martedì 29 ottobre 2024

E ADESSO CI PREPARIAMO PER UNA DIFFICILISSIMA TRASFERTA IN QUEL DI CIVIDALE

"E adesso ci prepariamo per una difficilissima trasferta in quel di Cividale", così il tecnico canturino Nicola Brienza ha concluso la conferenza stampa post partita dopo il successo dell'Acqua San Bernardo sul parquet di Cento, sesto successo di fila dei suoi nelle prime sette giornate.
Questa dichiarazione dà la misura di quale considerazione goda oggi la creatura di Davide Micalich nel panorama cestistico nazionale e la simbiosi tra squadra e il caldissimo ambiente che si crea tra le mura di via Perusini, dove chi vuole tentare di portar via i due punti deve dar fondo davvero a tutte le sue energie, proprio come fu costretta a fare la corazzata canturina lo scorso mese di maggio per evitare gara 5 nei quarti di finale del play-off promozione.
Certo, qualcuno potrà obiettare che la conclusione di Brienza, uno dei tecnici emergenti già capace di guidare Pistoia alla promozione nella massima serie solo due stagioni fa, sia una sorta di atto dovuto  e faccia parte del "politicamente corretto" che ormai, a parte qualche rara eccezione - vedi Boniciolli -  aleggia in qualsiasi conferenza stampa.
E' altrettanto ragionevole pensare invece che il tecnico di una delle più antiche e prestigiose società che in passato hanno fatto la storia della pallacanestro Cantù, consideri nella giusta misura una squadra che sembra maturata al punto tale da vincere anche "giocando male" le partite "sporche e cattive", come ha saputo fare la Gesteco lo scorso venerdì contro la coriacea e aggressiva difesa di Vigevano.
Sia quello che sia, è certo che la quarta sfida che andrà in scena al PalaGesteco nella serata di venerdì 1 novembre tra Cividale e Cantù - i precedenti ci dicono 2-1 a favore dei ragazzi di  Pillastrini - sia da considerarsi, classifica alla mano, un vero e proprio big-match di questa prima parte di campionato, dove l'attuale capolista a 12 punti assieme a Rimini e Rieti, dovrà respingere l'assalto di una delle due immediate inseguitrici staccate di due sole lunghezze.
E siamo altrettanto certi che tra i superstiti nelle file canturine - il capitano Baldi Rossi, Moraschini , Burns su tutti - si ricordano ancora che fu solo il "ferro" ad impedire al tiro dall'arco di Lucio Redivo  sulla sirena di gara 4 di centrare il bersaglio e mandare tutti a gara 5, dopo che le Aquile gialloblù a distanza di soli tre giorni li avevano costretti a prolungare la serie.
Se Cividale ha mantenuto praticamente inalterato il roster rispetto a maggio - e i più si ricorderanno che le due gare in via Perusini furono disputate senza il "pregiato" apporto di Doron Lamb  fermo per squalifica - Cantù ha fatto una mezza rivoluzione, cambiando la guida tecnica salutando coach Cagnardi accasatosi alla Fortitudo e inserendo giocatori del calibro di Valentini, De Nicolao, Possamai e gli americani McGee e Grant Basile.
Cividale potrà godere solo in apparenza dell'assenza di McGee, ai box per infortunio muscolare almeno le prossime sette gare, perché il complesso di coach Brienza ha già dimostrato sul campo di essere la favorita numero uno per il primo posto che garantirà il salto di categoria senza passare per "l'inferno" dei play-off; senza dimenticarsi che sul parquet ci sarà regolarmente quel Grant Basile, capace lo scorso campionato con la maglia della pericolante Orzinuovi, di far vedere i proverbiali sorci verdi a Rota e compagni guidando quasi da solo  la squadra lombarda ad espugnare il PalaGesteco, sconfitta che mise in allarme tutto l'ambiente ducale che in quel momento a fatica cercava di fare punti dopo l'avvio deficitario della scorsa stagione.
Notte post Halloween da vivere intensamente in via Perusini dunque, dove in un ambiente che si preannuncia per l'ennesima volta una polveriera balcanica e si prepara ad accogliere con la consueta correttezza svedese i tanti e altrettanto "caldi" tifosi canturini, ci si augura di poter vivere un "dia de los muertos" da celebrare poi secondo la festosa tradizione messicana.    

venerdì 25 ottobre 2024

CIVIDALE SOFFRE MA CONTINUA LA SUA CORSA AD ALTA QUOTA


Nell’anticipo della settima giornata di andata per la Gesteco l’occasione di balzare almeno per 24 ore in testa alla classifica, appaiando a 10 punti le battistrada Rieti, Rimini e Cantù, era davvero ghiotta, considerando che sul parquet di via Perusini arrivava a dare “battaglia” un Elachem Vigevano priva del suo americano Mack, ai box per un guaio muscolare e con la classifica già rinvigorita dalle recenti vittorie con le dirette contendenti Nardò e Piacenza.

I gialloblù lombardi evocano sempre dolci ricordi in casa Gesteco, in particolare la vittoriosa finale promozione del giugno 2022 che ha lanciato la società del presidente Micalich in serie A2, ma anche tre successi consecutivi dopo quella memorabile, serie di cui l’ultimo proprio lo scorso mese di settembre a Lignano nel torneo Bortoluzzi.

Coach Pillastrini alla vigilia del match aveva già messo in guardia i suoi ragazzi, “gasati” dai due ultimi prestigiosi successi in rimonta contro Udine nel derby e poi sul caldissimo campo di Rimini, dal rischio di approcciare la sfida senza i necessari “occhi della tigre” e perciò di andare in contro a sgradite sorprese proprio davanti alle telecamere di Rai sport, presenti per l’occasione in via Perusini.

Capitan Rota e compagni, stasera in una sgargiante terza maglia biancorossa ispirata allo stemma ducale, sono riusciti nell'intento di evitare lo scivolone e di regalarsi il primato provvisorio dopo un match davvero molto sofferto al cospetto di un avversario che è rimasto incollato alla Gesteco per tutto l'arco dell'incontro, mettendo in discussione l'esito della sfida, grazie ad una difesa molto aggressiva che ha impedito a Cividale di far circolare la palla con la consueta fluidità.

