concluderà a Treviglio per cui valgono medesime considerazioni, con l'aggravante che sia Cento che Piacenza godono dello scontro diretto a favore nei confronti di Cividale per cui in caso di arrivo alla pari, sarebbero le Aquile a rimetterci le penne.

Con Rimini lo scontro diretto è a favore della Gesteco, ma i romagnoli dopo aver espugnato Torino si sono issati sopra i gialloblù a 32 punti e ospiteranno prima la Luiss Roma per chiudere infine a Milano con l'Urania e anche qui con avversari non proprio insuperabili per roster - i romani e motivazioni - i lombardi. 

Per cui, considerato che tutte le partite si vincono sempre sul campo e non al bancone del bar con la birra in mano, nelle poltrone dei salotti televisivi o digitando tasti sulla tastiera di smartphone o computer, la truppa di Pillastrini non farà calcoli e cercherà con ogni mezzo a disposizione di guadagnarsi il 10, il numero di vittorie necessarie - ma sufficienti - per centrare i play-off e meritarsi il 110 in pagella.

Con lode, pubblicazione della tesi e bacio accademico, visto qual era il punto di partenza dopo il 4 febbraio, quando con Trapani in via Perusini erano stati infilati gli orologi ai polsi. Da far far tremere. 

Per i sognatori più ottimisti un altro dato: Trieste ora quinta,  dista soli 4 lunghezze da Cividale, lo scontro diretto arride in Friuli e i giuliani nelle ultime due gare ospiteranno l'Urania Milano e poi andranno a Rieti.

Hai visto mai... 

sabato 6 aprile 2024

URANIA MILANO - GESTECO CIVIDALE 92-94: LE PAGELLE

 







MARANGON 6

Parte in quintetto e non risparmia difesa, freschezza e intensità difensiva. Mezzo punto in mento per alcune soluzioni offensive affrettate e imprecise.

LAMB 6,5

Protagonista in avvio con triple che spingono subito Cividale e permettono di replicare alle percentuali indiavolate dell’Urania; gli arbitri gli fischiano poi diversi falli in attacco che lo innervosiscono e ne limitano l’impiego. Mezzo punto in meno per la gestione dell’ultimo possesso.

REDIVO 9

La vittoria che forse vale la stagione ha decisamente la sua firma: con le sue triple nel secondo quarto in serie prima evita che Milano scappi via e poi ogni volta frustra tutti i tentativi di aggancio degli avversari. Alla fine i punti sono 31 nel canestro lombardo con un eloquente 8/13 dall’arco.

MIANI 8

Punti, rimbalzi, precisione dalla lunetta testimoniano una delle migliori prestazioni in maglia gialloblù del lungo di Codroipo. Protagonista nell’importante successo esterno, peccato per un fallo tecnico che segue un dubbio sfondamento che gli viene addebitato sotto il canestro di Milano.

MASTELLARI 6,5

Impiegato meno del solito, lascia triple importanti nell’economia del match confermando di vivere un ottimo momento di condizione e fiducia.

ROTA 6,5

Anche per il capitano minutaggio inferiore al solito, ma lui non fa mancare la sua « garra » gestendo con buona lucidità i ritmi di gioco, centrando una tripla che avvia il rally con cui Cividale risale dopo l’avvio ad inseguire.

CAMPANI 7,5

Minutaggio oltre la media, dove la sua esperienza si fa sentire nel contenere la fisicità di un brutto cliente come Beverly. Mezzo punto in più per la freddezza con cui realizza dalla lunetta liberi di importanza capitale.

BERTI 6,5

Lotta senza le antiche indecisioni sotto il canestro e contiene la fisicità di Beverly, mezzo punto in meno per qualche errore di troppo nei possessi offensivi.

ISOTTA 6

Nei minuti in cui il coach lo manda in campo da il suo contributo con voglia ed energia, guadagnando un fallo con mestiere sotto canestro.

DELL’AGNELLO 6 

Protagonista suo malgrado nell’infuocato finale dove gli arbitri lo puniscono con un fallo antisportivo che poteva costare molto caro. Meno brillante del solito, lascia però il segno con canestri importanti nel pitturato dell’Urania.

PILLASTRINI 8

La maginot difensiva costruita nella fase ad orologio questa volta viene bombardata da ogni posizione dagli « Stukas » Potts e Amato ma i suoi prima restano concentrati, poi guadagnano il vantaggio ed infine non perdono la testa quando Amato diventa « illegale » negli ultimi due minuti.

Davanti al « Mostro Sacro » Dan Peterson in parterre è ormai prossimo a firmare un nuovo incredibile capolavoro sportivo.

CON IL BRIVIDO CIVIDALE SBANCA MILANO E SALE SULL'OTTOVOLANTE

Era gara fondamentale per il successo nella corsa a tappe forzate che la Gesteco ha avviato nella fase ad orologio per arrivare ai play-off e alla salvezza anticipata quella dell’Allianz Cloud di Milano, con gli uomini di Pillastrini “costretti” a vincere ancora per centrare il traguardo; ennesima impresa da compiere al cospetto di un avversario che veniva si da 4 sconfitte consecutive e già sicura di entrare nella post season che conta, ma che per l’occasione riproponeva tutti i suoi effettivi a cui aveva dovuto rinunciare nell’ultimo periodo.

Cividale infila l’ottava meraviglia al termine di un match molto combattuto ed in sospeso fino all’ultimo respiro contro un avversario mai domo che si è potuto avvalere di un Amato davvero scatenato nelle fasi finali e che è riuscito a mantenere in equilibrio la gara che ha visto sul fronte cividalese l’ennesima prova maiuscola del Sindaco Redivo.

