sabato 9 novembre 2024

CIVIDALE SENZA FRENI RIBALTA RIETI 77-63 CON UN FINALE A TUTTO GAS

Alla vigilia della stagione pochi avrebbero pronosticato che il primo incrocio nella storia di Real Sebastiani Rieti e Gesteco Cividale fosse addirittura il big-match della decima giornata di andata, con le due società appaiate al secondo posto in classifica assieme a Cantù e Udine, all'inseguimento della capolista Rimini che le precede di due lunghezze.

Le Aquile ducali reduci dal colpo esterno infrasettimanale sul caldo parquet del PalaMacchia di Livorno, che ha portato a 5 la loro striscia di successi consecutivi, puntavano a mettere in bacheca anche l'ultimo “scalpo” mancante tra le squadre di vertice di questo avvio di campionato, dopo aver già superato Udine e Cantù tra le mura amiche e violato il Pala Flaminio infliggendo l'unico stop ai romagnoli di coach Dell'Agnello.

Dunque ancora una sfida per “cuori forti” in via Perusini, al cospetto di un avversario che tra le sue file schierava due “vecchie” conoscenze del calibro degli ex APU Diego Monaldi e Marco Spanghero oltre che il “pericolo pubblico” Jazz Johnson; in particolare molto temuto era l'ex capitano bianconero Monaldi che nei suoi trascorsi friulani aveva sempre creato ben più di un grattacapo ai ragazzi di Pillasrtrini con il suo mortifero tiro dall'arco.

La Gesteco centra la sesta vittoria consecutiva ribaltando gli avversari nella seconda parte di un match che invece l'aveva vista subire a lungo la difesa reatina, il tiro dalla distanza del cecchino Monaldi.e la fisicità di Spencer.

Si parte con i “soliti” Redivo, Marks, Marangon, Dell'Agnello e Miani per i gialloblù di casa mentre gli ospiti rispondono con Monaldi, Johnson, Cicchetti, Pollone e l'ex triestino Spencer con Cividale che parte subito avanti sul 4-0 con Marks e Redivo, ma poi smarrisce la via del canestro e Rieti che si porta avanti sul 6-9 a metà tempo con Monaldi che colpisce per la prima volta dall'arco; nella seconda parte della frazione Rota e Ferrari rilevano Marks e Dell'Agnello e poi Mastellari e Berti entrano per Marangon e Miani ma i laziali dimostrano migliore circolazione della palla e percentuali al tiro e sono avanti 10-15 a 2'40” dalla prima sirena a cui si arriva con il tabellone che segna 16-22, massimo vantaggio per gli ospiti. Nel secondo periodo Rieti gioca con grande intensità difensiva costringendo i padroni di casa a percentuali deficitarie e a 4'01” dall'intervallo lungo conduce 21-33 dopo la quarta tripla consecutiva della serata da parte di Monaldi; il momento è delicato per i ducali ed il Sindaco Redivo che con la sua prima tripla e una penetrazione riesce a ricucire sul 26-33 a 2'20” dal riposo, con il coach ospite che chiama subito minuto di sospensione. Cvidale sbaglia per due volte il possesso del – 4 e viene subito punita da Johnson che manda Rieti negli spogliatoi avanti di 12 lunghezze (27-39). A metà gara il tiro dalla distanza condanna Cividale che fa registrare un 1/12 contro il 7/12 dei laziali. Alla ripresa del gioco la Gesteco spinta dal pubblico riesce a tornare a – 7 dopo una tripla di Marks, ma Monaldi è la solita sentenza e riporta i suoi sul + 10 a 6'30” prima che Lucio Redivo riprenda a tirare dall'arco con l'abituale precisione e a metà periodo ricuce sul - 3 (43-46) grazie a due liberi per un fallo intenzionale subito. Adesso è decisamente un'altra partita quando Dell'Agnello infila il – 1 (45-46) e Marks dalla media firma il sorpasso (47-46) a 3'45” dalla penultima sirena a cui si giunge sul 52-53, perchè Rieti grazie al solito Monaldi e sfruttando le doti acrobatiche di Spencer si rianima dal black-out che ha visto il pieno rientro in gara dei ragazzi di Pillastrini che hanno ritrovato percentuali adeguate al tiro. L'ultima frazione si snoda con la prevedibile battaglia con sorpassi e contro-sorpassi e a 7'05” dalla fine due triple del capitano Rota e di Redivo danno a Cividale il massimo vantaggio (62-55); l'inerzia sembrerebbe tutta a favore delle Eagles ma di nuovo i gialloblù s'inceppano sotto il canestro laziale e Rieti accorcia 62-57 a 4'13” dalla sirena finale. Cividale dimostra ancora una volta di trovarsi a suo agio nella gestione dei finali testa a testa e a 1'27” conduce 70-61 e quando Marks infila la tripla del 73-61 a 40” è la sentenza definitiva per un'altra entusiasmante vittoria per i ragazzi di Pillastrini che chiudono avanti 77-63.

