Sarebbe bello sapere che dietro le quinte la macchina amministrativa ha prodotto già qualche risultato in tema di reperimento di fondi e progettato qualche “piccolo” intervento per rendere fruibile alla cittadinanza anche una piccola porzione degli spazi verdi esistenti.
Magari per permettere di lasciare un fiore, a chi lo desidera, non solo una volta all’anno, sul monumento che ricorda i partigiani ivi fucilati durante i tremendi anni 1943-45.
Se non è così sono certo che qualcuno mi spiegherà che c’erano impedimenti tecnici insuperabili o qualche motivo altrettanto valido per non poter o voler modificare lo status quo.
Del resto è noto che in Italia per il cittadino e per la macchina amministrativo-burocratica il tempo scorre con velocità diversa, un anno del cittadino ha la dimensione di 5 minuti per la burocrazia.
O viceversa, se preferite.
La speranza è che non si ripeta la storia della Caserma Miani, della Lanfranco-Zucchi e della Vescovo, già tutte passate dal Demanio alla disponibilità del Comune da ben più di 5 minuti.