Può un gruppo che non riesce a vincere una partita da più di un anno, criticato e sbeffeggiato dal mondo intero trasformarsi d’incanto in una squadra imbattibile e capace di sbaragliare tutti sino alla vittoria finale di un Mondiale che sembra inesorabilmente destinato ad altri? Può un giocatore fermo da due anni per squalifica, acciaccato, fuori condizione, che tutta l’Italia vorrebbe togliere dal campo trasformarsi d’incanto nell’attaccante più spietato del Mondo che inizia a segnare senza fermarsi più e a trascinare i suoi compagni sino alla vittoria finale? Può un allenatore andare contro tutto e tutti, forse anche contro l’evidenza, per difendere il suo gruppo e vedere premiata la sua convinzione e ripagata la sua fiducia? La ragione ci dice di no, che tutto ciò è possibile solo nelle favole. Chi ha avuto la fortuna di vivere nel 1982 i giorni del Mondiale di Spagna ha vissuto una favola. La finalità di questo spettacolo, pensato a 30 anni di distanza dagli eventi narrati, è quella di trasmettere allo sfiduciato spettatore del nostro tempo la carica e l’energia delle emozioni di quei giorni: per chi c’era risvegliare qualcosa che si è forse perso negli anni e per chi non c’era lo slancio per inseguire i propri sogni.
"E' uno spettacolo che va diritto al cuore. La bravura degli interpreti prende per mano lo spettatore e lo accompagna, in un turbinio di emozioni scaturite anche da storici spezzoni radiofonici, dal deludente esordio in Galizia all'esaltante trionfo al Bernabeu con Zoff che bacia su una guancia Bearzot. Il che è tutto dire..."
LIVIO FORMA - Già radiocronista RAI “Tutto il calcio minuto per minuto”
“In Io dico che domani Italia vince, Passoni utilizza il calcio – attraverso il ricordo di quella “formidabile” esperienza che fu Spagna ’82 – come elemento simbolicamente decisivo per spiegare e capire il modo d’essere nostrano, cercando di proporre un modello positivo per uscire dall’attuale situazione di crisi … Una storia, che, raccontata con ritmo e partecipazione dallo stesso Passoni nei panni di Navarro/Mario Sconcerti (autore de Il racconto dell’Italia, dal quale è tratta la rappresentazione), può dunque essere letta in forma di “frivola” allegoria, piuttosto che di triste stereotipo dell’italiano sempre «pronto a dimenticare» se l’occasione lo richiede. Un rischio che Passoni supera agilmente e con arguzia … A titolo di merito, va poi sottolineato come questo recital, piacevole e lineare rispetto ai canoni del genere, utilizzi – attraverso il personaggio di Raffaella Adani – alcuni interessanti espedienti scenici, riuscendo così ad alzare il livello narrativo (la splendida voce di lei che declama testi poetici di Verlaine, Neruda, Byron e Alceo)..”
DANIELE RIZZO - Persinsala
Spagna '82 diventa teatro, o recital che dir si voglia. Un po' come accadde per Italia-Germania 4-3, 1970. Una narrazione sfilata da un diario di sostanza qual è quello di Mario Sconcerti, allora penna salùbre di Repubblica, ora del Corsera e volto amico delle domenica di Sky. C'è riuscito Giuseppe Passoni, uno che va in scena volentieri quando stacca con la calcolatrice. Io dico che domani Italia vince fa la sua bella calcistica figura al Mittelfest, solitamente refrattario al mondo del balon. Invece...
GIAN PAOLO POLESINI – Messaggero Veneto
“Io dico che domani Italia vince” è il pronostico su Italia Brasile del presidente della federazione calcistica del Mali. E per fortuna ci ha azzeccato. Quella storia che ha avuto due friulani doc tra i protagonisti, l’allenatore Bearzot e il portiere Zoff, è stata qui raccontata da artisti friulani: con passione e precisione. E contiene un esempio chiaro di come resistere e non mollare, continuare a credere nelle proprie possibilità nonostante tutto remi contro, possa essere il segreto del successo. Quanto mai utile di questi tempi.”
CLAUDIO TREVISAN – Il Discorso
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