mercoledì 29 gennaio 2025

CIVIDALE AVANTI CON IL BATTICUORE: ALL'ULTIMO RESPIRO JUVI CREMONA SUPERATA 90-89


La Gesteco, reduce dalla scoppola di Rieti e ancora priva del lungodegente Miani, ospitava una Juvi Cremona arrivata sulle rive del Natisone con due vittorie consecutive in saccoccia e ben decisa ad incrementare la sua classifica che attualmente la vede in lizza per evitare la zona rossa dei play-out.

L’obiettivo dei ducali, che recuperavano Berti dopo lo stop imposto da un male di stagione, era invece quello di sfruttare al massimo il doppio impegno ravvicinato in via Perusini per difendere il quarto posto, attingendo alle riserve di energia ed entusiasmo fornite dalla Marea Gialla per compensare le recenti fatiche accumulate in serie nelle ultime settimane costellate da match assai impegnativi da un punto di vista psicofisico.

 Cividale vendica la sconfitta al supplementare patita all’andata condannando a fil di sirena gli avversari al termine di un match che a lungo sembrava poter portare in porto con sicurezza e invece ha dovuto conquistare con le unghie e con i denti all’ultimo respiro per la gioia dei suoi tifosi che hanno letteralmente trascinato anche questa volta la squadra di Pillastrini nel momento di massima difficoltà.

 Da segnalare ancora unna volta 5 uomini in doppia cifra per la Gesteco al cospetto di un avversario mai domo e autore di una prova altrettanto corale e intensa.

 Si parte con Redivo, Lamb, Marangon, Berti e Dell’Agnello per la Gesteco e Bertetti, Polanco, Massone, Giombini e Morgillo sul fronte lombardo, per un avvio all’insegna dell’equilibrio con i padroni di casa avanti 11-8 a metà frazione dopo una bella penetrazione di un concentrato ed efficace  Marangon; Cividale in questa fase non riesce ad allungare per imprecisione al tiro e perché gli ospiti si dimostrano più reattivi sulle seconde palle, mentre nelle ultime battute all’approssimarsi della prima sosta una tripla di Mastellari e un gancio di Dell’Agnello fermano il tabellone sul 25-18.

 Al rientro sul parquet una tripla di Barbante e una palla persa di Dell’Agnello che procura in transizione un gioco da 3 punti a La Torre riportano in un amen Cremona a meno 1 (25-24), prima che altrettanto celermente Lamb e Redivo riportino sul + 8 (32-24) i gialloblù a 7’23” dall’intervallo lungo e coach Becchi a chiamare subito una sospensione.

In questa fase è il Sindaco Redivo a finalizzare da par suo gli attacchi ducali e con una serie di canestri tiene Cividale sul + 9 (39-30) nonostante in avanti la Juvi con Almeida, Barbante e l’ex APU La Torre continui a segnare con continuità, mentre è Jack Dell’Agnello con 4 punti consecutivi a dare il + 12 a 3’45”. Cremona non ci sta, e sempre sfruttando la vena realizzativa di La Torre dalla distanza dimezza lo svantaggio (47-41) a 1’52” dall’intervallo di metà gara a cui si perviene sul 49-43, perché Cividale non concretizza l’ultimo possesso con Dell’Agnello sotto il canestro lombardo.

 Si riparte e la Gesteco ritorna subito sul + 12 sempre con Redivo sugli scudi (57-45),  ma anche stavolta la Juvi trova nel tiro dalla lunga con Bertetti e Massone la chiave per impedire la fuga dei padroni casa e rifarsi sotto sul – 5 (61-56) a 5’50” dalla terza sirena, punendo gli errori offensivi dei gialloblù. La Gesteco non riesce a ritrovare la precisione in tiri ben costruiti e così gli ospiti accorciano ancora (65-63) con Massone, autore di 4 punti consecutivi penetrando nel cuore dell’area ducale ed eludendo la difesa gialloblù che ha perso intensità in questa fase del match.

Il sorpasso arriva con una tripla di Almeida (69-70) a 1’10” dall’ultima sosta e resta immutato quando le squadre tornano in panchina sul 71-72, dopo l’ultimo possesso vincente di Barbante.

