mercoledì 5 aprile 2017

MEMORIE 1980

       

Tratto dalla serie televisiva "CIVIDALE I999" - AL DI LA' DELLA GRANDE NEBBIA:UN MONDO PROIBITO!

L'attività alla base continuava stancamente e noiosamente.  Dopo l'immane espulsione di Cividale e della base Tresk causata dall'esplo­sione di un miscuglio di "benitio 98 fischioattivo" con residui di "K0Smezio 89" la vita di questi naufraghi era continuata grazie alla formidabili riserve di ghiaccio, menta piperita e maltosio, lontani or­mai per sempre dal pianeta Pattinage.
   Il comandante Waitig stava discutendo nel suo ufficio con il celebre scienziato Victor PaBk (inventore delle "Picche Elettrostatiche") riguardo al problema del fumo che aveva colpito e impestato d'improvvi­so gli hangars delle Aquile e la sala comando.
I portatori di questo terribile virus, che nel giro di poche ore aveva colpito tutti gli abitanti della base Tresk, erano il capitano delle Aquile Zwolfer ed il suo intimo amico, il vice-comandante Dorlow.
Tutto ciò aveva avuto inizio quando i due amici erano andati in esplorazione con un'Aquila sul pianeta appena avvistato dalla base: il pianeta Derna.
Tale pianeta era avvolto da una fitta e nebbiosa cortina di un gas pestilenziale e corrosivo: il "Tabacchesio R6" . Inoltre l'atmosfera era composta dai seguenti elementi: MB, MILDE-SORTE, MURATTI, MARLBORO e MERIT, che a contatto con l'apparato respiratorio umano avrebbero pro­vocato una strana sfumatura vocale.
Ora i due si trovavano in stato di "trance" sulle lettighe colora­te della cella di isolamento del centro medico.  Il capitano Zwolfer si scosse improvvisamente dal torpore in cui si trovava e cominciò a far­neticare abbozzando un corrugamento dei muscoli facciali e rischiando di precipitare dalla lettiga in modo piuttosto violento: " 0, zio cAAro vieni qui.  Dove vai..Torna qui.  I cogliOOOOOni!!!" La dottoressa Helena Trepsell gli diede un "CEBIO" per calmarlo e con un amperometro misuro l'entità delle convulsioni.  Il pover'uomo stramazzo con un esanime: "UUUIIIIIDDIIII.....AHHIJNK??... TTAAAAHHH..HII..GHEEEEEEee..ee.."
Erano questi dunque gli effetti dei gas di Derna ?
In seguito i due treskani, rimessosi in piedi dalle AMOREVOLI cure della dottoressa raccontarono che appena usciti dall'Aquila erano venuti in contatto con due creature sconosciute.  La prima era alta e magra e sem­brava essere il "cervello, l'altra era più possente ed era dotata di una vistosa gobba si trattava probabilmente di una mutazione genetica; quest'ultimo doveva essere probabilmente il "braccio".  Con una emissio­ne di gas MARLBORO dalla cavità orale del secondo, associata ad un o­rdine del primo caratterizzato dalla sfumatura vocale, i due esplorato­ri stramazzarono sull'olezzoso e inconsistente suolo grigio del pianeta.  Quando si svegliarono si trovavano a bordo dell'aquila, anch'essa in­vasa dai gas.
Il comandante non sembrava molto convinto delle affermazioni dei due piloti date le loro condizioni psichiatriche e fisiche e decise di recarsi di persona sul misterioso pianeta insieme al dottor PaBkman.
Appena partiti a bordo dell'Aquila 2 si materializzò improv­visamente una strana e sconcertante figura: sembrava un folletto e il suo apparato vocale produceva dei suoni inimitabili da qualsiasi essere umano.
"Come ti chiami, mostro?" chiese Il domandante scosso dall'improvvisa apparizione.
"Io sono il conosciuto e lo sconosciuto, il visibile e l'invisibile" fu l'agghiacciante risposta dell'alieno.
