venerdì 21 giugno 2024

NON E' ZAIRE OGNI DOMENICA, STORIA DI UN DEJA-VU

Perdonatemi se sparo ancora sulla croce rossa, ma è da ieri sera, più o meno da metà del primo tempo di Spagna-Italia in poi che dall'inconscio si agitava la netta sensazione di vivere un deja-vù.

Dove e quando ho visto una partita in cui una squadra non riesce mai a passare la metà campo ed è in totale balia degli avversari che entrano in area da tutte le parti come fiumi che rompono gli argini in ogni dove? Dove e quando ho visto uno score di 22 tiri a 2? Dove ho già visto il portiere di una squadra andare al bar a bere birre con i tifosi per 85 minuti, che tanto dalle sue parti sembrava essere Roma durante il ferragosto de "Il sorpasso"?
Non mi sono dato pace per ore.

D'improvviso, il ricordo è affiorato dalle profondità dell'amigdala!
Ma certo! Come no!? Mondiali 1974, Jugoslavia-Zaire 9-0. Indovinate dove?? Gelsenkirchen, Parkstadion!!!!
Un'unica differenza, i volenterosi ed esordienti africani invece di un Donnarumma tirato a lucido in porta avevano un certo Kazadi.

Dettagli.

Se fossi però nel CT spagnolo non farei tanto lo smargiasso: se una partita del genere la vinci 1-0 e per di più grazie ad un'autorete, rischiando magari nell'ultima azione che ti fischino un rigore contro o che la nuca, la tibia o lo stinco di qualcuno degli avversari o dei tuoi infili la tua porta nell'unico calcio d'angolo concesso nell'extra-time... bè, stai in campana.
Non è Zaire ogni domenica.

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