martedì 19 novembre 2024

IL PRIMO BLITZ NON SI SCORDA MAI

 Il 20 novembre è un giorno da ricordare nella storia delle Aquile Cividalesi, perché nel 2022 vide il primo successo in trasferta in assoluto in serie A2 della squadra del Presidente Micalich, proprio nella “sua” Forlì. 

Da matricola ed esordiente “totale” la Gesteco, reduce da tre sconfitte in altrettante gare lontano dal fortino di via Perusini, quella domenica sera scendeva nella tana della capolista, la calda Unieuro Arena di Forlì, campo che rimase inviolato per tutta la regular season.

In più, i gialloblù di Pillastrini arrivavano in Romagna con il solo americano Pepper, in attesa che Rotnei Clark varcasse l’oceano per sostituire l’ex capitano Adrian Chiera che aveva lasciato i compagni per Montecatini.

Insomma, oggettivamente, sembrava la serata sbagliata per il primo blitz esterno da scrivere nel libro d’oro della propria storia.

Ed invece, quella sera novembrina, al termine di una partita brutta, sporca e cattiva, anche grazie ad una tripla determinante di Enrico Micalich nelle battute finali, al suono della sirena finale il tabellone lampeggiava un inaspettato 53-56! 

Ebbi la fortuna di essere stato in parterre, assieme ad un solitario eroico tifoso sistemato nel settore ospiti, uno dei due unici supporter presenti a quello che poi la storia delle Aquile dimostrò di essere solo la primo di una lunga serie di imprese “against all odds”.

Fu una sensazione bellissima, con il mio caro amico forlivese Paolo Paolillo che per l’occasione mi aveva ospitato con tutti gli “onori”, che alla fine scuoteva la testa incredulo dicendo solo “non ho mai visto una partita così brutta” e l’anziano signore seduto vicino a me che non finiva di domandarmi, con un accento romagnolo da manuale: “ma quanto corre quel Rota!? Ma non si ferma mai??? mu’cos’è che gli date da mangiare???”

Quanta strada da allora (e vittorie, tra le altre, al Paladozza, a Milano, Roma, Udine) e quanta ancora ignota davanti: posso dire però che l’anima di quel gruppo e la sua voglia di stupire è rimasta sempre la stessa e probabilmente è la ragione costitutiva di tutti i suoi successi passati, presenti e futuri.

Uno spirito che nel tempo ha coinvolto ed appassionato un numero sempre crescente di sostenitori e sponsor ben oltre le sponde del Natisone e che da tempo accompagnano i ragazzi in maglia gialloblù ben più numerosi dei due lupi solitari di quella domenica 20 novembre 2022.

Raccontarne la storia fin dal primo giorno, un privilegio.

Unieuro Forlì - UEB Gesteco Cividale 53-56 
(22-12, 31-29, 35-40)

Unieuro Forlì: Nathan Adrian 10 (2/4, 1/8), Todor Radonjic 9 (2/3, 1/2), Luca Pollone 8 (0/0, 2/4), Nik Raivio 7 (0/5, 2/5), Fabio Valentini 7 (1/4, 1/6), Daniele Cinciarini 5 (1/3, 1/7), Lorenzo Benvenuti 5 (1/4, 0/0), Lorenzo Penna 2 (1/2, 0/4), Giulio Gazzotti 0 (0/0, 0/1), Benjamin Ndour 0 (0/0, 0/0), Michele Munari 0 (0/0, 0/0), Franco Flan 0 (0/0, 0/0)
Tiri liberi: 13 / 20 - Rimbalzi: 42 13 + 29 (Luca Pollone , Nik Raivio 8) - Assist: 10 (Lorenzo Penna 3)

UEB Gesteco Cividale: Eugenio Rota 13 (3/5, 1/4), Dalton Pepper 11 (4/11, 0/4), Giacomo Dell' agnello 11 (4/8, 1/1), Gabriele Miani 8 (1/2, 2/3), Aristide Mouaha 4 (2/7, 0/1), Leonardo Battistini 4 (2/6, 0/3), Enrico Micalich 3 (0/0, 1/1), Aleksa Nikolic 2 (1/2, 0/0), Alessandro Cassese 0 (0/1, 0/1), Brenno Barel 0 (0/0, 0/0)
Tiri liberi: 7 / 11 - Rimbalzi: 34 8 + 26 (Giacomo Dell' agnello, Aleksa Nikolic 8) - Assist: 10 (Eugenio Rota, Dalton Pepper, Giacomo Dell' agnello 3)