 L’inerzia è cambiata perché Cremona ha alzato l’intensità difensiva mentre Cividale non riesce più a chiudere con altrettanta efficacia sugli attacchi dei lombardi e il punteggio è di 74-76 a 6’16” dalla fine. Da qui in avanti si viaggia punto a punto, con Marangon a prendersi diversi falli in penetrazione e, sfruttando il bonus della Ferraroni, dalla lunetta riporta la Gesteco sul 79-78 a 4’31” che annuncia un finale tutto da vivere mettendo a rischio le coronarie. A 1’46” coach Becchi chiama minuto con Cividale avanti 85-83 e Ferrari a riprendere poi il gioco con un tiro libero supplementare che va a segno per l’86-83, con capitan Rota che a seguire recupera un pallone che però i compagni non riescono a tradurre in un ulteriore vantaggio e così Massone infila l’’86-85 a 59”; Dell’Agnello prima sbaglia in attacco ma poi recupera in difesa subendo fallo e dalla lunetta è glaciale e porta i suoi sul + 3 (88-85) a 23”.  Gli ultimi 17 secondi sono tutti da raccontare: Massone segna l’88-87 e si guadagna un libero supplementare che sbaglia ma sul rimbalzo Tortù corregge in canestro per l’89-88, Pillastrini non chiama minuto e con 3” da giocare Redivo s’incarica di provare la tripla che non entra, sul rimbalzo fallisce la correzione Marangon e poi è Ferrari che si eleva per il tocco decisivo sulla sirena per il 90-89 finale che fa esplodere il palazzo come una polveriera.

 

UEB GESTECO CIVIDALE – FERRARONI JUVI CREMONA              90-89

(25-18, 49-43, 71-72)

 UEB GESTECO CIVIDALE

Lamb 7, Redivo 17, Mastellari 3, Rota (k) 2, Superina n.e., Baldares n.e., Devetta n.e., Marangon 11, Berti 11, Ferrari 17, Dell'Agnello 22, Piccionne n.e.

Allenatore Stefano Pillastrini

Vice Giovanni Battista Gerometta, Alessandro Zamparini

Tiri da due 25/41, Tiri da tre 7/19, Tiri liberi 19/26 Rimbalzi 35 (24 dif. 11 off.)

 FERRARONI JUVI CREMONA

 Galantini n.e., Zampogna, Bertetti 6, Polanco 11, La Torre 13, Barbante 11, Tortù 6, Massone 17, Morgillo 8, Giombini 11, Almeida 6

Allenatore: Luca Becchi

Vice Danilo Quaglia e Mattia Costa

Tiri da due 29/50, Tiri da tre 8/21, Tiri liberi 7/10 Rimbalzi 33 (21 dif. 12 off.)

 Arbitri: Daniele Alfio Foti di Bareggio (MI), Daniele Yang Yo di Vigasio (VR) e Mauro Davide Barbieri di Roma.

 Spettatori: 2.200 circa

 


ANCHE LE STATISTICHE DELLA LEGA PREMIANO CIVIDALE




La prima parte del campionato di Serie A2 Old Wild West conferma il trend di crescita per la Gesteco, che chiude il girone di andata con risultati molto positivi. La squadra cividalese ha registrato un incremento del 27.7% nella media di spettatori rispetto alla stagione precedente, un dato che dimostra l’entusiasmo crescente intorno alla squadra e il forte legame con il proprio pubblico, che ormai va oltre il bacino d’utenza dell’antica capitale del Friuli. 

Nel dettaglio, Cividale ha avuto una media di 2.604 spettatori a partita, una performance che supera la media del campionato, fissata a 2.227 spettatori per gara, con un incremento del 21.5% rispetto alla stagione 2023-2024 e un significativo +65.4% rispetto alla stagione 2022-2023. Questo risultato colloca Cividale tra le prime squadre della Serie A2 in termini di affluenza, posizionandosi al settimo posto per numero di spettatori in media a gara.

La Gesteco si conferma, inoltre, come una delle realtà più in crescita in termini di presenze, posizionandosi tra le prime dieci per incassi medi e media spettatori. L’afflusso di pubblico ha fatto registrare una costante crescita nel corso della stagione, con il palazzetto che ha visto un significativo riempimento. Il dato di affluenza si è tradotto in un incremento anche negli incassi, con un totale che ha raggiunto 23.149 euro a gara, portando la squadra a posizionarsi tra le top 10 per incasso medio del campionato.

Il successo non si limita ai numeri che hanno anche beneficiato dall’incremento estivo della capienza a 2.934 posti dell’impianto di via Perusini, ma riflette la passione e l’impegno dei tifosi gialloblù che continuano a sostenere la squadra con entusiasmo. Il dato di riempimento del palasport, pari all’87.3%, è un’ulteriore dimostrazione dell’ottima risposta del pubblico alla stagione in corso.

I dati esposti dalla Lega ottenuti oltretutto in un campionato dove milita anche Udine con risultati altrettanto importanti in termini statistici e di classifica, sono da leggere sicuramente con soddisfazione dall’ambiente ducale e smentiscono una volta di più i sostenitori della tesi che due società in A2 a distanza di 17 km sono un lusso non sostenibile. 

