lunedì 8 maggio 2017

SPAGNA 1982. PERCHE' PENSARCI ANCORA.

Può un gruppo che non riesce a vincere una partita da più di un anno, criticato e sbeffeggiato dal mondo intero trasformarsi d’incanto in una squadra imbattibile e capace di sbaragliare tutti sino alla vittoria finale di un Mondiale che sembra inesorabilmente destinato ad altri?
Può un giocatore fermo da due anni per squalifica, acciaccato, fuori condizione, che tutta l’Italia vorrebbe togliere dal campo trasformarsi d’incanto nell’attaccante più spietato del Mondo che inizia a segnare senza fermarsi più e a trascinare i suoi compagni sino alla vittoria finale?
Può un allenatore andare contro tutto e tutti, forse anche contro l’evidenza, per difendere il suo gruppo e vedere premiata la sua convinzione e ripagata la sua fiducia?
La ragione ci dice di no, che tutto ciò è possibile solo nelle favole.
Chi ha avuto la fortuna di vivere nel 1982 i giorni del Mondiale di Spagna ha vissuto una favola.

Perché parlarne ancora? Per trasmettere allo sfiduciato lettore del nostro tempo la carica e l’energia delle emozioni di quei giorni: per chi c’era risvegliare qualcosa che si è forse perso negli anni e per chi non c’era lo slancio per inseguire i propri sogni. 

1 commento:

  1. Semplicemente perché 4 anni prima avevano sfiorato il titolo mondiale e perché il mondo intero sapeva bene che avevamo il. più spietato dei goleador planetari.

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