Era una di quelle serate di inizio estate in cui il cielo sembra non volersi mai spegnere e, finalmente, l'aria fresca che arriva dalle valli del Natisone attraverso la forra del fiume, portava come di consueto un po' di refrigerio a Cividale. Andrea, tredici anni appena compiuti, trotterellava al fianco del padre lungo il Ponte del Diavolo godendosi quella pausa dopo la calura della giornata, diretto verso la gelateria preferita. Il padre, quasi sessantenne, camminava piano, con quella calma tipica di chi ha imparato a gustarsi le cose.
"Papà, ma quando eri ragazzo tu, cosa facevi la domenica pomeriggio?", chiese Andrea, mentre si leccava il primo strato del suo cono al gusto di gubana.
L'uomo sorrise, quasi commosso da quella domanda, e si prese qualche secondo per rispondere. "Beh, io assieme agli amici del borgo eravamo sempre in giro. Le partite di calcio al campetto del pattinaggio, soprattutto; quello che c’era dove da poco hanno coperto la pista oppure si giocava sul prato del Convitto Nazionale Paolo Diacono, o il cortile della scuola elementare Manzoni o dove trovavamo uno spiazzo libero; la cosa che mi piaceva di più, però, era andare al cinema."
"Al cinema? A Cividale c’era un multisala?!", fece Andrea stupito.
"Tre, in realtà, ma non erano multisala", rispose il papà, ridendo. "Dai, ti porto a fare un giro. Te li faccio vedere."
Si avviarono lungo il corso. "Negli anni '70, le sale cinematografiche erano ancora un importante luogo di ritrovo. Ma i veri anni d’oro furono i '50 e i '60, con tre cinema sempre pieni. Il primo era il Cinema-Teatro Ristori, proprio qui in via Ristori. Aveva circa 600 posti, ed era comunale, gestito dalla famiglia Cumini."
Si fermarono davanti all’edificio, dal 1986 ritornato, tra diversi restauri, solo alla sua funzione originaria di teatro, benché privo dei palchi in legno di 100 anni fa; all'inizio era quello il cinema delle 'prime visioni', e dopo un po’ arrivavano solo i film che erano già passati a Udine."
"E gli altri due?"
"Il secondo era il Cinema Ducale annesso al Ricreatorio "Sacro Cuore", in piazza Picco. Di proprietà della Parrocchia, anche quello sempre pieno. Lì ci si andava con la famiglia, i film erano quelli adatti a tutti, un luogo davvero speciale."
"L'Impero, in Corso Mazzini, invece era un po’ diverso. Aveva solo 200 posti, ed era dedicato quasi esclusivamente ai film per adulti, tranne a Natale e Pasqua.
"Il Ristori esponeva il manifesto della pellicola in programmazione su piazza Diaz, mentre il Ducale sul lato sinistro dell'Arsenale Veneto verso Borgo San Pietro e l'Impero, esclusivamente per le proiezioni natalizie e pasquali o quelle rare "per tutti", in Largo Boiani, di fronte alla farmacia Minisini - le proiezioni "ordinarie" erano invece "pudicamente" esposte solo sulla vetrata d'ingresso in Corso Mazzini.
Riuscire a procurarsi un manifesto gigante di quelli che reclamizzavano le pellicole era un'impresa impossibile: riusci ad avere quella di "Innamorato Pazzo" con Celentano e la Muti e quella di "1997 Fuga da New York" per appenderli orgogliosamente in camera solo quando il cinema "Ristori" chiuse i battenti e tormentai fino allo sfinimento, a forza d'insistere, il proprietario."
Andrea lo ascoltava in silenzio, colpito. "E quando hanno chiuso?"
"Il Ducale fu il primo, nel 1979. Non ce la faceva più a coprire i costi. La Curia vendette l'area assieme al Ricreatorio alla ditta Vidussi, che demolì tutto nel 1990. Al suo posto, adesso ci sono negozi, una banca e il parcheggio a pagamento; il Ristori chiuse nel 1986 per essere ristrutturato come teatro, e ogni tentativo di riaprire le proiezioni è sempre fallito. L’Impero resistette fino all’inizio degli anni ’90, ma con la chiusura delle caserme, anche lui dovette arrendersi
Andrea lo ascoltava in silenzio, colpito. "E quando hanno chiuso?"