UEB GESTECO CIVIDALE – REAL SEBASTIANI RIETI 77-63

(16-22, 27-39, 52-53)

UEB GESTECO CIVIDALE

Marks 12, Redivo 21, Miani 13, Mastellari 7, Rota (k) 11, Devetta n.e., Marangon 3, Berti, Ferrari, Micalich n.e., Dell'Agnello 10, Piccionne n.e.

Allenatore Stefano Pillastrini

Vice Giovanni Battista Gerometta, Alessandro Zamparini

Tiri da due 20/38, Tiri da tre 8/26, Tiri liberi 13/20 Rimbalzi 40 (25 dif. 15 off.)

REAL SEBASTIANI RIETI

Spencer 15, Piunti 5, Sarto 3, Lupusor 4, Piccin, Pollone 2, Johnson 8, Monaldi 19, Cicchetti 1, Spanghero (k) 6.

Allenatore: Alessandro Roberto Rossi

Vice Andrea Ruggieri e Francesco Tricarico

Tiri da due 13/31, Tiri da tre 9/25, Tiri liberi 10/17 Rimbalzi 27 (20 dif. 7 off.)

Arbitri: Luca Attard, di Priolo Gargallo (SR), Antonio Giunta di Ragusa e Simone Settepanella di Roseto degli Abruzzi (TE)

 

mercoledì 6 novembre 2024

LA GESTECO PASSA A LIVORNO E CONTINUA IL VOLO AD ALTA QUOTA

 

Nel clima infuocato del PalaMacchia la Gesteco arrivava con l'obiettivo di continuare il suo volo ad alta quota allungando una serie aperta di 4 successi consecutivi e rimanere agganciata al gruppo che guida la classifica sulla scia di Rimini.

Missione compiuta al termine di un'altra gara “sporca e cattiva”, che Cividale si aggiudica imponendo la propria capacità di rimanere sempre in partita e gestire al meglio i finali, nonostante la prestazione al tiro al di sotto degli standard abituali da parte di Redivo e Marks, mentre decisamente positiva è stata la prova di tutto il gruppo che conferma la solidità sciorinata in queste prime nove giornate.

Nel primo periodo i padroni di casa hanno il prevedibile approccio aggressivo e bucano in diverse occasioni dall'arco la difesa di Cividale, cercando di prendere il largo, ma i ducali riprendono subito il filo e iniziano un botta e risposta mettendo il naso avanti sul 12-13 prima di cedere di nuovo nel finale alla maggiore vitalità e precisione dei labronici che chiudono avanti 18-15.

L'equilibrio resta totale nella seconda frazione, con le difese sugli scudi che rendono difficili conclusioni aperte e laboriosa la circolazione della palla, con il tabellone che vede Livorno ancora avanti sul 25-23 a 3'43” dall'intervallo lungo a cui si perviene invece sul + 1 per Cividale (29-30) perchè i padroni di casa falliscono l'ultimo possesso.

Alla ripresa del gioco è un positivo Dell'Agnello che, galvanizzato dall'aria di casa, spinge avanti Cividale e poi Marks con un gioco da tre punti regala il + 6 (31-37) a 6'40” ma poi i ragazzi di Pillastrini falliscono ben quattro possessi di fila per capitalizzare il gran lavoro difensivo e provare la fuga; invece dell'allungo la Gesteco va “in panne” e permette ai padroni di casa di rientrare a contatto e di riportarsi avanti sul 38-37 a 2'50”, prima che Mastellari rompa il digiuno dall'arco per il 38-40 e spinga i suoi a ritrovare il + 7 (39-46) a 20” dalla penultima sirena a cui si giunge infine con il tabellone sul 41-46 grazie ad un canestro di Hooker nel finale di tempo.