Si parte con i soliti Redivo, Marks, Marangon, Dell'Agnello e Miani per Cividale e Rossi, Peroni, Stefanini, Jerkovic e Oduro per Vigevano, per un avvio in cui la Gesteco è un po' distratta sotto il proprio tabellone prima di serrare i ranghi nel pitturato e dare maggiore fluidità ai propri attacchi che le consentono di portarsi sul 12-4 dopo due liberi di Dell'Agnello e un 'incursione di Miani ben servito dal 77 a metà frazione, situazione che induce il coach ospite a chiamare minuto; al rientro l'Elachem alza sensibilmente l'aggressività difensiva in modo particolare con la marcatura di Peroni su Redivo e riduce le distanze sul 14-10 quando mancano 1'48” alla prima sirena a cui si perviene sul 16-10, perché Cividale non riesce a capitalizzare al meglio gli errori al tiro degli ospiti, fallendo a sua volta diverse opportunità per allungare. Il secondo periodo si apre con una tripla di Galassi subito replicata a stretto giro da Redivo, ma le polveri restano bagnate a lungo su entrambe i fronti con ripetuti errori al tiro fino a quando è ancora Redivo che con un assist a Berti e poi una delle sue triple in campo aperto riesce a dare a Cividale il + 10 (24-14) a 5'37” dall'intervallo lungo; ci si aspetterebbe ora un ulteriore allungo dei padroni di casa ed invece è Vigevano a rifarsi sotto con una tripla di Stefanini e un canestro da centro area di Oduro (24-19) a 3'29”, poi si avvicina ancora sul 28-26 con una tripla di Taflaj e infine va al riposo sempre sotto di 2 punti, dopo che la tripla del possibile sorpasso di Peroni s'infrange sul ferro sulla sirena.

Fino a qui una partita caratterizzata da percentuali decisamente negative dall'arco e molti errori anche vicino a canestro, con la difesa ospite molto aggressiva e attenta a non concedere spazio ai ducali, ai quali non riesce un'adeguata circolazione della palla, situazione che porta spesso a conclusioni forzate ed infruttuose da parte degli uomini di Pillastrini. Una tripla di Miani viene subito replicata da un Rossi lasciato libero dall'arco, con i padroni di casa che soffrono l'agonismo a tutto campo degli ospiti, che impattano il 33-33 a 7'18” con una schiacciata di Leardini; Peroni porta avanti i suoi (38-39) con una tripla dall'angolo e così inizia una fase di botta e risposta tra le due formazioni con i lombardi avanti 42-44 a 3'45” perché riescono ad alzare le percentuali nel tiro dalla distanza e Cividale resta sempre “incartata” dalla difesa gialloblù. E' Rota che cerca di suonare la carica dalla distanza, ma Stefanini non si scompone e replica, per una gara che continua punto a punto fino alle battute finali della frazione, dove è ancora Rota a dare una spinta ai suoi con un bel recupero e canestro in transizione per il 52-47 con cui si chiude il terzo tempo. E' Marangon ben liberato dall'arco ha ridare il + 8 a Cividale in apertura (55-47) ed il vantaggio si mantiene inalterato fino a 7'06”, prima che sempre Stefanini rimetta in scia i suoi con un'altro canestro da casa sua (57-52) e Leardini capitalizzi con due liberi un fallo in attacco di Dell'Agnello (57-54) facendo sentire di nuovo il fiato sul collo ai ducali; a metà tempo il punteggio dice 60-57 e la gara si avvia ancora una volta al solito finale tutto da vivere con il batticuore.

A 3'21” dalla fine un canestro di Dell'Agnello dopo un bel movimento nel pitturato lombardo porta Cividale sul 66-57 e coach Pansa richiama i suoi per organizzare le ultime decisive fase con le due squadre entrambe già in bonus; Peroni dall'arco frustra il tentativo di Cividale di chiudere il match, mentre di seguito il ferro “sputa” fuori un a tripla di Rota e il tabellone dice 66-61 a 1'47” con possesso Gesteco. Redivo spara a salve e poi Stefanini ancora castiga per il 66-63; l'argentino si riscatta subito dopo, ma il pistolero degli ospiti non perdona e così a 52” il punteggio è 69-66, con Rossi che dalla lunetta fissa il 69-68 a 42”. Dell'Agnello centra il bersaglio del 71-68, mentre agli ospiti non riesce la tripla dell'aggancio.

Redivo dalla lunetta infila il 73-68 e gli ultimi 6” di possesso ospite non mutano l'esito dell'incontro e Cividale mantiene l'inviolabilità di via Perusini alla fine di un match davvero molto sofferto per l'ottima gara giocata da Vigevano.

Appuntamento a venerdì prossimo ancora in via Perusini per un'altra sfida ad alta quota e ricca di fascino con la corazzata Acqua San Bernardo Cantù.


UEB GESTECO CIVIDALE – ELACHEM VIGEVANO 73-68

(16-10, 30-28, 52-47)

UEB GESTECO CIVIDALE

Marks 8, Redivo 22, Miani 18, Mastellari n.e., Rota (k) 5, Pozzecco n.e., Marangon 5, Berti 2, Ferrari 3, Micalich 2, Dell'Agnello 8, Piccionne.

Allenatore Stefano Pillastrini

Vice Giovanni Battista Gerometta, Alessandro Zamparini

Tiri da due 15/33, Tiri da tre 8/28, Tiri liberi 19/22 Rimbalzi 38 (27 dif. 11 off.)

ELACHEM VIGEVANO

Leardini 9, Taflaj 5, Galassi 3, Oduro 11, Strautmanis, Stefanini 21, Tedoldi n.e., Rossi (k) 10, Peroni 9, Jerkovic.

Allenatore: Lorenzo Pansa

Vice Alessandro Susino e Lorenzo Bruni

Tiri da due 13/25, Tiri da tre 11/33, Tiri liberi 9/16 Rimbalzi 37 (27 dif. 10 off.)