La stagione si preannuncia quindi sempre più emozionante, e la UEB Gesteco non nasconde le proprie ambizioni per il proseguimento del campionato. Con una crescita solida e un pubblico sempre più caloroso, la squadra vuole continuare dare battaglia per raggiungere i suoi obiettivi.



sabato 18 gennaio 2025

CIVIDALE RIPRENDE LA CORSA: LIVORNO KO 88-74

 

La Gesteco, piegata al Pala Carnera nelle ultime battute del derby da uno stratosferico Hickey, ritrovava il calore di via Perusini per riprendere la marcia in alta classifica interrotta contro l’APU Udine dopo le tre vittorie consecutive colte contro Torino, Pesaro e Forlì.

L’avversario di turno, la Libertas Livorno già battuta a domicilio all’andata e reduce da tre sconfitte in serie, all’ultimo momento doveva rinunciare anche all’apporto del suo americano Hooker fermato da un attacco influenzale, mentre le Aquile erano ancora prive di Miani, sempre ai Box per curare i guai muscolari alla schiena che lo anno messo “fuori uso” ormai da diverse settimane.

I ducali riprendono la marcia e conservano il quarto posto in classifica generale al termine di una gara condotta praticamente dall’inizio alla fine e con 5 uomini in doppia cifra, al cospetto di un avversario che ha cercato di contrastare il gioco corale di Cividale affidandosi soprattutto alle giocate di Banks e dell’ex APU Italiano.

In avvio Pillastrini si affida a Redivo, Lamb, Marangon, Ferrari, Dell’Agnello mentre il suo collega Andreazza schiera Banks, Italiano, Fantoni, Filloy e Allinei in un match subito equilibrato caratterizzato da un botta e risposta a suon di triple con il punteggio che dice 15-13 a 5’16” e Maragon protagonista in attacco con ben 7 punti consecutivi; la guardia è decisamente in serata e fornisce un assist al bacio per Doron Lamb che da sotto canestro infila il 19-13 e il suo ottavo punto a 4’26” e induce il coach ospite a chiamare minuto di sospensione.  Cividale si porta sul + 8 con due punti di Rota dalla media ma poi non riesce a dare continuità alla striscia e Livorno piazza un parziale di 0-6 e si rifà sotto sul 21-19 a 2’01” dalla prima sosta a cui poi si perviene poi sul 27-26, perché Banks realizza per gli ospiti una tripla allo scadere.

La seconda frazione si apre per Cividale nel segno di Lucio Redivo che segna i suoi primi 4 punti della gara e poi Mastellari riporta i suoi sul + 6 (36-30) con un’altra tripla, dando l’abbrivio per un ulteriore scatto avanti dei padroni di casa che sfruttano un calo difensivo dei labronici, e a metà periodo vanno sul + 10 (43-33) dopo una penetrazione con libero aggiuntivo di Dell’Agnello, ben servito da Redivo. La Gesteco ingrana la quarta con il “baby” Ferrari sugli scudi e, dopo aver toccato il + 17,  chiude i primi due tempi con il tabellone che segna 53-38 avendo inflitto i gialloblù agli ospiti un parziale di 26-12 e portato già tre uomini in doppia cifra (Lamb e Mastellari 10, Dell’Agnello 11).  

Il rientro in campo dei ducali è distratto e Livorno piazza subito un parziale di 0-6 per il 53-44 con cui gli ospiti intendono subito rientrare in partita e ci vuole una tripla di Ferrari a ridare il + 12 (60-48)  a 6’41”; gli ospiti però non demordono e a metà tempo hanno ridotto il margine a sole 7 lunghezze (62-55) e Pillastrini richiama i suoi in panchina per riorganizzare una difesa che ha perso l’attenzione e l’intensità dei primi due periodi. I labronici, con Italiano e Banks,  accorciano ancora sul – 5 perché Cividale litiga anche con il canestro, prima che con due azioni in velocità Lamb e Dell’Agnello riportino la Gesteco avanti di 9 (68-59) a 2’40” dalla penultima sirena a cui si giunge sul 72-59, dopo un finale di frazione nervoso e un libero a segno di Lucio Redivo a seguito di un tecnico fischiato alla panchina di Livorno che si lamenta dell’arbitraggio.

Nell’ultimo periodo i labronici, sempre guidati da Banks, cercano di ricucire il divario e mettere pressione ai padroni di casa che però non perdono la concentrazione e sono ancora avanti di 11 punti (76-63) a 5’51” dalla fine; segue una fase piuttosto confusa con diverse palle perse da entrambe le parti ma con Cividale che riesce a conservare un vantaggio importante a 3’34” (83-68) dopo due liberi a segno di Matteo Berti. Un canestro di Ferrari regala di nuovo il + 17 e il match fila via in controllo sino all’88-74 finale, con il coach Pillastrini che dà spazio anche agli under 19  Piccionne. Vivi, Devetta e Baldares.

