sabato 6 aprile 2024

URANIA MILANO - GESTECO CIVIDALE 92-94: LE PAGELLE

 







MARANGON 6

Parte in quintetto e non risparmia difesa, freschezza e intensità difensiva. Mezzo punto in mento per alcune soluzioni offensive affrettate e imprecise.

LAMB 6,5

Protagonista in avvio con triple che spingono subito Cividale e permettono di replicare alle percentuali indiavolate dell’Urania; gli arbitri gli fischiano poi diversi falli in attacco che lo innervosiscono e ne limitano l’impiego. Mezzo punto in meno per la gestione dell’ultimo possesso.

REDIVO 9

La vittoria che forse vale la stagione ha decisamente la sua firma: con le sue triple nel secondo quarto in serie prima evita che Milano scappi via e poi ogni volta frustra tutti i tentativi di aggancio degli avversari. Alla fine i punti sono 31 nel canestro lombardo con un eloquente 8/13 dall’arco.

MIANI 8

Punti, rimbalzi, precisione dalla lunetta testimoniano una delle migliori prestazioni in maglia gialloblù del lungo di Codroipo. Protagonista nell’importante successo esterno, peccato per un fallo tecnico che segue un dubbio sfondamento che gli viene addebitato sotto il canestro di Milano.

MASTELLARI 6,5

Impiegato meno del solito, lascia triple importanti nell’economia del match confermando di vivere un ottimo momento di condizione e fiducia.

ROTA 6,5

Anche per il capitano minutaggio inferiore al solito, ma lui non fa mancare la sua « garra » gestendo con buona lucidità i ritmi di gioco, centrando una tripla che avvia il rally con cui Cividale risale dopo l’avvio ad inseguire.

CAMPANI 7,5

Minutaggio oltre la media, dove la sua esperienza si fa sentire nel contenere la fisicità di un brutto cliente come Beverly. Mezzo punto in più per la freddezza con cui realizza dalla lunetta liberi di importanza capitale.

BERTI 6,5

Lotta senza le antiche indecisioni sotto il canestro e contiene la fisicità di Beverly, mezzo punto in meno per qualche errore di troppo nei possessi offensivi.

ISOTTA 6

Nei minuti in cui il coach lo manda in campo da il suo contributo con voglia ed energia, guadagnando un fallo con mestiere sotto canestro.

DELL’AGNELLO 6 

Protagonista suo malgrado nell’infuocato finale dove gli arbitri lo puniscono con un fallo antisportivo che poteva costare molto caro. Meno brillante del solito, lascia però il segno con canestri importanti nel pitturato dell’Urania.

PILLASTRINI 8

La maginot difensiva costruita nella fase ad orologio questa volta viene bombardata da ogni posizione dagli « Stukas » Potts e Amato ma i suoi prima restano concentrati, poi guadagnano il vantaggio ed infine non perdono la testa quando Amato diventa « illegale » negli ultimi due minuti.

Davanti al « Mostro Sacro » Dan Peterson in parterre è ormai prossimo a firmare un nuovo incredibile capolavoro sportivo.

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