domenica 25 marzo 2018

SICILIA, 1943. ALTRO TEMPO, ALTRI SBARCHI - "ITALY: THE SOFT UNDERBELLY OF AXIS (EUROPE)" - W. CHURCHILL

Nonostante gli Anglo-americani avessero occupato l'isola di Pantelleria, l'11 giugno, senza neppure combattere, Mussolini fece pubblicare sulla stampa, il 5 luglio, il testo del suo discorso al direttorio del Partito Fascista: 

"Bisogna che non appena il nemico tenterà di sbarcare in Sicilia, sia congelato su quella linea che i marinai chiamano della bagnasciuga, la linea della sabbia dove l'acqua finisce e comincia la terra. Se per avventura dovesse sbarcare, bisogna che le forze di riserva, che ci sono, si precipitino sugli sbarcati, annientandoli fino all'ultimo uomo .Oggi che il nemico s'affaccia ai termini sacri della Patria, 46 milioni di italiani, meno trascurabili scorie, sono in potenza e in atto 46 milioni di combattenti, che credono nella vittoria, perché credono nella forza eterna della Patria."

Era l'ennesimo bluff a cui probabilmente non credeva più neanche lo stesso Mussolini, il quale era persino caduto nel ridicolo scambiando la battigia con il bagnasciuga! 

Le cose stavano diversamente: la Sicilia era difesa da 300.000 soldati italiani, gran parte dei quali siciliani e da 60.000 tedeschi. Le nostre truppe, come al solito per lo più appiedate, erano sparse lungo il litorale e, come al solito, male armate e a corto di munizioni; la flotta navale era ancorata a La Spezia, senza poter intervenire per mancanza di carburante. L'aviazione era praticamente inesistente: poteva fare affidamento solo su 250 apparecchi tedeschi in buone condizioni. 

Alla debolezza delle forze armate, si univa l'ansia di farla finita della popolazione locale, accresciuta se possibile dall'opera di oriundi, che gli americani avevano paracadutato nei mesi precedenti sull'isola e che, spesso grazie ai rapporti con la mafia locale, avevano creato una efficiente rete di disfattismo e di informazioni. 

All'alba del 10 luglio una flotta di 2.800 navi, che trasportano 150.000 uomini, 600 carri, 1.000 cannoni, si presenta davanti alle coste siciliane ed inizia lo sbarco. 

Siracusa si arrende senza sparare un colpo, Augusta viene abbandonata prima dell'arrivo degli anglo-americani, mentre diversi reparti si sbandano già prima del conflitto a fuoco; In un mese l'intera isola viene occupata, o meglio, liberata. Moriranno nella battaglia più tedeschi che italiani: 4.178 contro 5.000 e 15.000 feriti, gli alleati conteranno 22 mila tra morti e feriti.

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