 

UEB GESTECO CIVIDALE – LIBERTAS LIVORNO 1947                     88-74

(27-26, 53-38, 72-59)

 UEB GESTECO CIVIDALE

 Lamb 12, Redivo 16, Mastellari 10, Rota (k) 8, Vivi, Baldares, Devetta, Marangon 9, Berti 6, Ferrari 11, Dell'Agnello 15, Piccionne 1.

Allenatore Stefano Pillastrini

Vice Giovanni Battista Gerometta, Alessandro Zamparini

Tiri da due 30/48, Tiri da tre 6/21, Tiri liberi 10/13 Rimbalzi 39 (29 dif. 10 off.)

 LIBERTAS LIVORNO

 Buca 4, Banks  25, Bargnesi 2, Fantoni (k) 6, Tozzi 4, Filloy 8, Allinei 7, Baroni n.e., Paoletti n.e., Italiano 18.

Allenatore: Marco Andreazza

Vice Cesare Riva e Iacopo Venucci

Tiri da due 22/35, Tiri da tre 7/27, Tiri liberi 9/11 Rimbalzi 30 (24 dif. 6 off.)

 Arbitri: Michele Centonza di Grottammare (Ascoli Piceno), Mattia Eugenio Martellosio di Milano e Francesco Cattani di Cittaducale (Rieti).

 Spettatori: 2.600 circa

 

 

 

lunedì 13 gennaio 2025

IL DERBY DELLA MATURITÀ

 

Alla puntata n. 13, che giunge dopo meno di tre anni dalla prima sfida ufficiale del settembre 2022 in Supercoppa, l’incrocio tra UEB Cividale e APU Udine sembra proprio aver raggiunto la dimensione, quanto a partecipazione emotiva ed interesse mediatico, delle contese stracittadine o regionali più antiche e celebrate nel panorama cestistico nazionale. 

I biglietti esauriti on-line in meno di 3 minuti con la velocità degna di un click-day ministeriale, sono solo il segno più tangibile dell’elettrizzante attesa che viene vissuta nell’ approssimarsi della palla a due prevista al Carnera per mercoledì alle 20,30.

Infatti se all'inizio della stagione 2022/23 il match tra l'APU Udine, la diretta erede della gloriosa tradizione pluridecennale cestistica friulana griffata Snaidero, e la debuttante UEB Cividale senza blasone e storia limitata a due campionati di serie B, da molti era considerato come una bizzarra anomalia destinata a non lasciare traccia significativa nelle vicende del basket regionale, dopo neppure tre anni ha invece già alle spalle un percorso ricco di sfide quasi sempre in equilibrio e capaci di mobilitare un interesse e una passione inedita per molti sportivi sportivi friulani.

Prima del 2022 la circostanza di un possibile incrocio tra Udine e Cividale nel secondo campionato nazionale di basket era qualcosa di talmente "inverosimile" tanto che fino allo scorso anno molti erano quelli a negare che questa partita avesse i cromosomi per poter definirsi un "derby".

"Non ci potrà mai essere derby tra Cividale ed Udine" - "Una partita che vale 2 punti come tutte le altre" - "L'unico derby è quello con Trieste" - "Sono due realtà non paragonabili" - "Sono nella stessa serie ma giocano campionati diversi": queste erano le frasi più ricorrenti nelle osterie friulane e tra gli appassionati sui gradoni dei rispettivi palazzetti all'inizio della storia.

Diversi inoltre erano (o sono ancora?) coloro che reputavano "non sostenibili economicamente" due compagini in serie A2 a soli 17 km di distanza, mentre altri non erano per nulla entusiasti della situazione venuta a crearsi e rincaravano la dose affermando che "il territorio non è in grado di sostenere adeguatamente due squadre ad alto livello, così si dividono le forze invece di avere una team veramente competitivo ne restano due mediocri."  

Siccome quella bizzarra anomalia, invece di rimanere tale, con il tempo prese nientemeno che le forme di un combattutissimo scontro play-off promozione conclusosi solo sulla sirena di gara 5 alla fine della prima stagione e non si poteva più far finta di nulla, qualcuno l'anno seguente sulla sponda dei Savorgnan coniò il termine "derbino" per definire qualcosa che invece stava per diventare una "classica" del campionato nazionale di serie A2.  

