L’incrocio tra bianconeri friulani e grifoni rossoblù, società accomunate dall’essere le più antiche nel panorama calcistico italiano avendo dato i primi calci rispettivamente nel 1896 e nel 1893 e oggi dal navigare nei bassifondi della classifica della serie A, era di quelli che quando si tireranno le somme a fine stagione potrebbero risultare determinanti per il futuro delle due compagini.
Il Genoa è sceso sul prato del Friuli con l’indisponibilità di molti titolari quali Caicedo, Criscito, Destro, Fares, Kallon e Maksimovic mentre Gotti aveva a disposizione l’intera rosa per centrare i tre punti, guadagnare posizioni in classifica, allontanare la zona pericolo, lasciando i grifoni in un mare di guai. Come 5 anni fa contro il Bologna, l’Udinese è scesa in campo con una tenuta completamente nera per celebrare i 125 anni della fondazione e con la speranza che questa circostanza potesse portare la stessa fortuna della volta precedente, quando i friulani piegarono con un gol di Danilo negli ultimi minuti altri rossoblù, quella volta provenienti da Bologna. In questa occasione invece la gara è terminata con un insipido pareggio che serve a poco ad entrambe le squadre, probabilmente condizionate dalla posta in palio, e che hanno dato vita ad un match piuttosto soporifero ed assai avaro di emozioni e spunti degni di nota.
L’avvio è equilibrato con le due squadre che, a dispetto della delicatezza dell’incontro, sembrano cercare subito di farsi pericolose, con i genovesi ad alzare il baricentro e i friulani ad agire di rimessa con un’incursione di Beto al 12’, andato via di forza dalla propria metà campo e che per poco non riesce a servire Deulofeu solo davanti a Sirigu. I piani di Gotti devono essere rivisti solo un minuto dopo perché Pereyra, rimasto contuso in uno scontro di gioco, deve uscire dal terreno di gioco lasciando il posto a Pussetto. Ancora pericolosi sono i padroni di casa al 21’ quando in seguito ad una mischia nell’area ospite sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Arslan calcia dal limite dell’area alto sulla traversa di Sirigu, a testimonianza di un buon momento per i friulani che hanno decisamente preso in mano il controllo del match, pur mantenendo sempre un atteggiamento forse troppo prudente. Alla mezz’ora è Walace a concludere verso la porta rossoblù, defilato sulla destra, dopo una bella azione personale e ancora Becao un minuto dopo con un tiro dal limite a concludere una lunga azione nell’area avversaria da parte dei bianconeri, sempre più insidiosi con il passare dei minuti. Al 33’ è il Genoa a farsi finalmente vivo con un tiro di Rovella dai 20 metri e che impegna Silvestri alla sua prima parata degna di nota e al 42’ Ekuban si costruisce la prima vera palla gol dell’incontro, mettendo a lato dopo essersi presentato a tu per tu davanti al portiere bianconero lasciando sul posto Samir. Il tempo si chiude nei due minuti di recupero, con un tiro al volo da appena dentro di Arslan che calcia sulla respinta di Sirugu su tiro d’angolo. Nella ripresa Gotti osa l’ingresso dal primo minuto di Samardzic al posto del capitano Nuytinck, retrocedendo sulla linea difensiva un poco propositivo Udogie, per cercare di dare maggiore incisività e imprevedibilità alla manovra dei suoi. Al 54’ il tecnico friulano a sorpresa rimescola ancora le carte inserendo Makengo e Perez per Arslan e Molina con l’intento di riequilibrare l’assetto ma la musica non cambia, l’Udinese non riesce a trovare varchi e cambiare il passo di una partita povera fino a qui di emozioni e spunti in grado di riscaldare il pubblico del Friuli che deve aspettare il 65’ per assistere ad un’incursione di Udogie che calcia alto dal limite dell’area genoana. Improvvisamente, nel torpore generale, a dieci dal termine si vede al tiro Beto che da pochi passi riesce a smarcarsi in area e a calciare verso Sirigu che devia sul palo. All’85’ Gotti manda in campo Success per uno stanco Deulofeu nella speranza che il nuovo entrato riesca a trovare il guizzo vincente in un match davvero deludente quanto ad intensità e trame di gioco. La mossa non dà i frutti sperati e l’unica e ultima emozione dei sei minuti di recupero concessi dal sig. Meraviglia è un gol di Udogie annullato, senza proteste, per fuorigioco al 94’ con il pubblico di casa annoiato e deluso che accompagna sonoramente il triplice fischio finale.