Si parte con Redivo, Lamb, Marangon, Dell’Agnello e Berti per Cividale con Coach Villa che risponde con Bonacini, Potts, Severini, Lupusor e Beverly e Lamb e Potts subito on fire a suon di triple per l’8-8 a 7’00” in un avvio all’insegna dell’equilibrio e dello studio reciproco; in seguito sono i padroni di casa ad essere più precisi in fase offensiva, con Cividale che si carica sollecitamente di falli ed è già in bonus a metà frazione e il punteggio che dice 19-17 dopo una tripla di Mastellari a 2’43” dalla prima sirena a cui si perviene sul 28-19, perché l’ex Apu Amato castiga a ripetizione dall’arco una difesa ducale che non riesce a mettere sul parquet l’intensità a cui aveva abituato i suoi supporters. Alla ripresa delle ostilità Mastellari e Miani dall’arco, Lamb in entrata  firmano il 28-27 ed un parziale di 0-8, con l’americano che al 6’55” firma il sorpasso (30-31) con un pregevole sottomano da centro area; nella seconda parte del periodo sale in cattedra il Sindaco Redivo e infila quattro triple di seguito portando Cividale avanti sul 36-43 a 4’05” e Milano che resta a contatto sempre beneficiando dal tiro dalla distanza ed il tabellone segna 45-49 quando le squadre rientrano negli spogliatoi per la pausa di metà gara. Nel terzo periodo parte meglio Milano e con Potts sempre sugli scudi – già 19 punti all’attivo - mette il naso avanti 53-51 a 7’50” mentre Cividale pasticcia in attacco tra qualche palla persa e qualche fallo in attacco di troppo con coach Pillastrini che chiama minuto a 5’43” sul punteggio di 57-54 e tiro libero aggiuntivo per Beverly; i milanesi sono decisamente più in palla in questo momento del match e approfittano per allungare sul + 10 (67-57) a 1’27” dalla penultima sirena a cui si arriva sul 68-64 perché Miani indovina la tripla allo scadere. Il lungo di Codroipo si ripete subito al rientro sul parquet ma subito dopo a Lamb viene fischiato il quarto fallo in attacco e si rimane sul 68-67 a 7’56” ed è ancora Redivo a rimettere Cividale avanti 68-70 con un gioco da tre punti in penetrazione; un fallo tecnico fischiato a Miani dopo un fallo in attacco costa ai ducali il – 3 (73-70) a cui rimedia sempre Redivo con la tripla del 73-73 a 5’40”, che preannuncia un finale tutto da vivere con il fiato sospeso e Lamb di nuovo mischia; gli uomini di Pillastrini sanno di giocarsi stasera molto in chiave play-off, l’argentino è scatenato e con un gioco da 4 punti dà il + 5 (75-80) a 4’26” mettendo a segno il punto nr. 27 personale, che mette il match su di inerzia ora tutta a favore della Gesteco. Bisogna però fare i conti con un Amato sopra le righe che con una tripla dall’angolo a 1’59” prima ricuce per l’80-84, poi ancora in entrata l’82-85 a 1’41” e infine l’85-87 sempre dall’angolo a 1’02”; un fallo antisportivo fischiato a Dell’Agnello a 22” dalla fine con palla in mano a Cividale sull’85-88 manda ai liberi prima Campani che con freddezza realizza l’85-90 e poi Potts sempre dalla linea della carità con successivo possesso Urania sull’86-90; Amato è incontenibile e da distanza siderale infila l’89-90 a 15” dallo scadere. Miani è glaciale dalla lunetta per l’89-92, imitato poi da Montano a 10” (91-92) e altro giro poi per Campani (91-94) a 9”; Amato fa 1 su 2 e poi s’infrange sul ferro sulla sirena la tripla della possibile beffa da parte di Montano e il tabellone rimane inchiodato per il 92-94 finale. E il ritorno dalle capitale lombarda è l’ennesima festa per i tifosi ducali.


URANIA WEGREENIT MILANO – GESTECO CIVIDALE       92-94

(28-19, 45-49, 68-64)

 URANIA WEGREENIT MILANO

Anchisi n.e., Potts 24, Piunti 2, Amato 23, Lupusor 17, Montano 9, Landi 1, Bonacini, Beverly 11, Solimano n.e., Severini 5, Cavallero

Allenatore: Davide Villa

Vice: Cesare Riva e Nicolò Locati

Tiri liberi: 23/27 - Rimbalzi: 23 15 + 8

Tiri da due 12/22, Tiri da tre 15/36

UEB GESTECO CIVIDALE

Marangon 3, Lamb 14, Redivo 31, Miani 20, Mastellari 6, Rota (k) 4, Campani 6, Moretti n.e., Berti 1, Isotta, Dell’Agnello 9.

Allenatore Stefano Pillastrini

Vice: Federico Vecchi e Alessandro Zamparini

Tiri liberi: 20 / 26 - Rimbalzi: 32 24 + 8

Tiri da due 13/20, Tiri da tre 16/33

 Arbitri: Enrico Bartoli di Trieste, Francesco Cassina di Desio e Giulio Giovannetti di Torino

Spettatori 2.000 circa


mercoledì 3 aprile 2024

LA BILANCIA DI ANUBI

"Sono stufa, Rubèn! Questa è l'ultima vacanza che facciamo da soli insieme!" Con queste parole Dolores aveva colto di sorpresa il pittore spagnolo sul ponte del battello quando questo aveva appena lasciato alle spalle Luxor e, solcando le calme e piatte acque del Nilo, era iniziata la navigazione in direzione di Aswan, dove la vacanza, come quella ormai di milioni di turisti prima di loro, sarebbe continuata, via aria, verso l'ultima tappa di quel soggiorno nella terra dei faraoni: il tempio di Abu Simbel. Rubèn rimase tra il sorpreso e l'infastidito nell'udire l'intimazione della donna perché nel voltarsi verso di lei, lasciando per un attimo la vista del fiume che si tingeva dei colori di un tramonto reso ancor più spettacolare dalle nubi all'orizzonte, non aveva trovato sul volto di Dolores il sorriso che manifestava la sua solita sottile ironia ma bensì una smorfia di sincero disappunto.

 "E adesso che succede? Non mi avrai mica preso sul serio tutte le volte che in questi giorni ti ho detto che non voglio più nessuno tra i piedi e che desidero continuare a bearmi della mia solitudine? Era chiaro che si trattava di "presenti esclusi", sei come una sorella per me, Dolores!" replicò Rubèn, cercando di minimizzare la cosa e volgendo di nuovo lo sguardo verso il sole che ormai era quasi del tutto scomparso sotto la linea di navigazione, mentre la donna si avvicinò a lui ed iniziò a parlare guardando anch'essa in direzione del tramonto. 

"E' proprio questo il punto, caro mio! Sono stufa di dover giustificare ogni volta a gente estranea che io e te non stiamo insieme e che siamo solo amici! Nessuno ci crede... e mi danno della bugiarda ogni volta che dico che dormiamo persino insieme senza sfiorarci, a parte le notti in cui tu ti agiti come un indiavolato nel sonno e mi svegli scalciando, svegliandomi e costringendomi a spostarmi sul divano, dove c'è!! Ogni volta che vedo i sorrisini di nascosto di chi dice che siamo amanti e non lo possiamo confessare! Oppure sentire dal sapientone di turno dire che  - se è vero che siete amici non è sano - che una reale amicizia tra un uomo e una donna non è contemplata nella natura umana. Basta! Ieri sera a cena, la nostra vicina di stanza, mi ha detto - non si offenda ma se non siete marito e moglie, oppure due amanti clandestini, allora uno dei due o tutti siete dell'altra sponda e questa storia dell'amicizia è una copertura! Basta, non ne posso più! Rubén é ora che io e te la smettiamo di consolarci a vicenda e torniamo di nuovo a navigare in mare aperto, accettando i rischi dell'amore." 