Ancora Dell'Agnello con una tripla apre i giochi dell'ultima frazione ma poi per Livorno sale in cattedra Filloy che con tre canestri dall'arco sigla la parità 53-53 a 6'30” e fa intuire che sarà battaglia fino all'ultima sirena; le battute finali sono caratterizzate da errori a ripetizione su entrambe i fronti con il punteggio che dice 53-58 a 1'55” e Berti in lunetta per due tiri liberi che allunga sul +6 con 1 su 2. Un fallo in attacco di Marks rimette pericolosamente in scia i padroni di casa, ma i ducali non perdono la testa e riescono a riportarsi sul + 6 dopo dopo due liberi di Rota a 41” (55-61). Da qui in poi è un susseguirsi di viaggi alla lunetta che non mutano il destino del match che si conclude con la vittoria dei gialloblù per 62-66.

LIBERTAS LIVORNO 1947 - UEB GESTECO CIVIDALE 62-66 

(18-15, 11-15, 12-16, 21-20)

LIBERTAS LIVORNO 1947: Quinton Hooker 22 (7/12, 2/5), Ariel Filloy 13 (1/4, 3/4), Tommaso Fantoni 7 (3/4, 0/0), Adrian Banks 6 (2/7, 0/5), Nazzareno Italiano 6 (1/3, 1/7), Gregorio Allinei 4 (2/4, 0/1), Dorin Buca 2 (1/2, 0/0), Andrea Bargnesi 2 (1/1, 0/1), Francesco Fratto 0 (0/2, 0/2), Francesco Deri 0 (0/0, 0/0), Jacopo Baroni 0 (0/0, 0/0), Andrea Paoletti 0 (0/0, 0/0). Allenatore: Marco Andreazza. Assistenti: Iacopo Venucci, Cesare Riva, Matteo Bonaccorsi.

Tiri liberi: 8 / 9 - Rimbalzi: 40 12 + 28 (Quinton Hooker 8) - Assist: 14 (Quinton Hooker 7)

UEB GESTECO CIVIDALE: Giacomo Dell'Agnello 17 (7/12, 1/3), Martino Mastellari 12 (2/3, 2/4), Eugenio Rota 9 (1/2, 1/2), Francesco Ferrari 9 (4/7, 0/2), Lucio Redivo 7 (1/2, 1/7), Derrick Marks 6 (1/7, 1/2), Gabriele Miani 5 (2/2, 0/0), Matteo Berti 1 (0/3, 0/0), Leonardo Marangon 0 (0/1, 0/1), Enrico Micalich 0 (0/0, 0/0), Niccolò Piccionne 0 (0/0, 0/0). Allenatore: Stefano Pillastrini. Assistenti: Giovanni Battista Gerometta, Alessandro Zamparini.

Tiri liberi: 12 / 16 - Rimbalzi: 37 9 + 28 (Giacomo Dell'Agnello 8) - Assist: 15 (Giacomo Dell'Agnello, Eugenio Rota, Lucio Redivo 4)

martedì 5 novembre 2024

REGNO DI SPAGNA - REPUBBLICA ITALIANA 118-0



Correva la sera di Natale di molti anni fa ed assieme ad un caro amico vagavamo infreddoliti per le vie del centro di Madrid alla ricerca di un locale dove placare la fame con una paella; sembrava una buona idea per unire la cucina locale alla necessità impellente di rifocillarci, considerato che eravamo partiti al mattino da Cividale alla volta dell'aeroporto di Venezia Marco Polo ove ci attendeva un volo Iberia per Madrid Barajas e la tabella di marcia aveva fatto saltare il pranzo.

Insomma, tra trasferimenti vari, sistemazione in Hotel nei pressi della stazione di Atocha, camminata in direzione della Gran Via tra ali di folla ancora satolla per cenoni o pranzi natalizi e la temperatura piuttosto rigida, il richiamo del cibo echeggiava potente come un do di petto di Placido Domingo e così avevamo iniziato la ricerca di un locale ove poter gustare il piatto iberico per eccellenza.

A prima vista poteva sembrare una cosa estremamente banale, ma nella realtà il desiderio pareva essere un'impresa degna delle peregrinazioni nella Mancha  di Don Quixote e del suo fedele scudiero alla ricerca di Dulcinea: per un motivo (ressa ai tavoli e attese stimate per mettersi seduti) o per l'altro (prezzi decisamente overrated) trovare un desco era impossibile; nel frattempo a Placido Domingo si era unito nello stomaco anche il vibrato di Josè Carreras e le punte delle mani e dei piedi iniziavano ad evocare i patimenti del Comandante Nobile sulla banchisa polare.