Al termine della gara alla soddisfazione del tecnico genoano Shevchenko per il primo punto conquistato in serie A "su di un campo difficile", si vede invece un Gotti più rassegnato che deluso dall'incapacità dei suoi nel riuscire a sfruttare le occasioni per sbloccare il risultato, pur ammettendo che oggi non sono state neppure molte "perchè in campo ci sono anche gli avversari".
UDINESE – GENOA 0-0
UDINESE: (3-5-2) Silvestri 6, Becao 6, Nuytinck 5,5 (46’ Samardzic 5), Samir 6, Molina 6 (54’ Perez 6), Walace 6,5, Arslan 6 (54’ Makengo 5,5), R. Pereyra s.v. (14’ Pussetto 5), Udogie 5,5, Deulofeu 5,5 (85’ Success s.v.), Beto 5,5.
Allenatore Luca Gotti
GENOA: (3-5-2) Sirigu 6,5, Biraschi 6, Vasquez 6, Masiello 7, Sabelli 6, Sturaro 6 (90’ Traore’ s.v.), Badelj 6 (71’ Hernani s.v.), Rovella 6, Cambiaso 6, Ekuban 6,5, Bianchi 6 (71’ Pandev s.v.).
Allenatore Andrij Shevcenko
Arbitro Francesco Meraviglia della sezione di Pistoia, 7
Assistenti: Scatragli e Muto
Quarto Uomo: Minelli
VAR: Mazzoleni
Avar: Carbone
Spettatori 11.537 di cui 3.458 paganti e 8.079 abbonati
Sport, Memoria, Pensieri & Arte varia oltre il Natisone dall'antica capitale del Friuli
domenica 28 novembre 2021
UN 125° INSIPIDO PER I BIANCONERI: UDINESE BLOCCATA DAL GENOA AL FRIULI
sabato 27 novembre 2021
LA GESTECO PORTA A SETTE LA STRISCIA VINCENTE: MA CHE PAURA!
Per il treno lanciato a tutta velocità della Gesteco, reduce da 6 vittorie consecutive, nella nona giornata di andata la stazione da superare per continuare l’inseguimento ravvicinato alla locomotiva Mestre, prima e ancora imbattuta, era rappresentato dalla Virtus Padova, formazione che fatica nella parte bassa della classifica con soli tre successi nelle prime otto gare. Le aquile godevano dei favori del pronostico, anche per il fatto di scendere in campo nel fortino inespugnabile di Via Perusini (una sola sconfitta in oltre 40 gare di campionato disputate dall’ottobre 2020), e sono riuscite alla fine a mantenere l’inviolabità stagionale, nonostante se la siano vista davvero brutta nelle battute finali di un match in cui di certo non hanno offerto una delle prestazioni all’altezza delle loro possibilità.
Pillastrini
rimescola le carte rispetto alle gare precedenti e parte con Chiera, Rota, Battistini,
Ohenhen e Laudoni e i suoi senza troppo dannarsi riescono a portarsi avanti
quasi d’inerzia grazie al contributo importante di Ohenhen e di Chiera in
attacco e dell’inconsistenza dei patavini in fase offensiva ed il punteggio è
di 13-9 a 4’01” quando il coach richiama in panchina Battistini e Rota per
Miani e Cassese. Il cambio non giova ai ducali che stentano al tiro, perdono
concentrazione in difesa, subiscono alcune incursioni di Cecchinato e il
pareggio sul 15-15 è cosa fatta a 1’32”, con il vantaggio esterno che si
concretizza al 59” (15-16) e la prima frazione si chiude sul 16-18 con Rota a
ridurre il vantaggio degli ospiti con un tiro dalla lunetta. L’inizio del
secondo quarto è ancora sottotono per la Gesteco che continua a non trovare la
via del canestro, a giocare contratta e con poca intensità e bisogna attendere
il 7’33” per vedere un canestro di Paesano sottomisura per impattare sul 18-18
e poi una tripla di Cassese e ancora Paesano a riportare avanti le aquile sul 23-20
a 6’13”, con il coach ospite costretto a chiamare minuto per stoppare la
ritrovata vena della Gesteco. Ci pensa ancora Battistini con un gioco da 3+1 a
4’33” ad allungare sul 30-22 per il massimo vantaggio cividalese, ridotto poi a
5 lunghezze da un gioco da 2+1 dell’ex capitano APU Michele Ferrari. Il ritorno
in campo di Ohenhen ha un buon impatto, con il numero 34 ducale che a 2’29”
cattura un bel rimbalzo offensivo e infila la retina ospite e tiene Padova a 7
punti (35-28). Nel finale di tempo la Gesteco spreca alcune occasioni per
allungare ancora e permette ai veneti di riportarsi a meno 3 (35-32) a 5” dall’intervallo
lungo. Due tiri di Rota a seguito di un ingenuo fallo antisportivo degli ospiti
e un canestro di Miani a fil di sirena riportano Cividale avanti di 7 con il
tabellone che segna 39-32.
