Il 10 febbraio 1985 era di domenica ma non ancora tempo della Giornata del Ricordo: per onorare la memoria dell'esodo fiumano-istriano-dalmata e delle vittime delle foibe ci sarebbero voluti altri 20 anni e tutta la vicenda era ancora sepolta e taciuta secondo i dettami della realpolitik del dopoguerra.
Quel giorno l'attenzione di tutta l'Italia era invece riversa sullo stadio Friuli dove era atteso il sorprendente Verona di Bagnoli, ancora primo in classifica alla terza giornata di ritorno e ben deciso a continuare la marcia verso un incredibile scudetto.
I tifosi di Inter, Torino, Roma, Juventus e Milan - praticamente il 70% dell'italico totale - riponevano nei bianconeri friulani le speranze di un inciampo che rallentasse la corsa dei veneti, bianconeri che per l'occasione ripresentavano, dopo mesi di forzata assenza per infortuni muscolari vari, nientemeno che Zico, il loro indiscusso campione internazionale, voglioso di riprendersi la scena nell’allora più bel campionato del mondo.
Friulani rinfrancati in campo e sugli spalti dal fresco e largo successo a Roma sulle macerie della Lazio targata Lorenzo (4-1) che pareva chiudere la pratica salvezza e ora pronti, con l’asso brasiliano, a risalire la classifica verso posizioni più consone alle ambizioni di inizio stagione.
Giornata fredda, campo pesante, cielo plumbeo, stadio esaurito con curve gremite ben oltre la capienza di sicurezza: in particolare il settore ospiti traboccava di bandiere e sciarpe gialloblù, per un’invasione di almeno 5000 veronesi, presenza rinforzata dalle centinaia di veneti che all’epoca erano comandati per il servizio militare nelle caserme friulane.
Ne nacque una partita epica, rimasta sicuramente nel libro d’oro della futura squadra campione d’Italia e comunque nell’immaginario di chi, in Italia, viveva di pane e pallone negli anni ‘80 del novecento.
L’Udinese volle sfidare a viso aperto la perfetta macchina messa assieme dal mago della Bovisa: squadra corta tutta difesa arcigna, centrocampo con muscoli, corsa, potenza e qualità e attacco pronto a colpire ogni volta che la difesa concedeva mezzo metro di troppo alle progressioni di Elkjaer e Fanna o all’opportunismo di Nanu Galderisi.
Il tecnico dei friulani, l’ormai datato O’Lione Luis Vinicio, schierò un attacco a trazione anteriore con la presenza contemporanea di Zico, Spadino Selvaggi, Carnevale e Mauro, con i poveri Gerolin, Criscimanni e De Agostini a correre ciascuno per due in mezzo al campo per sostenere gli avanti e proteggere un’improbabile difesa a tre, che spesso diventava a due quando Edinho si sganciava avanti anche lui lasciando soli Galparoli e l’Armaron Cattaneo davanti ad un disperato Fabio Bruni tra i pali.
Udinese-Hellas Verona 3-5 Reti: 3’ Briegel, 10’ Galderisi, 20’ Elkjaer, 45' Edinho, 53' Carnevale, 59' Mauro, 61' Elkjaer, 63' Briegel. Udinese: Brini; Galparoli, Cattaneo, Edinho, De Agostini; Gerolin, Mauro, Criscimanni (69' Miano), Selvaggi; Zico; Carnevale. All: Vinicio. H. Verona: Garella; Tricella, Volpati, L.Marangon, Fontolan; Briegel, Fanna (41' Bruni), Sacchetti, Di Gennaro; Galderisi (89’ Turchetta), Elkjaer. All: Bagnoli.
Udinese-Hellas Verona 3-5 Reti: 3’ Briegel, 10’ Galderisi, 20’ Elkjaer, 45' Edinho, 53' Carnevale, 59' Mauro, 61' Elkjaer, 63' Briegel. Udinese: Brini; Galparoli, Cattaneo, Edinho, De Agostini; Gerolin, Mauro, Criscimanni (69' Miano), Selvaggi; Zico; Carnevale. All: Vinicio. H. Verona: Garella; Tricella, Volpati, L.Marangon, Fontolan; Briegel, Fanna (41' Bruni), Sacchetti, Di Gennaro; Galderisi (89’ Turchetta), Elkjaer. All: Bagnoli.
Udinese-Hellas Verona 3-5 Reti: 3’ Briegel, 10’ Galderisi, 20’ Elkjaer, 45' Edinho, 53' Carnevale, 59' Mauro, 61' Elkjaer, 63' Briegel. Udinese: Brini; Galparoli, Cattaneo, Edinho, De Agostini; Gerolin, Mauro, Criscimanni (69' Miano), Selvaggi; Zico; Carnevale. All: Vinicio. H. Verona: Garella; Tricella, Volpati, L.Marangon, Fontolan; Briegel, Fanna (41' Bruni), Sacchetti, Di Gennaro; Galderisi (89’ Turchetta), Elkjaer. All: Bagnoli.
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