"Chi? Io e te insieme? Stai scherzando vero? Dopo tanti anni, pure se m'innamorassi di te - cosa ovviamente impossibile - non ci proverei neanche se fosse l'incarnazione di Osiride ad impormelo,  fosse solo per non confermare tutti quei luoghi comuni che mi hai rovesciato e che ho già sentito un milione di altre volte volte! E, post scriptum, se io scalcio la notte, tu invece ti svegli sempre troppo presto e regolarmente interrompi il mio sonno e soprattutto i miei sogni!"  Disse invece Rubén, mentre vicino allo scafo del battello si stavano avvicinando delle piccole imbarcazioni a motore condotte da ragazzini che in tutte le lingue del mondo proponevano la vendita di falsi reperti archeologici e papiri destinati a fare bella mostra in tanti salotti dell'Europa e del Nord America.

La replica di Dolores non si fece attendere: "Ma smettila! Io con te non ci starei neanche sotto tortura! Lo sai bene, neanche se fosse il medico ad ordinarmelo come rimedio ad un male incurabile! Io credo che sia davvero arrivato il momento per me di allontanarmi e di rimettermi in gioco. Accettare i rischi, lasciare da parte tutta la "pesantezza" che mi tiene ancorata nel porto sicuro della nostra Amicizia e che mi fa immediatamente vedere tutti i difetti e le controindicazioni in qualsiasi uomo che si avvicina a me, prima che io regolarmente lo scaraventi in mezzo al deserto e che io sigilli i miei sentimenti e soprattutto i miei istinti nella camera mortuaria della grande Piramide."

Rubèn capì allora che Dolores non stava scherzando e che l'aveva colto davvero di sorpresa, scegliendo quel teatro naturale da mille e una notte per dare una svolta alla sua vita e alla loro amicizia e così, voltando le spalle ai mille colori di quel Nilo insanguinato, si distese su una delle panche poste a prua del battello fissando il cielo che iniziava ad diventare buio, mentre anche il vociare dei ragazzini provenienti da sotto oramai si faceva sempre più lontano.

"Rubén, non posso più accorrere al tuo capezzale ogni volta che ti schianti; tu lo sai che ti voglio bene e sempre te ne vorrò ma sento anche che per te sono una sorta di salvagente e mi sono accorta che io ho finito con trarre piacere e nutrimento nel sentirlo, rendendomi conto di essermi ancorata a te, alla tua vita piena di mille cose nella quale io ho capito di essere in fondo solo una spettatrice. E soprattutto di non voler essere altro che una spettatrice, e questo ora mi va stretto. Adesso mi pesano tutti gli inviti che ho respinto e i tanti sguardi che ho evitato, tutte le volte che altre vite mi erano passate accanto e io non me ne sono nemmeno accorta, ed è un peso che mi toglie l'aria, che mi rende faticoso oltremodo respirare. E' ora di levare le rispettive ancore Rubén: tu imparerai a navigare senza la mia scialuppa ed io a sentirmi libera di prendere tutte le batoste del mondo e dalle quali mi sono sempre tenuta al riparo, grazie a te e alla nostra Amicizia.

Si avvicinò e, bloccando prima con la mano la bocca di Rubèn che voleva replicare,  poi posò lentamente le sue labbra su quelle dell'amico e gli diede un tenero, ma casto bacio.

"Vado a dormire Rubén e mi raccomando stanotte: non scalciare!! Ho bisogno di un sonno pieno di sogni!" 

E così gli voltò le spalle lasciando la prua del battello per infilarsi sottocoperta mentre Rubén si alzò in piedi, si accese il solito sigaro cubano e avvertì il desiderio di un buon bicchiere del suo Brandy Cardenal Mendoza Carta Real, ben consapevole che, date le circostanze, sarebbe rimasto insoddisfatto; si portò sulla murata del battello e fumando, iniziò a portare lo sguardo all'orizzonte, divenuto scuro in quella notte egiziana senza Luna, in un silenzio rotto solo dallo sciabordio delle acque del Nilo che s'infrangevano sul battello in navigazione e sotto un cielo in cui brillavano costellazioni posizionate diversamente dal suo solito punto di osservazione di calle Magdalena, 23 a Toledo.

Era rimasto completamente spiazzato dal discorso e dalle conclusioni della donna.

Mentre lei voleva togliere l'ancora, spiegare le vele verso il mare aperto dell'Amore e della Vita prima di finire divorata dai rimpianti per i troppi no che aveva imposto, lui invece desiderava alleggerire in porto l'animo appesantito dai troppi sguardi che aveva ricambiato e dalla troppa vita a cui aveva detto si. E soprattutto da parecchi no che non era riuscito a dire. Lei pensava che il meglio fosse ancora avanti a sé al di fuori dei sepolcri della Valle delle Regine, mentre lui si stava convincendo che fosse passato e sigillato in qualche tomba della Valle dei Re.

Si erano scoperti essere per l'ennesima volta agli antipodi nei confronti delle richieste del proprio animo e della Vita e per questo, concluse, la loro Amicizia non sarebbe finita mai, anche se ora aveva intrapreso nuovi percorsi e nuove distanze per coronare lo stesso reciproco bisogno: alleggerire le proprie Anime.

Fino al giorno in cui i loro cuori sarebbero stati pesati sulla bilancia di Anubi.

        

  

     

domenica 31 marzo 2024

DA NATALE A PASQUA UNA VERA RESURREZIONE

 








Alla vigilia di Natale, i ragazzi di Pillastrini reduci da un mese e mezzo in cui avevano perso 6 partite su 7 vincendo solo contro un’incerottata Chiusi, erano stati letteralmente presi « a palle di neve » da Udine che si era imposta in via Perusini infierendo sportivamente in una gara senza storia sui gialloblù di casa. Come in ogni racconto mitologico che si rispetti « l’eroe » era stato fatto a pezzi dai « mostri » di turno e, come da copione, non mancavano i cantori del « de profundis ». Oggettivamente, per chi non conosce a fondo l’ambiente ducale, era doveroso emettere sentenze dai toni definitivi, ovvero che Cividale, (s)combinata com’era potesse ambire a mantenere la categoria solo al termine di complicatissimi play-out, da fare tutti in salita per giunta.