sabato 16 novembre 2024

CIVIDALE CONTINUA A VOLARE: FORTITUDO KO 86-75

Ferita nell'orgoglio dopo il pesante passivo subito nel turno infrasettimanale a Desio contro Cantù, attardata a soli 8 punti nella classifica generale e scossa dalle dimissioni del Presidente Tedeschi, la Fortitudo Bologna arrivava in via Perusini anche priva degli infortunati Sabatini, Cusin e del Big Aradori al cospetto di una Gesteco decisa ad allungare la striscia vincente di 7 successi consecutivi e continuare il sorprendente inseguimento alla capolista Rimini impegnata domani sul difficile e caldo campo della Libertas Livorno.

Il blasone e l'orgoglio della Effe non sono bastati a fermare il volo delle Aquile cividalesi che in attesa del risultato dei romagnoli si issano in vetta alla classifica dopo un match molto combattuto nel quale gli uomini di Pillastrini sono riusciti a conservare il vantaggio accumulato nella prima frazione di gioco, rintuzzando tutti i tentativi di rientro dei felsinei.

Dopo il tributo da parte di tutto il palazzo all'indimenticato ex Leonardo Battistini, protagonista indiscusso nell'ascesa di Cividale in serie A2, si parte con Redivo, Marks, Marangon, Dell'Agnello e Berti per la Gesteco mentre Cagnardi schiera Fantinelli, Bolpin, Mian, Gabriel e Freeman; l'approccio dei ducali è quello giusto sia per intensità difensiva che per precisione in attacco per un 11-2 a 6'19” firmato da 4 punti di Dell'Agnello e 5 punti del Sindaco Redivo e Cagnardi a chiamare la “doverosa” sospensione. Cividale però non molla presa, Bologna non riesce a trovare fluidità e tiri in attacco e grazie al solito Redivo e a Mastellari va sul 18-5 a 3'17” dalla prima sirena a cui si arriva poi sul 23-10 dopo una tripla di Marks. Il secondo periodo si apre con un tiro dall'arco di Miani che dà subito il +16 e poi Marks, sempre dall'arco riporta Cividale a + 15 (29-14) a 6'15” dopo alcuni possessi non concretizzati dai ducali; il vantaggio si mantiene praticamente inalterato fino a 2'55” dal riposo quando Bologna riesce a risalire a – 9 con una tripla di Mian e sfrutta diversi errori dei padroni di casa in attacco durante questa fase del match. All'intervallo lungo le due squadre vanno negli spogliatoi sul 42-30, perchè Mastellari suggella con una delle “sue” triple l'ultimo possesso di Cividale che beneficia anche di un fallo tecnico alla panchina di Bologna nelle ultime battute della frazione. Il terzo tempo si apre con un botta e risposta Freeman-Redivo dall'arco con gli ospiti che poi rientrano di prepotenza prima sul – 6 (47-41) con due conclusioni consecutive dai 6,75 e una difesa più aggressiva su Redivo e poi sul – 3 a 5'30” con Gabriel; il pubblico capisce che il momento è critico e incita a gran voce i gialloblù, i quali rispondono subito con un 7-0 firmato Dell'Agnello e Rota per il 54-44 a 3'51” dalla penultima sirena che induce la panchina ospite alla sospensione. I falsinei però non vogliono uscire dal match e fanno valere tutta la loro fisicità sotto il canestro ducale e si aggrappano qalla buona serata dell'ex APU Mian dall'arco per rientrare ancora sul – 5 e poi cedere alla sirena ancora sul – 10, visto che Ferrari letteralmente s'inventa un altro parziale di 5-0 e fa segnare il tabellone 63-53. Nell'avvio dell'ultimo periodo gli ospiti producono il massimo sforzo per riprendere Cividale e sono di nuovo a – 4 6'15” con Cividale che fatica a ritrovare la giusta fluidità nel condurre gli attacchi e subisce la fisicità a rimbalzo degli ospiti; si preannuncia ancora un finale punto a punto come da “tradizione” consolidata in via Perusini perchè il punteggio è di 69-66 a 4'12” e Cividale dimostra ancora una volta di trovarsi a proprio agio quando l'adrenalina sale perchè ritorna a + 11 (77-66) a 2'35” sfruttando la precisione dalla lunetta conseguente ai falli a cui vengono costretti gli avversari per fermare le incursioni dei gialloblù. Bologna ritorna a – 7 con un'azione che frutta 4 punti a 1'29” ma ormai la partita è saldamente nelle mani della Gesteco che chiude avanti 86-75.


