martedì 3 aprile 2018

25 LUGLIO - 8 SETTEMBRE 1943: CONSULTAZIONI.

Stava iniziando il periodo delle grandi contraddizioni… il governo Badoglio il 2 agosto cancellò sulla carta 20 anni di Regime: per decreto vennero aboliti il Partito fascista, la Camera dei Fasci e delle corporazioni, il Tribunale speciale, la Tassa sul celibato e le norme più smaccatamente totalitarie contenute nei codici. Si cambiano i nomi delle vie, degli stadi, delle piazze persino di qualche città, salvo poi vietare l'uso di qualsiasi emblema che potesse riferirsi a qualsiasi partito politico, si lascia in vigore la vergogna delle Leggi Razziali e si mantiene intatto tutto l'apparato burocratico – militare precedente, che con zelo applica la legge marziale. 
In più di qualche occasioni l'esercito mitraglia la folla… resteranno in terra 93 morti; 536 saranno i feriti e 2.276 gli arresti. 
Vengono liberati lentamente dal carcere, tra pastoie burocratiche e con irregolarità, gli esponenti dell'antifascismo in carcere, ma non si procede all'amnistia generale per i reati politici. 
A Trento, la vedova di Cesare Battisti viene incaricata di consegnare a Badoglio una lettera, in cui si protesta per lo sconcio di avere ancora un prefetto fascista, mentre a San Martino di Castrozza viene arrestato dai Carabinieri un albergatore che invita i clienti a gridare "Viva il Popolo! Viva il Re, Via il fascismo!". 
Si fa combattere svogliatamente contro gli anglo-americani che risalgono la penisola, ma si progetta di offrire a loro la nostra alleanza contro i tedeschi, ai quali si professa fedeltà e si chiede continuamente l'invio di truppe e materiali per fronteggiare gli Alleati. 
Si teme un ritorno del fascismo, ma i gerarchi non vengono arrestati o si lasciano partire indisturbati per la Germania… Si cercano i contatti con gli esponenti dei partiti antifascisti, ma si ostacola in ogni modo il loro agire, si tollerano i nuovi e vecchi partiti politici che iniziano a riorganizzarsi, ma si vieta duramente che lo facciano al di fuori della clandestinità, per paura di una sollevazione contro l'ordine costituito. 
Nello stesso ufficio informazioni Stato maggiore dell'Esercito, vengono create due sezioni, ognuna che opera nella massima segretezza e senza neanche sapere l'una dell'esistenza dell'altra: una è costituita in funzione anti-tedesca e l'altra anti-alleata, come se nulla fosse successo. 
In mezzo a tutte queste contraddizioni traspare un elemento comune: la paura e l'ossessione di mantenere in pugno il potere. 
La situazione è diventata una tragica commedia delle parti: i tedeschi non aspettano altro che di apprendere la nostra resa e fanno affluire costantemente in Italia i loro reparti, mentre gli alleati continuano a bombardare sempre più duramente le nostre città, nonostante oramai siano avviati segretamente i primi negoziati per la resa. 
Nel solo mese di agosto a Milano rimasero danneggiate l'80% delle abitazioni, 70.000 famiglie rimasero completamente senza casa, vennero a mancare luce, acqua, gas e per diversi giorni non arrivarono più nemmeno i treni. 
Alla sera, in tutte le grandi città d'Italia la gente si ammassava nei pochi rifugi sotterranei o scappava nelle campagne, con ogni mezzo, per sfuggire all'imminente inferno dei bombardamenti notturni. 

I nostri soldati incominciano a trovarsi tra l'incudine dei tedeschi, alleati sempre più diffidenti e sprezzanti, ed il martello degli anglo-americani e dei partigiani jugoslavi, che continuano ad attaccarli con vigore… i comandanti delle nostre truppe non hanno alcun ordine diverso di quello noto: la guerra continua senza ripensamenti. 

