giovedì 28 marzo 2024

LA STORIA (ANTICA) FA TAPPA IN VIA PERUSINI

 


Non è vero che ogni partita vale sempre e solo due punti o che c'è uno che vince e l'altro che perde. Non è così solo per i tecnici, per i giocatori, per i dirigenti ma anche per i giornalisti e per i tifosi.

Nonostante il mondo tenda sempre di più ad omologarsi alle regole dei sistemi informatici e a quelle dello show business e quindi sempre più a doversi orientare al gelido ma misurabile potere dei numeri, siano questi sugli euro in entrata in uscita, che sui risultati di classifica oppure si tratti di abbonamenti sottoscritti, biglietti venduti, bacini d'utenza, merchandising, ci sono partite che "valgono" più di altre.

E quali sono? Sono quelle permeate dal Pathos, ossia da quell'elemento che rende avvincenti le competizioni sportive e ci fanno provare tutte le emozioni del mondo al loro climax, a dispetto di ogni ragionamento economico-contabile e della logica razionale che vuole dare dignità a solo quello che risulta misurabile e spiegabile con i numeri.

Pathos nel significato proprio del termine greco πάθος, dal verbo πάσχειν (paschein), ossia "soffrire" o "emozionarsi" per una situazione in cui siamo in grado di immedesimarci e che ci riporta ad un personale vissuto che in qualche modo ci definisce e in cui ci riconosciamo. Quella forza istintuale innata che si oppone appunto al λόγος (logos), la componente razionale che insieme si combinano e costituiscono l'animo umano.

Personalmente domani sarà la partita più "importante" fin qui di tutta la storia della UEB, perché assolutamente la più ricca di Pathos/πάθος.

Il 25 marzo 1982 la Pallacanestro Cantù griffata Squibb batteva a Colonia il Maccabi Tel Aviv e conquistava la sua prima Coppa dei Campioni. Sabato 30 marzo 2024 Cantù calcherà il parquet di Via Perusini per incontrare la Gesteco Cividale nel campionato di A2. Quando nella primavera del 1975 feci l‘incontro con la palla a spicchi al minibasket dell‘Oratorio San Lorenzo di Rorai Grande la mia prima squadra del cuore divenne la Forst Cantù di Marzorati, amore“ rimasto inalterato nel tempo, nonostante dopo i tanti trionfi italiani ed europei (3 scudetti, 2 coppe dei campioni, 2 coppe intercontinentali, 4 coppe delle coppe e 4 coppe Korač) siano seguiti anni di inarrestabile declino. Solo l‘idea che sabato potrò raccontare un match di campionato di A2 tra Cantù e Cividale, a Cividale, mi provoca una stupida ma sincera commozione. Pathos, appunto. Già oggi, figuriamoci alla palla a due. Non di solo pane vive l‘uomo.

Concluso questo personale outing, che il benevolo lettore vorrà perdonare, passo alla presentazione della gara di domani ricorrendo doverosamente anche al Logos/λόγος; Cividale è attesa all'ennesimo "miracolo" della sua corsa tutta in salita con il sacco appesantito dagli scontri diretti a sfavore con le dirette concorrenti al salvifico ottavo posto, ovvero rimandare a casa con le mani vuote anche i canturini, centrando il settebello di vittorie nella fase ad orologio.

Gli uomini di Pillastrini certo non si faranno condizionare dalla Storia del Club rivale e da un blasone oramai sbiadito e valido a creare Pathos solo tra gli "old boys" che probabilmente rimarranno delusi quando non vedranno uscire degli spogliatoi degli ospiti Marzorati, Bariviera, Recalcati, Antonello Riva, Wingo, Flowers, Lienhard guidati da Arnaldo Taurisano o dal "Vate" Valerio Bianchini.

Li attende comunque un compito arduo, perché oggi l'Acqua San Bernardo Cantù, orchestrata dalla vecchia conoscenza coach Devis Cagnardi,  è la seconda forza del girone verde con uno score sin qui di 20 vittorie e 8 sconfitte e può contare su di un roster costruito per tentare di salire al piano più consono ai trascorsi della vecchia società e alle ambizioni della sua attuale dirigenza e nel quale spiccano Filippo Rossi Baldi, Riccardo Moraschini, Luca Cesana, Stefan Nikolic ed il centro Young Solomon.

Poco importa: in questo momento Cividale, con la migliore difesa di tutte le 24 squadre del torneo, sta davvero affrontando ogni gara come se fosse la finale disputata dai vecchi canturini il 25 marzo 1982 in quel di Colonia al cospetto di un altro mostro sacro della storia della pallacanestro europea, il Maccabi Tel Aviv.

Dal canto suo la Marea Gialla è altrettanto pronta a sostenere i Pilla‘s Boys con crescente entusiasmo e calore, ricreando quell’altrettanto potente elemento, non descrivibile con il Logos, che genera il sesto uomo in campo con la maglia gialloblù e fa del palazzo di via Perusini uno dei „fortini“ più temuti (e ammirati) per gli avversari sul parquet e sugli spalti che arrivano da tutt‘Italia.

Proprio nessuno sabato 30 marzo vorrà mancare in via Perusini a questo nuovo appuntamento con la Storia e al nuovo comizio del Sindaco Lucio Redivo e dei suoi Assessori. 


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