UEB GESTECO CIVIDALE – FLATS SERVICE FORTITUDO BOLOGNA 86-75

(23-10, 42-30, 63-53)

UEB GESTECO CIVIDALE

Marks 9, Redivo 25, Miani 3, Mastellari 8, Rota (k) 9, Vivi n.e., Marangon 2, Berti 3, Ferrari 8, Micalich n.e., Dell'Agnello 19, Piccionne n.e.

Allenatore Stefano Pillastrini

Vice Giovanni Battista Gerometta, Alessandro Zamparini

Tiri da due 16/27, Tiri da tre 10/20, Tiri liberi 24/30 Rimbalzi 33 (28 dif. 5 off.)

FLATS SERVICE FORTITUDO BOLOGNA

Giordano, Ferrucci Morandi n.e., Gabriel 12, Battistini 9, Menalo, Bolpin 8, Panni 2, Mian 24, Fantinelli (k) 4, Freeman 16.

Allenatore: Devis Cagnardi

Vice Marco Carretto ed Emanuele Mazzalupi.

Tiri da due 18/35, Tiri da tre 7/27, Tiri liberi 10/30 Rimbalzi 32 (19 dif. 13 off.)

Arbitri: Stefano De Biase, Andrea Agostino Chersicla e Andrea Masi.

Spettatori: 2.900 circa


 

mercoledì 13 novembre 2024

CIVIDALE SI AGGRAPPA AL SINDACO E ALLA FINE INGRANA LA SETTIMA

Dopo aver sparato a salve per diversi tratti del match, nell’ultimo quarto il Sindaco carica la mitragliatrice con i colpi giusti e a Piacenza trascina i compagni alla settima vittoria consecutiva che conferma il secondo posto in solitaria a due sole lunghezze dalla capolista Rimini.

Alla fine 28 punti (20 nell’ultimo quarto di cui tutti i 14 finali) con 2/4 da due, 6/16 da tre, 6/6 ai liberi, 6 rimbalzi e 4 assist nei 31 minuti in cui è stato sul parquet di una partita complicata che ad un certo punto sembrava essere scappata di mano.

Passata la paura di un’inatteso stop ora la Gesteco mette nel mirino lo scalpo della Fortitudo Bologna, che sabato arriverà a Cividale priva di diversi uomini chiave e come una tigre ferita dopo la pesante sconfitta subita ieri a Cantù.


 

sabato 9 novembre 2024

CIVIDALE SENZA FRENI RIBALTA RIETI 77-63 CON UN FINALE A TUTTO GAS

Alla vigilia della stagione pochi avrebbero pronosticato che il primo incrocio nella storia di Real Sebastiani Rieti e Gesteco Cividale fosse addirittura il big-match della decima giornata di andata, con le due società appaiate al secondo posto in classifica assieme a Cantù e Udine, all'inseguimento della capolista Rimini che le precede di due lunghezze.

Le Aquile ducali reduci dal colpo esterno infrasettimanale sul caldo parquet del PalaMacchia di Livorno, che ha portato a 5 la loro striscia di successi consecutivi, puntavano a mettere in bacheca anche l'ultimo “scalpo” mancante tra le squadre di vertice di questo avvio di campionato, dopo aver già superato Udine e Cantù tra le mura amiche e violato il Pala Flaminio infliggendo l'unico stop ai romagnoli di coach Dell'Agnello.

Dunque ancora una sfida per “cuori forti” in via Perusini, al cospetto di un avversario che tra le sue file schierava due “vecchie” conoscenze del calibro degli ex APU Diego Monaldi e Marco Spanghero oltre che il “pericolo pubblico” Jazz Johnson; in particolare molto temuto era l'ex capitano bianconero Monaldi che nei suoi trascorsi friulani aveva sempre creato ben più di un grattacapo ai ragazzi di Pillasrtrini con il suo mortifero tiro dall'arco.