E quando ormai lo spettro di un Hamburger da consumarsi al McDonald per placare il concerto lirico dei tre tenori nello stomaco - si era aggiunto nel mentre anche il nostrano Pavarotti - circostanza che aveva il sapore della sconfitta dell'Invencibile Armada di Filippo II di Spagna al largo delle coste della perfida Albione sotto il tiro dei galeoni di Sir. Francis Drake, ecco che in un angolo della Puerta del Sol sotto l'insegna luminosa Arysol spunta un cartello: "Paellas 18,00 Euros".

La visione ha lo stesso effetto di un'oasi per due Tuareg sperduti nel deserto della Mauritania e a grandi falcate ci avviciniamo all'ingresso del ristorante che non appare neppure particolarmente affollato.

Miracolo della Virgen de Guadalupe oppure trappola tesa dagli Indios mesoamericani ai conquistadores di Hernan Cortes dispersi nella foresta dello Yucatan?

Il rischio è alto, ma affrontare i cannoni di Sir Francis McDonald Drake è sconfitta certa, per cui i tre tenori all'unisono emettono un vigoroso "si entriii ... si rischiiiii" e nel giro di 10 minuti siamo seduti al tavolo e consultiamo distrattamente il menù, perché l'ordinazione è già bella che fatta: "Dos paellas y dos tubos (due birre grandi)" indirizzato a pieni polmoni all'anziano cameriere che subito si era avvicinato per il servizio.

"Perdóneme señor, pero para las paellas hay que esperar media hora, cuarenta minutos. Mientras esperan, les gustaría comer un aperitivo o unos mariscos?" Fu più o meno così la pronta replica dell'allora suddito di Juan Carlos di Borbone.

Non serviva essere Miguel Cervantes e Pedro Calderon de la Barca per intendere la richiesta, e prima che la parte razionale del cervello avesse valutato bene la domanda, i tre tenori dalla pancia avevano continuato il loro canto: "Seguuuuuuro!! Mariscooooos!!" - l'idea di un'altra  mezz'ora a stomaco vuoto era peggio dei pensieri di Edmond Dantes nella cella dell'Isola di Montecristo.

E così arrivarono subito i mariscos - 6 striminziti gamberi rossi fritti per ciascuno - e, oltre le attese, circa un'ora dopo "las dos paellas" che accompagnammo con altri "dos tubos", essendosi i primi due evaporati come la neve della Sierra Nevada al sopraggiungere di un sole andaluso.

Persino Domingo, Carreras e Pavarotti, furono disgustati da quelle dos paellas, che con ingredienti così pessimi e mal cucinati non le avrebbero preparate neppure in un area di ristoro sulla superstrada che collega Chisinau ad Odessa passando per la Transnistria. 

Ma il peggio doveva, naturalmente, ancora arrivare.

Concluso l'orrido pasto, con fare più ingenuo di un bambino al luna-park, venne richiamato l'anziano suddito della monarchia iberica per il più classico de "La cuenta, por favor!"

Il verdetto fu peggio di una cartella esattoriale, dove pur essendo a conoscenza e consapevole delle imposte non pagate rimani basito dall'entità di sanzioni, spese, accessori ed interessi che triplicano l'importo della tua omissione.

Lo scontrino recava un totale di 118 euro, così suddivisi: 2 paellas 18x2 36 euro, 4 tubos 4x3 12 euro, 2 Mariscos 35x2  70 Euro.

E a differenza di una cartella esattoriale, non rateizzabile o condonabile usufruendo delle "rottamazioni" previste dalle varie sanatorie in vigore.

Pagata obtorto collo "la cuenta", durante il rientro in albergo non potemmo far altro che cercare di rendere più digeribile la paccottiglia ingerita per placare il canto dei tre tenori, ora completamente ammutoliti, nonché ammettere che ci eravamo fatti irridere più della difesa dell'Inter di Castagner al Santiago Bernabeu, nella tana dei Blancos di Juanito, Hugo Sanchez e Santillana.

Ricordo ancora il mio commento appena uscito dell'Arysol. "Regno di Spagna 118 - Repubblica Italiana zero, non male come primo giorno."

La lezione fu così ben incamerata che, da allora, ogni volta che in qualsiasi posto mi propongono qualche entrée della casa dopo l'ordinazione, con sguardo per nulla empatico la risposta è un categorico: NO! - (e se si, non m'interessa).