Il
terzo quarto si apre con la Gesteco che cerca l’allungo decisivo e si trova a
+10 con un bel canestro da sottomisura di Laudoni a 7’02” (44-34), vantaggio
conservato al 6’29” con piazzato di Paesano (46-36); nella seconda parte della
frazione i “pistoleri” ducali s’inceppano per 2 minuti e consentono invece agli
ospiti di rientrare sul 48-44 a 2’24”, prima che una tripla di Miani riporti il
punteggio a 51-44. Nel finale di tempo, sfruttando il maggior tasso tecnico, le
aquile riescono a mantenere il controllo e chiudono avanti 53-46, vantaggio
comunque ancora non rassicurante in vista del finale. L’ultima frazione vede
ancora la Gesteco “sparare” a salve e i veneti che tenacemente si rifanno sotto
sul 53-50 a 7’36” con coach Pillastrini che rimanda in campo Chiera e
Battistini per cercare di far riprendere la “navigazione” ai ducali, mentre
Ferrari avvicina ancora i suoi sul 53-52.
A
questo punto il pubblico che aveva fino ad ora seguito in maniera tiepida i
propri beniamini cerca di dare la scossa con un incitamento più partecipe, ma
sul campo l’equilibrio non si schioda: 55-54 a 4’14” dalla fine. Padova si
porta avanti a 3’57” (55-56) e fa scendere il gelo sul Paladucale per un finale
di match tutto in salita e sicuramente inatteso; a 2'35” è ancora parità
(57-57) dopo un tiro su due di Laudoni dalla lunetta ma un tiro di Ferrari e un
tecnico a Battistini a 1’58” tengono i veneti avanti sul 57-58 a 1’29”.
Purtroppo lo “show” negativo al tiro continua e un altro tecnico a Laudoni a 1’04”
mettono Padova nelle condizioni di mettere a segno il colpaccio che non t’aspetti.
A 41” una penetrazione di Rota fissa il 59-59 e il successivo tiro in lunetta
porta avanti i padroni di casa 60-59 mentre Padova fallisce il tiro del nuovo
sorpasso e ancora Rota si guadagna un fallo che lo manda in lunetta per il
61-59. Il Palagesteco può liberare la gioia per il passato spavento quando la
tripla del successo esterno dell’ex capitano APU Michele Ferrari s’infrange sul
ferro a 2 secondi dalla sirena finale.
Ancora una volta tutto è bene quello che
finisce bene, anche al termine di una prestazione sottotono delle Aquile con
percentuali inusuali al tiro e che stavolta hanno visto davvero da vicino la sconfitta
casalinga e permesso agli avversari di rimanere troppo a lungo nel match, nonostante
la loro sterilità offensiva (1/15 il tiro dall’arco).
UEB
GESTECO Cividale – VIRTUS Padova
61 – 59
(16-18,
39-32, 53-46)
UEB
GESTECO CIVIDALE
Miani
5 (1/4, 1/3), Chiera (k) 10 (1/4, 2/8), Cassese 5 (1/2, 1/5), Laudoni 8 (2/5,
0/3), Rota 7 (1/2, 0/4), Battistini 10 (1/10, 2/3) Balladino n.e., Paesano 8
(4/7), Furin n.e., Rocchi (0/1, 0/5)
Micalich n.e., Ohenhen 8 (3/4)
Allenatore:
Stefano Pillastrini
Vice:
Giovanni Battista Gerometta e Marco Milan
Tiri
liberi 15/23, Tiri da due 14/39, Tiri da tre 6/31, Rimbalzi 51 (30 dif. 21
off.)
VIRTUS
PADOVA
Cecchinato
9 (2/6, 1/5), Pellicano 14 (3/4, 0/2), Bocconcelli 11 (5/10, 0/2), Schiavon (k)
2 (1/3, 0/2), De Nicolao 2 (1/2), Marangon n.e., Ferrari 12 (4/7, 0/1), Lusvarghi
9 (2/7, 0/1), Balducci (0/1), Lovisotto (0/3, 0/2).