Invece in quella sorta di Natale che pareva più un venerdì santo per squadra, tecnici, dirigenti e tifosi si stava piantando il seme che ha iniziato a germogliare il giorno dell’ epifania in una crescita che nel 2024 ha visto le Aquile risorgere dalle proprie ceneri come la mitica Araba Fenice e vincere ben 10 delle 12 successive gare, piegando, tra tutte le altre, la prima del girone rosso Forlì, la prima del girone verde e invitta da 17 giornate Trapani, la lanciatissima terza Torino e ieri, strapazzando alla vigilia di Pasqua la blasonata Cantù, seconda forza del girone.

C’è un segreto in questa rinascita, che possiede tutti i connotati del mito letterario e se c’è, qual è? 

Forse bisogna proprio ritornare a quell’infausta vigilia di Natale per trovare gli elementi della riscossa: qualche giocatore disse di essere uscito incazzato nero e carico di vergogna perché dopo una disfatta del genere dalla curva non piovevano fischi ma continuavano a sentirsi gli applausi, probabilmente cosa unica ìn qualsiasi parte del mondo.

La dirigenza e il coach ci misero la fa faccia e ammisero gli errori del progetto estivo e di fatto del suo fallimento, si assunsero le responsabilità e lasciati lavorare in pace da un’ambiente che fa della gratitudine e del senso della misura ancora dei valori base, nonché da un gruppo di sponsor che nutre fiducia negli uomini e della bontà del progetto, hanno apportato i correttivi necessari per far riprendere il volo alle Aquile.

Il tutto senza isteria o piagnistei, bisogna dirlo a chiare lettere.

Primo correttivo, decisivo, l’arrivo di un giocatore dello spessore di Doron Lamb, un professionista di livello assoluto che ha dato quel quid di esperienza e classe necessari per sgravare l’altro fenomeno, il « Sindaco « Lucio Redivo dall’insostenibile compito di dover fare ogni volta pentole coperchi e, soprattutto, ridare al resto della truppa quella fiducia necessaria per sprigionare di nuovo « lo spirto guerrier che entro mi rugge » che tanta parte ha avuto nei successi ducali di questi formidabili anni.

L’americano di Brooklyn, nelle « mani » di Stefano Pillastrini e del suo staff è diventato il vero « equilibratore » di questa squadra, l’anello che mancava al gruppo per poter fare il salto di qualità sognato alla fine della scorsa stagione da tutto l’ambiente.

Pare quasi assente per diversi tratti del match, spesso siede in panchina, ma quando il match entra nei momenti chiave lui dispensa tutto l’abc della pallacanestro, sbagliando raramente quella che è la soluzione migliore da adottare dato il contesto del momento: un passaggio, un blocco, un tiro dall’arco o una penetrazione a difesa schierata. 

In questo modo gli altri sono riusciti ad avvicinarsi « alla migliore versione di se stessi », vedasi il crescendo di resa e prestazioni di Berti e Mastellari in primis e il ritorno sui livelli agonistici noti di Miani e Rota, quest’ultimo capace di calarsi nel nuovo minutaggio che gli viene dato e di cui sta beneficiando in lucidità. 

Discorso a parte per Jack Dell’Agnello e Lucio Redivo, che dall’inizio della stagione hanno sciorinato prestazioni costanti mettendo in risalto i rispettivi e diversi punti di forza.

Al tutto si aggiungano i minuti e l’esperienza di Campani, la crescita costante del talento classe 2005 Leonardo Marangon dagli grandi margini di ulteriore maturazione e il cocktail della Gesteco è bello che servito, con il sapore inconfondibile di chi a tutti i costi vuole centrare anche per quest’anno un’impresa memorabile.

Senza dimenticare l’ingrediente « sesto uomo » in maglia gialloblù: se diversi addetti ai lavori dal resto d’Italia hanno dichiarato che  « qui dentro oggi Cividale è ingiocabile per qualsiasi avversario » , tanto merito va anche a quella Marea gialla che continuò ad applaudire dopo che Monaldi e compagni avevano sepolto la Gesteco sotto una grandinata di triple infliggendo ai ducali il peggior passivo della loro storia.

Ieri sera l’ex arbitro Gorlato, durante l’intervallo mi ha confessato: « vengo qui ogni volta che posso perché mi sono innamorato di questo ambiente, c’è entusiasmo, freschezza, passione e rispetto. Ne ho visti di posti e di cose nellla mia carriera e credimi… se quelli là - indicando il centinaio di tifosi canturini presenti nel settore ospiti - se ne stanno tranquilli è tutto merito vostro ».

Nonostante questa vera e propria resurrezione dal sapore mitologico ed una Pasqua di festa sul ponte del Diavolo, il lieto fine è tutt’altro che raggiunto o scontato, bisognerà continuare a vincere sempre e comunque, a partire da sabato prossimo in un altro « tempio » della pallacanestro italiana: l’ex Palalido di Milano, oggi non più tana delle scarpette rosse griffate Simmenthal ma della più abbordabile Urania.

sabato 30 marzo 2024

CIVIDALE - CANTU' 82-59: LE PAGELLE

 

MARANGON 6

In una partita fisica e ad alta tensione ci mette muscoli e difesa, mezzo punto in meno per qualche conclusione fuori misura di troppo.

Minuti 19   punti 2 -  1/4 da due,  0/2 da tre  - 3 rimbalzi  

LAMB 8

Parte in sordina e sembra non essere in partita, poi quando nella seconda metà si “accende” sono guai per la difesa canturina: esperienza e classe sono specialità della casa e spingono Cividale verso il “settebello”.

Minuti 25 – punti 18 -  4/5 da due, 3/6 da tre, 1/1 ai liberi -  2 rimbalzi - 3 assist

REDIVO 7,5

Il Sindaco in avvio è braccato dalla difesa ospite molto aggressiva e lui innesta Mastellari, poi all’inizio della ripresa determina il primo allungo con triple e soluzioni vincenti, mantenendosi glaciale dalla lunetta. Mezzo punto in meno per qualche pallone perso di troppo.

Minuti 33 – punti 18 - 2/4 da due 2/9 da tre 4/4 ai liberi - 2 rimbalzi -  2 assist

MIANI 6,5

Grande applicazione difensiva, contribuisce all’importante successo con ottimi movimenti sia in attacco che in difesa.