Annotazione solo per i cultori della materia.

     

  












lunedì 4 novembre 2024

UNA LUNGA LISTA DI "VITTIME" ILLUSTRI E NUMERI DA CAPOGIRO

 Alzi la mano chi, dopo il rientro da Verona a mani vuote, scontata l'ennesima sconfitta contro gli scaligeri di coach Ramagli - fino ad oggi uno 0-4 comprendendo anche la sfida estiva al Ferroluce di Romans - e con in vista il derby con l'Apu, la visita alla capolista Rimini e l'avvicinarsi della corazzata Cantù, avrebbe pronosticato per Cividale un percorso netto di 4 vittorie su quattro, mettendoci anche la gara casalinga con Vigevano.

Scalate le montagne di Udine e Rimini, si era parlato di esami di maturità a proposito del doppio impegno casalingo con i gialloblù di Pansa e i brianzoli di Brienza e i ragazzi di Pillastrini si sono comportati davvero da "primi della classe", sfruttando in toto il fattore PalaGesteco e consolidando una posizione di classifica davvero da "vertigine", dietro di due lunghezze alla sola Rimini ed in compagnia di Udine, Cantù e Rieti al secondo posto.

Ora all'orizzonte un altro pacchetto di gare che chiariranno se e quanto eventualmente Rota e compagni soffrono di vertigini, oppure sono in grado di superare questo pericolo e continuare il loro entusiasmante volo ad alta quota; ad iniziare dal turno infrasettimanale di mercoledì a Livorno dove ad attendere le Aquile ci sarà una squadra gasata dal fresco colpo messo a segno violando il campo dell'Unieuro Forlì e che potrà contare dell'apporto del suo caldissimo pubblico, essendo riuscita a convertire in pena pecuniaria la squalifica del suo palazzetto dopo il gesto non proprio cordiale di un suo tifoso nei confronti degli avversari canturini.

Livorno evoca dolci ricordi in riva al Natisone: fu proprio contro i labronici che nel maggio 2022, ai quarti di finale, iniziò la cavalcata della Gesteco verso la promozione in serie A2 con un secco 3-0 sigillato proprio espugnando al primo match point il parquet di Livorno; per la Gesteco sarà in ogni caso meglio lasciare in fretta la memoria, perché per uscire con i due punti dal PalaMacchia sarà necessaria massima concentrazione e grande applicazione, al cospetto di un avversario che tra le sue fila può contare, tra gli altri sull'apporto del talento e dell'esperienza di quella "vecchia volpe" di Ariel Filloy e dell'ex APU Nazzareno Italiano.

Al rientro dalla costa tirrenica non ci sarà molto tempo per gioire o per leccarsi le ferite perché sabato è attesa in via Perusini un altra big di questo inizio stagione, quella Sebastiani Rieti che attualmente appaia Cividale al secondo posto e veste con la sua maglia giocatori del calibro dell'Usa Jazz Johnson, del play triestino - ed ex APU - Marco Spanghero, di Matteo Pollone ma soprattutto del cecchino Diego Monaldi, che sugli spalti del Palagesteco tutti ricordano bene per aver sempre vestito i panni del "castigamatti" ogni volta che ha incrociato le Aquile gialloblù quando indossava la casacca bianconera dell'APU.

Insomma, dopo l'esame di maturità superato a pieni voti, per la truppa di coach Pillastrini sono in arrivo i primi esami Universitari, previsti dal lungo percorso accademico a cui hanno deciso di "iscriversi", da affrontare con la consapevolezza della sua difficoltà ma anche della forza dei propri mezzi, a patto di non dimenticare mai che questi sono sempre funzione dell'applicazione "feroce" e della capacità di migliorarsi costantemente in palestra, settimana dopo settimana.

A supporto ci sarà sempre il calore dell'ambiente e dei suoi tanti sostenitori - il cui numero è in crescita costante anche fuori dalle mura foroiuliensi - il cui valore è certificato da ciò che dicono gli avversari in tutta Italia: non solo i coach per "dovere di cortesia" o per reale convinzione, ma soprattutto gli appassionati fuori dal FVG.

Basta farsi "un giro" nei vari siti istituzionali - e quelli meno istituzionali - dei supporters delle altre squadre partecipanti al campionato di serie A2 e leggerne i commenti.

A partire da quelli della nobile corazzata Cantù.