Allenatore:
Riccardo De Nicolao
Vice:
Alberto Garon e Luca Pittarello
Tiri
liberi 20/24, Tiri da due 18/43, Tiri da tre 1/15, Rimbalzi 40 (31 dif. 9 off.)
Arbitri:
Federico Barra e Regis Mauro Ferrero
Spettatori
650 circa
domenica 14 novembre 2021
PERCHE' SCRIVI?
L'abitudine di scrivere qualcosa ogni sera era nata improvvisamente nell'animo del pittore spagnolo proprio durante il suo soggiorno praghese, periodo che durava oramai da più di tre settimane ovvero da quando era stato incaricato dall'Ambasciata di Spagna a curare, assieme all'addetto culturale dell'Istituto, una mostra sulla "trinità" dell'arte figurativa iberica Goya - El Greco - Velàzquez, da tenersi nelle sale dello splendido Obecnì Dum, il palazzo civico situato proprio alle spalle della piazza della città vecchia e nei pressi di Prašná brána, la torre delle polveri.
sabato 6 novembre 2021
A CIVIDALE NON SI PASSA: ANCHE CREMONA KO IN VIA PERUSINI
Nella
sesta di andata la Gesteco Cividale ritornava sul parquet di casa per
continuare la serie aperta di 3 vittorie consecutive, incalzare l’invitta la capolista
Mestre e dare ancora più consistenza alla fama di fortino “inespugnabile” che
il palazzetto di via Perusini si è meritatamente guadagnato, essendo stato
violato solamente da Montegranaro nella regular season dell’anno passato. Per centrare
gli obiettivi le Aquile si presentavano anche per la prima volta con il roster
al completo con il completo recupero di Laudoni e Ohenhen e determinate a
superare la Juvi Cremona, giunta a Cividale appaiata in classifica al secondo
posto con 8 punti. La Gesteco in avvio si affida ai collaudati Chiera,
Battistini, Miani, Rota e Rocchi e grazie al solito Battistini fa subito
intendere di non voler fare sconti agli ospiti che si dimostrano attrezzati per
rendere complicata la strada ai padroni di casa e il punteggio così recita 6-6
a 6’50”. Una tripla di Miani e una di Chiera rompono l’equilibrio e fanno
segnare il +6 a 5’39” ma le aquile non riescono a sfruttare la possibilità di
allungare, complici diversi errori in attacco, e consentono così ai lombardi di
rimanere attaccati sul 14-10 2’50”. Nella parte finale della frazione ci pensano
Rota, con una tripla, ancora Battistini con un gioco da 3 punti a portare
avanti gli uomini di Pillastrini sul 20-10 a 36”, con Nasello per gli ospiti ad
accorciare sul 20-12 a fil di sirena. Il secondo quarto si apre ancora con
Battistini sugli scudi e che in avvio tenta di compensare il momento no di
Laudoni in attacco (0/3 al tiro in due minuti), ma la sterilità offensiva
consente a Cremona di portarsi sul 22-18 a 6’33”, nonostante un time-out
chiamato opportunamente da Pillastrini per riordinare i giochi dei suoi. I
lombardi credono nella rimonta e grazie al totale black-out delle Aquile in
attacco vanno prima sul 22-20 a 5’13”, poi completano la rimonta a 4’51” e
infine mettono il naso avanti sul 22-24 con due liberi di Gobbato a 3’50” e poi
sul 22-26, sempre con due liberi di Preti 3’02”. Battistini rompe il ghiaccio a
2’15” e poi Rota sgancia la bomba del 27-25 a 2’00”, interrompendo il film
horror che i padroni di casa hanno messo in scena al tiro durante tutta la
seconda frazione. Miani segna i liberi del 29-25 e ancora Rota con una tripla
nei secondi finali della frazione stabilizza il tabellone sul 32-27. All’intervallo
lungo Cividale vede tutti i punti ad appannaggio dei “senatori” (Battistini 11,
Chiera 8, Miani 7 e Rota 6) e percentuali al tiro decisamente rivedibili (12/37
dal campo), compensate dalla supremazia ai rimbalzi (25 contro 18 degli ospiti)