Minuti 26 – punti 8 - 3/5 da due, 2/2 ai liberi  - 4 rimbalzi – 2 assist 

MASTELLARI 8

Miglior prestazione stagionale per il cecchino bolognese, che quando entra in campo risulta determinate per sbloccare la situazione con i compagni sotto 2-10 e invertire la rotta a suon di triple uscendo a tutto gas dai blocchi che gli preparano; anche nell’ultimo quarto mette lo zampino con conclusioni sempre azzeccate. Fattore.

Minuti 19 – punti 18 –3/4 da due  4/5 da tre  – 2 rimbalzi

ROTA 7

Hickey è un brutto cliente ma il capitano riesce a limitarlo e a poi a gestire con i giusti tempi i ritmi del gioco ducale, contribuendo al successo in maniera importante.

Minuti 23 -  punti 2-  0/2 da due - 2/2 ai liberi  – 4 rimbalzi - 4 assist   

CAMPANI 6,5

Impiegato nella seconda parte del match, contribuisce a creare la diga difensiva su cui sbatte Cantù nel finale; mezzo punto in più per una tripla importante nell’economia del match.

Minuti 9 - punti 3  - 0/1 da due  - 1/1 da tre - 2 rimbalzi

BERTI 7

Un altro giocatore rispetto a inizio stagione, ora ben integrato e decisivo sotto le plance, dove fa sentire la “stazza” sia in attacco che in difesa.

Minuti 23 minuti,  punti 6 - 1/2 da due – 2/4 ai liberi – 4 rimbalzi  

DELL’AGNELLO 6

Nel clima infuocato di via Perusini Jack è sempre a suo agio e non fa mancare il suo contributo nella muraglia difensiva costruita dalla Gesteco, anche in una serata caratterizzata da errori sotto misura e sofferenza sotto canestro.

Minuti 19– punti 4 - 1/4 da due – 2/2 ai liberi - 2 rimbalzi

BAREL n.g.

Mandato in campo per partecipare alla festa finale, Brenno infila la tripla che chiude il referto.

Minuti 1– punti 3 – 1/1 da tre  

PILLASTRINI 10

Cividale resta l’unica imbattuta della serie A2 nella fase ad orologio e si conferma l’ammazza grandi del campionato; rimedia alla partenza lenta dei suoi che lo ripagano mantenendo un’intensità difensiva al top per tutta la durata della gara; ruota tutti gli uomini a disposizione come un orologio svizzero e si avvicina ad una nuova “impresa” da ricordare sulle sponde del Natisone.


CIVIDALE SCHIANTA ANCHE LA "STORIA" E VEDE I PLAY-OFF

 

Per continuare l’inseguimento ai play-off, reso una vera e cronoscalata degna del Tour de France da dirette concorrenti agguerrite  che non cedono un passo, la tappa odierna prevedeva per gli uomini di Stefano Pillastrini un’altra salita da far tremare i polsi: la sfida alla seconda forza del girone verde, l’Acqua San Bernardo Cantù. La compagine canturina, pur portando oggi solo il blasone del lontano passato che negl’anni 70 e 80 la vedeva primeggiare in Italia e in Europa, si presentava in via Perusini con l’intento di difendere il secondo posto dall’assalto della Reale Mutua Torino e con un roster tra i più attrezzati del campionato per tentare la risalita al piano più consono di una società che dal 1936 ha scritto in provincia tra le pagine più belle della pallacanestro italiana.

Alla resa dei conti non poteva esserci Pasqua più dolce sulle sponde del Natisone, con una Gesteco che gioca un match vicino alla perfezione in difesa e schianta anche Cantù, risultato che la porta ora davvero vicina al coronamento di un’impresa davvero difficile da pronosticare solo alla vigilia di Natale.

Si parte con Redivo, Lamb, Marangon, Dell’Agnello e Miani per Cividale mentre coach Gagnardi sceglie Baldi Rossi, Hickey, Bucarelli, Nikolic, Nwohuocha con i ducali che sbloccano subito con Miani ma poi subiscono la difesa canturina e il tiro dalla distanza dagli ospiti che sono avanti 2-10 a 6’02”; l’ingresso di Mastellari si rivela determinante e con due triple consecutive del nuovo entrato Cividale prima impatta il 10-10 a 4’01” e alzando anche l’intensità difensiva poi chiude avanti 21-17 alla prima sirena grazie ancora ad una tripla di uno scatenato Mastellari. Il match si snoda sul filo dell’equilibrio nella prima metà della seconda frazione prima che Redivo e Lamb si accendano dall’arco e lancino Cividale sul + 8 (33-25) a 6’09” con coach Gagnardi che chiama minuto per fermare l’inerzia sfavorevole ai suoi che faticano a trovare soluzioni in attacco diverse dalle giocate Hickey; al rientro in campo gli uomini di Pillastrini falliscono il possesso del + 10 e sprecano alcuni contropiede, permettendo così a Cantù di rifarsi sotto sul 35-34 a 2’36” dall’intervallo lungo, a cui si arriva poi sul 43-39 perché Lamb risponde alle triple degli ospiti. Al rientro in campo si accende il “Sindaco” e in amen porta la Gesteco sul + 10 (49-39) a 8’05” e poi regge il tentativo di rimonta di Cantù con Lamb che con un’azione da tre punti riporta Cividale sul 54-46 a 4’20” e poi Rota manda Berti a concludere per il + 13 (59-46) a 2’25” dalla penultima sirena in un palazzetto diventato letteralmente una bolgia che spinge la Gesteco a mantenere il vantaggio. L’ultimo periodo vede i padroni di casa ancora on-fire dall’arco con Redivo e Campani e il tabellone sul 67-52 a 7’34” dalla fine di un match giocato con grande intensità su entrambe i fronti; la Gesteco ora sente il profumo del “settebello” e si produce nel massimo sforzo che la conduce sul + 19 a 5’49” (71-52) che ipoteca la conclusione della contesa, sigillata da una tripla di Lamb a 3’15” per il 77-56  e gli ospiti ormai in confusione. Il finale è una passerella fino all’82-59 siglato da una tripla del giovane Barel.

UEB GESTECO CIVIDALE – ACQUA SAN BERNARDO CANTU’ 82-59

(21-17, 43-39, 61-48)

UEB GESTECO CIVIDALE

Marangon 2, Lamb 18, Redivo 18, Miani 8, Mastellari 18, Rota (k) 2, Campani 3, Dri n.e., Barel 3, Berti 6, Isotta n.e., Dell’Agnello 4.

Allenatore: Stefano Pillastrini

Vice: Federico Vecchi e Alessandro Zamparini

Tiri liberi 20/23, Tiri da due 13/27, Tiri da tre 12/23, Rimbalzi 30 (23 dif. 7 off.).

