giovedì 2 novembre 2023

WADI RUM OPERA PRIMA

 

Il deserto Rubén lo aveva sempre temuto, un po' come accadeva con il mare aperto, dal quale si era sempre mantenuto distante; l'idea di trovarsi per ore in mezzo ad un paesaggio senza variazioni di colore e con trascurabili mutamenti di forme, circondato a 360 gradi dalla sabbia o dall'acqua senza riuscire ad intravedere il verde di un prato, di un bosco o una rassicurante presenza umana gli aveva procurato sempre un senso di vertigine prima e di angoscia poi. 

Adorava i tramonti sul mare, come gran parte dei suoi simili, ma doveva necessariamente osservarli con i piedi ben ancorati su di una spiaggia o in cima ad una scogliera, così come gradiva l'esperienza della navigazione, benché questa si snodasse sempre lungo la costa dandogli la possibilità di "sentire" la terra comunque presente, ammirandone nel contempo il variare delle forme nell'incedere dell'imbarcazione.

Aveva girato il mondo, attratto dal desiderio di trovare nei paesaggi ma soprattutto nelle città, le immagini capaci di accendere la scintilla dell'emozione che poi lui cercava di tradurre sulla tela in base alla tecnica che conosceva per riuscire a sua volta, a generare altri sussulti nell'animo dell'osservatore. 

Ponti, botteghe, cattedrali, castelli, piazze luminose e affollate, vicoli bui e deserti e soprattutto siti archeologici dimenticati abbondavano nelle sue collezioni mentre trascurabile era il numero dei paesaggi naturali e ancora più rari quelli marini. Il deserto poi, mancava del tutto.

Adesso che era seduto sull'uscio di una tenda posta nei pressi della cosiddetta sorgente di Lawrence nel cuore del deserto giordano del Wadi Rum, osservando il mare di sabbia e rocce che con il passare dei minuti cambiavano le tonalità del colore dal giallo-arancio, al salmone, al marrone prima chiaro e poi scuro man mano che il disco infuocato viaggiava lento e inesorabile verso la scomparsa ad occidente verso Israele, s'interrogava se fosse stato lui nel corso della vita e della pratica dell'arte a catturare le immagini o se fossero state queste ad imprigionare le sue emozioni.

La prima cosa che in concreto la decisione di colmare la lacuna affrontando il deserto per dipingere la prima tela con quel soggetto, fu di comprendere appieno perché nel corso dei secoli centinaia di asceti si erano "rifugiati" nel tanto temuto "nulla" per cercare di entrare in contatto diretto con quell'Altrove introvabile nelle opere dell'uomo ma ben radicato da qualche parte, altrettanto indefinibile, dell'Uomo stesso.

L'assenza totale di manufatti e la presenza di tutte le condizioni che rendono possibile la vita umana fanno del deserto un luogo senza tempo e senza storia, creando il contesto in cui ciascuno può percepire l'infinita precarietà e impermanenza del proprio essere, una dimensione che trasforma l'importanza dell'imperatore del regno più potente tra gli uomini nello stesso valore assoluto di uno dei miliardi di granelli di sabbia o pietrisco sparsi ovunque a perdita d'occhio.

Ed è proprio in questo "nulla", in un silenzio rotto solo dall'ululato del vento, che la Vita grida con forza la sua voce più chiara, che non è fatta di parole ma di silenzi in grado di far parlare prima il corpo e solo alla fine, essere compresi dalla mente.

Molti anni dopo, nella sua soffitta di Calle Magdalena 23, Ruben ancora si interrogava su come il suo quadro intitolato "El Desierto" dipinto la sera dopo il tramonto a Wadi Rum e che consisteva in una tela completamente bianca riempita con i nomi, dai colori diversi e dal medesimo formato come tanti granelli di sabbia, di tutte le persone con cui si era intrattenuto nella sua vita, fosse stato venduto dal suo agente per 23 milioni di dollari ad un Emiro saudita ed esposto nella sala del palazzo destinata alle riunioni governative. 

Nessuna delle sue opere precedenti, nonostante la fama e la tecnica sopraffina che tutto il mondo dell'arte gli riconosceva, aveva raggiunto quotazioni simili, tanto da indurlo a donare il 90% del ricavato ad una fondazione per la diffusione dell'alfabetizzazione nei paesi dell'Africa sub-sahariana.


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