"Il Ducale fu il primo, nel 1979. Non ce la faceva più a coprire i costi. La Curia vendette l'area assieme al Ricreatorio alla ditta Vidussi, che demolì tutto nel 1990. Al suo posto, adesso ci sono negozi, una banca e il parcheggio a pagamento; il Ristori chiuse nel 1986 per essere ristrutturato come teatro, e ogni tentativo di riaprire le proiezioni è sempre fallito. L’Impero resistette fino all’inizio degli anni ’90, ma con la chiusura delle caserme, anche lui dovette arrendersi
Oggi resta la facciata, mentre all'interno c'è la profumeria Beauty Star."
Camminavano lentamente, e il padre si fermò davanti a un punto preciso di piazza Picco. "Sai, è qui che ho visto i miei primi film. Gli Aristogatti, Fantasia, Torna a casa Lessie, ma anche 2001 Odissea nello Spazio, La fuga di Logan, Il giorno più lungo, e tutti quelli di James Bond con Sean Connery e, ovviamente, tutte le scazzottate di Bud Spencer e Terence Hill."
Andrea lo guardava con occhi grandi. "Ma ti ricordi tutto?"
"Come potrei dimenticare? Avevamo i biglietti gratis se servivamo messa. Monsignor Corrado Puppa li dava a chi faceva il chierichetto alla funzione delle 10:30. Era una messa lunghissima, con molte parti in latino, ma per me e per diversi amici era un modo per guadagnarsi un pomeriggio al cinema."
Arrivati di nuovo in piazza, il papà concluse: "L’ultima volta che entrai al Ducale fu nel gennaio del 1979. Proiettarono 'Grease' con John Travolta e Olivia Newton John, e per l’occasione don Corrado fece uno stroppo alle regole: la sala era strapiena, forse c’erano tutti i ragazzi della città, pure quelli che non andavano a messa la domenica e probabilmente fu l'incasso che serviva per pagare un po' di conti in sospeso."
Si fermarono e si sedettero sulle panchine all'obra dell'area ove una volta c'era un distributore della Gulf; Andrea lo fissava, pensieroso. "È strano pensare che qui ci fosse tutto questo, che tanta gente si ritrovasse davvero per sognare insieme."
"Sì", disse il padre, fissando l'edificio dove un tempo sorgeva il cine ma Ducale. "Nessun home theater, nessun Dolby o schermo gigante potrà mai dare quelle stesse emozioni. Soprattutto quando la sala era piena e tutti respiravano lo stesso sogno."
Camminavano lentamente, e il padre si fermò davanti a un punto preciso di piazza Picco. "Sai, è qui che ho visto i miei primi film. Gli Aristogatti, Fantasia, Torna a casa Lessie, ma anche 2001 Odissea nello Spazio, La fuga di Logan, Il giorno più lungo, e tutti quelli di James Bond con Sean Connery e, ovviamente, tutte le scazzottate di Bud Spencer e Terence Hill."
Andrea lo guardava con occhi grandi. "Ma ti ricordi tutto?"
"Come potrei dimenticare? Avevamo i biglietti gratis se servivamo messa. Monsignor Corrado Puppa li dava a chi faceva il chierichetto alla funzione delle 10:30. Era una messa lunghissima, con molte parti in latino, ma per me e per diversi amici era un modo per guadagnarsi un pomeriggio al cinema."
Arrivati di nuovo in piazza, il papà concluse: "L’ultima volta che entrai al Ducale fu nel gennaio del 1979. Proiettarono 'Grease' con John Travolta e Olivia Newton John, e per l’occasione don Corrado fece uno stroppo alle regole: la sala era strapiena, forse c’erano tutti i ragazzi della città, pure quelli che non andavano a messa la domenica e probabilmente fu l'incasso che serviva per pagare un po' di conti in sospeso."
Si fermarono e si sedettero sulle panchine all'obra dell'area ove una volta c'era un distributore della Gulf; Andrea lo fissava, pensieroso. "È strano pensare che qui ci fosse tutto questo, che tanta gente si ritrovasse davvero per sognare insieme."
"Sì", disse il padre, fissando l'edificio dove un tempo sorgeva il cine ma Ducale. "Nessun home theater, nessun Dolby o schermo gigante potrà mai dare quelle stesse emozioni. Soprattutto quando la sala era piena e tutti respiravano lo stesso sogno."
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