Buongiorno, auguri! Ma
soprattutto complimenti… Lei oggi compie 90 anni!
Eh già… mi pare di ricordare la mia data di nascita.. 28
luglio 1915.. ma mi faccia controllare la carta d’Identità…l’età gioca brutti
scherzi, sa?.. si! 28 luglio 1915… Gradisca.. Contea di Gorizia.. Impero
d’Austria…
Contea di Gorizia? Impero
d’Austria? Mi sta prendendo in giro?
Certo che si! O forse no? Ovviamente la carta d’Identità
recita: “Unione Europea, Repubblica Italiana, Provincia di Gorizia, Comune di
Gradisca”. Che vuole, passata una certa età, come le dicevo, la memoria si
diverte a far riemergere nomi, date, volti e situazioni alla rinfusa.. nel mio
caso dubito sulla mia data di nascita.. ma non dimentico mai il luogo…
Capisco. Mi perdoni e cerchi di comprendere noi più
giovani: la memoria è ancora ordinata nel proporci le pagine della nostra vita,
ma purtroppo nel libro sulle puntate precedenti alla nostra esistenza “hanno”
omesso molte pagine…
Purtroppo anche questo ricordo
bene… e non solo “hanno” omesso pagine, ma peggio ancora ne “hanno” riscritte
altre per intero, quando proprio non ne “hanno” inventate di sana pianta… ma
non pensi di appartenere ad una generazione sfortunata, sa? Da che mondo è
mondo gli uomini pensano e riscrivono la storia a proprio uso e consumo… certo
in questo secolo “loro” hanno avuto a disposizione strumenti sempre più
sofisticati ed efficaci. La mia vita ad esempio non è mai esistita! Lei sta
parlando con un fantasma… non intendo prossimo. Sa? Quello è evidente.. io sono
un fantasma dalla nascita per la “mia” storia.. Ogni tanto anch’io e con
l’avanzare dell’età sempre più spesso, penso che la mia vita sia stata solo un
brutto sogno.. di quelli che tutti vogliono dimenticare al più presto quando si
svegliano turbati il mattino seguente..
Ed invece immagino che la vita stessa le abbia riservato
pochi sogni e fatto vivere molti incubi.. Giusto?
Non proprio… per quante iniquità abbiano visto i miei
occhi e per quanta sofferenza abbia lacerato i miei sensi, la mia anima non ha
mai cessato di sognare… Le sembrerà strano, ma anche oggi, con la prospettiva
di diventare finalmente un vero fantasma, sogno che la storia della mia vita
possa finalmente trovare il giusto posto nella memoria dei miei nipoti e di chi
ci sarà dopo di loro…
Parliamo di questa vita allora… adesso mi ha proprio
incuriosito! Incominciamo dall’inizio… Gradisca, Contea di Gorizia, Impero
d’Austria 28 luglio 1915…
Si.. formalmente.. perché in
realtà era zona di guerra, una guerra che era iniziata da poco meno di un anno
e che mi aveva già reso orfano prima della nascita.. mio padre era morto nel
maggio del 1915 in Galizia,
indossando l’uniforme imperial-regia contro l’esercito russo dello Zar Nicola..
Da Gradisca sino in Galizia? Ma che ci facevano i russi
dello Zar tra la Spagna ed il Portogallo?
Passi che non le abbiano
insegnato la Storia, ma sulla geografia non possono averle barato!!! Non quella
Galizia! La Galizia dove giace mio padre si trova tra le odierne Polonia,
Ucraina ed Ungheria.... è davvero diventata una regione così insignificante in
appena 90 anni? Vede che sono un fantasma? Faccio fatica persino a farle
comprendere dov’è la tomba di un uomo, mio padre, che non solo non ho avuto la
ventura di conoscere, ma addirittura su di cui ho dovuto tacere, se non
addirittura mentire riguardo circostanze della sua morte… Lo trova giusto?
Pensi che mio padre era stato decorato
al valore… Era giusto dover nascondere l’orgoglio per un padre morto nell’adempimento
del suo dovere di buon cittadino, solo perché in un esercito sconfitto?
Suo padre era per caso
un’ufficiale di carriera?
Ufficiale di carriera mio padre? Questa poi.. mio padre
era maestro di musica e si trovò in guerra perché chiamato alle armi
dall’esercito di quello che era all’epoca il suo paese… mi ha solo potuto
trasmettere ereditariamente la sua passione per la musica… anch’io sono stato
vinto dalla Musa e dopo gli studi al Conservatorio “Tartini” di Trieste a 25
anni, avevo iniziato l’insegnamento
musicale nel Regio Liceo - Ginnasio di Pola, in Istria..
