E’
la data del mio ricordo più antico, l’avvenimento più lontano che il mio
cervello ancora mi rimanda coscientemente. E’ un’istantanea, un immagine opaca,
avvolta nella nebbia: io in braccio alla mamma, papà, nonni paterni e l’unico
fratello di papà, tutti seduti nella grande cucina della casa di Borgo San Pietro dove convivevamo, tutti
in silenzio con l’attenzione catturata dalle immagini in bianco e nero che si
succedevano sullo schermo spesso e convesso di una televisione Brionvega con
tre pulsanti: accensione/spegnimento – Rai canale uno – Rai canale due. La
notte dello sbarco del primo uomo sulla Luna.
Immagino come sarebbe andata se lo sbarco fosse stato pianificato per il 20 luglio 2017.
Mio nonno in camera sua guardando la diretta di Rai 1, mia nonna a sistemare la cucina guardando di striscio lo sbarco su canale 5, mia mamma e mio papà in camera loro con un occhio sulla Tv collegata con SKYnews e con l'altro sullo smartphone scambiando messaggi e inviando video e foto della luna ai loro amici - mia mamma frasi epiche e mio padre baggianate tipo il primo friulano sulla luna - mio zio in salotto guardando le notizie di borsa sul canale tematico di Premium ed io, solo, seduto sul pavimento della cucina e impegnato con le dita sullo schermo del tablet in una versione interattiva dello space invaders.
Tito Stagno, ti è andata bene, altrimenti nessuno si ricordava di te.
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