martedì 23 maggio 2017

6 - IL CAMMINO DELL'Isonzo/Soča - GIORNO/DAN 6 Ronchi dei Legionari - Isola della Cona, Punta Spigolo, Mar Adriatico

18 luglio 2015, Sabato/Sobota - L'ultima tappa inizia alle 4,30 del mattino con presa di coscienza che nell'Hotel c'è un black-out della corrente elettrica che verrà risolto alle 4,50; questo pregiudica la qualità della prima colazione, anche a causa dell'unico addetto presente nell'albergo non completamente capace di gestire in modo adeguato la situazione - Alle 5,20 siamo in marcia e poco dopo un termometro nei pressi dell'Areoporto di Ronchi ci segnala che la temperatura ha già raggiunto i 27° - Vediamo albeggiare e il sole, una grande palla infuocata color arancione, salire molto rapidamente da dietro le colline del Carso alla nostra sinistra - Il passo è spedito, grazie anche alla scelta di lasciare gli zaini in Hotel e alternarci nel carico di uno zainetto acquistato la sera prima per portare lo stretto indispensabile: rifornimento d'acqua e costumi da bagno - Superiamo Staranzano e giungiamo ai margini dell'Isola della Cona nei tempi previsti, dopo 2 ore di buon cammino - Ai margini dell'Isola iniziano i problemi: il caldo incomincia a crescere e ci dobbiamo orientare tra mappe poco chiare, la solita segnaletica insufficiente e informazioni incerte e contraddittorie fornite da amatori della corsa e della bicicletta incontrati lungo la strada - Dopo aver chiarito finalmente e definitivamente che la foce si raggiunge attraversando l'Isola della Cona e non oltrepassando l'Isonzo per raggiungere il Caneo e che l'automobile che ci permetterà di rientrare prima in albergo e poi a Grado ci aspetterà nel parcheggio del Centro Visite della riserva naturale, riusciamo ad arrivare all'inizio dell'ultimo tratto da fare per raggiungere la meta; sono le 8,50 e abbiamo già percorso quasi 17 Km e la temperatura ha già superato i 33° - All'apertura della Riserva (9,00), sistemate pressanti esigenze fisiologiche, rifocillati con abbondante bevuta e gelati, preso a prestito un berretto che va a sostituire quello perso nei primi minuti di marcia mattutina, rinfrancati da un "NON POTETE SBAGLIARE, E' TUTTO DIRITTO", attacchiamo finalmente l' "autostrada" che in un'ora e mezza dovrebbe condurci al termine del nostro viaggio - Come da copione le aspettative ottimistiche vengono subito spazzate via: l'arrivo a Punta Spigolo (Foce) sarà possibile solo dopo 2 ore di attraversamento di una vera e propria riproduzione di "SAVANA SELVAGGIA" - Il sentiero non  è segnato e si perderà anche nella palude, continuamente ostruito da escrementi di cavalli e animali vari -  Vacche e tori liberi e allo stato brado, centinaia di ragni stile "spiderman" con relative ragnatele, mosche e insetti urlanti in processione con noi, caldo torrido, renderanno la marcia su quell' "autostrada" un sequel degno anche dell'ultimo Indiana Jones - Punta Spigolo viene raggiunta alle 11,00 dopo ulteriori 6 km dal Centro Visite e quasi 2 ore di cammino, per complessivi 23 km di tappa per 5 ore effettive di marcia a 4,7 km/h - Ce l'ABBIAMO FATTA!!! Un bagno nelle acque dove il fiume e mare si mescolano suggella l'impresa che in 6 giorni e 159 Km ci ha portati dalle cime alpine alla palude - la sensazione di pace e l'acqua fresca ci ripagano della fatica ed in particolare di quella accumulata negli ultimi 6 km, mentre cerchiamo di ricaricarci e prepararci a rifarli in senso inverso per trovare l'automobile e fare ritorno a casa - Coraggio e sorte però ci regalano l'ultima bella sorpresa del nostro cammino: veniamo raccolti da un motoscafo a bordo del quale risaliamo l'Isonzo "volando" a pelo d'acqua fino all'auto gustando la "Birra della Vittoria"! - Il nostro nocchiero era un discendente di una locale famiglia di pescatori, diversi dei quali servirono la Marina dell'Impero Austro-ungarico: inutile scrivere qual era il suo pensiero in merito! - Restituito il berretto al Centro Visite, ebbri di gioia per la riuscita dell'Impresa ma soprattutto per aver evitato in un modo così bello ed inaspettato il ritorno in mezzo alla savana, preleviamo la vettura e raggiungiamo l'Albergo, previo fortuito recupero lungo il tragitto del cappello smarrito al mattino - Doccia, saldo del conto in Hotel senza sovrapprezzo per compensare il disagio causato dal black-out ed infine... ritorno a casa.      

Nessun commento:

Posta un commento

Post in evidenza

NOTTI MAGICHE ANTE LITTERAM

25 giugno 1983 – Arrivo al campo mezz’ora prima del fischio d’inizio, di corsa dopo essere riuscito a fuggire da una riunione familiare ...