"E invece io ti vedo e ti conosco: tu sei il DOCTOR MOLLY!!!! inter­venne lo scienziato PaBkman.
"MASSISSIIIIIII!!! Comunque non dovete mettere piede su quel pianeta: io ci sono già stato e quando ho attraversato la cortina fumogena mi sono impastato in modo tale che ho dovuto lavarmi la testa con ACIDO MURIATICO E CITRICO."
"Noi ci andremo, invece." Replicò con fare patriottico il comandante Waitig.
"UUIIIDDIIIIII" fu la strafottente risposta del folletto.
"Vattene o ti slambro" disse Waitig impungnando la pistola laser.  "MASSISSIIIIII ribattè ancora l'alieno e con un urlo straziante, qualcosa di simile a MOOSSTRRIIIIII, si smaterializzò tra lo sbalottamento dell'Aquila che cominciava a toccare gli strati più alti della cortina fumogena del terrificante pianeta.
"L'Aquila si sta invischiando di gelatina fumogena" urlò Waitig.
Il professore, invece, probabilmente per l'odore dei gas,era entrato in uno stato di torpore profondo.
Cominciava a rievocare infatti alcuni ricordi di gioventù; si trat­tava dei terribili BGMRIANI, che durante la sua infanzia sul pianeta Pattinage, lo importunavano e lo costringevano a fare qualcosa come i giri attorno alle bandierine a mo' di Juary.  Un giorno, però, vennero da lui astutamente catturati e rinchiusi in una bara di "STRONZIO 13".  Questi, prima di essere rinchiusi nella fetida prigione costruita dal­la celebre ditta "Vespasiano", giurarono vendetta.
PaBkman aveva calcolato che lo STRONZIO 13 era sufficientemente fetido per farli morire asfissiati ma anche resistente se i BGMRIANI avessero tentato di uscire.
Ma quando chiese verifica al computer a BGMRIANI già partiti, questo rispose che con un emissione di gas TABACCOSIO (è un gas di tabacco ad alta percentuale di zuccheri) questi avrebbero potuto non solo liberarsi ma addirittura ritornare a vita. 
Ora il professore era terri­bilmente scosso e nel suo torpore immaginava le conseguenze di un suo incontro con i BGMRIANI.
"Ora basta Viator, scuotiti da quel torpore" disse con voce tuonante Waitig.
Ormai i due stavano osservando la putrida superficie dello ste­rile pianeta quando uno strano fruscio interruppe quel doloroso os­servare.  Attraverso la fitta e spessa cortina fumogena si stava de­lineando una figura vagamente umana. PaBkman riconobbe in quella figura contorta e orripilmente strazia­ta il suo ex maestro di vita e di TECNOLOGIA MECCANICA, perito in una incursione dei dernatici sul pianeta "BELLAIN" nella costellazione del "CHIEDERMAZ".
  L'ex uomo che i due Treskani stavano vedendo era ciò che rimaneva del famoso "videojoker" MEGALOGHENCH secondo per fama solamente all'androide DORLAIN deceduto anch'esso sulla stella MAURI.
  Stando alla versione NASA (l'ente terrestre che raccoglie le sensa­zioni e gli avvenimenti olfattivi nello spazio) Megaloghench doveva essere morto già da 5 anni nella trappola di cui era rimasto vittima nella località "SCRAMBLE" del pianeta Bellain, nonostante gli ammonimenti di PaBkman.
Ma era ancora vivo! I treskani cercarono di scucire la storia allo sfor­tunato uomo, ma questo non fece in tempo nemmeno a capire ciò che i 2 dicevano che spirbò.
Il suo povero corpo era ricoperto da immani lividi e da paurose bruciature dovute a radiazioni causate dalla vicinanza del povero uomo con Tabbachesio liquido.
I 2 Treskani non fecero neppure in tempo a scavare una fossa per acco­gliere la salma nell'incosistente suolo di Derna che furono circondati da paurose creature parventi a dei demoni:

