martedì 16 maggio 2017

DEDICATO AGLI AMICI TORI E ... OLTRE.

Metà maggio: ormai fuori da ogni rigore invernale ma ancora lontani dalle giornate afose e dal Sol Leone dell'Estate; un momento di Vita assoluta, di slanci che tendono verso l'infinito, di vera Luce: tersa e luminosa ma non ancora accecante. Il periodo delle partenze e mai degli arrivi, la stagione per sognare intensamente Itaca sulla tolda di una nave in viaggio e mai di contemplazione dell'approdo. 
Stagione dagli intensi profumi serali, di luce gialla che sfuma nell'arancio mentre un vento caldo, ma non soffocante, ti avvolge e ti coccola.
Tutto questo è ancor oggi, seppure manchi Itaca e ciò rende tutta questa atmosfera strana; sentire addosso l'energia per correre, saltare, cantare, gridare, volare ... ed essere invece immobili e statuari, con la Vita che invece è l'unica a correre maledettamente veloce continuando a mordere, strappare e divorare. Che ne sarà di tutta questa energia, di tutta questa vita latente e incompiuta? In cosa si trasforma? Che ne è di lei? Nulla scompare, nulla sparisce nel nulla senza liberare e mutare qualcosa.
E dunque? 

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