Arbitri: Valerio Salustri di Roma, Alex D'Amato di Tivoli e Mirko Picchi di Ferentino

Spettatori: 2.500 circa

 

mercoledì 23 ottobre 2024

GLI ESAMI NON FINISCONO (FINIRANNO) MAI


Il campionato di serie A2 24/25 sta confermando quello che da più parti si sosteneva prima del via, ovvero che sarebbe stato il più competitivo ed appassionante dalla riforma delle Leghe Basket nazionali e capace di rinverdire i fasti degli anni 80' del secolo scorso, quando il torneo cadetto aveva seguito e popolarità agganciate a quelle della serie A1, di cui era una vera e propria anticamera.

Venti squadre in un unico girone (finalmente!) e che rappresentano quasi tutto il territorio nazionale, ad esclusione delle isole, con tante piazze storiche ed altre emergenti che si danno "battaglia" a ritmi serrati in match molto equilibrati e spesso decisi all'ultimo respiro, giocando quasi ogni 4 giorni per una classifica "cortissima" dopo 6 giornate, nessuna squadra ancora imbattuta e la sola Piacenza in grande difficoltà ed uscita sempre sconfitta in tutti gli incontri.

In questo panorama la Gesteco Cividale era attesa alla vigilia da una partenza da "gran premio della montagna", dovendo ospitare nei primi 3 match casalinghi società che puntano al vertice (Forlì, Brindisi e Udine) e lontano dal Natisone Cremona, Verona e Rimini, per cui non erano in tanti quelli che pronosticavano per i gialloblù di Pillastrini a "rendiconto" un bottino di 8 punti e Palagesteco ancora inviolato, tanto che oggi la vera sorpresa è da considerarsi la sconfitta subita all'overtime a Cremona, quando le Aquile si sono lasciate sfuggire di mano una gara che sembrava ormai "in ghiaccio". 

In particolare hanno suscitato "rumore", lontano dal Ponte del Diavolo, gli ultimi due successi conseguiti dai ducali nell'arco di 4 giorni, quelli nell'assai atteso derby con l'APU e a casa dell'ex capolista solitaria e fin lì imbattuta Rimini; due match dallo sviluppo cinematografico, molto simile alla saga di Rocky Balboa, in cui "Rocky" Cividale le prendeva dall'Apollo Creed di turno in tutte le riprese, senza però mai andare al tappeto, fino a piazzare in prossimità del "gong" finale l'uppercut micidiale in grado mettere K.O. l'avversario.

Se infatti i primi due successi casalinghi erano stati "battezzati" dagli osservatori come tutto sommato favoriti dalla giornata no dei nuovi americani di Forlì ancora in rodaggio in terra romagnola e dalle importanti assenze in casa brindisina, Udine invece arrivava in via Perusini con il vento in poppa decisa a far suo il derby e Rimini poteva contare su di un ambiente molto caldo ed entusiasta per l'avvio senza macchia dei suoi beniamini. 

Il successo in Riviera, dove probabilmente faranno gli scongiuri ogni volta che incontreranno i friulani e Lucio Redivo (striscia aperta di 5 successi a zero per gli uomini del Presidente Micalich e argentino protagonista di due canestri decisivi all'ultimo secondo al Pala Flaminio nelle ultime due gare), è stato conquistato dopo soli quattro giorni da un derby che aveva consumato energie fisiche, emotive e nervose importanti e la circostanza autorizza quindi a nutrire legittime aspettative per un torneo ancora una volta "sopra le righe" da parte delle Aquile gialloblù.

Naturalmente il campionato è solo ai primi "vagiti" di una vita che si snoderà ancora per ben 32 partite di regular season, prima di play-off, play-in e play-out ed è condivisibile l'opinione espressa dal coach Pillastrini dopo il successo di Rimini, per cui Cividale ad oggi è riuscita a capitalizzare al massimo il fatto di aver puntato su di un roster che presenta solo alcuni ritocchi rispetto alla stagione precedente e che permette un sistema di gioco che i suoi interpreti conoscono a memoria, rispetto a tante contendenti che invece si trovano ancora in fase di amalgama dopo aver cambiato. in alcuni casi anche completamente, gli effettivi a disposizione.

Fattore che inevitabilmente a lungo andare perderà peso specifico, quando molte delle pretendenti troveranno la loro "quadra" e a questo proposito si pensi alle partenze al rallentatore di piazze come Brindisi, Pesaro o ancora con molti lavori in corso come la Fortitudo.

Ci sentiamo di aggiungere che un fattore importante in questo felice avvio di torneo per la Gesteco risiede nei valori "morali" del gruppo-squadra, che in questi anni ha cementato un rapporto davvero simbiotico con il suo ambiente e il territorio di riferimento (dirigenza, pool di sponsor, tifoseria), tanto che tutti gli osservatori "neutrali" che arrivano da fuori regione sono concordi nel dire che in via Perusini è impresa assai complicata uscire con i due punti, anche perché i ragazzi di Pillastrini sono letteralmente spinti, dal clima che vi si respira, ad andare anche oltre i loro limiti.

Adesso Cividale è attesa ad una delle tante prove "del nove" che troverà sul cammino di questa lunga stagione per verificare la possibilità di vivere, come anticipato, un'altra stagione "against all odds" nei quartieri nobili della classifica: due gare casalinghe nei prossimi due venerdì, la prima contro l'Elachem Vigevano e l'altra contro Cantù.

Due sfide dal grande fascino contro due compagini con cui la Gesteco ha già scritto pagine entusiasmanti nella sua breve ma intensa storia: impossibile non riandare con la memoria alle 5 gare del play-off che decretarono l'ascesa ducale in A2 contro l'Elachem nel giugno 2022 o alle vicinissime immagini delle due sfide casalinghe contro la corazzata canturina nell'ultima post season 2023/24, in cui i brianzoli dovettero sudare parecchio per proseguire la loro rincorsa, poi fallita nella finale di Trieste, alla massima serie.

Fattore PalaGesteco da sfruttare da subito dunque, evitando prima la pericolosa trappola di sottostimare un'avversario già battuto agevolmente in preseason a Lignano e che segue in classifica a 6 punti, riuscendo a superare anche stavolta al meglio il gran dispendio di energie nervose oltre che fisiche che gli ultimi due successi hanno comportato. 

In ogni caso e quest'anno più di sempre, come c'insegnava il grande Eduardo De Filippo, "gli esami non finiscono (e finiranno) mai"; Stefano Pillastrini ed il suo staff, che fino ad oggi di mosse ne hanno sbagliate davvero poche, conoscono bene gli "allievi" e sapranno quali lezioni impartire per farli trovare pronti senza perdere la giusta concentrazione.