Dopo la prima parte della stagione 2024/25, 12 precedenti ed il ritorno di Trieste nella massima serie nessuno invece oggi mette in discussione la parola "derby" per una sfida che vede la lanciatissima Udine, seconda in classifica, ospitare nel suo Carnera - unico palazzetto ancora inviolato del campionato -  la UEB Cividale, che la tallona in quarta posizione a due sole lunghezze e capace di infliggerle all'andata in via Perusini una delle sole 5 sconfitte subite dai bianconeri nelle prime 20 giornate.

Dunque un derby d'alta classifica e che riporta tutti gli appassionati all'entusiasmo di epoche lontane in cui le squadre dei capoluoghi provinciali della regione si davano "battaglia" ai vertici della serie A2, smentendo al momento le Cassandre che ritenevano "uno spreco" e condannate "alla mediocrità"  due società della stessa provincia nel campionato cadetto.

Fino ad oggi il clima sugli spalti è stato caratterizzato da sostanziale correttezza e rispetto reciproco tra le opposte fazioni, anche se nell'ultimo capitolo della saga andato in onda in via Perusini lo scorso ottobre, una frangia della tifoseria bianconera ha fatto sapere "apertis verbis" di non gradire il "mood" che ha fatto invece apprezzare i cugini gialloblù in tutta la penisola, ovvero quello di "non tifare mai contro nessuno", triestini inclusi.         

Ci si augura davvero che lo striscione apparso durante la partita d'andata nel settore della tifoseria bianconera, dal non proprio ermetico "AMICI DI TUTTI, NOSTRI NEMICI"  - poi subito riavvolto tra l'indifferenza del pubblico gialloblù (e dei media presenti) - sia stata solo una "caduta di stile" di una minoranza, piuttosto che tradire un malcelato fastidio di molti per la simpatia e l'apprezzamento che i "cugini" ducali hanno saputo conquistarsi in giro per l'Italia, Barcola inclusa.

Sul punto il derby di mercoledì potrebbe fornire delle risposte esaustive: anche per i supporters, non solo per le società sarà una nuova prova di maturità   

Il derby Udine-Cividale è inoltre una bella sfida tra società costruite con filosofie e contesti profondamente differenti, per certi versi agli opposti: da un lato una proprietà con mezzi finanziari importanti capace ogni anno di ripartire da zero alla ricerca del massimo traguardo, maggiore visibilità mediatica e un più ampio bacino di tifosi dato dal rappresentare storicamente  i colori del capoluogo provinciale mentre dall'altro un sodalizio giovane in cui un equipe dirigenziale è riuscita ad ottenere la fiducia da un nutrito numero di sponsor - quasi un azionariato popolare -  e persegue la crescita progressiva di un gruppo coeso puntando sul lavoro di un tecnico esperto nella selezione e nella crescita di giovani talenti e nella gestione del gruppo-squadra, capace di far innamorare una comunità "vergine" per il basket ad alto livello.

Sul parquet, se si esclude il match di ritorno della stagione 22/23 quando un APU incerottata ed in crisi di risultati ospitava una Gesteco in piena salute che vestiva i panni della matricola "ammazzagrandi", il ruolo di favorita indiscussa nelle altre 11 vigilie è sempre stata sulle spalle di Udine, con le Aquile cividalesi nella parte dell'outsider desideroso di ribaltare il pronostico. 

Lo "scherzetto" è riuscito ben quattro volte, ma solamente una nella tana bianconera di piazzale Argentina, quando i ragazzi di Pillastrini violarono il Carnera per 82-88 portandosi subito in vantaggio nella serie di play-off promozione 22/23, facendo poi correre più di un brivido ai rivali sull'esito del quarto di finale.

Al di là delle dichiarazioni di circostanza dei protagonisti anche per il "derby della maturità" il copione non muta, il ruolo - e il peso - dei favori del pronostico sono tutti dalla parte degli uomini di Vertemati: glielo attribuiscono di diritto la posizione in classifica, il rendimento tra le mura amiche - unica squadra imbattuta in casa - la profondità e la qualità di un roster costruito anche quest'anno per la promozione e non ultimo il desiderio di rivalsa per la bruciante sconfitta subita all'andata in via Perusini.

Per i Pilla Boys, ancora privi di un tassello importante come Gabriele Miani, uscire con i due punti dal Carnera vorrebbe dire essere riusciti a giocare una partita al meglio delle proprie possibilità, sfruttando quella maggiore leggerezza che la propria situazione di classifica gli permette e che può diventare decisiva in gare dove è l'avversario, lanciato all'inseguimento del primo posto che vale la promozione diretta,  quello costretto a portare a casa i due punti a tutti i costi.

Circostanza sempre in agguato nei derby, sfide in cui l'emotività spesso è in grado di sovvertire il dato tecnico; comunque vada non è detto che si debba aspettare poi molto per una rivincita: magari già a metà marzo, a giocarsi in campo neutro la coppa Italia di categoria.