La Gesteco centra la sesta vittoria consecutiva ribaltando gli avversari nella seconda parte di un match che invece l'aveva vista subire a lungo la difesa reatina, il tiro dalla distanza del cecchino Monaldi.e la fisicità di Spencer.

Si parte con i “soliti” Redivo, Marks, Marangon, Dell'Agnello e Miani per i gialloblù di casa mentre gli ospiti rispondono con Monaldi, Johnson, Cicchetti, Pollone e l'ex triestino Spencer con Cividale che parte subito avanti sul 4-0 con Marks e Redivo, ma poi smarrisce la via del canestro e Rieti che si porta avanti sul 6-9 a metà tempo con Monaldi che colpisce per la prima volta dall'arco; nella seconda parte della frazione Rota e Ferrari rilevano Marks e Dell'Agnello e poi Mastellari e Berti entrano per Marangon e Miani ma i laziali dimostrano migliore circolazione della palla e percentuali al tiro e sono avanti 10-15 a 2'40” dalla prima sirena a cui si arriva con il tabellone che segna 16-22, massimo vantaggio per gli ospiti. Nel secondo periodo Rieti gioca con grande intensità difensiva costringendo i padroni di casa a percentuali deficitarie e a 4'01” dall'intervallo lungo conduce 21-33 dopo la quarta tripla consecutiva della serata da parte di Monaldi; il momento è delicato per i ducali ed il Sindaco Redivo che con la sua prima tripla e una penetrazione riesce a ricucire sul 26-33 a 2'20” dal riposo, con il coach ospite che chiama subito minuto di sospensione. Cvidale sbaglia per due volte il possesso del – 4 e viene subito punita da Johnson che manda Rieti negli spogliatoi avanti di 12 lunghezze (27-39). A metà gara il tiro dalla distanza condanna Cividale che fa registrare un 1/12 contro il 7/12 dei laziali. Alla ripresa del gioco la Gesteco spinta dal pubblico riesce a tornare a – 7 dopo una tripla di Marks, ma Monaldi è la solita sentenza e riporta i suoi sul + 10 a 6'30” prima che Lucio Redivo riprenda a tirare dall'arco con l'abituale precisione e a metà periodo ricuce sul - 3 (43-46) grazie a due liberi per un fallo intenzionale subito. Adesso è decisamente un'altra partita quando Dell'Agnello infila il – 1 (45-46) e Marks dalla media firma il sorpasso (47-46) a 3'45” dalla penultima sirena a cui si giunge sul 52-53, perchè Rieti grazie al solito Monaldi e sfruttando le doti acrobatiche di Spencer si rianima dal black-out che ha visto il pieno rientro in gara dei ragazzi di Pillastrini che hanno ritrovato percentuali adeguate al tiro. L'ultima frazione si snoda con la prevedibile battaglia con sorpassi e contro-sorpassi e a 7'05” dalla fine due triple del capitano Rota e di Redivo danno a Cividale il massimo vantaggio (62-55); l'inerzia sembrerebbe tutta a favore delle Eagles ma di nuovo i gialloblù s'inceppano sotto il canestro laziale e Rieti accorcia 62-57 a 4'13” dalla sirena finale. Cividale dimostra ancora una volta di trovarsi a suo agio nella gestione dei finali testa a testa e a 1'27” conduce 70-61 e quando Marks infila la tripla del 73-61 a 40” è la sentenza definitiva per un'altra entusiasmante vittoria per i ragazzi di Pillastrini che chiudono avanti 77-63.

UEB GESTECO CIVIDALE – REAL SEBASTIANI RIETI 77-63

(16-22, 27-39, 52-53)

UEB GESTECO CIVIDALE

Marks 12, Redivo 21, Miani 13, Mastellari 7, Rota (k) 11, Devetta n.e., Marangon 3, Berti, Ferrari, Micalich n.e., Dell'Agnello 10, Piccionne n.e.

Allenatore Stefano Pillastrini

Vice Giovanni Battista Gerometta, Alessandro Zamparini

Tiri da due 20/38, Tiri da tre 8/26, Tiri liberi 13/20 Rimbalzi 40 (25 dif. 15 off.)

REAL SEBASTIANI RIETI

Spencer 15, Piunti 5, Sarto 3, Lupusor 4, Piccin, Pollone 2, Johnson 8, Monaldi 19, Cicchetti 1, Spanghero (k) 6.