E anche come si possono evitare le bucce di banana, tipo Cremona.


  

 

sabato 19 ottobre 2024

A MILANO PER L'UDINESE LA BEFFA ARRIVA AL 95'

Finisce con San Siro rossonera in festa per una vittoria davvero sofferta ai danni di un'Udinese che può sicuramente recriminare per essersi lasciata sfuggire un'occasione d'oro per riuscire a muovere ancora la sua buona classifica al cospetto di un Milan in difficoltà e costretto in 10 uomini per più di un'ora per l'espulsione di Rejinders.

L'inizio dei bianconeri sembra essere incoraggiante, con Lovric che recupera subito un bel pallone sulla trequarti rossonera e punta dritto verso la porta di Maignan ma invece di provare lo scambio con i compagni sfruttando l'imperfetto posizionamento della difesa milanista presa in contropiede, decide per la soluzione personale con un tiro che si perde innocuo sul fondo diversi metri dal bersaglio. E' un fuoco di paglia, perchè poi il Milan, pur senza strafare prende il comando delle operazioni e al 13' colpisce in velocità con Okafor capace di liberarsi senza difficoltà di Zemura lungo l'out di sinistra e servire al limite dell'area un pallone che Pulisic smista in area sulla destra al liberissimo Chukwueze che controlla, prende la mira e batte un'incolpevole Okoye con una rasoiata sul palo opposto. I friulani che sembrano inizialmente aver subito il colpo, piano piano riprendono fiducia e si fanno vedere per due volte nell'area di Maignan, prima con Ehizibue che si libera al tiro costringendo alla parata il portiere francese e poi con un'azione insistita in seguito a un calcio dalla bandierina. Al 28' l'episodio che potrebbe far svoltare la gara: Reijnders stende al limite dell'area Lovric da ultimo uomo e costringe l'arbitro Chiffi ad estrarre il rosso ai danni del milanista dopo lunghe proteste da parte dei compagni; della punizione s'incarica Zemura a cui però non riesce a fare il bis rispetto a sabato scorso con il Lecce: la palla supera la barriera ma esce di un paio di metri lontano dalla porta dei padroni di casa. I bianconeri a questo punto alzano il baricentro e con una fitta rete di passaggi cercano di trovare il varco giusto per trovare il pareggio che pare concretizzarsi al 44' quando Ehizibue insacca di testa in tuffo da due passi, ma la rete viene annullata dal direttore di gara per fuorigioco.

L'avvio della ripresa è un prolungamento di come si era chiusa la prima frazione, con l'Udinese che preme il Milan nella sua metà campo e sfiora il pari in più occasioni. Al 59' Runjaic opta per un doppio cambio mandando in campo Davis e Kamara per Ehizibue e Bravo e il copione non muta, con i friulani costantemente in avanti e i padroni di casa tutti intenti a chiudere gli spazi cercando di colpire di rimessa.

La netta supremazia favorita dall'uomo in più però non produce più pericoli di rilievo per la porta di Maignan e l'allenatore tedesco al 69' gioca le carte di Ekkelenkamp e Pajero per Zarraga e Lovric ed è proprio la mezz'ala olandese che indirizza subito un tiro insidioso verso la porta milanista.

Al 74', dopo che Fonseca cambia Morata con Abraham, è Okoye che con due strepitosi inerventi impedisce ai rossoneri di raddoppiare, prima allungandosi su di un rasoterra angolato calciato da distanza ravvicinata da Pulisic e poi salvando su Abraham che si era avventato per calciare in rete da due passi sulla respinta del portiere friulano.

Nell'occasione il 99 milanista s'infortuna e deve uscire subito dal campo sostituito da Loftus-Cheek.

All'80' è Bjiol ad impensierire Maignan con un tiro dalla distanza e subito dopo Runjaic tenta di aumentare la pericolosità dei suoi inserendo Brenner per Karlstrom ma è ancora il Milan a sfiorare il raddoppio con un incursione nell'area bianconera di Loftus-Cheek.

Il finale è davvero beffardo per la squadra friulana che riesce a pareggiare con Kabasele, lesto a ribattere in rete di testa un miracolo di Maignan al 95', ma poi l'arbitro Chiffi è richiamato al Var e fa esplodere San Siro annullando per fuorigioco millimetrico di Ekkelenkamp, valutato attivo.



Stadio Giuseppe Meazza, Milano


MILAN-UDINESE 1-0


13' Chuckwueze


MILAN: Maignan, Royal, Thiaw, Pavlovic, Terraciano, Fofana, Reijnders, Chukwueze, Pulisic, Okafor (46' Musah), Morata (71' Abraham 76' Loftus-Cheek).

Allenatore Fonseca


UDINESE: Okoye, Zemura, Bijol, Toure, Kabasele, Zemura, Zarraga (69' Ekkelenkamp), Karlstrom (82' Brenner), Lovric (69' Pajero), Ehizibue (59' Kamara), Bravo (59' Davis), Lucca.

Allenatore Runjaic


Arbitro Daniele Chiffi di Padova

Assistenti Pietro Dei Giudici e Daisuke Yoshikawa

Quarto uomo Francesco Cosso

VAR Maurizio Mariani


Spettatori 71.214 

mercoledì 16 ottobre 2024

GESTECO SUPER, FA SUO IL DERBY 75-73 DOPO UNA RINCORSA CONTINUA


La quinta sfida sul parquet di via Perusini tra la Gesteco Cividale e l’APU OWW Udine, dopo che i quattro precedenti delle ultime due stagioni facevano registrare due successi per parte, era destinata a far pendere l’equilibrio o verso il ponte del diavolo o verso l’angelo del castello almeno nello score del derby friulano disputato sulle rive del Natisone, in quanto negli incroci complessivi i bianconeri udinese hanno già prevalso in 8 occasioni delle 11 precedenti, incluse due gare di Supercoppa.

