martedì 13 giugno 2023

SPENTE LE LUCI SULLA STAGIONE 2022/23: NIENTE PAGELLE, ECCO I MOMENTI TOP DELLE AQUILE

Andata in archivio la prima stagione in serie A2 per la UEB GESTECO Cividale è prassi consolidata tra gli addetti ai lavori attribuire le "pagelle" ai protagonisti dell'annata, compito decisamente antipatico e utile spesso per attirare più antipatie che altro ed in più condizionato dall’ emotività del momento.
Ora che la stagione si è ormai conclusa da diverse settimane, come tutti ben sanno al Carnera con la palla della vittoria respinta dal ferro a gara 5 dei quarti di finale play-off,  e che pure si sono esauriti i meritati festeggiamenti per la stagione straordinaria, "a freddo" si vuole stilare invece un'altra classifica: il podio dei momenti "più belli e brutti" vissuti dalle Aquile gialloblù, dal loro entourage e dalla Marea Gialla nella loro fantastica stagione sportiva.
Una stagione segnata dalle combattutissime sfide contro la "corazzata" APU (alla fine ben 8 tra Supercoppa, Regular Season e Play-off) e più in generale da ricorrenti ultimi minuti palpitanti, da togliere il fiato e capaci di liberare esplosioni di gioia clamorose e delusioni altrettanto profonde nell'immediato, sempre però elaborate con grande compostezza e sportività da tutte le componenti che hanno dato vita alla "saga" gialloblù.

I MOMENTI  TOP

1) Al primo posto si propone l'esplosione di giubilo seguita alla vittoria nel derby d'andata durante la regular season, quando l'APU UDINE arrivava per la prima volta in via Perusini  in testa alla classifica e con tutti i favori del pronostico. Ultimi venti secondi pazzeschi, con Gabiele Miani che dà con un 1 su 2 ai liberi il 67-66 e Sherill che perde la bussola e la palla negli ultimi 2 secondi, frastornato dal pressing degli uomini di Pillastrini, che poterono liberare tutta la loro gioia all'unisono con una marea gialla che aveva riempito come non mai le tribune del Palagesteco.

2) Piazza d'onore per la strepitosa impresa di fine gennaio, quando ancora privi di Clarke, i Pilla's Boys sbancano il tempio del Paladozza con il sostegno di quasi 500 tifosi al seguito, capaci di farsi sentire - eccome - nel catino infuocato di Piazzale Azzarita. Le 4 bombe consecutive sparate da Eugenio Rota in faccia alla Fossa della Effe nell'ultimo quarto e capaci di ammutolire la curva felsinea, resteranno per sempre scolpite nella memoria di tutto l'ambiente gialloblù.

3) Gradino più basso del podio per la vittoria in gara 1 della serie play-off contro l'APU sul terreno del Carnera: il tabellone che alla fine segna 82-88 è qualcosa che le Aquile e la Marea Gialla che aveva "invaso" il palazzetto udinese non dimenticheranno e che aveva fatto scorrere più di un brivido di paura ai rivali circa l'andamento complessivo di una serie che li vedeva ancora una volta nettamente favoriti (solo sulla carta, con il senno di poi). 

Fuori dal podio, menzione d'onore senza dubbio per la prima vittoria esterna, colta in novembre senza un americano niente meno che sull'invitto campo della vincitrice della regular season e ora finalista del play-off promozione, l'UNIEURO Forlì in quella serata le alchimie tattiche di coach Pillastrini mandarono letteralmente in confusione gli avversari e la pugna dei suoi ragazzi fecero il resto per lo storico 53-56 finale.   

I MOMENTI DOWN

1) Sin troppo facile chiamare in causa quei pochi centimetri di troppo che hanno impedito al tiro di Lucio Redivo di bucare per l'ennesima volta la retina dell'APU a fil di sirena di gara 5 del play-off: oltre che negare una meritata impresa agli uomini del Presidente Micalich, hanno impedito l'attribuzione del bacio accademico al 110 con lode che si era già guadagnata la stagione della squadra gialloblù.

2) Lo "spettacolo" antisportivo che gli americani dell'APU UDINE hanno "regalato" alla Marea Gialla assiepata sulle tribune del Carnera al termine di gara 5, tra l'indifferenza "o quasi" di molti addetti ai lavori, molto più concentrati nello stigmatizzare invece situazioni di gioco del tutto tipiche per una gara di play-off.

3) Il tiro di tabella di Bolpin che a filo di sirena infliggeva alle Aquile un'inattesa sconfitta casalinga  contro Chiusi alla vigilia di Natale e che negava l'accesso alle final-four di Coppa Italia contro Cantù a vantaggio della detentrice APU Udine.

Anche qui menzione d'onore fuori dal podio per l'infortunio a Rotnei Clarke, l'americano che aveva da poco sostituito il capitano della Promozione Adrian Chiera e che era stato ingaggiato per contribuire al salto di qualità della compagine cividalese.
Il buon Rotnei è stato in grado solo di far intravedere sul campo di Rimini ed in casa contro Mantova le qualità di cecchino per il quale era stato chiamato sulle sponde del Natisone, ma che da gennaio non è più riuscito a mettere piede sul parquet, dando modo ai compagni comunque di cementare ancora di più lo spirito di gruppo che li ha portati ad arrivare comunque ai play-off con l'innesto di Lucio Redivo a risultato già praticamente acquisito.  

Adesso è già ora di mettere i ricordi in archivio per raccontarli nelle notti d’inverno quando fuori farà troppo freddo e iniziare invece a scrivere le prossime pagine di questa bella storia.
  


 
 

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