Allenatore: Alessandro Roberto Rossi

Vice Andrea Ruggieri e Francesco Tricarico

Tiri da due 13/31, Tiri da tre 9/25, Tiri liberi 10/17 Rimbalzi 27 (20 dif. 7 off.)

Arbitri: Luca Attard, di Priolo Gargallo (SR), Antonio Giunta di Ragusa e Simone Settepanella di Roseto degli Abruzzi (TE)

 

mercoledì 6 novembre 2024

LA GESTECO PASSA A LIVORNO E CONTINUA IL VOLO AD ALTA QUOTA

 

Nel clima infuocato del PalaMacchia la Gesteco arrivava con l'obiettivo di continuare il suo volo ad alta quota allungando una serie aperta di 4 successi consecutivi e rimanere agganciata al gruppo che guida la classifica sulla scia di Rimini.

Missione compiuta al termine di un'altra gara “sporca e cattiva”, che Cividale si aggiudica imponendo la propria capacità di rimanere sempre in partita e gestire al meglio i finali, nonostante la prestazione al tiro al di sotto degli standard abituali da parte di Redivo e Marks, mentre decisamente positiva è stata la prova di tutto il gruppo che conferma la solidità sciorinata in queste prime nove giornate.

Nel primo periodo i padroni di casa hanno il prevedibile approccio aggressivo e bucano in diverse occasioni dall'arco la difesa di Cividale, cercando di prendere il largo, ma i ducali riprendono subito il filo e iniziano un botta e risposta mettendo il naso avanti sul 12-13 prima di cedere di nuovo nel finale alla maggiore vitalità e precisione dei labronici che chiudono avanti 18-15.

L'equilibrio resta totale nella seconda frazione, con le difese sugli scudi che rendono difficili conclusioni aperte e laboriosa la circolazione della palla, con il tabellone che vede Livorno ancora avanti sul 25-23 a 3'43” dall'intervallo lungo a cui si perviene invece sul + 1 per Cividale (29-30) perchè i padroni di casa falliscono l'ultimo possesso.

Alla ripresa del gioco è un positivo Dell'Agnello che, galvanizzato dall'aria di casa, spinge avanti Cividale e poi Marks con un gioco da tre punti regala il + 6 (31-37) a 6'40” ma poi i ragazzi di Pillastrini falliscono ben quattro possessi di fila per capitalizzare il gran lavoro difensivo e provare la fuga; invece dell'allungo la Gesteco va “in panne” e permette ai padroni di casa di rientrare a contatto e di riportarsi avanti sul 38-37 a 2'50”, prima che Mastellari rompa il digiuno dall'arco per il 38-40 e spinga i suoi a ritrovare il + 7 (39-46) a 20” dalla penultima sirena a cui si giunge infine con il tabellone sul 41-46 grazie ad un canestro di Hooker nel finale di tempo.

Ancora Dell'Agnello con una tripla apre i giochi dell'ultima frazione ma poi per Livorno sale in cattedra Filloy che con tre canestri dall'arco sigla la parità 53-53 a 6'30” e fa intuire che sarà battaglia fino all'ultima sirena; le battute finali sono caratterizzate da errori a ripetizione su entrambe i fronti con il punteggio che dice 53-58 a 1'55” e Berti in lunetta per due tiri liberi che allunga sul +6 con 1 su 2. Un fallo in attacco di Marks rimette pericolosamente in scia i padroni di casa, ma i ducali non perdono la testa e riescono a riportarsi sul + 6 dopo dopo due liberi di Rota a 41” (55-61). Da qui in poi è un susseguirsi di viaggi alla lunetta che non mutano il destino del match che si conclude con la vittoria dei gialloblù per 62-66.

LIBERTAS LIVORNO 1947 - UEB GESTECO CIVIDALE 62-66 

(18-15, 11-15, 12-16, 21-20)

LIBERTAS LIVORNO 1947: Quinton Hooker 22 (7/12, 2/5), Ariel Filloy 13 (1/4, 3/4), Tommaso Fantoni 7 (3/4, 0/0), Adrian Banks 6 (2/7, 0/5), Nazzareno Italiano 6 (1/3, 1/7), Gregorio Allinei 4 (2/4, 0/1), Dorin Buca 2 (1/2, 0/0), Andrea Bargnesi 2 (1/1, 0/1), Francesco Fratto 0 (0/2, 0/2), Francesco Deri 0 (0/0, 0/0), Jacopo Baroni 0 (0/0, 0/0), Andrea Paoletti 0 (0/0, 0/0). Allenatore: Marco Andreazza. Assistenti: Iacopo Venucci, Cesare Riva, Matteo Bonaccorsi.