Forte di tre successi consecutivi con ampi margini inflitti agli avversari di turno, con il coach Adriano Vertemati sempre uscito vincitore nelle tre sfide con i gialloblù di Pillastrini e che aveva a disposizione l’intero roster, superato lo “spavento” di perdere qualche pezzo pregiato per strada dopo la gara con Cento, l’APU Udine rappresentava per le Aquile di casa un ostacolo assai più arduo da superare per mantenere inviolato il proprio “fortino” dove avevano già ottenuto gli “scalpi” di Forlì e Brindisi.

Per tentare l’impresa e superare uno dei migliori e più ambiziosi quintetti del campionato, con il Sindaco Lucio Redivo e Mastellari non al meglio della condizione dopo la gara persa domenica scorsa a Verona, la Gesteco poteva contare sul desiderio di rivalsa dei suoi sette decimi rispetto alla pesante sconfitta a domicilio inflitta loro dall’APU lo scorso dicembre, sul calore, sull’incessante sostegno della marea gialla che ha gremito in ogni ordine di posti il palazzetto e sul collaudato sistema di gioco di un gruppo che si conosce a memoria e riesce ad andare, specialmente tra le mura amiche, oltre i suoi limiti.

L'impresa è andata in porto sul filo di lana, di un match entusiasmante che ha visto Cividale in apnea inseguire a lungo, non mollare mai come da “marchio di fabbrica”, resistendo a tutti i tentativi degli ospiti di “uccidere” la gara con allunghi decisivi guidati dal loro capitano Alibegovic.

Da registrare sul fronte ducale l'apporto di 8 uomini tutti a referto, con Redivo e Marks sugli scudi, assieme ad una prova decisamente positiva del “baby” Ferrari.

In un palazzetto “sold out” come prevedibile, in un clima di festa e passione sportiva su entrambe i fronti, alla prima palla a due si sono presentati sul parquet Redivo, Marks, Marangon, Dell’Agnello e Miani per le Aquile e Hickey, Stefanelli, Alibegovic, Johnson e Pini per gli uomini di Vertemati; Udine esce meglio dai blocchi di partenza e si porta sul 7-14 a 6'16”con un Johnson implacabile ed il capitano Alibegovic pronto a ribattere subito dall'arco ad una tripla di Lucio Redivo; Pillastrini manda in campo Berti per Miani e in questa fase è Marks che tiene in partita Cividale che torna a – 5 (12-17) dopo una penetrazione di Dell'Agnello ma Udine strappa ancora con Hickey (12-21) e si arriva alla prima sirena con gli uomini di Vertemati avanti solo di 4 lunghezze (19-23) perchè i padroni casa alzano l'intensità in difesa e riescono a punire in transizione dopo alcuni recuperi, con una schiacciata di Ferrari che riporta sotto Cividale.

L'inizio della seconda frazione vede le due compagini ribattere colpo su colpo, con il divario che resta immutato a 6'57” (23-27) e Cividale, che si era rifatta sotto sempre con incursioni di Ferrari sul 26-29, fallisce 2 possessi per raggiungere la parità e subisce poi un break con due triple ancora di Alibegovic che la rispediscono a – 9 (26-35) quando mancano 4'31” all'intervallo lungo; il cuore ducale pulsa forte e aggrappandosi al Sindaco Redivo, che riprende a colpire dall'arco, torna a – 3, fallendo di nuovo l'aggancio (33-36) a 2'10”. Stavolta è Da Ros che si prende il compito di rispedire indietro le Aquile, e a sua volta, con due conclusioni consecutive dall'arco riporta l'APU sul + 8 (34-42) prima che un canestro “impossibile” da 3 del mago Rota a 8 centesimi mandi tutti al riposo sul 37-42.

Si rientra dagli spogliatoi e Cividale, con Miani e un ispirato Marks si porta ad 1 lunghezza (43-44) e dopo un botta e risposta tra Johnson e Redivo dall'arco (46-47) a 6'10”, le Aquile falliscono per due volte il possesso del primo vantaggio, che viene raggiunto con una tripla di Jack Dell'Agnello per il 49-47 a metà frazione e che induce Vertemati a chiamare time-out; Udine non si scompone e con Stefanelli e De Ros, sempre dall'arco torna avanti 49-53; il match ora si gioca davvero sul filo dell'equilibrio perché la Gesteco stoppa tutti i tentativi di fuga dei rivali e chiude il tempo sotto 59-61 dopo un canestro di Da Ros a 5” dalla penultima sirena.

L'ultima frazione è la prevedibile “battaglia” su ogni possesso, con difese molto intense e diversi errori su entrambe i fronti, con il tabellone segna 64-64 a 6'01” dopo una tripla siderale dell'asso di Bahia Blanca; è ancora un ispiratissimo Alibegovic a tentare di spaccare la partita con la tripla del 64-69 a 3'50”, ma Marks e Rota ricuciono subito il 68-69 che annuncia un finale thrilling. Una tripla di Marangon a 1'40” porta Cividale sul 71-69 (parziale di 7-0) che fa subito chiamare minuto a Vertemati per gestire le ultime incandescenti fasi del match; Hickey impatta il 71-71 a 30”prima che Miani faccia saltare il palazzo di fede gialloblù per il 74-71 dall'arco a 22” e si va ad una nuova sospensione. Caroti va in lunetta a 11” e fa 1 su 2, il rimbalzo è Marks che subisce fallo con Udine che non è ancora in bonus. Possesso di Cividale, fallo su Redivo e l'argentino in lunetta per un altro 1 su 2 che permette ad Alibegovic poi di andare a sua volta a tirare a 4” dalla linea della carità. Il capitano bianconero insacca il primo e poi manda sul ferro per cercare la correzione che darebbe l'overtime. Niente da fare, Dell'Agnello è il più lesto sulla carambola e il punteggio resta inchiodato sul 75-73 finale per Cividale che così può far festa per essere riuscita a vincere un bellissimo derby.

UEB GESTECO CIVIDALE – APU OLD WILD WEST UDINE 75-73

(19-23, 37-42, 59-61)

UEB GESTECO CIVIDALE

Marks 15, Redivo 18, Miani 13, Mastellari n.e., Rota (k) 7, Goi n.e., Pittioni n.e., Marangon 5, Berti 2 , Ferrari 8, Micalich, Dell'Agnello 7, Piccionne.