Nel frattempo Badoglio ed i vertici militari sono impegnati nell'impresa di spostare l'Italia nel campo alleato, tenendo buoni i tedeschi con continue manifestazioni di fedeltà e pressanti richieste di aiuti sia di armi che di uomini. 

Vengono mandati a trattare con gli anglo-americani personaggi stranissimi, quasi mai all'altezza della situazione: l'uomo che alla fine condusse il negoziato decisivo fu un militare, il generale Castellano, che si presentò il 19 agosto a Lisbona, al cospetto dei vertici Alleati, in completo scuro, capelli ben impomatati dalla brillantina, fazzoletto bianco che sbucava dal taschino della giacca e senza conoscere una sola parola d'inglese.. neppure buongiorno. Propone il passaggio dell'Italia a fianco degli Alleati, ma a condizione che questi effettuino diversi sbarchi sulla penisola, in modo da neutralizzare la prevedibile reazione dei tedeschi, precisando anche che il nostro esercito non è in grado di garantire neppure la protezione degli aeroporti. 

Gli alleati, spazientiti, sono irremovibili e impongono una resa senza condizioni, pena la continuazione ancora più dura della guerra contro l'Italia. 

I nostri vertici politico-militari pensano di utilizzare gli Alleati per uscire vivi e vittoriosi dal conflitto, illudendosi che il fronte italiano rivesta per gli anglo-americani un grande valore strategico; in realtà questi non hanno nessuna fretta di liberare l'Italia, ma solo di impegnarvi il maggior numero possibile di divisioni tedesche, deviandole dal vero grande obiettivo: l'apertura del secondo fronte con lo sbarco in Normandia. 

Il 3 settembre il generale Castellano firma segretamente a Cassibile, in Sicilia, il testo dell'Armistizio, nel quale s'impegna l'Italia a cessare ovunque le ostilità verso le forze Alleate e a consegnare l'intera flotta, mentre gli Anglo-americani ad effettuare uno sbarco in un luogo non precisato del territorio nazionale ed un aviosbarco nella capitale; ulteriori accordi vengono rimandati ad un successivo trattato da stipularsi a breve. 
L'annuncio dell'Armistizio, o sarebbe meglio dire della resa incondizionata, è previsto per l'8 settembre; nel frattempo l'ossessione per la segretezza crea persino equivoci sulla data dell'annucio, che Badoglio ritiene non vincolante, e impedisce che vengano diramati ordini precisi e tempestivi sul comportamento che dovranno tenere i nostri soldati, di fronte a quella che sarà la più che prevedibile reazione germanica. 

La sera del 7 settembre giungono a Roma, segretamente ed in modo avventuroso, due alti ufficiali americani per verificare con i nostri vertici militari le modalità operative dell'aviosbarco nella capitale della 82a divisione aviotrasportata americana: in base agli accordi di Cassibile, le nostre truppe, infatti, devono garantire la protezione degli aeroporti ed intervenire a fianco dei paracadutisti, per consentire la difesa di Roma. Senza queste garanzie, infatti, l'operazione si rivelerebbe un suicidio. 

I ufficiali, indossando la divisa dell'esercito americano, a bordo di un'ambulanza vengono portati da Gaeta a Roma, in pieno centro a palazzo Caprara, sede del Comando del Corpo d'armata corazzato. 

L'alto ufficiale incaricato alla difesa di Roma, il generale Carboni, non è presente, mentre il nostro Capo di Stato Maggiore, generale Ambrosio, è in treno e sta viaggiando verso Torino. 

Al generale Taylor e al colonello Gardiner, viene nel frattempo offerta una cena… 

VOCE DI UN ATTENDENTE 
Antipasto.. consommè in caldo caldo.. scaloppine… omelettes.. verdura fresca… e Chianti … 

VOCE DEL GENERALE SALVI 
Preferiscono Valpolicella? O del Barolo? 

VOCE DEL GENERALE TAYLOR 
Basta con il Vino! Dobbiamo parlare subito con un generale responsabile! 

