martedì 27 marzo 2018

BILANCIO FINALE DI LIQUIDAZIONE AL 10 FEBBRAIO 1947

Finalmente l'ora di sedersi a quel tavolo della pace arrivò… il 10 febbraio 1947, un diplomatico incaricato dal Governo presieduto da Alcide De Gasperi, firmò a Parigi il Trattato di Pace… con sé non vi portò solo la memoria di mille morti come auspicato da Mussolini per sedersi da vincitore a quel tavolo: dal 10 giugno 1940 erano caduti 330.000 soldati del Regio Esercito, 90.000 civili nei bombardamenti, 31.500 partigiani nella lotta di liberazione in Italia e all'estero, 10.000 civili vittime di rappresaglie nazi-fasciste, 41.000 tra militari e civili deportati nei campi di lavoro e di sterminio nazisti, 5.900 militari appartenenti alle forze armate ricostituite sotto il tricolore sabaudo dopo l'8 settembre e che si affiancarono agli angloamericani. Ancora oggi sono controverse le stime di quanti persero la vita, combattendo a fianco dei tedeschi, sotto le insegne della Repubblica sociale, di quanti morirono per esecuzioni sommarie nelle settimane successive alla liberazione e di quanti furono vittime della vendetta jugoslava nei territori dell'Istria e della Venezia Giulia al termine del conflitto. Almeno 300.000 connazionali dovettero lasciare profughi le terre abitate dai loro avi da tempo immemore in quei territori che per secoli avevano fatto parte della Repubblica di Venezia.

Il trattato di pace tolse al nostro paese l'Istria, gran parte della Venezia Giulia, la città di Zara in Dalmazia, le colonie della Libia, dell'Etiopia e dell'Eritrea, l'Albania, Rodi, e le isole del Dodecaneso, i distretti alpini di Briga e Tenda e la piccola concessione di Tien-Tsin in Cina. La colonia della Somalia rimase in amministrazione fiduciaria per conto dell'ONU fino al 1960. La città di Trieste rientrò sotto la giurisdizione italiana solo nel 1954. Ingenti furono i danni di guerra che ci vennero imposti da pagare in milioni di dollari: 125 alla Jugoslavia, 105 alla Grecia, 100 all'Unione Sovietica, 25 all'Etiopia e 5 all'Albania, mentre altre clausole prevedevano la riduzione permanente delle nostre forze armate. 

Il volto ed il cuore dell'Europa ne uscivano modificati per sempre: mancavano all'appello 40 milioni di persone, di cui la metà non erano militari caduti in combattimento, bensì popolazione civile. La secolare cultura ebraica era stata spazzata via dall'Europa centro-orientale per effetto del sistematico sterminio praticato dai nazisti nei confronti di tutte le persone di origine ebrea, di qualsiasi nazionalità, nei territori via via occupati nel corso del conflitto dalle truppe tedesche. Oggi si calcola che più di 6 milioni di ebrei sono stati eliminati nei campi di sterminio nel periodo 1940-1945. La stessa Germania esce dalla guerra rasa al suolo, materialmente e moralmente, con 7 milioni di morti, di cui quasi 4 di civili. Il paese verrà diviso politicamente in due entità statali contrapposte, e quasi 10 milioni di tedeschi dovranno abbandonare per sempre le loro case ed i loro territori, spinti verso ovest dall'avanzare dell'Armata Rossa, che farà scontare duramente l'inumano comportamento adottato dalle forze speciali tedesche nei confronti delle popolazioni ucraine, russe e bielorusse. 

Ancora oggi è taciuto il numero impressionante di stupri cui furono soggette, da parte dei soldati sovietici, le donne tedesche di ogni età nei territori della Prussia Orientale, della Pomerania, della Polonia e della stessa Berlino nei giorni immediatamente successivi alla capitolazione tedesca. 

Le potenze vincitrici si spartiranno il vecchio continente in due contrapposte sfere d'influenza, inventando così una nuova forma di conflitto: la guerra fredda. Questa non causerà direttamente morti fisiche nel continente, ma per i successivi 40 anni a venire, causerà la morte di molte coscienze e dividerà artificiosamente la vita di popoli vissuti da secoli in normale contatto… 

Ma questa è un'altra storia.

ITALO 

Siamo usciti da quella guerra senza avere più nulla… città distrutte, miseria, mancanza di lavoro… ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo ricostruito tutto in pochi decenni… Proprio tutto? Mah!... per le case e per le fabbriche penso proprio di si… E la nostra coscienza nazionale? Quelle siamo riusciti a ricostruirla? .. Mah!.. io credo che sia ancora un cantiere… e che mi piacerebbe ritrovare l'entusiasmo con cui abbiamo ricostruito le città e ripopolato il paese… 


LETTORE 


E' una curiosa creatura il passato 

Ed a guardarlo in viso 

Si può approdare all'estasi 

O alla disperazione. 


Se qualcuno l'incontra disarmato, 

Presto, gli grido, fuggi! 

Quelle sue munizioni arrugginite 

Possono ancora uccidere! 


“Il Passato” - Emily Dickinson


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