Allenatore Stefano Pillastrini

Vice Giovanni Battista Gerometta, Alessandro Zamparini

Tiri da due 20/32, Tiri da tre 9/24, Tiri liberi 8/12 Rimbalzi 32 (27 dif. 5 off.)

APU OLD WILD WEST UDINE

Stefanelli 7, Bruttini, Alibegovic (k) 21, Caroti 6, Hickey 7, X. Johnson 12, Ambrosin, Da Ros 14, Pini 2, Ikangi 4

Allenatore: Adriano Vertemati

Vice Giorgio Gerosa e Lorenzo Pomes

Tiri da due 13/36, Tiri da tre 14/26, Tiri liberi 5/8 Rimbalzi 33 (23 dif. 10 off.)

Arbitri: Angelo Caforio di Brindisi, Enrico Bartoli di Trieste e Sebastiano Tarallo di Priolo Gargallo (SR)

Spettatori: 3.000

lunedì 14 ottobre 2024

ARIA DI DERBY, ARIA DI FESTA?


La promozione nella massima serie di Trieste ripropone, per i molti che considerano l'unico derby regionale degno di fregiarsi della denominazione d.o.c.g. di derby quello tra APU UDINE e gli alabardati, il cruccio (o il fastidio?) di dibattere se l'incrocio tra UEB Cividale e i bianconeri del capoluogo provinciale debba essere considerato "il derby".

La questione, sia pure di lana caprina, è divisiva, scalda gli animi e a parere di chi scrive non risolvibile tra le due "correnti di pensiero". 

Quella "politically correct" ci dice che tra Cividale e Udine non ci può essere rivalità da "derby" perché si tratta di realtà contermini e accomunate dal medesimo "furlan-style", che il modo di vivere la questione "secondo natura" è di tifare per una e simpatizzare per l'altra; per cui ogni incrocio fra le due è una "festa di popolo" e si torna a casa tutti contenti quale ne sia il risultato.

L'altra, che si focalizza invece sulla storia, sulla diversa "filosofia" e organizzazione dei due club ed in particolare sulla genesi della società ducale e sugli inesistenti rapporti di vicinato tra i rispettivi vertici, non può non rilevare come questo fattore sia fonte di legittima rivalità sportiva tra le due società e possibile contaminazione al di fuori delle rispettive "stanze dei bottoni".

Fino ad oggi la grande maggioranza di coloro che hanno seguito sui seggiolini di Via Perusini e di Piazzale Argentina dal settembre 2022 i già 11 precedenti (2 in supercoppa, 4 in campionato e 5 di play-off promozione con un bilancio complessivo a favore di Udine per 8-3) hanno sempre vissuto l'evento con grande partecipazione emotiva e spirito "britannico", sostenendo con entusiasmo ed energia i propri colori e poi alla fine tutti a casa o al pub a bersi la birra, chi a berla felice e chi invece per dimenticare. Punto e a capo e domani tutti in ufficio o in fabbrica.

Nonostante le "manifestazioni di antipatia" esplicitata apertis verbis da qualche tifoso bianconero negli ultimi precedenti. verso qualche singolo del roster ducale. 

Un bel derby a tutto tondo insomma, che solo nella cultura italica per essere considerato tale deve prevedere il contorno d'insulti reciproci, interventi della P.s. e danni a cose e persone, mentre la versione "friulana" è risultata assolutamente in linea con l'origine, e l'interpretazione in perfetto British-style dell'evento.

Non si può che augurarsi che la modalità continui e si consolidi perché si sa, quando un fenomeno mette insieme qualche migliaio di persone che per un paio d'ore vengono guidate più dalle emozioni che dal ragionamento, spesso sono sufficienti pochi soggetti "che la pensano diversamente" per far girare la storia in tutt'altra direzione.

La vigilia della sfida n. 12 che mercoledì 16 ottobre andrà in scena in un PalaGesteco già tutto esaurito da giorni, ha già evidenziato un certo nervosismo sul fronte udinese, con dichiarazioni "stonate" da parte del tecnico bianconero sull'origine della rissa andata in onda sul parquet del Carnera durante il match con Cento e che rischiano di far perdere per motivi disciplinari qualche pezzo pregiato all'APU.

A stretto giro sono arrivate le lagnanze della società emiliana, la difesa a spada tratta dell'allenatore da parte del club udinese e le seguenti precisazioni da parte della UEB e l'invito del Presidente Micalich rivolto al suo collega bianconero a bere un bicchiere in Club House nel pre-partita per stemperare ogni possibile tensione o malinteso.

"Lo scopriremo solo vivendo", chioserebbe senza indugio il grande Lucio Battisti.

Riportando l'analisi su di un punto di vista squisitamente tecnico, il match di mercoledì al momento si presenta quanto mai incerto nell'esito finale perché senza dubbio dovrà tener conto delle decisioni del giudice sportivo in casa bianconera e delle imperfette condizioni fisiche di qualche giocatore uscito malconcio dal match con Cento, mentre sulle rive del Natisone destano non poche preoccupazioni le condizioni di Mastellari e soprattutto del Sindaco Lucio Redivo, anch'essi in condizioni fisiche tutte da valutare dopo il match perso dalle Aquile nell'ultimo quarto in quel di Verona.

Udine arriva con il vento in poppa di 3 larghi successi consecutivi dopo la netta sconfitta al debutto stagionale contro l'attuale capolista solitaria Rimini, mentre Cividale che giunge da due sconfitte esterne (Cremona e Verona), ha il campo inviolato e nel quale sono cadute già due squadre di fascia alta come Forlì e Brindisi.

Di sicuro chi scenderà in campo troverà un ambiente davvero spettacolare e carico di energia e non si risparmierà nel cercare di portare a casa l'intera posta; ci permettiamo di aggiungere che se sul fronte udinese saranno solo Caroti, Alibegovic, Da Ros e Ikangi i reduci dell'ultimo incrocio avvenuto lo scorso 23 dicembre, in casa ducale sono ben sette (Rota, Redivo, Miani, Marangon, Dell'Agnello, Berti e Mastellari) quelli che vorranno rifarsi della pesante debacle subita con il peggior passivo incassato in tutta la storia della società cividalese e che segnò il punto più basso da cui poi i gialloblù seppero ripartire svoltando la loro stagione, con un crescendo di successi che li portò per il secondo anno consecutivo a centrare i play-off.