VOCE DEL GENERALE CARBONI 
Eccomi.. lorsignori scuseranno il ritardo.. ma non ero stato preventivamente avvisato del vostro arrivo.. sono il generale Carboni.. Comandante del Corpo corazzato dedicato alla difesa di Roma! 

VOCE DEL GENERALE TAYLOR 
Generale Maxwell Taylor… Generale, con il suo permesso, desidero visitare gli aeroporti dove dovrà scendere la mia divisione.. i sistemi di illuminazione che avete predisposto e le batterie antiaeree.. 

VOCE DEL GENERALE CARBONI 
Stanotte? È fuori discussione… le batterie antiaeree poi sono controllate dai tedeschi.. vedremo domani se sarà possibile farvi vedere qualcosa.. 

VOCE DI TAYLOR 
Dai Tedeschi!!!!??? Domani!!??? Signor generale, domani sera la mia divisione inizierà la discesa intorno ai campi e lo sbarco aereo durerà per 4 notti consecutive!! Io sono qui per verificare la situazione e per l'alba di domani il mio comando aspetta l'ordine di conferma o annullamento!!! 

VOCE DI CARBONI 
Domani? Ma non è possibile… il vostro impegno è di non iniziare lo sbarco prima del 12.. noi non saremo assolutamente pronti prima del 12.. 

VOCE DI TAYLOR 
Vi faccio osservare che NOI non abbiamo preso alcun impegno di sbarcare il 12, mentre VOI avete preso l'impegno di essere pronti e dichiarare l'armistizio al nostro sbarco!!! 

GENERALE CARBONI 
Signori temo che siamo di fronte ad un grosso equivoco… tutti i nostri piani sono regolati in base a quello che ci ha comunicato il generale Castellano, ovvero che lo sbarco non sarebbe avvenuto prima del 12.. noi volevamo chiedere ancora un rinvio di qualche giorno.. se davvero lo sbarco avvenisse domani sarebbe un disastro.. 

VOCE DI TAYLOR 
Come "se davvero avvenisse?".. le nostre truppe sono già imbarcate e pronte per l'operazione!!! Ma chi diavolo è questo Castellano che ha combinato questa pazzesca marmellata??? Ancora ieri non ci ha detto nulla sulla vostra impreparazione!!! Esigo di parlare subito con il Maresciallo Badoglio!!!! 

Nonostante fosse al corrente dell'annunciato arrivo nella capitale della delegazione alleata, Badoglio si era coricato, come d'abitudine, presto anche quella sera e deve essere svegliato per ricevere i due ufficiali americani ed il generale Carboni nella sua residenza romana.. l'anziano maresciallo giunge in pigiama e vestaglia da notte rossa e nera... 

VOCE DI TAYLOR 
Siamo qui per decidere se la mia divisione può incominciare lo sbarco a Roma a partire.. da domani sera.. anzi.. considerato che sono già le tre di notte… già da stasera.. 

VOCE DI BADOGLIO 
Non affrettiamo i tempi miei cari amici… riposatevi qualche giorno e poi ne riparliamo.. stasera proprio non è possibile… La situazione è grave.. i tedeschi ci premono da tutte le parti… 

VOCE DI CARBONI 
Considerate il fatto che se sbarcate stasera.. vista l'impreparazione.. potremmo trovarci persino costretti a combattere contro di voi.. 

VOCE DI TAYLOR 
Io considero che di armistizio ci avete parlato sin da metà agosto e che prepararlo adeguatamente vi sarebbe stato più facile di quanto vi sarà ora rinnegarlo! 

VOCE DI BADOGLIO 
Ma no, Generale.. noi non rinneghiamo l'armistizio.. non si confonda.. Noi vi siamo amici e chiediamo solo di spostare la data dell'annuncio.. facciamo per il 12! Sono un vecchio generale, ho vinto due guerre, non lasciateci soli con i tedeschi.. quelli se ci prendono…

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