mercoledì 4 settembre 2019

CAMERIERE?! CHAMPAGNE!


“Le illusioni rendono tossici gli amori, li portano a farci male, sono il più grande nemico dell’anima, sono demoni” esordì Raffaele Morelli con tono pacato ma allo stesso tempo risoluto, con l’aria di chi voleva mettere il punto esclamativo alla vexata quaestio, prima ancora che la discussione potesse entrare nel vivo. “Ben detto Raffaele! E io aggiungo che la passione è una grande fabbrica di illusioni: solo chi è riuscito a liberarsene può raggiungere la libertà.” Così esclamò Simone Weil, applaudendo il luminare italiano e proponendo un brindisi ai presenti. “Mi sembrate tutti e due matti! Non posso credere che un uomo italiano e una donna francese arrivino ad una conclusione così cinica: le illusioni sono per l’anima quello che l’atmosfera è per la terra. Toglietele quella tenera coltre d’aria e vedrete le piante morire, i colori svanire.” Replicò invece in modo brusco e accorato Virginia Woolf; sul convivio scese di colpo un lungo silenzio che solo la voce di Nicolas de Chamfort ebbe il coraggio di rompere: “La natura ha concesso le illusioni ai savi come ai matti, perché i savi non fossero troppo disgraziati per colpa della loro saviezza.” Udita la chiosa del francese gli altri tre, prima sommessamente poi senza freni, iniziarono a ridere davvero come matti in modo tale da attrarre l’attenzione di tutti i presenti nel salone al punto che, dal tavolo vicino, Peppino di Capri, all'indirizzo del personale di sala concluse ad alta voce con:”Cameriere! Champagne...”


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