Al netto di ogni altra considerazione, buon derby-non derby a tutti: chi avrà la ventura di viverlo in campo e sugli spalti ha sicuramente la consapevolezza che Cividale-Udine non è più da tempo solo il nome di una storica linea ferroviaria locale.








     

giovedì 10 ottobre 2024

CHE GIORNO SIAMO?

 

Il treno ad alta velocità che collega Toledo alla Stazione Atocha di Madrid viaggiava in perfetto orario ed era ormai giunto alle porte della capitale iberica, mentre Rubèn con malcelato fastidio cercava di rispondere cortesemente al passeggero seduto in fronte a lui che, avendolo riconosciuto, lo stava tartassando con domande a cui aveva risposto altre centinaia di volte, in tutte le occasioni in cui qualche studioso di storia dell'arte o semplice appassionato di pittura lo aveva approcciato. "Dove trova l'ispirazione?" - "Quand'è il momento migliore per dipingere?" - "Quali soggetti preferisce?" - "Conta più il talento o l'apprendimento della tecnica?" E avanti di questo passo sin da quando il convoglio aveva lasciato la splendida stazione in stile moresco di Toledo, con Rubèn invece assorto in tutta una serie di pensieri che da giorni lo tormentavano, aumentando in misura più che proporzionale l'ansia che lo affliggeva tutte le mattine da quando la sveglia risuonava sgradita nella sua mansarda di Calle 23, nell'antica cittadina della Mancha che qualche secolo prima aveva dato dimora anche a El Greco.

"Entro il fine settimana devo finire la tela per la Royal Society di Londra e sono ancora in alto mare.." - "Sono tre giorni che mi sto negando alla segreteria del Sindaco di Firenze per l'organizzazione della mostra da presentare la prossima estate agli Uffizi su Goya" - "Sono tre giorni che non apro la posta elettronica e che non rispondo alle e-mail della settimana scorsa" - "Sarò costretto ad assumere un Segretario, non riesco ormai a stare dietro a tutto" - "Ho promesso a Carlos che in settimana ci vediamo di sicuro per quella cena che sono tre mesi che mi sollecita" - "Accidenti, Dolores torna dal Messico la prossima settimana e mi ha imposto di vederla perché mi deve raccontare assolutamente gli sviluppi della sua love-story travolgente avviata da poco con un alpinista svizzero - ma come diavolo ha fatto ad innamorarsi di uno svizzero che non si occupa di finanza?" "Ops, devo ancora rispondere al Rotary Club di Toledo che è più di un anno che mi insegue per relazionare ad una loro serata sul mio dipinto del Deserto" - "E l'Economista? mi ha appena ricordato via WhatsApp che sono più di tre mesi che non gli consegno i documenti che servono per la dichiarazione dei redditi, che la scadenza è prossima e che senza i documenti non può quantificarmi l'importo da pagare delle tasse - che sicuramente saranno superiori a quanto mi aspetto" e... e finalmente il treno arrivò al capolinea del binario 4 e così potè liberarsi delle domande dell'ammiratore di turno e forse mettere anche in pausa il vorticare dei pensieri, perché doveva raggiungere di buona lena la stazione dei taxi, senza perdere tempo come al solito osservando il giardino botanico che rende unica la stazione ferroviaria madrilista, se avesse voluto, sfidando il traffico, arrivare in tempo all'appuntamento con il Presidente del Real Madrid, che desiderava commissionargli un quadro da esporre nella sede dei Blancos, all'interno del rinnovato Estadio Santiago Bernabeu.

Salutato in fretta l'ammiratore, intruppato con gli altri passeggeri, riescì a guadagnare finalmente l'uscita dalla carrozza nel momento in cui dalla porta del bagno stava uscendo un giovane nell'atto di imprecare contro "Dio e lor parenti, l’umana spezie e ’l loco e ’l tempo e ’l seme di lor semenza e di lor nascimenti", come avrebbe potuto dire Dante Alighieri, riprendendo i versi del canto III del suo Inferno "divino".

Il giovane, sulla trentina, dal capello lungo ma dalla barba curata, dall'abbigliamento solo leggermente trascurato ma pulito, affiancò Rubèn, mentre il pittore spagnolo allungando il passo transitava vicino alle piante del giardino botanico, e con fare deciso ma rispettoso gli domandò a bruciapelo : "Scusi Senor, mi sa dire che giorno è oggi?" Il pittore completamente spiazzato dal quesito, ma rassicurato dal timore di chissà quale richiesta volesse fare il giovane, rispose subito con aria gentile "E' lunedì" - "Sì, grazie, e mi sa dire anche il numero per caso?" replicò il insoddisfatto il "ragazzo" barbuto dai capelli lunghi. "Oggi è lunedì 23 novembre 2024" rispose di getto Rubèn, sempre più spiazzato, mentre quel bizzarro interlocutore lo ringraziava, gli dava le spalle senza che quella risposta gli avesse provocato un qualche mutamento di stato e si disperse nella marea di passeggeri che riempivano le piattaforme della stazione di Atocha.

Dieci minuti più tardi, seduto sul sedile posteriore del taxi che stava lottando in mezzo al traffico per portarlo puntuale all'importante appuntamento e con il vortice dei pensieri che si era messo di nuovo in moto e l'ansia che già dava i primi segni di comparsa, si domandava chi poteva essere stato quel tipo che nel 2024 ignorava, non da ubriaco, quale giorno fosse.

"Sicuramente un privilegiato", concluse fra sè e sè, con una piccola punta d'invidia e un sorriso, mentre pagava con la carta di credito l'infastidito taxista, una volta giunto a destinazione.    

lunedì 7 ottobre 2024

A CIVIDALE NON SI PASSA: GESTECO-BRINDISI 79-70

Per il posticipo della terza giornata la Gesteco era attesa ad un nuovo match in salita, dovendo ospitare in via Perusini, dopo il vincente debutto casalingo contro l'Uniero Forlì, un'altra delle compagini accreditate alla vigilia per un campionato di vertice, la rinnovata Valtur Brindisi, società che lo scorso campionato militava nella massima serie. L'obiettivo dei Pilla's Boys era quello di far valere il fattore campo, mettere punti e "fieno in cascina", lasciandosi alle spalle la rocambolesca sconfitta patita nel turno infrasettimanale in quel di Cremona, dove i gialloblù hanno perso per strada una vittoria che prima dell'overtime sembrava quasi in cassaforte.