Tiri liberi: 8 / 9 - Rimbalzi: 40 12 + 28 (Quinton Hooker 8) - Assist: 14 (Quinton Hooker 7)

UEB GESTECO CIVIDALE: Giacomo Dell'Agnello 17 (7/12, 1/3), Martino Mastellari 12 (2/3, 2/4), Eugenio Rota 9 (1/2, 1/2), Francesco Ferrari 9 (4/7, 0/2), Lucio Redivo 7 (1/2, 1/7), Derrick Marks 6 (1/7, 1/2), Gabriele Miani 5 (2/2, 0/0), Matteo Berti 1 (0/3, 0/0), Leonardo Marangon 0 (0/1, 0/1), Enrico Micalich 0 (0/0, 0/0), Niccolò Piccionne 0 (0/0, 0/0). Allenatore: Stefano Pillastrini. Assistenti: Giovanni Battista Gerometta, Alessandro Zamparini.

Tiri liberi: 12 / 16 - Rimbalzi: 37 9 + 28 (Giacomo Dell'Agnello 8) - Assist: 15 (Giacomo Dell'Agnello, Eugenio Rota, Lucio Redivo 4)

martedì 5 novembre 2024

REGNO DI SPAGNA - REPUBBLICA ITALIANA 118-0



Correva la sera di Natale di molti anni fa ed assieme ad un caro amico vagavamo infreddoliti per le vie del centro di Madrid alla ricerca di un locale dove placare la fame con una paella; sembrava una buona idea per unire la cucina locale alla necessità impellente di rifocillarci, considerato che eravamo partiti al mattino da Cividale alla volta dell'aeroporto di Venezia Marco Polo ove ci attendeva un volo Iberia per Madrid Barajas e la tabella di marcia aveva fatto saltare il pranzo.

Insomma, tra trasferimenti vari, sistemazione in Hotel nei pressi della stazione di Atocha, camminata in direzione della Gran Via tra ali di folla ancora satolla per cenoni o pranzi natalizi e la temperatura piuttosto rigida, il richiamo del cibo echeggiava potente come un do di petto di Placido Domingo e così avevamo iniziato la ricerca di un locale ove poter gustare il piatto iberico per eccellenza.

A prima vista poteva sembrare una cosa estremamente banale, ma nella realtà il desiderio pareva essere un'impresa degna delle peregrinazioni nella Mancha  di Don Quixote e del suo fedele scudiero alla ricerca di Dulcinea: per un motivo (ressa ai tavoli e attese stimate per mettersi seduti) o per l'altro (prezzi decisamente overrated) trovare un desco era impossibile; nel frattempo a Placido Domingo si era unito nello stomaco anche il vibrato di Josè Carreras e le punte delle mani e dei piedi iniziavano ad evocare i patimenti del Comandante Nobile sulla banchisa polare.

E quando ormai lo spettro di un Hamburger da consumarsi al McDonald per placare il concerto lirico dei tre tenori nello stomaco - si era aggiunto nel mentre anche il nostrano Pavarotti - circostanza che aveva il sapore della sconfitta dell'Invencibile Armada di Filippo II di Spagna al largo delle coste della perfida Albione sotto il tiro dei galeoni di Sir. Francis Drake, ecco che in un angolo della Puerta del Sol sotto l'insegna luminosa Arysol spunta un cartello: "Paellas 18,00 Euros".

La visione ha lo stesso effetto di un'oasi per due Tuareg sperduti nel deserto della Mauritania e a grandi falcate ci avviciniamo all'ingresso del ristorante che non appare neppure particolarmente affollato.

Miracolo della Virgen de Guadalupe oppure trappola tesa dagli Indios mesoamericani ai conquistadores di Hernan Cortes dispersi nella foresta dello Yucatan?

Il rischio è alto, ma affrontare i cannoni di Sir Francis McDonald Drake è sconfitta certa, per cui i tre tenori all'unisono emettono un vigoroso "si entriii ... si rischiiiii" e nel giro di 10 minuti siamo seduti al tavolo e consultiamo distrattamente il menù, perché l'ordinazione è già bella che fatta: "Dos paellas y dos tubos (due birre grandi)" indirizzato a pieni polmoni all'anziano cameriere che subito si era avvicinato per il servizio.