Oppure, per chi preferisce un approccio meno sociologico ma più scientifico, dia un occhio distratto alle statistiche: dal 01/01/2024 ad oggi su 15 gare giocate in via Perusini, solamente due volte gli ospiti sono usciti indenni: Cento in febbraio e Cantù a gara 4 del play-off di maggio, con Cividale che non riuscì in entrambe i casi a concretizzare l'ultimo decisivo possesso, mentre ci hanno "lasciato le penne" 3 volte Cantù, 2 Forlì e una a ciascuno Trieste, Trapani, Torino, Latina, Casale, Brindisi, Udine e Vigevano. 

Anche il comportamento lontano dal Ponte del Diavolo ha spesso fatto "sacramentare" i padroni di casa dei vari palazzetti che hanno ospitato il Sindaco Redivo, i suoi "assessori" e la marea gialla: su 12 sfide ben 7 volte è riuscito il colpaccio (2 volte a Rimini, poi Treviglio, Cremona, Roma, Milano e Vigevano) mentre si sono dovuti arrendere 2 volte a Cantù e poi a Bologna, Cremona e Verona.

Lo score complessivo dell'anno solare 2024 recita fino ad oggi 20 vittorie e 7 sconfitte: numeri da capogiro.

Appunto.



     

venerdì 1 novembre 2024

CIVIDALE NON SI FERMA: ANCHE CANTU' PAGA DAZIO IN VIA PERUSINI


 Sfida ad alta quota in via Perusini per il venerdì d'Ognissanti dove la Gesteco attendeva la favorita numero uno alla promozione diretta nella massima serie, quell'Acqua San Bernardo Cantù che oltre ad essere una delle storiche piazze capaci in passato di fare la storia della pallacanestro italiana conquistando titoli nazionali e incetta di allori europei, oggi si presentava a Cividale con una serie aperta di 6 successi consecutivi ed in vetta alla classifica in coabitazione con Rimini e Rieti.

Tutta l'attenzione delle squadre che occupano i quartieri altri del campionato era dunque concentrata sul parquet ducale per vedere se i ragazzi di Pillastrini sarebbero stati in grado di fermare la corsa dei canturini, privi dell'americano McGee, agganciarli in graduatoria e confermare l'inviolabilità del loro “fortino” anche stasera esaurito ed incandescente di passione e dove avevano già lasciato le penne Forlì, Brindisi, Udine e Vigevano.

La Gesteco si conferma una vera e propria “ammazza grandi” e manda in scena un altro match tutto cuore in cui tutti gli uomini del roster hanno dato un contributo importante per un successo che lancia di nuovo i ducali nei piani nobili della classifica.

Una menzione a parte merita la prova decisiva di Matteo Berti, che ha dominato sotto le plance catturando ben 16 rimbalzi, equamente divisi tra attacco e difesa.