A Pola? In Croazia dunque…
Si, oggi Pola fa parte della Repubblica di Croazia… anche
se per me Pola continua ad essere solo in Istria e basta!! Bhè,
vedo che almeno la geografia politica contemporanea non le fa difetto!
Comunque, ironia della sorte,
anche quando iniziai a prendere servizio come maestro di musica, l’Istria
faceva parte dei domini di un Re che si fece definire pure Imperatore, anche se
non era della Casa d’Austria… e a cui, tra parentesi, dovetti giurare fedeltà,
quando nel dicembre del 1941 venni chiamato al servizio militare, inquadrato
nella Divisione di fanteria “Murge”…
Vittorio Emanuele III di
Savoia, Re d’Italia ed Albania, Imperatore d’Etiopia?
Proprio alla Sua Altezza Reale! Lei prima si è stupito
che mio padre da Gradisca sia stato mandato a morire in Galizia dall’Imperatore
d’Austria… pensi che io, sempre di Gradisca, ho dovuto prestare giuramento
anche all’Imperatore d’Etiopia!
E l’Imperatore d’Etiopia dove la mandò a
“difendere” i Sacri destini della Patria assieme agli altri soldati della
Divisione “Murge”?
Ah, quanto a questo fu benevolo, il reparto era dislocato
non troppo lontano da casa… a Senj, circa 70 Km
e sud di Fiume…
Fiume?? Intende Fiume Veneto?
Scusi.. dimenticavo… Lei conoscerà Rijeka in Croazia! In
effetti “Fiume” non esiste più… Lei ha ragione.. e non ha più senso neanche
parlare di “Pola”.. diciamo chiaramente
Pula.. e non solo per ragioni linguistiche
o geopolitiche..
Converrà con me che non ha senso chiamare più Vindobona,
Vienna o Mediolanum, la stessa Milano…
Su questo convengo pienamente con Lei ricordando cos’era
e chi c’era a Pola nel 1940 e osservando cos’è e chi c’è a Pula nel 2005.. però
c’è una cosa che fa la differenza: gli abitanti di Mediolanum sono morti almeno
1500 anni fa e certo non hanno mai visto Milano… io insegnavo la musica di
Verdi a Pola quando avevo 25 anni…
Credo che per capire appieno il suo distinguo dovrei
cercare tra quelle famose pagine mancanti di quel famoso Libro di Storia…
Lasci perdere… Le trovasse oggi rischierebbe di capirci
ancora di meno… però scriva ai suoi nipoti di cercare quelle pagine, potrebbero
avere più fortuna!
Torniamo al suo servizio militare… come andarono le
cose a Senj?
Dal dicembre 1942 all’8 settembre
1943 il mio reparto fu impiegato nel controllo del territorio e nella lotta
contro i partigiani titini. Non voglio parlarle delle atrocità a cui ho dovuto
assistere da ambo le parti… Le dico solo che dal primo giorno in cui presi
servizio non finii mai di chiedermi perché
qualcuno ci aveva ordinato di andare li,
dove la gente non ci voleva, dove i soldati croati, che erano nostri
alleati, se avessero potuto ci avrebbero accoppati tutti, dove i partigiani
serbi e croati una volta finito di accoppare i loro compatrioti nemici e di
accopparsi fra di loro, ci avrebbero pure accoppati tutti se non ce ne fossimo andati subito… Ricordo
che una sera, presi coraggio e lo chiesi al mio tenente: lui mi guardò.. mi
sorrise…mi diede una pacca sulla spalla e mi disse di non pensarci, di andare a
dormire perché l’indomani saremmo dovuti andare nel bosco a cercare i
partigiani e quindi dovevamo essere vigili e pronti, per salvare la nostra
pelle e che se ogni giorno fossimo riusciti a salvare la pelle, saremmo tornati
a casa e che quella era l’unica cosa che contava per davvero…
La fece semplice il tenente…
Forse si... ma in ogni caso disse il vero: l’unica cosa
che contava per noi era tornare a casa vivi… Ad ogni modo non era il caso di
insistere: ogni volta che cercavo di andare più a fondo nel tentare di capire,
Lui tagliava corto dicendomi di lasciar perdere, perché tanto un musicista non
poteva capir nulla di politica…
Ma le riusciva di dormire?
Si.. perché era necessario per sopravvivere. A proposito del tenente, per inciso, alla
fine della guerra seppi che era un appassionato di violino pure lui…
Tutto questo fino all’Armistizio dell’8 settembre 1943… a
quanto pare le riuscì veramente di tornare a casa vivo…
Io quel giorno mi sono salvato
perché mi trovavo a Brindisi in visita ad una zia in fin di vita, in licenza e fino alla fine della guerra
nessuno mi venne a cercare… da allora ho fatto di tutto per vivere pensando
solo alla mia famiglia e alle persone che mi sono vicine, senza più prestare
fede a nessun proclama, e se avessi dovuto riprendere in mano un'arma, l’avrei
fatto solo per difendere la porta di casa mia. So che come me lo hanno pensato
in tanti.. anche se non lo hanno detto…
E alla fine del conflitto che fece? Rientrò a Gradisca?