Non proprio cosa mediocre.



lunedì 6 gennaio 2025

LE FINAL FOUR DI COPPA ITALIA NELLA CALZA DELLA BEFANA

Il 2025 è iniziato in piena sintonia con la tradizione in casa Gesteco, con l'inversione dei ruoli tra Babbo Natale e la Befana: se infatti il primo ha sempre depositato il carbone sotto l'albero, la simpatica vecchietta non manca mai di depositare nella calza delle Aquile gialloblù doni preziosi.

Fu così già nel 2021, quando i ducali militavano in serie B e il 6 gennaio il capitano di allora, Adrian Chiera, infilò un decisivo 5/6 da tre nel canestro della capolista Vicenza per il 75-70 finale, nel silenzio di un palazzetto "gremito" dai soli addetti ai lavori in stretta osservanza delle restrizioni imposte durante l'era COVID.

E' stato così anche nel 2023 e nel 2024, quando i ragazzi di Pillastrini in serie A2 riuscirono ad interrompere le serie negative aperte e vincere la prima partita dell'anno.

Nel 2023 quello che veniva allora considerato uno scontro salvezza contro Mantova, che coincise con una grande prestazione di Rotnei Clark che s'infortunò e giocò l'ultima partita della sua carriera professionistica creando così le condizioni per l'arrivo di lì a poco di Lucio Redivo mentre nel 2024 fermando la capolista solitaria Forlì, in una sorta di Epifania che diede inizio alla trasformazione di quello che fino allora era stato un brutto anatroccolo relegato nei bassifondi della classifica, in un cigno capace di inanellare una serie di vittorie che lo portarono a centrare addirittura degli impronosticabili play-off.

Il "regalo" di quest'anno è stato, se possibile, ancora più difficile da pronosticare ad inizio stagione, ovvero il quarto posto alla fine del girone di andata che dà diritto alla partecipazione alle Final Four di coppa Italia, in un campionato di A2 equilibratissimo e competitivo a 20 squadre, di cui almeno 10 alla vigilia dichiaravamo di ambire alla promozione diretta, con gli esperti che accreditavano Cividale per una posizione di metà classifica con vista sui play-off, "se tutto andrà bene".

Il risultato è stato conquistato al termine di una prima parte di stagione in cui la Gesteco ha messo a segno uno score di 13 successi e 6 sconfitte, di cui 3 patite all'overtime e un'altra gestendo male l'ultimo possesso della possibile vittoria, con il sigillo decisivo ieri sera al termine di uno dei match più belli che si sono visti quest'anno in via Perusini e maturato ai danni di una VL Pesaro che arrivava sulle rive del Natisone carica, in piena fiducia e con una striscia aperta di 5 successi consecutivi.  

Se nell'ambiente e nella dirigenza ducale si parla di "risultato storico" raggiunto in un contesto quasi "mistico", altri alla vigilia tendevano a derubricare il traguardo ottenuto a "risultato importante" senza necessità di scomodare la Storia.

Il parere, per quello che può valere, di chi qui scrive e segue fin dalla sua prima partita dell'ottobre 2020 l'avventura della società che ha sede in via Perusini, non ha bisogno di essere messa "nero su bianco": già da diverse parti nel passato più o meno recente è stato "censurato" per aver fatto troppo ricorso a termini come "storico" o "strepitoso" perché fuori luogo e ispirati da troppo entusiasmo, se non addirittura della faziosità del tifoso e privi della necessaria "obiettività" che invece deve sempre ispirare un cronista.

Le persone che frequentano il palazzetto cividalese, sia che lo facciano da qualche anno oppure che siano stati conquistati in tempi più recenti dai risultati delle Aquile gialloblù, ritengo che in fondo siano poco interessati da come, a livello locale, vengano descritte le imprese dei loro beniamini perché semplicemente quella Storia la stanno vivendo di persona, si godono in pieno i traguardi sempre più "importanti" che vengono centrati, apprezzandone il valore per una comunità che si fa sempre più ampia e consolidata.

Probabilmente avrà fatto loro molto piacere, invece, come i telecronisti dell'emittente nazionale Rai Sport, estranei alle vicende locali, hanno raccontato a tutt'Italia la partita e soprattutto descritto la tifoseria ducale, il progetto della società del Presidente Micalich e l'ambiente di vera sportività che si respira in via Perusini, definito "un esempio da seguire per tutti", ripetendo a più riprese il "controverso" termine "Storico" a proposito della qualificazione di Cividale alle Final Four di Coppa Italia.     