ACQUA SAN BERNARDO CANTU’

Baldi Rossi 10, Berdini, Nikolic 11, Nwohuocha, Tarallo, Bucarelli 7, Hickey 10, Burns 8, Moraschini, Young 13, Cesana

Allenatore: Devis Gagnardi

Vice: Mattia Costacurta e Tommaso Sacchetti

Tiri liberi 6/10, Tiri da due 19/35, Tiri da tre 5/18, Rimbalzi 29 (21 dif. 8 off.)

 Arbitri: Stefano De Biase, Marco Attard, Luca Attard

Spettatori 2.700 circa

 


giovedì 28 marzo 2024

LA STORIA (ANTICA) FA TAPPA IN VIA PERUSINI

 


Non è vero che ogni partita vale sempre e solo due punti o che c'è uno che vince e l'altro che perde. Non è così solo per i tecnici, per i giocatori, per i dirigenti ma anche per i giornalisti e per i tifosi.

Nonostante il mondo tenda sempre di più ad omologarsi alle regole dei sistemi informatici e a quelle dello show business e quindi sempre più a doversi orientare al gelido ma misurabile potere dei numeri, siano questi sugli euro in entrata in uscita, che sui risultati di classifica oppure si tratti di abbonamenti sottoscritti, biglietti venduti, bacini d'utenza, merchandising, ci sono partite che "valgono" più di altre.

E quali sono? Sono quelle permeate dal Pathos, ossia da quell'elemento che rende avvincenti le competizioni sportive e ci fanno provare tutte le emozioni del mondo al loro climax, a dispetto di ogni ragionamento economico-contabile e della logica razionale che vuole dare dignità a solo quello che risulta misurabile e spiegabile con i numeri.

Pathos nel significato proprio del termine greco πάθος, dal verbo πάσχειν (paschein), ossia "soffrire" o "emozionarsi" per una situazione in cui siamo in grado di immedesimarci e che ci riporta ad un personale vissuto che in qualche modo ci definisce e in cui ci riconosciamo. Quella forza istintuale innata che si oppone appunto al λόγος (logos), la componente razionale che insieme si combinano e costituiscono l'animo umano.

Personalmente domani sarà la partita più "importante" fin qui di tutta la storia della UEB, perché assolutamente la più ricca di Pathos/πάθος.

Il 25 marzo 1982 la Pallacanestro Cantù griffata Squibb batteva a Colonia il Maccabi Tel Aviv e conquistava la sua prima Coppa dei Campioni. Sabato 30 marzo 2024 Cantù calcherà il parquet di Via Perusini per incontrare la Gesteco Cividale nel campionato di A2. Quando nella primavera del 1975 feci l‘incontro con la palla a spicchi al minibasket dell‘Oratorio San Lorenzo di Rorai Grande la mia prima squadra del cuore divenne la Forst Cantù di Marzorati, amore“ rimasto inalterato nel tempo, nonostante dopo i tanti trionfi italiani ed europei (3 scudetti, 2 coppe dei campioni, 2 coppe intercontinentali, 4 coppe delle coppe e 4 coppe Korač) siano seguiti anni di inarrestabile declino. Solo l‘idea che sabato potrò raccontare un match di campionato di A2 tra Cantù e Cividale, a Cividale, mi provoca una stupida ma sincera commozione. Pathos, appunto. Già oggi, figuriamoci alla palla a due. Non di solo pane vive l‘uomo.

Concluso questo personale outing, che il benevolo lettore vorrà perdonare, passo alla presentazione della gara di domani ricorrendo doverosamente anche al Logos/λόγος; Cividale è attesa all'ennesimo "miracolo" della sua corsa tutta in salita con il sacco appesantito dagli scontri diretti a sfavore con le dirette concorrenti al salvifico ottavo posto, ovvero rimandare a casa con le mani vuote anche i canturini, centrando il settebello di vittorie nella fase ad orologio.

Gli uomini di Pillastrini certo non si faranno condizionare dalla Storia del Club rivale e da un blasone oramai sbiadito e valido a creare Pathos solo tra gli "old boys" che probabilmente rimarranno delusi quando non vedranno uscire degli spogliatoi degli ospiti Marzorati, Bariviera, Recalcati, Antonello Riva, Wingo, Flowers, Lienhard guidati da Arnaldo Taurisano o dal "Vate" Valerio Bianchini.

Li attende comunque un compito arduo, perché oggi l'Acqua San Bernardo Cantù, orchestrata dalla vecchia conoscenza coach Devis Cagnardi,  è la seconda forza del girone verde con uno score sin qui di 20 vittorie e 8 sconfitte e può contare su di un roster costruito per tentare di salire al piano più consono ai trascorsi della vecchia società e alle ambizioni della sua attuale dirigenza e nel quale spiccano Filippo Rossi Baldi, Riccardo Moraschini, Luca Cesana, Stefan Nikolic ed il centro Young Solomon.

Poco importa: in questo momento Cividale, con la migliore difesa di tutte le 24 squadre del torneo, sta davvero affrontando ogni gara come se fosse la finale disputata dai vecchi canturini il 25 marzo 1982 in quel di Colonia al cospetto di un altro mostro sacro della storia della pallacanestro europea, il Maccabi Tel Aviv.

Dal canto suo la Marea Gialla è altrettanto pronta a sostenere i Pilla‘s Boys con crescente entusiasmo e calore, ricreando quell’altrettanto potente elemento, non descrivibile con il Logos, che genera il sesto uomo in campo con la maglia gialloblù e fa del palazzo di via Perusini uno dei „fortini“ più temuti (e ammirati) per gli avversari sul parquet e sugli spalti che arrivano da tutt‘Italia.

Proprio nessuno sabato 30 marzo vorrà mancare in via Perusini a questo nuovo appuntamento con la Storia e al nuovo comizio del Sindaco Lucio Redivo e dei suoi Assessori. 


lunedì 25 marzo 2024

UN MOMENTO D'ORO IN VIA PERUSINI

 

Nel nido delle Aquile cividalesi è stato un sabato da registrare nel Libro d'Oro, a coronamento di una primavera davvero ricca di soddisfazioni per lo sport nella Città Ducale in genere, alla luce anche del comportamento della Forum Julii nel calcio dilettanti.

Questa volta la prima pagina se la meritano i ragazzi del Presidente Kevin Gaddi e del Mister Pittini, che ancora una volta ha confermato sul campo l'epiteto di "Mourinho" del Futsal con il quale era stato salutato ad inizio stagione.