"Perdóneme señor, pero para las paellas hay que esperar media hora, cuarenta minutos. Mientras esperan, les gustaría comer un aperitivo o unos mariscos?" Fu più o meno così la pronta replica dell'allora suddito di Juan Carlos di Borbone.

Non serviva essere Miguel Cervantes e Pedro Calderon de la Barca per intendere la richiesta, e prima che la parte razionale del cervello avesse valutato bene la domanda, i tre tenori dalla pancia avevano continuato il loro canto: "Seguuuuuuro!! Mariscooooos!!" - l'idea di un'altra  mezz'ora a stomaco vuoto era peggio dei pensieri di Edmond Dantes nella cella dell'Isola di Montecristo.

E così arrivarono subito i mariscos - 6 striminziti gamberi rossi fritti per ciascuno - e, oltre le attese, circa un'ora dopo "las dos paellas" che accompagnammo con altri "dos tubos", essendosi i primi due evaporati come la neve della Sierra Nevada al sopraggiungere di un sole andaluso.

Persino Domingo, Carreras e Pavarotti, furono disgustati da quelle dos paellas, che con ingredienti così pessimi e mal cucinati non le avrebbero preparate neppure in un area di ristoro sulla superstrada che collega Chisinau ad Odessa passando per la Transnistria. 

Ma il peggio doveva, naturalmente, ancora arrivare.

Concluso l'orrido pasto, con fare più ingenuo di un bambino al luna-park, venne richiamato l'anziano suddito della monarchia iberica per il più classico de "La cuenta, por favor!"

Il verdetto fu peggio di una cartella esattoriale, dove pur essendo a conoscenza e consapevole delle imposte non pagate rimani basito dall'entità di sanzioni, spese, accessori ed interessi che triplicano l'importo della tua omissione.

Lo scontrino recava un totale di 118 euro, così suddivisi: 2 paellas 18x2 36 euro, 4 tubos 4x3 12 euro, 2 Mariscos 35x2  70 Euro.

E a differenza di una cartella esattoriale, non rateizzabile o condonabile usufruendo delle "rottamazioni" previste dalle varie sanatorie in vigore.

Pagata obtorto collo "la cuenta", durante il rientro in albergo non potemmo far altro che cercare di rendere più digeribile la paccottiglia ingerita per placare il canto dei tre tenori, ora completamente ammutoliti, nonché ammettere che ci eravamo fatti irridere più della difesa dell'Inter di Castagner al Santiago Bernabeu, nella tana dei Blancos di Juanito, Hugo Sanchez e Santillana.

Ricordo ancora il mio commento appena uscito dell'Arysol. "Regno di Spagna 118 - Repubblica Italiana zero, non male come primo giorno."

La lezione fu così ben incamerata che, da allora, ogni volta che in qualsiasi posto mi propongono qualche entrée della casa dopo l'ordinazione, con sguardo per nulla empatico la risposta è un categorico: NO! - (e se si, non m'interessa).

Annotazione solo per i cultori della materia.

     

  












lunedì 4 novembre 2024

UNA LUNGA LISTA DI "VITTIME" ILLUSTRI E NUMERI DA CAPOGIRO

 Alzi la mano chi, dopo il rientro da Verona a mani vuote, scontata l'ennesima sconfitta contro gli scaligeri di coach Ramagli - fino ad oggi uno 0-4 comprendendo anche la sfida estiva al Ferroluce di Romans - e con in vista il derby con l'Apu, la visita alla capolista Rimini e l'avvicinarsi della corazzata Cantù, avrebbe pronosticato per Cividale un percorso netto di 4 vittorie su quattro, mettendoci anche la gara casalinga con Vigevano.

Scalate le montagne di Udine e Rimini, si era parlato di esami di maturità a proposito del doppio impegno casalingo con i gialloblù di Pansa e i brianzoli di Brienza e i ragazzi di Pillastrini si sono comportati davvero da "primi della classe", sfruttando in toto il fattore PalaGesteco e consolidando una posizione di classifica davvero da "vertigine", dietro di due lunghezze alla sola Rimini ed in compagnia di Udine, Cantù e Rieti al secondo posto.