Pillastrini, che recuperava Mastellari dopo alcune settimane di stop per noie muscolari, in avvio si affida ai collaudati Redivo, Marks, Marangon, Dell'Agnello e Miani mentre coach Brienza sceglie De Nicolao, Moraschini, Riisma, Basile e Possamai con gli ospiti che fanno subito la voce grossa portandosi sullo 0-8 sfruttando una partenza contratta di Cividale che non riesce a trovare il canestro, prima che Jack Dell'Agnello suoni la carica con un parziale di 5-0 e riporti sotto la Gesteco sul 5-8 a 6'03” dalla prima sirena; Cantù però non si scompone e con grande attenzione difensiva si riporta subito sul + 8 e Pillastrini rimescola le carte mandando sul parquet Rota, Mastellari e Berti per Marks, Marangon e Miani. Berti ha subito un buon impatto conquistando 3 rimbalzi consecutivi nell'area lombarda, che fruttano il 12-13 a 3'07” dopo una tripla di Mastellari e un nuovo canestro sottomisura di Dell'Agnello, che inducono coach Brienza a richiamare i suoi per un time out. Il pari arriva sul 16-16 con un 1 su 2 ai liberi di Ferrari a 1'02” e poi il primo vantaggio dei padroni di casa con due liberi di Marks (18-16) e la prima frazione si chiude sul 20-16 per un canestro sul filo della sirena di Ferrari, abile a convertire un tiro da metà campo di Mastellari. Nella seconda parte del primo periodo Cividale ha migliorato la circolazione della palla, e ha inflitto un parziale di 15-3 ai canturini. La striscia positiva continua ad inizio ripresa, con Mastellari a colpire dall'arco e Berti a presidiare il pitturato e il tabellone a 6'04” dal riposo dice 29-19 per i ducali; ci sarebbe l'opportunità di allungare ancora, perché Cantù soffre la difesa di Cividale, ma i padroni di casa sbagliano troppo in attacco e così i lombardi recuperano lentamente tutto lo svantaggio a 1'58” dopo due liberi di Moraschini (31-31). Nel finale di tempo è ancora Mastellari a scuotere le Aquile e si arriva al riposo sul 35-32, con i padroni di casa che non sfruttano gli ultimi possessi per aumentare il margine. Alla ripresa del gioco la Gesteco ritrova precisione dall'arco e beneficia di un Miani di nuovo in spolvero in fase offensiva per portarsi sul + 11 (51-40) a 5'27” dopo un gioco da tre punti di Dell'Agnello; Cantù cerca di rientrare ancora sfruttando alcuni errori sotto canestro di Cividale ma il tabellone dice ancora + 10 (57-47) a 2'37” dalla penultima sirena dopo un canestro di Lucio Redivo, ma nelle ultime battute sale in cattedra Riisma che sfrutta la troppa libertà che gli viene concessa e punisce i Pilla's boys con tre triple consecutive e porta i suoi sul – 3 (58-55) prima che Ferrari con un altro tiro dalla sua metà campo a 4 centesimi dalla sirena rimandi Cividale sul + 6 (61-55). Il capitano canturino Baldi Rossi apre l'ultimo periodo con la tripla del 61-58 e poi subisce una stoppata “da urlo” da parte di Ferrari sulla transizione, che rincorre e inchioda l'avversario sotto il canestro; adesso la partita è in totale equilibrio, con difese aggressive e lotta su ogni possesso come fosse una gara di play-off e pare facile pronosticare un altro arrivo in volata quando Riisma infila la tripla del 61-61 a 7'28” e poi Baldi Rossi ancora dall'arco riporta sopra Cantù (63-64) a 7'10”. Come spesso accade nei momenti caldi sale in cattedra Lucio Redivo e con due giocate da “sindaco” mette un parziale di 5-0 e rimanda le Aquile sul + 4 (68-64) quando il cronometro è quasi a metà dell'ultimo tempo e poi Berti con tap-in sempre su di una conclusione dell'argentino segna il + 5 (70-65) a 4'28” e coach Brienza chiama minuto di sospensione. Al coach ospite poi saltano i nervi e gli arbitri fischiano un tecnico che Cividale sfrutta mettendo altri tre punti in “saccoccia” per il 73-65 a 2'32” dalla fine; quando Berti, ottima partita la sua, va a tirare due liberi a 53” tutto il palazzo è in piedi e il tabellone segna 76-68 dopo l'uno su due del lungo ducale e poi i nervi saltano definitivamente a coach Brienza che si fa espellere quando viene fischiato un fallo su Lucio Redivo; è la pietra tombale sul match perchè il divario sale a + 10 e il canestro di Basile per l'80-72 finale vale solo per le statistiche.


UEB GESTECO CIVIDALE – ACQUA SAN BERNARDO CANTU' 73-68

(20-16, 35-32, 61-55)

UEB GESTECO CIVIDALE

Marks 11, Redivo 16, Miani 7, Mastellari 11, Rota (k) 4, Natali n.e., Marangon 5, Berti 10, Ferrari 6, Micalich n.e., Dell'Agnello 10, Piccionne n.e.

Allenatore Stefano Pillastrini

Vice Giovanni Battista Gerometta, Alessandro Zamparini

Tiri da due 19/42, Tiri da tre 9/25, Tiri liberi 15/18 Rimbalzi 48 (13 dif. 17 off.)

ACQUA SAN BERNARDO CANTU'

Valentini 4, Baldi Rossi (k) 8, Moraschini 14, De Nicolao 6, Piccoli, Beltrami n.e., Basile 16, Burns 2, Riisma 12, Possamai 10.

Allenatore: Nicola Brienza

Vice Michele Carrea e Roberto Bianchi

Tiri da due 18/33, Tiri da tre 7/27, Tiri liberi 15/23 Rimbalzi 29 (22 dif. 7 off.)

Arbitri: Stefano Ursi di Livorno, Mauro Moretti di Marsciano (PG) ed Eugenio Martellosio di Milano

Spettatori: 2.900 circa



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