martedì 14 marzo 2023

L'UDINESE DEL TRIPLETE

I nuovi inizi sono spesso mascherati da finali dolorosi, sentenziava Lao Tzu. Correva l’estate 1977 e l’Udinese, con tutto il Friuli, sembrava caduta in una crisi senza fine. La squadra, che aveva riscosso simpatia in tutta l’Italia calcistica per le brillanti stagioni disputate in serie A durante gli anni ’50, era retrocessa prima in serie B nel 1961/62, poi nel 1963/64 negli inferi della serie C (al tempo la serie C contava 3 gironi e venivano promosse in B solo le prime classificate di ogni girone a 20 squadre!) e da allora non era mai più riuscita a risalire la china, nonostante sfiorasse ripetutamente la promozione, mentre il Friuli intero era ancora sotto shock per il violento terremoto del 6 maggio 1976 e alle prese con la tremenda sfida di ricostruire un tessuto economico-sociale fatto a pezzi dal sisma. L’ennesimo tentativo di tornare in serie B era sfumato nel maggio 1977, con un altro secondo posto alle spalle della Cremonese quando il neo Presidente Teofilo Sanson, già sponsor nel Rugby e nel ciclismo e “Re dei gelati”, che aveva raccolto il testimone da Pietro Brunello l’8 giugno 1976 giorno in cui l’Associazione Calcio Udinese divenne Udinese Calcio società per azioni , sostituì alla guida tecnica Livio Fongaro con Massimo Giacomini. Massimo Giacomini, udinese purosangue e già giocatore dell’Udinese a fine carriera dopo aver militato a lungo in serie A nelle file del Milan, raccolse il testimone e con pochi, ma importanti ritocchi alla rosa, mise insieme un gruppo che fu capace di compiere l’impresa “impossibile” e straordinaria di riportare in due anni Udine e tutto il Friuli in serie A, aggiornando quel patrimonio di simpatia che si perso nel tempo anche grazie ai risultati strabilianti e ad un innovativo modulo di gioco per quegli anni. Nella stagione 1977/78 i friulani vinsero il girone A di serie C con 8 punti di vantaggio sulla seconda, lo Juniorcasale, dominandolo dall’inizio alla fine con uno score di 22 vittorie 14 pareggi e 2 sole sconfitte, 57 gol fatti e 17 soli subiti. La promozione fu matematica a tre giornate dalla fine, il 28 maggio 1978 quando in uno Stadio Friuli stracolmo con 18.000 spettatori, le reti di Ulivieri e De Bernardi mandarono al tappeto la Pro-Vercelli. Ma non finì lì: i bianconeri si aggiudicarono anche la Coppa Italia semi-pro battendo in finale il 17 giugno 1978 a Reggio Calabria per 2-0 la Reggina (reti di De Bernardi e Bonora) dopo aver superato nell’ordine Treviso, Montebelluna, Triestina, Forlì, Trento e Novara. L’incredibile cavalcata portò anche al primo successo internazionale dell’Udinese, la vittoria nel Torneo Anglo-Italiano, grazie al sonoro 5-0 inflitto al Bath City nella finale disputato il 28 giugno 1978 allo stadio Friuli con le doppiette di Ulivieri e Claudio Pellegrini e al gol di Palese. Durante la manifestazione i bianconeri avevano incontrato e superato il Maidstone UTD (1-1), il Wealdstone (1-0), il Bath City (3-1) ed il Minehead (4-0). Ecco i protagonisti di quel dimenticato Triplete definito “minore” solo perché ottenuto a livello di terza serie, ma non per questo meno difficile dal punto di vista sportivo e straordinario considerando il contesto economico-sociale in cui si realizzò. Portieri: Della Corna, Paleari Difensori: Bonora, Fanesi, Apostoli, Osti, Riva, Soro Centrocampisti: Leonarduzzi, Gustinetti, Galasso, Palese, Bencina, Canduzzi, Giuriati Attaccanti: Ulivieri, De Bernardi, Claudio Pellegrini, Boito Staff Tecnico: Massimo Giacomini (allenatore) Giuliano Zoratti (allenatore in seconda) Cleante Zat (preparatore atletico), Fausto Bellato e Giuseppe Girola (medici sociali) Gianfranco Casarsa (massaggiatore) L’anno seguente, la cavalcata terminò con la vittoria del campionato di serie B e la promozione in serie A assieme al Cagliari e al Pescara; anche in quell’anno un ruolino di marcia che parlò da solo: 21 vittorie 13 pareggi e 4 sole sconfitte, 52 gol fatti e 22 subite.

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