martedì 9 febbraio 2021

L'EPOPEA DELLA CIVIDALESE

















Il più antico sodalizio calcistico cividalese è stato l'Associazione Calcio Cividalese, più brevemente - la Cividalese - Club, all'inglese, sorto nel 1923 adottando i colori biancorossi dello stendardo comunale e  annoverabile tra i primi nati nella nostra regione e in Italia: basti pensare che l'A.S. Roma, è stata fondata nel 1927 come risultante dalla fusione di altri tre club capitolini. Ho usato il termine sodalizio perché quello era il vocabolo che veniva utilizzato al tempo per definire i gruppi organizzati in vista della pratica e del raggiungimento di uno scopo comune, adottando un vocabolo direttamente acquisito dal latino sodalicium, che nell'antica Roma individuava in origine le  associazioni , di carattere gentilizio, che esercitavano il culto di una particolare divinità. Questo la dice lunga sul grado di coinvolgimento, di spirito di appartenenza e dedizione quasi mistica che legavano i membri dei Club sportivi nell'epoca pioneristica e forse ci fa comprendere anche il perché quel termine oramai da molto tempo sia caduto in disuso nella nostra società, che fa invece del singolo e del proprio Io il centro del mondo. Lo stesso termine Club utilizzato dagli inventori del calcio moderno, gli inglesi, e quindi finito nel gergo calcistico in primis e associazionistico poi, trova il suo significato originario nella mazza - klub appunto - che veniva inviata ai membri di una congregazione quale segno - noto solo a loro - di convocazione di tutti i sodali. Dopo aver cercato di far sgorgare dall'analisi delle parole lo spirito di tempi lontani e quindi dell'anima di chi quei tempi ha vissuto, voglio in sintesi ricordare quel pezzo di storia svanito nel 2007 quando nacque l'A.S.D. Forum Julii e la Cividalese scomparve per essere incorporata nel secondo - in ordine di fondazione e di merito sportivo -  club cittadino,  l'U.S. Gaglianese, nata nel 1968 per aggregare la "meglio gioventù" della frazione di Gagliano. Nessun intento polemico da parte mia, ma solo il desiderio di ricordare ai concittadini appassionati di calcio e non, una storia che andrebbe adeguatamente ricordata e testimoniata, considerato anche che nel sito dell' Associazione Sportiva Dilettantistica che in qualche maniera ha raccolto la tradizione biancorossa, nella sezione, storia si fa riferimento esclusivo alla bella vicenda sociale e sportiva dell'incorporante, l'Unione Sportiva Gaglianese, i cui primi colori sociali, l'amaranto, sono anche quelli della "neonata" Forum. 
Ritorniamo all'originale biancorosso, che dal 1923 ai primi anni del secondo conflitto ducale vede, sviluppare l'attività calcistica nel campo sportivo di Via Luinis, intitolato, dopo le drammatiche vicende della guerra, ai "Martiri della Libertà" per ricordare di essere stato il luogo in cui nel dicembre 1944 vennero fucilati dai nazi-fascisti 8 giovani partigiani friulani e sloveni. La Cividalese in quei primi anni milita con alterne fortune nei gironi della Venezia Giulia del campionato di terza divisione, ospitando e muovendosi contro sodalizi avversari dell'attuale regione FVG, del Veneto e dell'Istria, ora slovena e croata. Terminata la seconda guerra mondiale riprendono vita tutte le attività civili, tra cui, anche quelle sportive e calcistiche in particolare; sono anni "epici", in cui gli sposamenti avvengono con grande difficoltà su di un territorio segnato dalle devastazioni belliche e in impianti che spesso nulla offrono ai calciatori se non un terreno di gioco segnalato dalle righe in calce, le porte con le reti assemblate alla meno peggio e mettere insieme 11 magliette numerate dello stesso colore non è un dato scontato. In questo panorama di grande approssimazione ma anche di fervente entusiasmo e voglia di vivere, i biancorossi ducali ripartono dai gironi interregionali del campionato di Serie C, che onorano nel triveneto fino al 1948/49 quando vengono retrocessi nel massimo campionato regionale di Prima divisione, serie che mantengono fino al 1955/56, quando vincono il torneo e vengono promossi nel Campionato di IV serie, manifestazione su base interregionale triveneta in cui riescono a militare per due anni, prima di far ritorno nel massimo campionato regionale,  rinominato Prima categoria.
Questa sarà l'epoca d'oro del calcio cividalese, con una società capace di trovare la sua dimensione ai vertici regionali dal 1958/59 al 1967/68, anno concluso con la retrocessione in seconda categoria; in quel decennio i biancorossi occuperanno stabilmente le posizioni di alta classifica (un secondo, un terzo, quattro quarti e un quinto posto), sfiorando la promozione in serie D nel 1959/60, quando vinsero il proprio girone e arrivarono secondi nella poule promozione a tre con le vincenti degli altri due gironi: il Ponziana e l'Edera Trieste. Ironia della sorte, l'anno della nascita dell'U.S. Gaglianese segnò anche l'inizio di un declino dal quale i ducali non si sarebbero più risollevati, nonostante gli sforzi compiuti dai vari mecenati nel corso dei decenni successivi e fino allo scioglimento per incorporazione del 2007: le maglie biancorosse non sarebbero più riuscite a risalire dai campionati di importanza provinciale o di secondo livello regionale. I nomi di giocatori, allenatori e dirigenti che hanno "fatto" la storia del Club sono davvero tanti e il rischio di ometterne di significativi è altissimo, cercando di colmare la mancanza di fonti scritte facendo ricorso solo ai ricordi personali, per cui mi limiterò a citarne uno per categoria. In quanto al giocatore uso il criterio di quello che nel corso della carriera ha raggiunto il traguardo più importante e quindi nomino il centrocampista Lorenzo Suber, nella rosa dell'Ambrosiana-Inter 1938/39, vincitore della coppa Italia di stagione, nato a Bagnaria Arsa il 10/06/1912 e morto a Cividale il 17/04/1987, militò nella Cividalese nei primi anni del secondo dopoguerra.  Tra gli allenatori cito Aristide Dreossi, già capitano della Cividalese degli anni '50, creatore del locale NAGC (Nucleo Addestramento Giovani Calciatori) e a cui generazioni di ex ragazzi cividalesi devono l'apprendimento e l'affinamento dei rudimenti dell'arte ed infine come Presidente ricordo il cav. Mario Virgilio,  cividalese purosangue, veterano dello sport, anch'egli già giocatore biancorosso e poi massimo dirigente negli anni d'oro dell'A.C. Cividalese. Naturalmente molto ancora ci sarebbe da dire e da raccontare e mi auguro che presto qualcuno possa colmare la lacuna molto meglio del sottoscritto, che in gioventù ha avuto il piacere di vestire, pur per breve tempo, con orgoglio quella gloriosa maglia oltre a quella dell' U.S. Gaglianese.     
        

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