Missione compiuta al termine di un match giocato con grande intensità e molti errori su entrambe i fronti, in cui Cividale è riuscita a mantenersi più lucida nelle battute finali che hanno spezzato l'equilibrio osservato in tutta della gara.

Si parte con i "soliti" Redivo, Marks, Marangon, Dell'Agnello e Miani per Cividale e Laquintana, Allen, Arletti, Vildera e Ogden per Brindisi, con gli ospiti che approcciano meglio il match e si portano avanti 2-8 a 6'10" grazie ad una buona circolazione della palla che sfocia in incursioni vincenti vicino al canestro ducale; è Dell'Agnello con un gioco da tre punti a rompere il ghiaccio e rimettere sotto i suoi (5-8) con coach Pillastrini che manda in in campo Mastellari per cercare di dare maggiore pericolosità ai gialloblù. Cividale però non riesce a dare fluidità al gioco offensivo e Brindisi va avanti 5-13 a 4'02" e tiene il + 6 (10-16) a 2'23" dalla prima sirena, a cui si arriva però sul 14-16 perchè Derrick Marks si "carica sulle spalle" i compagni, segnando tutti gli ultimi 9 punti delle Aquile.

Alla ripresa del gioco in un amen Brindisi riprende quota (14-22 a 7'21") mentre Cividale non riesce a trovare i punti di Lucio Redivo e soffre in attacco; Mastellari e Dell'Agnello scuotono i padroni di casa e con un controparziale di 5-0 e rimettono Cividale in scia, mentre Brindisi inizia a caricarsi di falli e Redivo con un 1su 2 dalla lunetta riduce ancora (20-22) prima che Dell'Agnello traduca una stoppata di Ferrari nei due punti che fissano il pareggio (22-22) in transizione a 4'50" dall'intervallo lungo; il giovane talento n. 24 sigla poi il 25-24 dalla lunetta e dà il via ad una fase in cui le due squadre ribattono colpo su colpo e in cui si mette in luce Dell'Agnello sotto il canestro pugliese con un 6/6 dal campo a 1'30" dalla seconda sirena, con coach Bucchi che chiama minuto sul 29-26 per la Gesteco. Al rientro Marks infila due liberi che danno il massimo vantaggio ai suoi (31-26) e infine una tripla di Miani annulla il successivo controparziale di 4-0 con cui gli ospiti avevano prontamente ribattuto all'americano gialloblù, per il 34-30 con cui si va all'intervallo. Come si è detto, a metà gara il 77 gialloblù ha già messo a referto 16 punti con il 100% al tiro (6/6 dal campo e 4/4 dalla lunetta) e 4 rimbalzi e falli subiti, che compensano l'opaca prestazione al tiro fino a questo momento di Lucio Redivo, a referto con 1 solo punto e 4 assist.

E' Derrick Marks "on fire" ad aprire subito le "danze" nella terza frazione con la tripla del 37-30 e poi con il piazzato del 39-32 e Cividale che raggiunge il + 8 (41-33) a 7'50" dopo un canestro sottomisura di Miani; potrebbe essere il momento dell'allungo decisivo ma la Gesteco invece non riesce a dare continuità al gioco d'attacco, anche perché Redivo incappa in una serata no al tiro dalla lunga, e così i pugliesi sono in scia sul 48-46 a 2'10" dalla fine del periodo a cui poi si giunge in perfetta parità (49-49) grazie a una tripla di Allen allo scadere. L'ultima frazione è la prevedibile battaglia con le due squadre che mettono in campo grande intensità su ogni pallone e tanti errori su entrambe i fronti e il tabellone dice 56-56 dopo una tripla di Rota a 5'50"; una tripla di Mastellari che capitalizza l'ennesimo assist di Redivo dà il 66-63 a 3'53" e preannuncia un altro finale al cardiopalmo in via Perusini, anche perché Redivo trova la prima tripla della sua partita per il 69-63 dopo che la difesa a tutto campo dei ducali aveva costretto gli ospiti a perdere palla sulla loro rimessa in gioco. Il tabellone dice 70-65 a 1'39" dall'ultima sirena e Pillastrini chiama i suoi per un minuto di sospensione per gestire un possesso che può risultare decisivo nell'economia del match e l'asso di Bahia Blanca non tradisce in penetrazione guadagnando il + 7; due liberi di Allen ed un fallo in attacco fischiato a Dell'Agnello a 1'02" rimettono tutto in discussione prima che Arletti venga beffato dal ferro in entrata solitaria e Redivo infili poi i liberi che mettono in ghiaccio la partita, nonostante l'ultimo, nervoso assalto degli ospiti che "costano" un fallo antisportivo a Ogden e i liberi di Dell'Agnello per il 79-70 con cui tutti vanno sotto la doccia.


UEB GESTECO CIVIDALE – VALTUR BRINDISI 79-70

(14-16, 34-30, 49-49)

UEB GESTECO CIVIDALE

Marks 18, Redivo 12, Miani 10, Mastellari 9, Rota (k) 4, Calò n.e., Costabile n.e., Marangon, Berti , Ferrari 5, Dell'Agnello 21, Piccionne n.e.

Allenatore Stefano Pillastrini

Vice Giovanni Battista Gerometta, Alessandro Zamparini

Tiri da due 18/29, Tiri da tre 7/24, Tiri liberi 22/27 Rimbalzi 31 (25 dif. 6 off.)

VALTUR BRINDISI

Buttiglione n.e., Laquintana 10, Arletti 12, Del Cadia 4, Vildera 13, Fantoma, Ogden 12, Radonjic, Calzavara, Allen 19.

Allenatore: Pier Luigi Bucchi

Vice Marco Esposito

Tiri da due 20/44, Tiri da tre 7/24, Tiri liberi 9/14 Rimbalzi 42 (25 dif. 17 off.)

Arbitri: Stefano De Biase, Alberto Perrocco e Fabio Bonotto

Spettatori: 2.150  

 

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