Battere la squadra di casa nel girone eliminatorio di un mondiale sembra non portar troppo bene agli outsider, come possono ricordarsi gli azzurri di Enzo Bearzot che il 10 giugno 1978 superarono grazie ad un gol di Roberto Bettega gli argentini di Cesar Luis Menotti nella loro "tana" dell'Estadio Monumental di Buenos Aires. Conseguenza pratica dell'impresa? Italia al primo posto del girone, argentini "cacciati" da Baires e azzurri ad affrontare un durissimo girone di semifinale con Olanda, Austria e Germania Ovest campione del mondo in carica. Argentini alla fine campioni del mondo battendo gli "Orange" orfani di Sua Maestà "Cruijff" e azzurri quarti e perdenti la finalina contro il Brasile. Quattro anni prima al Volkspark Stadion di Amburgo, il 22 giugno 1974, altra storia con i tedeschi orientali, i "parenti poveri" della DDR che con una rete di Sparwasser a 13' dal termine battono i più blasonati e padroni di casa della Germania Ovest del Kaiser Franz Beckenbauer. Conseguenze immediate per gli "Ossie"? Primi nel girone e spediti nel gruppo di semifinale assieme ad Argentina, Brasile campione del mondo in carica e la terribile "Arancia Meccanica" di Re Cruijff e compagnia cantante. Tedeschi dell'Ovest alla fine campioni del mondo ai danni dell'Olanda dopo aver superato un girone di semifinale sicuramente più morbido con Polonia, Jugoslavia e Svezia, mentre i "fratelli minori" della DDR sono finiti stritolati dagli Orange e dai Verdeoro già nel secondo turno.
Interessante per gli amanti delle combinazioni "cabalistiche" scoprire che la nazionale della DDR, dalla nascita della federazione nel 1952 e sino alla sua scomparsa il 20 novembre 1990, incontrò a livello di nazionali maggiori i rivali dell'Ovest in quell'unica occasione e nell'unica volta che i tedeschi dell'Est riuscirono a qualificarsi per la fase finale di una competizione mondiale o europea.
Altra curiosa corrispondenza tra i due eventi: si trattava in qualche modo di due derby; certamente più evidente quello fra le due nazioni tedesche all'epoca divise da muri, reticolati e sistemi politico-economici agli antipodi rispetto ad Argentina-Italia, nazioni situate in continenti diversi e con lingue ufficiali diverse. Almeno a prima vista, perché scavando solo un po' sotto lo superficie scopriamo che il paese sudamericano è quello dove, dopo l'Italia, in cui la lingua di Dante, pur nelle sue declinazioni regionali, viene parlata di più al mondo vista la massiccia presenza di figli di cittadini italiani che durante gli ultimi 150 anni sono colà emigrati (quasi tre milioni a partire dal 1871), incidendo nella cultura argentina a tal punto da far affermare al diplomatico e saggista Octavio Paz:
"Los argentinos son italianos que hablan espanol y se creen ingleses"
(Gli argentini sono italiani che parlano spagnolo e si credono ingesi)
"Los argentinos son italianos que hablan espanol y se creen ingleses"
(Gli argentini sono italiani che parlano spagnolo e si credono ingesi)
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