I DERNATICI

La loro chioma capelluta era folta e aveva l'aspetto simile ai macche­roni che le vostre madri cucinano; questo aspetto era dovuto a e vio­lentissime scariche nervose che i loro cervelli avizziti dal gas MERIT producevano durante le frequenti scazzottature che essi sostenevano con tutti gli altri esseri viventi della Galassia.
Inoltre le loro corde vocali, aneh'esse rese minuscole ed avvizzite dai numerosi gas nocivi presenti nel pianeta, producevano un suono orribil­mente straziante e sfumato; infine dal loro petto salivano al cielo puzzolenti vapori e nocive radiazioni dovute alla mescolanza di SUDORE il TABACCOSIO, eternamente presente nelle vie circolatorie di quegli ­orribili mostri.
Come temeva il professore il capo dei dernatici, RADIMSKY, lo ri­conobbe e con voce sfumata incominciò ad inseguirlo dappertutto: su e giù per nebbiose vallate, in cima a picchi ricolmi di cristalli "AMBASSADOR", puzzolenti e vomitevoli, attraverso Hangars ricoperti di uno spesso strato di cenere grigionera dall'odore stomachevole, con all' interno macchinari per la fabbricazione di oggetti dalla forma tubolare contenenti acidi "MILDE-SORTE" per il bombardamento della galassia.
 Era lo scopo principale dei dernatici, infatti, portare la distruzione in tutto l'universo mediante gli acidi fumogeni; e quei missili servi­vano appunto a quello.
Radimsky infatti voleva ridurre tutti i pianeti dell'universo ad un fac-simile di Derna.
Era intanto scesa la notte sul pianeta ed il suolo lattiginoso prende­va degli strani colori grigiastri; ogni tanto si sentiva l'esile canta­re di qualche sinistra cornacchia con la voce anch'essa sfumata(era qualcosa di simile ad un "crAAAA crrrAAAAA" p.S.: immaginate un po' voi) ed il professar PaBkman stava nascosto dietro alcune piante scheletriche color grigio (per cambiare) salvatisi miracolosamente ai gas mediante occasionali maschere di naylon grigio.
Ad un tratto una mano viscida, ricoperta di una cenere millenaria ed estremamente puzzolente ed irsuta, l'afferrò per il collo e con tuono per l'esile testa lo stordì.
Quando il professore si svegliò si trovava in un cellulare ricoperto di diversi strati di cenere color nero avorio in viaggio verso la cit­tà di SIMCA.
Sentiva le voci di coloro che l'avevano catturato:
"ADEsso che l'abbiAAAAmo CAAAttuurato il COOOsíglío gli fAArà il cUUlo o a PAAAllIIIIni!!"
Le prospettive non erano certo incoraggianti per lo sfortunato pro­fessore, ma si fece coraggio e si preparò ad affrontare, anzi a subire, l'avverso e mesto destino che l'attendeva alla città di SIMCA.
Fra le risa e gli sputi repellenti e grigioverdi degli allucinanti dernatici Victor Pabkman venne avviato avvolto in una cupola di fumo verso la prigione.
Qui, con un poderoso calcione, venne spedito in una cella; questa era com­pletamente buia e pussolente ed il suo suolo era composto da un mate­riale molliccio che si attaccava come colla ai piedi; esausto stramazzò al suolo ma incredibilmente incocciò con qualcosa di familiarmente du­ro: la tibia del comandante Waitig.
I due si abbracciarono di gusto e per un momento dimenticarono il crudele destino che incombeva su di loro.
Ma improvvisamente la porta si aprì ed una folata di gelido fumo in­vase la già disgraziata Stanza: non c'era dunque un attimo di pace per i Treskani.
Erano i due caporioni: RADIMSKY E GUIONSCLAW che con aria beffarda si diressero verso i 2 disgraziati.  Il primo disse:
"PassOOni perchè scAApplAvi ieri?? se vEEEnIIIvi ti AAAvrei libEEEEErato.. XXX cAAAAbne, PuttAAAAna XXXX"
L'altro scoppiò in un impossibile risata che risuonò anche nell'ampio cortile antistante.
"AAdesso invEEEee ti fAAAAccIlIAAmo il cuUUUUUlo come un paAAAAlone!! VEDRAI DOMANI!! BRUNO CHE ORA E'?...... OH PUTTANA XXXX, DEVO ANDARE, VIENI BRUNO."
IL professore disperatamente, battendo violentemente i pugni contro la possente porta gridò all'indirizzo del BGMMRIANO:
"MAURIZIO .... MAURIZIO........  MAURIZIO..."
"M I A R D E X X X C A N E" fu la beffarda e crudele risposta di quell'essere.

I 2 Treskani avevano ormai perso ogni speranza quando una luce vivida invase, la stanza, chi era: era il DOCTOR MOILY.
Venne subito al solido, anzi al sodo:
"DOMANI QUANDO TENTERANNO DI UCCIDERVI TIRATE QUESTA PALLA DI PELLE DI PALSTICA NEL BASSO ADDOME DI RADIMSKY E VI SALVERETE"
"ma funzionerà?" si chiese Waitig , che ce l'aveva sempre avuta con il DOCTOR DIOLIY fin dal primo momento che gli era apparso. "MASSISIISSIIIIII" fu la sicura risposta dell'alieno salvatore, mentre incominciava a smaterializzarsi.
"Non andartene, rimani" disse disperatamente PáBkman.
"UUUIIIIIDDaiiii i i i-] i i --i i -Li-" furono le ultime e sfuocate parole dell'alieno.
l'indomani due putridi BGMRIANI prelevarono i due e li portarono in un'immensa e nebbiosa piazza di SIMCA dove attendevano come belve inferocite ­migliaia e migliaia di dernatici.
Li incollarono con una colla di tipo STAGNI su una porta difronte alla reggia di RADIMSKY, incastonata dentro una scuola famosa in tutto l'universo.  Fra gli urli dell'eccitata foolla di mostri, Radimsky si di­resse a pugni spiegati verso PaBkman; questo trattenne il sangue freddo e come aveva detto il buon Molly lanciò quella misteriosa palla nel basso addome del mostro inferocito; la reazione fu immediata:
"CHEEEEE tUUUOOOOno nei COOOOOOOOOOOOOOglioni PUUUUUttana XXXXXX! che tUUUUUUUUOOOOOOOOOOOOOOOOno." furono le ultime parole del dernatico prima della morte.  Tutti i mostri scomparvero ed il fumo si diradò ed al posto di quelli sconcertanti palazzi sorgevano ora campi di erba profumata con miriadi di fiori. L'INCUBO ERA DUNQUE FINITO.  "Come ringrazieremo DOCTOR MOLLY?" chiese WAITIG.
"Gli manderemo una cassetta di VINO e GLASS nostrani" disse scherzando PaBkman.


ED I TRESKANI CONTINUANO A VIAGGIARE NELLO SCAZZO INFINITO

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