La neonata società ha infatti messo il punto al suo campionato, conquistando sabato in via Perusini la certezza matematica della promozione nella serie B nazionale: praticamente una formalità dopo una stagione con numeri impressionanti - 1 sola sconfitta in campionato - maramaldeggiando in lungo e in largo sui malcapitati avversari di turno.

Alla fine, visto appunto lo score dei gialloblù, il risultato poteva apparire scontato alla vigilia ma chi ha fatto sport sa bene che di certo non c'è mai nulla nell'agone di qualsiasi disciplina sportiva, neppure quando programmi bene in anticipo e non lasci nulla d'intentato sia a livello di roster che di supporto tecnico, ingaggiando quanto di meglio ti offre il contesto in cui operi.

Per cui, incarnando il DNA dei gemelli della palla a spicchi, le Eagles Futsal hanno subito bruciato le tappe e al primo anno di attività hanno centrato l'obiettivo che avevano annunciato all'inizio della contesa; ora è il tempo della meritata festa, finita la quale al Presidente Gaddi spetterà il compito di dare seguito all'impresa al piano più alto e più in generale, a suon di risultati, continuare ad avvicinare a questa disciplina sempre più interesse ed appassionati sulle tribune di Via Perusini.

A completare il sabato "perfetto" ci hanno poi pensato le Aquile del Presidente Micaliche e di coach Pillastrini, conquistando sul prestigioso parquet di viale Tiziano a Roma con maturità ed autorevolezza due punti fondamentali nella loro rincorsa ai play-off, anche alla luce del fatto che le dirette concorrenti continuano a loro volta a macinare punti e risultati di rilievo in trasferta.

Le vittorie di Cento a Milano e soprattutto quella di Piacenza sul terreno di Rieti, alzano ulteriormente l'asticella e costringono la Gesteco a correre in apnea con l'imperativo di portare il suo percorso netto - unica delle 24 squadre di A2 ad aver vinto tutte e 6 le partite della fase ad orologio sin qui dispute - fino al termine centrando l'impresa di fare 10 su 10.

Si, perché purtroppo la zavorra accumulata nella prima parte della stagione regolare, quando la "banda" ducale incassava "colpi" un po' dappertutto, si è rivelata molto pesante al cospetto di avversari molto competitivi e di una formula del campionato che alla prova dei fatti è oltremodo penalizzante per chi ha avuto in sorte di finire  nel "girone rosso".

Ci si limita ad osservare che sarebbe un vero peccato che una squadra capace nel 2024 di vincere ben 9 delle 11 partite disputate, mettendo in "saccoccia" anche gli scalpi di entrambe le capolista dei gironi Forlì e Trapani, nonché quello della Reale Mutua Torino, resti fuori dai play-off e debba timbrare la salvezza nei play-out.

Purtroppo una delle due sconfitte patite, quella di un solo punto in casa contro Cento, rischia  di pesare a bocce ferme davvero come un macigno e confermare un detto che gli appassionati della pallacanestro, oltre a quelli della briscola, conoscono fin troppo bene: per un punto martin perse la capa. 

Sono considerazioni davvero di stile, perché l'unico calcolo che devono fare i ragazzi di Pillastrini è non pensarci proprio e fare troppi calcoli ma vincere tutte le partite; a partire dalla vigilia di Pasqua quando in via Perusini la Marea Gialla avrà l'occasione di vedere i propri beniamini sfidare ciò che resta di uno dei miti della storia della Pallacanestro italiana: quella Cantù che nel periodo d'oro dei vari Marzorati, Antonello Riva, Bariviera, Recalcati, Bob Lienhard e Bruce Flowers (solo per citarne i più rappresentativi) fu capace di conquistare 3 scudetti, 2 Coppe dei Campioni, 2 Coppe Intercontinentali, 4 Coppe delle Coppe e 4 Coppe Korac.

In questi anni gli appassionati cividalesi si sono abituati nel partecipare ad imprese ritenute impossibili e pertanto possono guardare con fiducia al prossimo mese di aprile, applaudendo oggi le Aquile del Futsal, preparandosi domani a fare altrettanto con quelle del basket.

E per chi segue dall'esterno le vicende gialloblù, è doveroso rivolgere anche un ulteriore applauso: quello ad una tifoseria che non fa mai mancare ovunque, con correttezza, passione e spirito goliardico, il proprio sostegno a chi scende in campo. 

Proprio "su e giù per lo stivale" come recita uno dei loro canti abituali.

  

sabato 23 marzo 2024

LUISS ROMA - GESTECO CIVIDALE 68-88: LE PAGELLE

 

MARANGON 7,5

Decisivo nel terzo quarto dopo un avvio in cui sbaglia alcune conclusioni, in crescita costante sta diventando un fattore.

Minuti 21 –  punti 15 -  2/5 da due,  3/5 da tre  - 3 rimbalzi -1 assist

LAMB n.g.

Gioca imbottito di Tachipirina, il suo apporto consente le giuste rotazioni in un match in cui quasi ogni attacco si conclude con un fallo fischiato.

Minuti 14 – 0/2 da tre -  1 rimbalzo - 1 assist

REDIVO 7

Non disputa una delle migliori partite sbagliando diverse conclusioni, ma come sempre decisivo nel caricare di falli gli avversari e poi confermarsi glaciale dalla lunetta.

Minuti 31 – punti 14 - 2/4 da due 2/9 da tre 4/4 ai liberi - 2 rimbalzi -  2 assist

MIANI 6

Mezzo punto in meno per alcuni errori facili banali sotto canestro, non fa mancare l’intensità difensiva che fa di Cividale la miglior difesa della fase ad orologio.

Minuti 22 – punti 5 - 1/3 da due, 0/1 da tre, ¾ dai liberi  - 3 rimbalzi – 2 assist 

MASTELLARI 6,5

Mezzo punto in meno per alcune leggerezze in attacco, ma davvero importanti nell’econmia del match sono alcune sue soluzioni al tiro; in crescita.

Minuti 14 – punti 12 –3/4 da due  1/4 da tre –3/4 ai liberi  – 4 rimbalzi

ROTA 7,5

Una delle migliori prestazioni del capitano, sempre attento a dettare i giusti tempi, preciso al tiro e glaciale dalla lunetta.

Minuti 22 – punti 14 - 1/1 da due 2/3 da tre – 6/6 dai liberi  – 1 rimbalzo 2 assist  

CAMPANI 6,5

Nei minuti che gli concede il coach fa sentire la sua esperienza nei momenti caldi della gara, dando sicurezza ai compagni sotto il canestro.

