giovedì 11 marzo 2021

L'ESORDIO DI ZICO IN SERIE A: GENOA - UDINESE 0-5


 In vista dell'incontro di sabato sera tra Genoa e Udinese allo stadio Ferraris di Marassi, la memoria corre senza stimoli ulteriori all'11 settembre 1983, quando Zico esordì nel campionato italiano con i colori bianconeri friulani griffati Agfacolor. Domenica memorabile per la serie A, allora giustamente considerata "il campionato più bello del mondo": ben 33 segnature totali negli 8 incontri in calendario del campionato a 16 squadre, tutti rigorosamente insieme con fischio d'inizio alle ore 16,00. Quella domenica la passai con un gruppo di amici a bivaccare sulle colline che circondano Cividale del Friuli, mangiando e bevendo ma, soprattutto, tutti con le orecchie tese verso le notizie che arrivavano dalla radiolina per mezzo delle le voci di Ameri, Ciotti, Provenzali, Luzzi e compagnia cantante guidate sapientemente da Roberto Bortoluzzi dallo Studio Centrale. Un susseguirsi continuo da tutti i campi per segnalare marcature una più bella dell'altra e risultati "roboanti" che prendevano forma tra la nostra incredulità, abituati come eravamo in quegli anni a tanti 0-0 e segnature con il contagocce. La Juventus che ne stava facendo 7 all'Ascoli, il Milan, neopromosso in A, che ne buscava 4 ad Avellino, il Napoli ne pigliava 5 a Firenze e la Lazio 4 a Verona, con l'Inter sconfitta a San Siro dalla Sampdoria per 2-1 e la Roma, campione in carica, a regolare il Pisa per 2-0 all'Olimpico e con un unico 0-0, quello casalingo del Catania con il Torino al Cibali. Notizie che si susseguivano frenetiche, come nel celeberrimo film "Il secondo tragico Fantozzi" in cui le voci che si rincorrevano annunciavano un parziale di 20-0 dell'Italia con gol di testa di Zoff su calcio d'angolo; se non fosse stato  che quella era la prima domenica di campionato senza Dino Zoff tra i pali della Juventus dopo il suo addio al calcio il 29/05/1983, probabilmente avremmo finito per crederci anche noi. Ho volutamente lasciato per ultimo il dato su Genoa-Udinese e partirò dal commento dell'ultimo minuto. L'Udinese sta vincendo in trasferta per 4-0, fatto di per sé già incredibile alle nostre orecchie, su di un campo che i bianconeri avevano violato per la prima volta in quasi 90 anni di storia solo nell'ottobre dell'anno prima, dopo un combattutissimo 3-2; circostanza ancora più strepitosa pensando che i bianconeri dopo il loro ritorno i serie A in quattro campionati  erano riusciti a vincere lontano dal Friuli solamente 8 volte su 60 tentativi. Ma in quella domenica avremmo creduto a tutto, sognavamo ad occhi aperti, credevamo davvero che l'Udinese di Zico, Causio, Mauro, Edinho e Virdis potesse lottare con Roma e Juventus fino all'ultima giornata  per la vittoria dello scudetto. E i fatti sembravano darci ragione. Torniamo a quell'ultimo minuto. Zico ha già segnato il suo primo gol, quello del due a zero, dopo aver mandato "a spasso" con una finta assassina il suo marcatore, per l'occasione il povero Testoni e poi una doppietta del "tamburino sardo" Pietro Paolo Virdis aveva tolto ogni speranza di rimonta ai grifoni. Oramai da un quarto d'ora la partita ha assunto i ritmi di un allenamento e in campo non si aspetta altro che il triplice fischio, in una sorta di "garbage time" come direbbero i commentatori del basket. L'arbitro fischia invece una punizione dal limite a favore dell'Udinese e in quel momento tutto lo stadio inizia ad invocare a gran voce: "Zico, Zico"; il brasiliano raccoglie l'invito e calcia la punizione "a giro", sopra la barriera rossoblù, direttamente nel sette della porta di un immobile Martina, fissando il definitivo 0-5 e inaugurando un rituale che si sarebbe ripetuto più e più volte nell'arco di quella stagione, con i telecronisti che interrompevano i colleghi e s'inserivano in diretta ogni volta che Zico stava per calciare una punizione dal limite, come fosse un calcio di rigore. Bene. La cosa incredibile e memorabile avvenne dopo che la palla era finita in rete: i tifosi del "Vecchio Grifone", gradinata Nord compresa, accolgono con un boato la marcatura e poi tutti ad applaudire il brasiliano che festante andava ad esultare vicino alle tribune. Cosa mai vista in uno stadio italiano fino ad allora. Miglior esordio non poteva esserci per il Galinho di Rio e per i tifosi friulani. Forse uno dei momenti più belli della pluricentenaria storia dell'Udinese, anche se poi lo sviluppo di quel campionato tradì le aspettative e i sogni di grandeur e, ancora peggio, fu l'epilogo nel maggio 1985 della vicenda di Zico in Friuli, con l'asso brasiliano costretto alla fuga con accuse ingiuste di evasione fiscale e acciaccato dai numerosi infortuni patiti durante la seconda parte della sua permanenza in Italia.       

Genova, Stadio Luigi Ferraris

GENOA - UDINESE 0-5 (0-2) 

Reti: 37' Mauro, 42' Zico, 61' e 72' Virdis, 89' Zico

GENOA: Martina, Romano (69' Fiorini), Testoni, Corti, Carmine Gentile, Canuti, Bergamaschi, Peters (69' Viola), Antonelli, Faccenda, Briaschi. Allenatore: Luigi Simoni.

UDINESE: Brini, Galparoli, Tesser, Gerolin, Edinho, Miano (77' De Agostini), Mauro, Marchetti (71' Cattaneo) Causio, Zico, Virdis. Allenatore: Enzo Ferrari.

Arbitro: Luigi Pairetto di Torino. 

Spettatori: 35.218

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