e la sensazione è che i ducali stiano giocando con il fuoco perché Cremona,
senza l’imbarazzante 0/10 da tre, avrebbe ben altro punteggio. Dopo la sosta
Cividale non riesce a dare seguito al finale del tempo precedente e continua a
sparare “a salve” dalla lunga distanza, con il solo Battistini a portare punti
sotto canestro, così che al 7’30” il vantaggio dei ducali è già “andato” e le
due squadre sono di nuovo in parità sul 34-34 a 6’53”. La frazione procede con
errori ripetuti da ambo le parti e a 4’17” la prima tripla degli ospiti li
porta sul 39-39 a 4’17” mentre il finale è combattuto punto a punto, errore a
errore, con le Aquile che riescono a chiudere ancora avanti sul 48-44 solo grazie
alla freddezza ai tiri liberi di Rota e Miani. Con un punteggio decisamente
basso si arriva così all’atto finale, senza che il copione riesca a mutare da
ambo le parti e percentuali assolutamente insolite per le aquile, tenute a
galla dalla supremazia a rimbalzo. I primi punti arrivano al 6’52” con un
libero di Cassese (49-44), una tripla di Rota per il 52-46 e una penetrazione
di Chiera (54-46) a 4’40” e così ci si avvia al finale del match con Cividale
che cerca di complicarsi nuovamente la vita prima per un tecnico fischiato a
Rota a 3’40” che “costa” il 54-47 e poi con un fallo fischiato in attacco a
Paesano sul ribaltamento successivo. Le occasioni per allungare definitivamente
non mancano, ma purtroppo per la Gesteco questa sera le sue “bocche da fuoco”
sono caricate male e così i lombardi restano ancora incollati sul 54-49 quando
mancano 1’23” alla fine. Ci pensa il solito Battistini (ancora una volta autore
di una prestazione dalla sostanza e numeri importanti sia in attacco che in
difesa: alla fine lo score dice 8/17 dal campo e 19 rimbalzi per 27 di
valutazione e 18 punti a segno) a mantenere il + 7 (56-49) con un tiro dalla
media distanza a 1’08” e consentire alla squadra ducale così una “serena”
gestione dell’ultimo minuto, suggellato con due liberi di Chiera che portano il
tabellone sul 58-51 finale. Pur senza incantare, anche stavolta al Palagesteco
tutti i salmi finiscono in gloria per gli uomini del Presidente Micalich che così
staccano Cremona, continuano così l’inseguimento ravvicinato alla capolista
Mestre, passata a Monfalcone e fanno sognare i tifosi di rivivere un’altra
entusiasmante stagione. Quanto ai lombardi, autori di una buona prova
difensiva, perdono l’occasione di sfruttare la serata-no al tiro delle aquile,
senza però poter recriminare più di tanto alla luce dell’imbarazzante 2/25
messo a segno al tiro dall’arco.
Giuseppe
Passoni
UEB
GESTECO Cividale – JUVI Cremona 1952
58 – 51
(20-12,
32-27, 48-44)
UEB GESTECO CIVIDALE
Miani
9 (1/3, 1/2), Chiera (k) 12 (2/6, 2/6), Cassese 3 (1/3, 0/4), Laudoni (0/3,
0/3), Rota 14 (1/1, 3/8), Battistini 18 (8/13, 0/4) Cuccu n.e., Paesano (0/3,
0/2) Furin n.e., Rocchi 2 (1/1, 0/5) Micalich n.e., Ohenhen n.e.
Allenatore:
Stefano Pillastrini
Vice:
Giovanni Battista Gerometta e Marco Milan
Tiri
liberi 12/15, Tiri da due 14/33, Tiri da tre 6/34, Rimbalzi 50 (35 dif. 15
off.)
JUVI CREMONA 1952
Boni n.e.,
De Martin n.e., Milovanovikj 9 (2/4, 1/7), Bona n.e., Nasello 11 (5/10, 0/1), Tonello
n.e., Fumagalli 6 (2/6, 0/4), Vacchelli (k) (0/1), Giulietti 8 (4/5, 0/1), Preti
12 (4/8, 1/8), Zoccoli n.e., Gobbato 5 (2/5, 0/3).
Allenatore:
Alessandro Crotti
Vice:
Maximiliano Moreno
Tiri
liberi 7/10, Tiri da due 19/38, Tiri da tre 2/25, Rimbalzi 39 (32 dif. 7 off.)
Arbitri: Diego Secchieri e Filippo Castello
Spettatori
602.
giovedì 4 novembre 2021
MORIRE A CAPRI
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