Minuti 11 – punti 2 -  0/1 da due - 2/2 ai liberi   – 4 rimbalzi

BERTI 7,5

Fa sentire eccome la sua presenza sotto il canestro della Luiss e assieme ai compagni costruisce la muraglia su cui s’infrangono tutti i tentativi, anche scomposti, dei padroni di casa. Crescita costante.

Minuti 21 punti 6 - 3/3 da due - 9 rimbalzi  

DELL’AGNELLO 6,5

Mezzo punto in meno per una prima parte di gara giocata sotto tono rispetto ai suoi standard e con troppi errori sottomisura; decisivo invece nel clima di bagarre finale, quando Roma la mette in battaglia e lui non può che esaltarsi, mantenendo la calma e la precisione dalla lunetta.

Minuti 24– punti 10 - 2/8 da due – 6/7 ai liberi - 6 rimbalzi

ISOTTA 7

Mezzo punto in più per la sicurezza con cui si destreggia in avvio quando il coach lo schiera a sorpresa in quintetto, contribuendo poi al successo ducale con intensità e precisione nelle conclusioni.

Minuti 15– punti 10 - 1/2 da due – 274 da tre  – 2/4 ai liberi - 1 rimbalzo -2 assist,

PILLASTRINI 9

La sua squadra è tornata ad essere la mina vagante della serie A2, lui la conduce in porto da par suo quando l’ambiente si fa bollente e i suoi non si fanno innervosire dei fischi continui del metro arbitrale, pure in una serata in cui deve praticamente rinunciare a Lamb e Redivo è braccato dall’inizio alla fine.

A CIVIDALE RIESCE ANCHE IL SACCO DI ROMA: LUISS-GESTECO 68-88

 

Il prestigioso palazzo capitolino di viale Tiziano, dopo aver ospitato la scorsa settimana le final four di coppa Italia della Lnp, questo pomeriggio era il teatro in cui la “truppa” di Coach Pillastrini cercava di continuare il suo percorso netto nella fase ad orologio ed incamerare altri due punti vitali nell’ottica di acchiappare il treno dei Play-off. L’ostacolo da superare, “gli universitari” della Luiss, dall’altra parte erano altrettanto affamati di punti salvezza, vista la striscia negativa in corso e l’ultimo posto utile per i play-off nel girone verde, detenuto attualmente da Vigevano, che si sta allontanando pericolosamente.

Sotto gli occhi dell’ex Mouaha in tribuna, con un Lamb febbricitante e sorretti anche nella capitale da un folto seguito di appassionati che hanno fatto sentire la loro voce al cospetto di un pubblico locale molto caldo ma non molto numeroso, riescono nel “sacco di Roma” e danno sempre più concretezza al sogno “Play-off”.

Pillastrini manda in campo Isotta, Redivo, Marangon, Dell’Agnello e Miani mentre per la Luiss coach Paccariè schiera Pasqualin, Jovovic, Miska, Cucci, Sabin e Isotta rompe subito il ghiaccio con una tripla imitato a stretto giro da Redivo per il 2-8 a 7’01” prima che le “polveri” si bagnino e tra numerosi errori il punteggio giunga sul 7-11 a 3’47” dopo una “bimane” di Berti ben servito sottomisura e con la prima frazione che va poi in archivio sul 13-18. Il secondo periodo si apre con 6 punti consecutivi di Rota che portano i friulani sul 17-24 a 8’02” ma poi ci pensa Sabin in un “amen” a riportare il match in parità con un’azione da 4 punti (24-24) a 7’30” e coach Pillastrini che poco dopo chiama minuto quando Roma a 6’08” dall’intervallo lungo ha in mano il possesso del primo vantaggio, sfruttando un sensibile calo delle Aquile che faticano a trovare la giusta fluidità nelle soluzioni d’attacco; in questa fase si mette in luce Marangon che firma 5 punti consecutivi e ridà il vantaggio ai gialloblù a 4’21” (29-31) che però sprecano diverse possibilità per aumentare lo scarto e vanno anche in bonus, arrivando così a metà gara con un solo punto di vantaggio sul 40-41. Si riparte con Cividale che beneficia ancora di un Marangon estremamente positivo in attacco che porta i gialloblù sul + 12  (42-54) a 6’34” e dà lo slancio per il 42-57 firmato da una tripla di Isotta; a questo punto il match si scalda perché la squadra di casa “la mette in bagarre” e Cividale s’innervosisce, anche per una serie di fischi arbitrali molto fiscali  che la mandano sollecitamente in bonus e consente ai romani di rimanere in una partita certo non bella e molto nervosa, con il tabellone che segna 48-59 a 1’04” dalla penultima sirena, a cui si perviene poi sul 50-62. Il copione non cambia all’inizio dell’ultimo periodo con la Gesteco già caricata di 4 falli quando mancano 7’33” alla fine sul 55-65 e palla in mano ai padroni di casa che giocano con grande aggressività sospinti dal loro pubblico; Cividale non perde la testa e mantiene il + 12 a 5’ dalla sirena conclusiva; le battute finali sono una “corrida” con Roma che continua a giocare con grande determinazione ma anche con poca lucidità in avanti mentre le Aquile non perdono la concentrazione e mantengono il vantaggio su numeri rassicuranti (+19 a 3’09”) per volare sino al 68-88 finale, in un match caratterizzato da ben 64 tiri liberi complessivi. E la sera romana diventa dolce per la Marea Gialla.

LUISS ROMA - UEB GESTECO CIVIDALE  68-88

(13-18, 40-41, 50-62)

 LUISS ROMA

Murri (k), Villa n.e, Fallucca 7, Pasqualin 8, D’Argenzio 5, Jovovic 2, Sabin 21, Miska 6, Cucci 10, Salvioni 6, Legnini 3.

Allenatore: Andrea Paccariè

Vice: Riccardo Massimo Esposito

Tiri liberi 22/29, Tiri da due 11/26, Tiri da tre 8/28, Rimbalzi 35 (23 dif. 12 off.)

UEB GESTECO CIVIDALE

Marangon 15, Lamb, Redivo 14, Miani 5, Mastellari 12, Rota (k) 14, Campani 2, Berti 6, Isotta 10, Dell’Agnello 10.

Allenatore: Stefano Pillastrini

Vice: Federico Vecchi e Alessandro Zamparini

Tiri liberi 28/35, Tiri da due 15/31, Tiri da tre 10/28, Rimbalzi 39 (25 dif. 14 off.).

Arbitri: Mauro Moretti, Matteo Roiaz e Antonio Giunta

Spettatori 1.500 circa

 


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