La stagione è ovviamente ancora molto lunga, il girone di ritorno pieno d'insidie per i ragazzi del coach Pillastrini che dovranno fare visita a tutte le big del campionato in palazzetti "storici" ed infuocati e i valori assoluti di molti roster cresceranno man mano che si entrerà nelle fasi decisive del campionato in vista dei risultati per cui sono stati allestiti: tutte minacce che il condottiero Stefano Pillastrini conosce bene e sulle quali, si può starne certi, sta lavorando con il gruppo.

Quanto alla coppa Italia di serie A2, da alcuni considerato trofeo di prestigio - di solito da chi lo vince -  mentre da altri una pericolosa ed inutile perdita di tempo - di solito da chi non vi partecipa -  Cividale nella probabile sede di Genova sfiderà a metà marzo nella prima semifinale Rimini mentre nell'altra saranno opposte Udine e Cantù.

Il Presidente Micalich nella conferenza stampa post partita con Pesaro ha dichiarato che la Gesteco andrà a Genova per tentare di vincere la Coppa; per qualcuno potrà sembrare un proclama di facciata - nessuno dice che partecipa per perdere - ma chi conosce a fondo questo ambiente e questa squadra, è consapevole che il team gialloblù farà il massimo, con qualsiasi condizione psico-fisica con cui arriverà a marzo.

In fondo "perchè no?", come si sentiva dire ieri sera al palazzetto tra i tanti tifosi entusiasti al termine della partita: lo scalpo di Rimini, Udine e Cantù, Pilla e i suoi, lo hanno già messo in bacheca durante il girone d'andata.   

Lo scopriremo al solito "solo vivendo", con la certezza che, nel capoluogo ligure, dall'antica e dall'attuale capitale del Friuli si assisterà ad un esodo "storico" per poter dire di esserci stato a Genova, nel giorno in cui nell'albo d'Oro della Coppa Italia di Serie A2 veniva magari inciso quello che risultava al termine di una finale Cividale-Udine o Udine-Cividale, se qualcuno si dovesse offendere per l'ordine degli addendi. 

domenica 5 gennaio 2025

CIVIDALE BATTE PESARO E CENTRA LE FINAL FOUR DI COPPA ITALIA

Clima delle grandi occasioni e palazzetto praticamente sold-out in via Perusini per l’ultima gara del girone d’andata che vedeva la Gesteco impegnata nella ricerca di coronare l’ennesima impresa della sua storia “che nessuno aveva pronosticato all’inizio della stagione”: il mantenimento del quarto posto e la qualificazione alle final four di Coppa Italia.

L’ostacolo da superare era un vero e proprio “sesto grado”, visto che a Cividale arrivava la squadra con all’attivo la miglior serie aperta di successi consecutivi – cinque – di tutta la serie A2, quella VL Pesaro che nel campionato cadetto assieme a Pallacanestro Cantù e Fortitudo Bologna possiede i “quarti di nobiltà” e il blasone di chi nel passato più o meno remoto ha fatto la storia della pallacanestro italiana.

I marchigiani infatti, dopo aver dovuto smaltire la delusione per la retrocessione dalla massima serie ed un avvio assai problematico con l’addio alla panchina di Pino Sacripanti, con l’arrivo di Spiro Leka in panchina sembrano aver trovato il la giusta quadra per risalire la classifica e lottare per l’obiettivo di inizio stagione, ovvero il ritorno in serie A.

A rendere ancora più complicata la “mission impossible” alle Aquile ducali l’imperfetta condizione psicofisica di diversi elementi chiave del roster come Marangon – ancora alle prese con i postumi di una distorsione alla caviglia -  Miani – assente per i noti malanni muscolari post Fortitudo – Mastellari – da poco rientrato nella piena disponibilità di coach Pillastrini dopo il non lieve infortunio patito contro Avellino e con Doron Lamb impegnato nella ricerca della condizione apprezzabile, considerato solo il suo recente ritorno nei meccanismi di squadra assieme ai suoi vecchi compagni.

Come da migliore tradizione gialloblù, quando “il gioco si fa duro” i ragazzi di Pillastrini riescono tra le mura amiche a trovare risorse ulteriori e centrano l’impresa al termine di una gara tutto cuore, dal punteggio elevato e che ha visto una prestazione strepitosa di Lucio Redivo, autore alla fine di 38 punti e 34 di valutazione, ben coadiuvato da un Ferrari sempre più in crescita e dalle solide prestazioni di Dell’Agnello e Lamb.

