venerdì 24 novembre 2017

AMICIZIA

Ruben aprì con grande curiosità quella lettera, stupito del fatto che in quell'epoca di vorticosa comunicazione digitale in tempo reale, qualcuno avesse deciso di utilizzare quel mezzo che profumava di un antico passato sepolto per sempre. Iniziò a leggere: 
"Cari Ruben e Carmen … come voi ben sapete “scrivere” è la cosa che probabilmente meglio so fare, tra le molte (forse troppe) in cui mi sono cimentato nella mia vita “movimentata”; così per questo Natale ho deciso di accompagnare questi piccoli doni con alcuni pensieri che desidero dedicarvi per iscritto. Senza scomodare il classico verba volant scripta manent, vorrei che rimanesse fisso per il tempo a venire il GRAZIE che dal profondo del cuore si leva verso di voi: nel momento di maggiore difficoltà che ho dovuto affrontare in questi lunghi e per certi versi penosi anni siete stati la mia famiglia e se oggi, pur ancora claudicante, sono rimasto in piedi e con la possibilità di costruire forse qualcosa di buono, la vostra amicizia e il vostro concreto supporto sono stati fondamentali.
Siete stati vicini in tutti i momenti felici e ancor più lo avete fatto in attimi in cui ho davvero temuto di essere spazzato via, di perdermi del tutto, ho sempre sentito il vostro supporto, il vostro calore incondizionato e la vostra fiducia.
Quando piove la merda sono molti quelli che scappano, pochi quelli che restano al loro posto” dice Al Pacino in “Scent of a Woman” e voi, nel fuggi fuggi generale, non avete mai lesinato nel darmi riparo.
Siete per me come fratelli e probabilmente di più: un fratello è mosso dal vincolo di sangue, un vero amico, essendo disinteressato, invece è mosso solo dal sentimento di simpatia, nel senso greco del termine: condivisione del pathos.

GRAZIE.

Con la speranza di poter anche in futuro onorarmi della vostra fraterna amicizia e l’impegno di ricambiare con la condivisione di momenti più felici per tutti… Carlos."
Solo ora Ruben si accorse che due lacrime solcavano in profondità le sue guance e che quindi era ancora in grado di piangere: quello fu il più bel regalo di Natale.

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