giovedì 24 giugno 2021

ALL'ULTIMA SEMICURVA E' FINITA LA BENZINA.


Da tempo immemore la notte di San Giovanni è considerata nel mondo mitteleuropeo e germanico come una notte magica in cui, nell'aria rischiarata dai fuochi propiziatori, possono accadere fenomeni che hanno del miracoloso. Con la Gesteco purtroppo San Giovanni è stato avaro e non sono bastati neppure i trepidanti voti augurali e le speranze dei suoi tanti tifosi acquisiti ex novo durante il suo primo anno di vita per riuscire a dare contorni di realtà al sogno di guadagnare sul campo il diritto a disputare la serie A2 versione 2021/22. Il viaggio inatteso si è interrotto all'ultima semicurva, quando dopo aver disputato i primi due quarti di gara 5 alla pari con la corazzata e favorita Fabriano, sulle stesse frequenze di gara 3 e 4, facendo scorrere brividi gelidi lungo la schiena al caliente ambiente locale, la "benzina" ha iniziato ad andare a singhiozzo nel terzo quarto per poi segnare riserva fissa nell'ultima frazione, impiantandosi così sul più bello. La delusione è tanta, inutile negarlo, perché chi fa sport non ci sta a perdere neanche la finale del torneo dei borghi, figuriamoci una promozione in serie A. Un vero peccato, insomma, ma non è proprio il caso di recriminare o peggio, gettare la croce addosso a nessuno se all'ultimo miglio Battistini, Rota e Chiera, spremuti all'osso non sono più riusciti sul più bello ad avere la lucidità per trovare con continuità  il canestro, se San Giovanni ha infierito sulla caviglia di Miani privando Cividale del suo pivot nel momento sbagliato e il resto del gruppo non ha potuto o saputo compensare il deficit offensivo: i ragazzi di Pillastrini non si sono mai risparmiati quanto a voglia di vincere e determinazione, mettendoci tutto il cuore possibile e riuscendo a tenere gli avversari sotto i settanta punti, a differenza di quanto era accaduto in gara 1 e 2. A mente fredda, superata la delusione, tutta la società a partire dal Presidentissimo Davide Micalich all'ultimo dei suoi collaboratori volontari, da coach Pillastrini, allo staff tecnico e ai giocatori gialloblù, si meritano da parte non solo dei suoi tifosi ma anche dagli sportivi in genere un lungo, convinto, sonoro applauso e il più sincero Grazie per il viaggio straordinario che si sono regalati e che ci hanno offerto, proprio perché compiuto in uno degli anni più tremendi della nostra storia. Ci hanno regalato spensieratezza, aggregazione, sorrisi e speranze in un tempo in cui trovare motivo per ridere e sperare era arduo come e più di gara 5 e hanno proiettato Cividale verso orizzonti bellissimi e insperati.
Metabolizzata la sbornia, la speranza è quella che, in vista della prossima stagione, sia possibile aggiungere quel po' di benzina che è mancata nell'ultimo miglio, conservando la capacità di sognare, la voglia di vincere, di stupire e quello spirito d'impresa e di coraggio che sono stati e sono, il tratto distintivo delle Aquile Gialloblù: l'ambiente cividalese, orgoglioso di esserne diventato il nido, desidera fare la propria parte in vista del prossimo volo. Ad majora!        
     





 

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