giovedì 15 giugno 2017

GITE SCOLASTICHE AI TEMPI DELLA GUERRA FREDDA

23 marzo 1984 - Oggi cercherò di fare in modo che la gita a Vienna rimanga ben impressa anche quando la memoria inizierà a tradirmi. E' stato bello poter agire in libertà, padrone delle mie azioni in un contesto assai diverso dal quotidiano. Mi sono anche entusiasmato a tener alto il nome della mia Terra ma sorprendentemente non quello dell'Italia ma bensì quello del Friuli. Come del Friuli? La presenza contemporanea nell'albergo di comitive di coetanei provenienti più o meno da tutte le parti d'Italia mi ha fatto capire quanto noi italiani siamo proprio diversi e gelosi della propria città, per nulla nazionalisti e tanto ma tanto campanilisti. Ma si può? Essere tutti italiani, all'estero, e passare il tempo a darci l'uno contro l'altro litigando per il calcio?? In ogni caso, in questa lotta "fratricida", siamo riusciti a tenere alta la "friulanità" tra tante e tante risate, in mezzo a romani, milanesi, bergamaschi, pisani e napoletani. Ora basta con le considerazioni e largo alle immagini: la corsa in Vespa la mattina della partenza assieme a Michele al distretto militare di Udine per ottenere il nulla-osta (rivelatosi un'inutile bufala) quale piacevole incipit, i canti nella corriera tutti insieme pregustando il grande evento, la prima fermata in Austria impattando con un ubriaco che impreca contro l'Italia, l'arrivo al Park Hotel Schoenbrunn ed il grande stupore per la sua grandezza ed il lusso certamente inatteso, l'amicizia con Pino e gli altri romani de Roma dopo aver quasi sfiorato la rissa con loro, la radiosa giornata nel parco del castello di Schoenbrunn dove gli scoiattoli si avvicinano quasi fino ai tuoi piedi, la seconda notte in albergo quando tento alle 4 di mattina di addormentarmi mentre sento la voce di Pino che racconta la sua vita a Livio, Zippo e Martina, la poltrona della nostra camera che si disintegra sotto i colpi di Ettore "er Bocchinaro" e Fulvio "er Banana" e Renato "er Dormiente", Carlo che si esalta per le vie di Vienna dando spettacolo, Manzo ed io che ci "perdiamo" al Prater porconando perché abbiamo dovuto abbandonare due ragazze austriache appena conosciute al luna-park per ricongiungerci alla comitiva che ci attendeva impaziente in corriera, le telefonate alla 244, la "Corriera supper culo", le "pipare" della della 953, i romani che staccano dai muri gli estintori a polvere e li svuotano azionandoli penetrando nelle camere all'urlo di "Ao' qui cestànno zanzare",  i terribili pasti al Wortner, le facce stravolte dei camerieri e dei japaner, l'immangiabile pane al finocchio del Grinzing, le telefonate a casa per sapere i risultati dell'Udinese e delle altre partite della serie A e l'improvvisata partita a calcio contro gli austriaci nel parco del Prater e persa per 5-1 ...     

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