No! Quello che era accaduto prima, durante e dopo la
guerra nella mia terra aveva distrutto per sempre il mio mondo, l’aveva ancor
più diviso, fatto a brandelli… Mi sarei sentito uno straniero nella mia Patria
e così decisi che se straniero dovevo essere, era meglio viverlo fino in fondo
e ricominciare da un’altra parte, portando però sempre con me la mia identità.
Emigrai in Australia e con il tempo divenni direttore del Conservatorio di
Sidney ed un buon cittadino del Commonwealth. In fondo, la musica, è il vero
linguaggio universale… Per questo non finisco mai di ringraziare quel padre
“austriacante” morto in Galizia, che non ho mai conosciuto ma che mi ha
trasmesso la passione per la musica!
Ma se quel giorno
si fosse trovato al reparto, in Croazia, assieme ai suoi commilitoni.. sarebbe
stato lo stesso?
Sono passati tanti anni, ma ancor oggi non ho
trovato la risposta.. Spesso penso anche a loro… abbiamo passato insieme anni
difficili.. i nostri migliori anni.. la nostra gioventù… sprecata per combattere una guerra sbagliata… E qui
un'altra domanda mi assale e la rivolgo anche a lei: ma sono forse mai esistite
guerre giuste?
Bella domanda senza tempo e memoria… Ma ai suoi compagni più cari che accadde?
Glielo racconto solo se mi
promette di non scriverlo… Promesso?
Promesso!
Eravamo in quattro, classe 1915,
inseparabili… Piero quel giorno abbandonò il reparto con l'intento di rientrare
a casa… come me, non ne voleva più sapere nulla di nulla, se non riabbracciare
la moglie e i figli… fu catturato a Fiume dai tedeschi ed inviato nel nord
della Germania. E' morto nel dicembre del 1944 per gli stenti e le percosse in
un campo di lavoro, dove l'hanno spedito i nazisti per essersi rifiutato di
arruolarsi nell'esercito di Mussolini… Marco, detto Pistola, perché fra tutti
noi era sempre stato il più convinto, un vero e proprio figlio della Lupa, si sentiva tradito, umiliato, offeso e pur
sapendo che la guerra era persa, pensò di salvare l'onore, ed esibendo quella
camicia nera che noi avevamo subito nascosto, si arruolò con i bersaglieri del
Duce, per salvare i confini orientali della Patria dai partigiani di Tito…E'
morto nel maggio del 1945, a guerra finita, fucilato da partigiani che oltre
alla coccarda tricolore, portavano il fazzoletto rosso al collo…
E del terzo che ne è stato?
Il terzo si chiamava Giulio; a me
era sembrato sempre quello più autentico tra noi, e quel giorno pensò che per
salvare l'onore bisognava riscattarsi e schierarsi dalla parte giusta, con
coloro che volevano non solo scacciare i tedeschi, ma anche fondare un mondo
nuovo alla fine della guerra, per costruire una società diversa e più equa… Se
anziché trovarsi a combattere con i partigiani jugoslavi, si fosse trovato
nelle valli della Lombardia o del Piemonte, finita la guerra sarebbe potuto
diventare persino Presidente della Repubblica! Ci sapeva davvero fare con le
parole oltre che con il moschetto!... Per anni non ho avuto suo notizie.. ho
pensato che in quella terra, lui avesse
davvero trovato la vita che cercava….invece è morto per gli stenti e le
percosse, probabilmente nel 1949, in una piccola isola dell'arcipelago dalmata
chiamata l'Isola Calva… Goli Otok in croato… fu mandato là con l'accusa di
essere un nemico del popolo… e questo l'ho potuto sapere solo pochi anni fa e
con tanta fatica..
Oggi non posso neanche portare un
fiore sulle loro tombe, non si conosce neppure il luogo dove riposano le loro
spoglie… per tutti e tre, scelte profondamente diverse li hanno condotti ad un
medesimo tragico destino…
Ma cosa fa?? Prende appunti???
Non sarà mica stata una promessa da marinaio???
How could I get in contact with the person which has been interviewed? I am researching the history of my town (Senj) in Second world war, and I believe, accordingly to text, he might have a valuable informations regarding the period of italian army presence in Senj 1941-1943? (also, the divisione murge capitulated in Senj in september 1943). This is my mail: peter.pio@hotmail.com
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