Si parte con Piccionne, Rota, Redivo, Ferrari, Dell’Agnello per la Gesteco e dall’altra parte Spiro Leka propone King, Bucarelli, Maretto, De Laurentiis e Ahmad per un avvio all’insegna dell’equilibrio (11-7 a 6’30”) con Redivo e Ferrari sugli scudi per Cividale; è proprio il classe 2005 che con una tripla allunga sul 14-7 e costringe il coach ospite alla prima chiamata per bloccare l’inerzia sfavorevole ai suoi. Al rientro in campo i biancorossi rispondono alla grande  con un parziale di 0-10 ed operano il sorpasso  (14-17 a 3’11”) e così è Pillastrini a dover fermare il cronometro con un minuto di sospensione ed inserire Mastellari e Berti sul parquet per Piccionne e Rota. La guardia bolognese lo ripaga subito con la tripla del 17-20 ma per la Carpegna King continua ad imperversare dalla linea dei 6,75 e tiene avanti Pesaro di 6 lunghezze (17-23) quando mancano 1’20” alla prima sirena a cui si perviene poi sul 21-27.  Al rientro in campo due falli consecutivi in attacco fischiati a Cividale scaldano non poco l’ambiente e danno la carica ai padroni di casa che si riportano a – 1 (26-27) con un 5-0 firmato da Redivo e poi raggiungono la parità (30-30) a 6’53” con un'altra incursione dell’argentino che ha già infilato 16 punti nel canestro ospite. In questa fase è un botta e risposta con ritmi elevati fino ad un nuovo minuto di sospensione chiesto da Pillastrini sul 36-38 a 4’50” dall’intervallo lungo a cui si arriverà sul 52-47 perché Lamb trasforma i tre tiri liberi che si è procurato subendo fallo da Imbrò sul filo della sirena. Punteggio decisamente elevato, con i ducali che nel secondo periodo hanno realizzato un parziale di 31-20, nonostante Pesaro abbia tirato con il 52% dall’arco (9/17) contro il 36% delle Eagles (5/14), e con un Lucio Redivo già autore di 23 punti e uno score di 7 su 13 dal campo e 6 su 6 dai liberi. Il terzo tempo inizia con Lamb sugli scudi che con 9 punti consecutivi manda il tabellone sul massimo vantaggio per Cividale (61-52) a 7’19” e poi sul 66-54 a 5’50” mettendo a segno il suo punto n. 20. Nell’ultimo minuto e mezzo del periodo, dopo un’azione concitata che costa un fallo intenzionale a Berti e il suo quarto fallo, Pesaro trova con Ahmad la linfa per rimontare e riportarsi minacciosamente a contatto sul 74-71 alla penultima sirena. Per l’ultima decisiva frazione rientrano Redivo, Mastellari, Lamb Ferrari e Dell’Agnello e quest’ultimo “inaugura” subito con una tripla e poi con un assist a Ferrari per l’81-73 a 7’59” e in un clima da play-off a 6’17” Lucio Redivo dalla lunetta infila due liberi che si è guadagnato in penetrazione per l’83-76 dopo un minuto di sospensione. Ferrari a 4’39” conquista un rimbalzo offensivo e di prepotenza segna l’87-79 che mantiene a distanza gli ospiti e il finale vede il sigillo di Lucio Redivo che con la tripla del 90-81 a 2’50” ipoteca il match, perché poi Dell’Agnello servito dall’argentino allunga ancora sul + 11 (92-81) a 2’11”.  E’ la pietra tombale sul match sul 97-86 con il palazzetto in festa per l’ennesimo traguardo tagliato dalla società del Presidente Micalich, che porta Cividale a giocarsi le final four di Coppa Italia a marzo assieme a Rimini, Udine e Cantù.

 

UEB  GESTECO CIVIDALE – VL P. CARPEGNA PESARO           97 – 86

(21-27, 52-47, 74-71)

 UEB GESTECO CIVIDALE

Lamb 20, Redivo 38, Mastellari 7, Rota (k) 2, Calò, Natali, Devetta, Marangon n.e., Berti 1, Ferrari 16, Dell’Agnello 13, Piccionne

Allenatore: Stefano Pillastrini

Vice: Giovanni Battista Gerometta e Roberto Fazzi

Tiri liberi 18/22, Tiri da due 23/32, Tiri da tre 11/32, Rimbalzi 40 (32 dif. 8 off.)

VL PROSCIUTTO CARPEGNA PESARO

Petrovic 6, Davis, Maretto 10, Imbrò (k) 4, De Laurentiis 6, King 26, Bucarelli 8, Lombardi 6, Zanotti, Ahmad 20.

Allenatore: Spiro Leka

Vice: Giacomo Baioni e Luca Pentucci

Tiri liberi 12/16, Tiri da due 16/31, Tiri da tre 14/40, Rimbalzi 34 (24 dif. 10 off.)

Arbitri: Marco Attard di Sesto Fiorentino (FI), Alessandro Costo di Livorno, Fabio Bonotto

Spettatori 2.900 circa

 

 

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