lunedì 4 settembre 2017

2 MAGGIO - FESTA DEL CORAGGIO E DELLA FIDUCIA IN SE' STESSI

Il 2 maggio 1989 i soldati dell'armata popolare ungherese iniziarono ad eseguire l'ordine di smantellamento della "cortina di ferro" aprendo di fatto il confine con l'Austria e dando il via all'effetto domino che nel giro di 4 mesi portò alla caduta del Muro di Berlino e alla fine dei regimi comunisti nell'Europa Orientale. Nessuno lo aveva previsto. Il 2 maggio 1982 allo stadio Friuli di Udine Paolo Rossi scendeva in campo per la prima volta dopo due anni a seguito della squalifica che gli era stata inflitta per la sua presunta partecipazione alla "combine" di un Avellino-Perugia del campionato 1979/80. Nessuno credeva che nel giro di 2 mesi sarebbe diventato campione del mondo, capocannoniere del mondiale e vincitore del pallone d'oro; la maggior parte della stampa e degli addetti ai lavori addirittura pensava fosse una pazzia convocarlo al posto del bomber Roberto Pruzzo. L'inverosimile, l'impossibile era divenuto realtà. Coincidenze? Sia quello che sia, sicuramente il 2 maggio è data da segnare in rosso sul calendario, in cui tutti gli amanti delle storie di riscatto umano e di tutti coloro che credono nella forza di volontà e nella perseveranza quale combustibile necessario nella Vita quando si desidera coronare i propri e/o altrui desideri ed i sogni più profondi. Per cui propongo il 2 maggio quale festa mondiale del coraggio e della fiducia nei propri mezzi. Come Santi protettori Michail Gorbachev ed Enzo Bearzot, perchè senza di loro il combustibile degli ungheresi e di Paolo Rossi non sarebbe bastato: il primo per aver affermanto chiaramente che l'URSS, a differenza del passato, non sarebbe intervenuta più negli affari interni dei paesi amici e il secondo per aver convocato il centravanti di Prato, facendolo giocare e difendendolo contro tutti e tutto, anche e soprattutto dopo il brutto avvio nelle prime partite del mondiale. Come dire, l'importanza fondamentale di poter disporre di buoni mentori nel proprio Viaggio. Essere stato in gioventù testimone partecipe ed oculare di entrambe i "miracoli" mi rende particolarmente e stupidamente orgoglioso.

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