mercoledì 3 maggio 2017

LETTERA DI UNO ZIO ALLA NIPOTE


Vivere, mia cara, è una forma di arte: si cerca di modellare con la nostra testa, il nostro cuore e il nostro corpo il destino che ci è stato riservato; non abbiamo scelto i nostri genitori, non abbiamo scelto il posto dove siamo nati e la storia, gli usi e la religione della Comunità in cui viviamo e tutto questo disegna in modo importante il sentiero della nostra Vita.
E durante il cammino su questo nostro sentiero ci muoviamo prima accompagnati dalle nostre famiglie, poi dagli amici e infine da tutti coloro che compongono la Comunità in cui viviamo.
Non sempre è facile sentirsi in armonia con gli altri durante questo cammino: non sempre siamo disposti a comportarci come gli altri si aspettano che noi lo facciamo.
Scoprirai che abbiamo bisogno degli altri e gli altri hanno bisogno di noi ma che anche vogliamo fare a modo nostro e spesso le regole e gli impegni che la Comunità ci ha fissato ci sembrano troppo stretti, ingombranti e vogliamo ribellarci.
Scoprirai che è una bella lotta e che la sera quando si va a dormire in ogni caso si resta soli a dover decifrare le urla o i canti o i sussurri che ci vengono dal profondo del cuore.
Con gioia Ti dico che ogni volta che lungo il tuo cammino ti troverai in difficoltà ad ascoltare e a capire quello che la tua testa e il tuo cuore ti urla o ti sussurra, non aver paura a chiamarmi.

Ovunque sarò io nel mio cammino mi avvicinerò a Te e in ogni modo cercherò di aiutarti a capire… ogni volta che lo vorrai.   

Tuo zio

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