giovedì 7 dicembre 2023

GESTECO: LA STRADA PER LA SALVEZZA CAMBIA DIREZIONE

Quella con Orzinuovi doveva essere la partita della svolta, la posa del primo mattoncino su cui trovare fondamento e slancio per costruire un filotto di successi in grado di ridare concretezza ad una risalita verso una difficile, ma ancora possibile salvezza diretta attraverso la conquista dell'ottavo posto alla fine della prima fase, magari in extremis, nell'ultimo secondo utile della fase ad orologio, come migliore tradizione delle Eagles. Un successo atteso per far ritrovare al gruppo squadra-staff tecnico-dirigenza-tifoseria "l'antico" entusiasmo, l'eccezionale miscela alla base di tante fortune in casa Gesteco e buttarsi alle spalle ansie e preoccupazioni crescenti a cui, sulle sponde del Natisone, non si era abituati.

E svolta è stata, anche se purtroppo non nella direzione voluta perché da ieri sera, al termine della nuova sconfitta rimediata da capitan Rota & C., tutte le componenti che costituiscono il mondo gialloblù sono andate a dormire con la consapevolezza che l'orizzonte è mutato drasticamente, come ha annunciato in conferenza stampa post gara il coach Stefano Pillastrini.

Il tecnico emiliano, riconosciuto all'unanimità come uno dei pilastri dei successi del club cividalese, unico a presentarsi in sala stampa dopo la sconfitta, ha dichiarato senza giri di parole che la mission del suo gruppo d'ora in avanti sarà di evitare l'ultima piazza, quella che significherebbe ritorno in serie B direttamente a fine aprile, senza neppure battagliare "nell'infernale" poule salvezza che al 9 giugno prossimo condannerà altre quattro delle sei squadre che non raggiungeranno l'ottavo posto nei due rispettivi gironi.

Dando ancora prova della statura umana e professionale, ancor prima che tecnica, il coach si è assunto tutta la responsabilità per la situazione venutasi a creare e per sua diretta ammissione figlia di scelte estive nella costruzione del roster che non hanno dato i frutti che si attendeva in termini di crescita e competitività dell'intero gruppo, dicendosi nel contempo pronto - senza mollare di un centimetro-  a ricercare le soluzioni che possano coronare il raggiungimento dell'obiettivo salvezza incamminandosi sul nuovo, irto e lungo cammino che sarà necessario percorrere.

Terminata la gara, dopo che i presenti avevano come sempre incitato sportivamente e con calore la squadra dal primo all'ultimo minuto, nell'ambiente ducale più che delusione per la mancata vittoria e la svolta tanto attesa è subentrata la frustrazione per una sconfitta che è maturata con lo stesso copione fin qui andato in scena dall'inizio del campionato, escludendo le due vittorie ormai lontane a Orzinuovi e in casa con Chiusi: Aquile che partono contratte, subiscono quasi subito un break di dieci-quindici punti e poi più con l'orgoglio che con il gioco cercano di recuperare, con avversari che le ricacciano ogni volta a distanza e nei minuti finali fanno svanire le rimonte che tante volte in passato avevano premiato la Gesteco sul suono dell'ultima sirena.

Copione pressoché identico a prescindere dall'avversario, sia che si tratti delle corazzate del campionato che avversari, sulla carta, più alla portata di Cividale.

Indiscutibilmente il momento è assai delicato per la società di Davide Micalich e spendere fiumi d'inchiostro sull'analisi delle scelte che non hanno prodotto i risultati sperati o peggio ancora abbandonarsi ai rimpianti per chi non c'è più e magari prendere di mira i nuovi arrivati, non sarebbe di aiuto alcuno nella ricerca delle soluzioni che possano permettere di raggiungere alla fine l'obiettivo stagionale della salvezza.

Queste valutazioni, semmai, avranno tutto il tempo e la dignità per essere fatte quando l'intera stagione avrà dato i suoi verdetti senza appello, perché se è pur vero che l'obiettivo si è notevolmente complicato altrettanto indiscutibile è il fatto che, una volta presa la consapevolezza del nuovo percorso da fare, la strada per raggiungere la salvezza è ancora lunga e ben lungi dall'essere compromessa.

Gli ingredienti da mettere in saccoccia per la nuova strada necessitano senza dubbio di mantenere grande sangue freddo ed evitare di cadere nello scoramento, nella rassegnazione o in psicodrammi vari: per Cividale raggiungere la salvezza anche attraverso l'ultimo secondo dei play-out equivale a vincere un campionato e la circostanza è, giova ripeterlo, ancora alla portata.

Magari non proprio della squadra smarrita vista ieri sera e in altre "recite" stagionali  ma di quella che potrà diventare, ritrovando motivazioni, forse unità d'intenti nello spogliatoio e applicando le nuove soluzioni che lo staff tecnico sarà capace di individuare, sempre con l'appoggio incondizionato della tifoseria ed il supporto vigile della dirigenza che valuterà la possibilità di intervenire con eventuali innesti mirati e dal certo valore aggiunto, qualora il mercato ne offrisse la possibilità e le risorse lo permettano.

E l'occasione per iniziare subito è pronta e servita: domenica i ragazzi di Pillastrini sono attesi a Chiusi per respingere il tentativo di aggancio dei locali, battuti sonoramente in via Perusini due mesi fa nell'unica gara vinta da Cividale senza se e senza ma.

E se dovesse andare male? Se è vero, come è vero, che l'avventura delle Aquile è un progetto serio che si è sempre basato sullo stretto connubio tra passione, sportività e competenza nessun dramma; la legge dello sport indica da sempre la via in caso di sconfitta: fare tesoro degli errori, rialzare la testa e ripartire di slancio dato il nuovo contesto di riferimento. 

Ben oltre il risultato di Chiusi o di questa stagione.


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