sabato 1 marzo 2025

E’ CALATO IL SIPARIO SULLE 4S: CIVIDALE SALUTA (E PERDE) UN LUOGO STORICO

 

Il 31 gennaio 2025 sarà ricordato come un giorno molto triste a Cividale: dopo tanti “Al Lupo - al Lupo” il proprietario e ultimo gestore ha mantenuto “la minaccia” che da un po’ di anni rivolgeva ai suoi più affezionati avventori: “Chiudo tutto e vi mando tutti a quel paese”.  Pensando di interpretare il pensiero di diversi amici-avventori di lunga data dico a Livio che siamo davvero contenti perché finalmente è riuscito a coronare il suo intento di godersi il più che meritato riposo, oltre che i frutti della sua più che ventennale gestione della storica pizzeria - ristorante, dopo che nei primissimi anni del nuovo millennio l’aveva radicalmente trasformata, abbellita e rilanciata fino a farla diventare un punto di riferimento per tutti coloro che venivano, a vario titolo, in visita alla Città. 

Egoisticamente invece siamo molto dispiaciuti perché sentiremo eccome la mancanza oltre che delle sue pizze e delle pietanze del ricco menù, della sua teatralità e dei suoi improperi con cui ci “accoglieva” ogni volta che andavamo a fargli visita - tanto che l’espressione non era “Andiamo a mangiare alle 4S” ma bensì “Andiamo a farci insultare da Livio”.

Ben consapevoli che quel trattamento fosse un’esclusiva-privilegio che potevamo vantare in virtù della vecchia amicizia nata sui banchi di scuola e rinforzata a “doppia mandata” per la condivisione di emozioni che solo l’aver calcato insieme le assi del palcoscenico in gioventù può regalare, oltre che dalle tante sfide calcistiche sui polverosi campetti locali, sia dalla stessa parte che da avversari. 

In questo momento dolce-amaro - crediamo in fondo così anche per lui che ci ha messo “anima e core” per una parte così significativa della sua vita - gli vogliamo esprimere tanta gratitudine per come ha gestito e mantenuto in vita una storica attività di vera accoglienza e ristorazione davvero a favore di tutti i gusti e di tutte le tasche, vincendo alla grande una sfida imprenditoriale sicuramente molto impegnativa e ricca di sacrifici.

Dietro la burbera accoglienza sapevamo bene che per noi un posto l’avrebbe sempre trovato, con o senza prenotazione.

Quello che dispiace constatare è come non ci sia stata la possibilità di passare la mano ad un nuovo gestore, in grado di continuare la tradizione di una storica attività, citata addirittura sotto il nome fittizio di “Al Rinoceronte” nel celebre romanzo “Vedrò Singapore” ambientato nella Cividale degli anni ‘30 del novecento, dove Piero Chiara vi fa alloggiare il protagonista, in quella che al tempo era una locanda con camere all’insegna “All'Elefante”. 

Nei primi anni ‘80 divenne solo pizzeria all’insegna 4S con la gestione di Fabrizio Spadoni - dove le quattro S stavano per “Sono Sempre Senza Soldi” e come diverse altre attività simili si specializzò e prosperò nel servizio alle centinaia di militari di leva “ospitati” nelle 4 caserme operative presenti allora sul territorio comunale. 

Ne fui testimone diretto, lavorando la sera come cameriere durante il primo anno all’Università: alle 18,00 la porta si apriva e per 20 minuti non si chiudeva più per l’ingresso ininterrotto di militari che riempivano completamente le due sale e animavano il locale tra fumo di sigarette e canzoni scelte al juke-box.

Tutti insieme in una volta sola: pizza o panino con la pasta della pizza - invenzione e specialità della casa - birra, dolce, amaro e caffè. Poi via tutti insieme e alle 21,00 il locale si svuotava completamente e il titolare mi congedava. 

Con la chiusura delle caserme Fabrizio Spadoni passò la mano a Carmine Amato che dovette riconvertire l’attività ad usi “civili” attraendo nuova clientela sfornando pizze “giganti”, dalle proporzioni davvero inusuali per il periodo.

Nei primi anni 2000 Livio Giacomelli, titolare della licenza e dei muri, decise di ristrutturare radicalmente il locale per poi puntare in proprio ad un’offerta di maggiore qualità in un ambiente decisamente più accogliente ed affascinante, ampliando anche sale e menù, oltre alle pizze sfornate da un nuovo forno a legna. 

Una gestione caratterizzata nel tempo da aperture 7 su 7 pranzo e cena e disponibilità ad accogliere clienti anche ad ore tarde, quando a Cividale diventa praticamente impossibile trovare un luogo dove soddisfare l’appetito se per le ragioni più varie hai dovuto saltare i canonici orari della cena. 

Disponibilità che poi si manifestava nel fornire i servizi sostitutivi della mensa aziendale per forze dell’ordine, operai e impiegati durante il giorno e negl’anni con una proficua collaborazione con artisti e maestranze del Mittelfest, ben noti in città per le necessità ad orari insoliti nel mese di luglio.

“Nessuno oggi è disposto a pagare per poi  lavorare”: così ha motivato Livio con la sua solita franchezza la decisione di chiudere definitivamente la pluriennale attività senza riuscire a passare il testimone.

E a noi, fedeli amici ed avventori, a cui mancheranno gli insulti oltre che le pizze, non resta che dire un sincero Grazie di tutto e prendere tristemente atto che si apre un altro vuoto nella già  ridotta capacità produttiva del centro Città.

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