L'aria di tanti derby infuocati disputati all'ombra della mole e che spesso valevano lo scudetto, probabilmente diede un ulteriore motivazione a Franco Causio, quando l'undici ottobre 1981 il Torino scese sul terreno del Friuli per la quinta giornata del massimo campionato, stagione 1981/82. Il clima era già quello dell'ultima spiaggia, con i padroni di casa solitari ultimi in classifica con un solo punto e reduci da tre sconfitte consecutive contro dirette avversarie nella lotta per la salvezza: Ascoli (0-3), Avellino (1-2) e Cesena (1-2), mentre i granata erano partiti di slancio grazie a due vittorie consecutive, una sconfitta ed un pareggio. Lo sconcerto serpeggiava nella tifoseria friulana che si aspettava ben altro avvio di torneo, dopo il brillante precampionato e gli importanti rinforzi giunti a Udine durante il mercato estivo, tra cui il big Franco Causio dalla Juventus e il bomber interista Carletto Muraro e in molti già chiedevano la testa dell'allenatore Enzo Ferrari, protagonista della miracolosa salvezza nella stagione precedente. Inoltre, gran parte della stampa sportiva nazionale, riteneva il Barone ben avviato sul viale del tramonto, dopo aver perso il posto in nazionale a favore di Bruno Conti ed essere stato scavalcato da Marocchino nelle preferenze del Trap nell'undici titolare di Madama.
Fu un abbaglio clamoroso da parti di chi non aveva tenuto in debito conto dell'orgoglio, dell'integrità fisica e della classe purissima di Causio, che disputò una stagione straordinaria guidando l'Udinese alla salvezza con tre giornate d'anticipo dalla chiusura del campionato, vinse il Guerin d'Oro come miglior giocatore del campionato e si riguadagnò la fiducia di Enzo Bearzot che lo convocò nei 22 che poi vinsero il mondiale di Spagna, quello più bello della storia sportiva nazionale.
Ma torniamo a quel grigio pomeriggio d'autunno sul terreno del Friuli.
La squadra friulana, consapevole della necessità di raccogliere i due punti ed invertire la rotta, giocò una partita "garibaldina", schiacciando i granata nella loro metà campo per due terzi di gara e dove il Barone fece il bello e il cattivo tempo: calciò la punizione per la testa di Cesarone "Armaron" Cattaneo che valse il vantaggio sul finire del primo tempo, fece ammattire ininterrottamente il suo marcatore Salvadori con tutto il suo repertorio di dribbling, finte assassine e cambi di ritmo, raccolse un retropassaggio di Dossena e s'involò verso la porta torinista, freddando Terraneo in uscita con un sopraffino tocco di esterno destro a incrociare il pallone a filo d'erba nell'angolino opposto per il 2-0 ad inizio ripresa e siglando così il suo primo centro in maglia udinese.
L'Udinese rallentò il ritmo e venne subito colpita da un gol del neo-entrato Bonesso che per un attimo parve rimettere in discussione l'andamento del match: fu solo un lampo, perché l'Udinese riprese a macinare gioco e a 10 minuti dalla fine chiuse i giochi con un'inzuccata in tuffo di Carletto Muraro, anch'egli alla prima marcatura con i colori friulani.
Un'altra rete di Bonesso allo scadere servì solo per le statistiche e ad accorciare le distanze, fissando il risultato sul 3-2 finale per l'Udinese e rendere meno amaro il secondo ritorno a Udine da avversario di Massimo Giacomini, l'indimenticato tecnico artefice del salto triplo dalla C alla A delle zebrette friulane dopo 17 anni di purgatorio.
Anche questa volta sonoramente fischiato, dopo il precedente di due anni prima quando l'allenatore udinese purosangue sedeva sulla panchina del Milan: il popolo bianconero, brillando per ingratitudine, non gli aveva perdonato aver abbandonato dopo aver raggiunto la promozione in serie A la panchina friulana per quella milanista .
Udine, stadio Friuli
Domenica 11 ottobre 1981, ore 15,00
UDINESE - TORINO 3-2
Marcatori: Cattaneo 35', Causio 52', Bonesso 65', Muraro 77', Bonesso 87'
UDINESE: Della Corna, Gerolin, Tesser, Papais (85' Pancheri), Cattaneo, Orlando, Causio (cap.) (80' De Giorgis), Pin, Miano, Orazi, Muraro. Allenatore: Enzo Ferrari
TORINO: Terraneo, Danova, Salvadori (71' Ermini), Van de Korput, Giacomo Ferri, Beruatto, Bertoneri, Zaccarelli, Sclosa (55' Bonesso), Dossena, Pulici (cap.). Allenatore: Massimo Giacomini
Arbitro: Maurizio Mattei della Sezione di Macerata
Spettatori: 25 mila circa.
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