lunedì 16 aprile 2018

A RUSSIA 1941 IN GIRONE CON ROMANIA, UNGHERIA E SLOVACCHIA.

Il 22 giugno 1941 Hitler scatena la guerra ad oriente e con un esercito di 3 milioni di soldati, 3.500 mezzi corazzati e 10.000 aerei, penetra nell' Unione Sovietica su di un fronte che va dal Mar Nero al Mar Baltico, nonostante il patto di non aggressione firmato con Stalin appena 2 anni prima. Confidando nell'impreparazione dell'esercito sovietico e nel fattore sorpresa, l'operazione militare denominata in codice Barbarossa ha come obiettivo la distruzione dell'Armata Rossa entro 10 settimane, ed il raggiungimento prima dell'arrivo dell'inverno della linea Arcangelo – Astrakhan, ossia una linea che congiunga il Mar Caspio con il Mar Bianco. 
Il mondo trattiene il fiato… è uno scontro gigantesco tra due eserciti dotati di una tremenda capacità distruttiva ed entrambe indottrinati dal fanatismo delle più devastanti ideologie che il secolo scorso abbia conosciuto… gli ingredienti per un terribile bagno di sangue sono manifesti sin dall'inizio.
Assieme alle truppe tedesche partecipano all'aggressione gli eserciti della Slovacchia, dell'Ungheria, della Romania e della Finlandia; il comando germanico non prevede e né chiede l'impiego di soldati italiani: Hitler non ne vuole sapere ed in privato ha sentenziato sprezzante…

VOCE DI HITLER
Mussolini farebbe meglio a preoccuparsi della situazione in Libia dove, se non fossimo intervenuti noi, il suo esercito sarebbe già stato rigettato in mare!

Mussolini, pure a conoscenza dei progetti del dittatore alleato, viene informato solo all'alba del 22 giugno, tramite una lettera che l'Ambasciatore tedesco in Italia ha trasmesso al Ministro degli Esteri Ciano, cognato del Duce. Questi apprende con grande irritazione la notizia e l'esclusione operata nei confronti dell'Italia, ma come nel giugno del 1940, vuole a tutti i costi coinvolgere il Paese sul nuovo fronte, temendo di venire tagliato fuori da un alleato sempre più potente, pur sapendo che l'invasione della Russia era un tremendo azzardo e del quale avrebbe fatto volentieri a meno.

VOCE DI MUSSOLINI
Rivendico l'onore di partecipare alla crociata contro il bolscevismo…

VOCE DI HITLER
Duce, il mio cuore è colmo di gratitudine… ma prenderemo in esame la vostra offerta in futuro, in quanto il teatro di guerra è talmente vasto che l'avanzata non può avvenire dappertutto contemporaneamente… L'aiuto decisivo lo potrete sempre fornire col rafforzare le Vostre truppe in Africa settentrionale…

VOCE DI MUSSOLINI
Sono pronto a contribuire in Russia con forze terrestri e aeree e Voi sapete quanto lo desideri. Vi prego di darmi immediata risposta!

… e così, a malincuore, Hitler finì per accettare l'indesiderata offerta, ed i nostri soldati si trovarono scaraventati anche nella più grande mattanza che la storia Europea avesse sin lì conosciuto.
In fretta e furia venne allestito il C.S.I.R. – Corpo di Spedizione Italiano in Russia, comprendente 60.000 militari di truppa, 2.900 ufficiali, 60 carri leggeri, 51 aerei da caccia, 22 da ricognizione e 10 da trasporto con 4.600 quadrupedi e 5.500 automezzi, molti dei quali requisiti alle società di trasporto pubblico, da cui sotto la vernice mimetica traspariva il nome delle ditte di appartenenza… L'artiglieria era scarsa ed inadeguata contro i pachidermici mezzi corazzati sovietici: si trattava addirittura di obici austro – ungarici preda di guerra e di altri calibri risalenti al primo conflitto mondiale ed alla battaglie italo-turco del 1911.
I soldati indossavano l'uniforme regolare in panno grigio, con fasce ai polpacci, calzavano scarponi in cuoio "autarchico" con 72 bullette ed erano armati del lungo fucile 91 a sei colpi.. lo stesso usato dai nostri fanti sul Piave.
Il vero dramma è dato dai mezzi di trasporto… su di un fronte dalle profondità sterminate, il nostro Corpo di spedizione possiede automezzi in numero sufficiente a trasportare solo un terzo degli uomini e così, per ovviare al problema, il Comando fa effettuare trasporti alternati ed aumenta i km di marcia giornaliera per la fanteria, portandoli da 18 a 40 al giorno.

Il 10 luglio 1941, quando i reparti tedeschi sono penetrati già per 1000 km in territorio sovietico, 225 tradotte partono dalle stazioni di Roma, Cremona e Verona in direzione Borsa, sul confine tra l'Ungheria e la Romania da dove poi le nostre truppe dovranno procedere autonomamente sul suolo ucraino…

1 commento:

  1. Partì anche mio padre (classe 1921): dei 240 uomini della sua Compagnia rientrato solo in DUE! Non mi ha mai voluto raccontare nulla della lunghissima marcia della ritirata, solo che mangiò un'infinità di semi di girasole gelati

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