Ora all'orizzonte un altro pacchetto di gare che chiariranno se e quanto eventualmente Rota e compagni soffrono di vertigini, oppure sono in grado di superare questo pericolo e continuare il loro entusiasmante volo ad alta quota; ad iniziare dal turno infrasettimanale di mercoledì a Livorno dove ad attendere le Aquile ci sarà una squadra gasata dal fresco colpo messo a segno violando il campo dell'Unieuro Forlì e che potrà contare dell'apporto del suo caldissimo pubblico, essendo riuscita a convertire in pena pecuniaria la squalifica del suo palazzetto dopo il gesto non proprio cordiale di un suo tifoso nei confronti degli avversari canturini.

Livorno evoca dolci ricordi in riva al Natisone: fu proprio contro i labronici che nel maggio 2022, ai quarti di finale, iniziò la cavalcata della Gesteco verso la promozione in serie A2 con un secco 3-0 sigillato proprio espugnando al primo match point il parquet di Livorno; per la Gesteco sarà in ogni caso meglio lasciare in fretta la memoria, perché per uscire con i due punti dal PalaMacchia sarà necessaria massima concentrazione e grande applicazione, al cospetto di un avversario che tra le sue fila può contare, tra gli altri sull'apporto del talento e dell'esperienza di quella "vecchia volpe" di Ariel Filloy e dell'ex APU Nazzareno Italiano.

Al rientro dalla costa tirrenica non ci sarà molto tempo per gioire o per leccarsi le ferite perché sabato è attesa in via Perusini un altra big di questo inizio stagione, quella Sebastiani Rieti che attualmente appaia Cividale al secondo posto e veste con la sua maglia giocatori del calibro dell'Usa Jazz Johnson, del play triestino - ed ex APU - Marco Spanghero, di Matteo Pollone ma soprattutto del cecchino Diego Monaldi, che sugli spalti del Palagesteco tutti ricordano bene per aver sempre vestito i panni del "castigamatti" ogni volta che ha incrociato le Aquile gialloblù quando indossava la casacca bianconera dell'APU.

Insomma, dopo l'esame di maturità superato a pieni voti, per la truppa di coach Pillastrini sono in arrivo i primi esami Universitari, previsti dal lungo percorso accademico a cui hanno deciso di "iscriversi", da affrontare con la consapevolezza della sua difficoltà ma anche della forza dei propri mezzi, a patto di non dimenticare mai che questi sono sempre funzione dell'applicazione "feroce" e della capacità di migliorarsi costantemente in palestra, settimana dopo settimana.

A supporto ci sarà sempre il calore dell'ambiente e dei suoi tanti sostenitori - il cui numero è in crescita costante anche fuori dalle mura foroiuliensi - il cui valore è certificato da ciò che dicono gli avversari in tutta Italia: non solo i coach per "dovere di cortesia" o per reale convinzione, ma soprattutto gli appassionati fuori dal FVG.

Basta farsi "un giro" nei vari siti istituzionali - e quelli meno istituzionali - dei supporters delle altre squadre partecipanti al campionato di serie A2 e leggerne i commenti.

A partire da quelli della nobile corazzata Cantù.

Oppure, per chi preferisce un approccio meno sociologico ma più scientifico, dia un occhio distratto alle statistiche: dal 01/01/2024 ad oggi su 15 gare giocate in via Perusini, solamente due volte gli ospiti sono usciti indenni: Cento in febbraio e Cantù a gara 4 del play-off di maggio, con Cividale che non riuscì in entrambe i casi a concretizzare l'ultimo decisivo possesso, mentre ci hanno "lasciato le penne" 3 volte Cantù, 2 Forlì e una a ciascuno Trieste, Trapani, Torino, Latina, Casale, Brindisi, Udine e Vigevano. 

Anche il comportamento lontano dal Ponte del Diavolo ha spesso fatto "sacramentare" i padroni di casa dei vari palazzetti che hanno ospitato il Sindaco Redivo, i suoi "assessori" e la marea gialla: su 12 sfide ben 7 volte è riuscito il colpaccio (2 volte a Rimini, poi Treviglio, Cremona, Roma, Milano e Vigevano) mentre si sono dovuti arrendere 2 volte a Cantù e poi a Bologna, Cremona e Verona.

Lo score complessivo dell'anno solare 2024 recita fino ad oggi 20 vittorie e 7 sconfitte: numeri da capogiro.

Appunto.



     

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