giovedì 22 maggio 2025

SPENTE LE LUCI SULLA STAGIONE: TEMPO DI BILANCI E PAGELLE

Per il terzo anno consecutivo il campionato di A2 per la Gesteco Cividale si è concluso al primo turno dei play-off con lo sfavore degli Dei del Basket, che non  hanno premiato il tiro preghiera di Francesco Ferrari sul filo dell'ultima sirena e permesso ai gialloblù di sfatare la tradizione negativa e accedere per la prima volta alle semifinali.

Rispetto ai due precedenti sfortunati, i tiri di Redivo sul ferro che nega gara 5 contro Cantù nel 2024  e nel 2023 il passaggio del turno a spese di Udine, in questa occasione riferisrsi solo agli Dei malevoli sarebbe riduttivo, perhè i ragazzi di Pillastrini erano riusciti a conquistarsi il vantaggio del fattore campo e si erano trovati a condurre la serie contro Forlì per 2-0 prima di subire la rimonta.

Certo, la "malasuerte" non si è dimenticata dei ducali neanche in questa post season, privando i gialloblù dell'apporto di Doron Lamb sul più bello e costringendo Lucio Redivo a giocare una serie condizionato fisicamente e ben lontano dal migliore stato di forma, ma se questo é vero è pur altrettanto vero che gli sfidanti sono arrivati a gara 5 senza poter contare su due uomini del peso specifico di Perkovic e Magro.  

Per cui al gong finale, in mezzo agli scroscianti e convinti applausi tributati da tutto il Palazzetto ai ragazzi di Pillastrini per l'ennesima stagione oltre le attese, si è mescolata una delusione che non era quella degli anni passati, quando il passaggio del turno non era nelle aspettative di nessino, quanto piuttosto l'amaro sapore di un'occasione persa. 

Nonostante lo sfortunato epilogo, in ogni caso anche questa volta c'è poco spazio per recriminazioni sulle rive del Natisone, ma tanti applausi per i protagonisti di un'altra annata da ricordare per le Aquile del Presidente Micalich, capaci di condurre una stagione da protagonisti assoluti in un campionato a 20 squadre, altamente competitivo e con un livello decisamente più elevato rispetto ai precedenti. 

Cividale, grazie al mantenimento quasi totale del roster che molto bene aveva fatto nella seconda parte del torneo 2023/24, ha disputato una prima parte di stagione rimanendo ancorata quasi per tutto il girone d'andata al battistrada Rimini, mettendo assieme una striscia di 9 successi consecutivi e guadagnando il quarto posto che è valso la qualificazione alle final four di Coppa Italia accarezzando il sogno di poter vincere addirittura il trofeo, avendo poi i gialloblù conqistato la finale, persa contro la corazzata Cantù.

In questa fase della stagione pure la fuoriserie APU Udine ha pagato dazio in via Perusini.

Ha poi fatto seguito una seconda parte di stagione con il mirino sulla coppa Italia, in cui la Gesteco ha patito gli effetti di infortuni che hanno colpito a turno e a lungo uomini chiave - vedasi Miani e Mastellari -  e poi minato a lungo andare le prestazioni del Sindaco Redivo, oltre che ad un fisiologico calo di forma, visto il format di una stagione che per lunghi tratti prevedeva gare praticamanete ogni 3 giorni.

Smaltita la delusione della sconfitta nella finale di coppa Italia che ha fatto perdere alcune posizioni di classifica mettendo ad un certo punto a rischio la partecipazione diretta al play-off, i gialloblù hanno saputo stringere i denti e "tirare fuori gli artigli" nelle ultime giornate, conquistando il quinto posto finale, andando a vincere su campi di dirette concorrenti come il Pala Pentassuglia di Brindisi e poi al PalaDozza, nella tana della Fortitudo.

Oltre al ruolino finale che dice 26 vittorie sulle 45 gare complessive disputate tra campionato (38) Coppa Italia (2) e playoff (5), cito due dati per far comprendere come la stagione gialloblù debba rimanere nella memoria ben più dello sfortunato epilogo della post season con cui ho aperto questo pezzo.

Udine, che ha stravinto il campionato guadagnandosi con pieno merito l'agognata promozione diretta al piano di sopra, ha perso 8 partite su 38: una sola in casa con Brindisi e poi fuori sempre a Brindisi, Forlì, Livorno, Orzinuovi, Rimini, Cividale e Bologna tutte gare invece vinte dai ragazzi di Pillastrini che, fuori casa contro le prime 13 della regular season hanno perso solo a Udine, Verona, Cantù (di 1punto), Pesaro, Rieti e Milano (al supplementare) battendo poi a Cividale tutte le prime 6 della classifica generale finale.

Prima di mandare in archivio definitivamente la stagione della maturità, tradizionalmente sempre più ostica e complessa rispetto a quelle dei debutti e prima di iniziare il meritato riposo che farà da preludio al lavoro della dirigenza ducale per "partorire" il roster che dovrà consolidare verso l'alto il volo delle Aquile nella prossima seria A2 2025/26, concludiamo con un "pagellone" per tutti i protagonisti dell'annata 2024/2025. 

L'impressione è che probabilmente per diversi di loro sia stata l'ultima stagione in maglia gialloblù e che ci si dovrà aspettare una sorta di "rifondazione" per far partire un nuovo ciclo, ma di questo ci sarà modo di scrivere e parlare, a ragion veduta, nel prossimo futuro.

In ordine di numerazione.

DERRICK MARKS 5

Arrivato in estate da Rimini per sostituire Doron Lamb, la guardia americana tradisce le aspettative pur partecipando alla serie iniziale di 9 successi consecutivi dei gialloblù, ma disputando tutte le gare fino alla sfida esterna contro l'Urania Milano senza mai dare l'impressione di essersi davvero integrato negli schemi di Pillastrini.

Troppi sono i match giocati "senza infamia" ma con ben poche lodi e così la dirigenza ducale, alla vigilia della gara interna pre-natalizia con Orzinuovi decide di rinunciare alle sue prestazioni per richiamare Doron Lamb sulle rive del Natisone.  

DORON LAMB 7

Richiamato tra l'entusiasmo generale a Cividale prima di Natale, impiega diverse gare prima di "carburare" e diventare di nuovo un punto di forza del roster ducale. 

L'indiscusso talento dell'americano ha permesso al coach di disporre nuovamente di alternative efficaci nel gioco d'attacco, in modo particolare nel periodo in cui sono calate le prestazioni di Lucio Redivo, anche se non ha avuto lo stesso impatto della stagione scorsa, dovendo fare i conti con un'autonomia limitata da condizioni fisiche non sempre ottimali e pure colpito dalla sfortuna a gara 4 dei play-off, quando un infortunio muscolare lo mette fuori dai giochi in un buon momento di forma.

Mezzo punto in meno per la discontinuità, prestazioni invece da ricordare la semifinale di Coppa al PalaDozza contro Rimini e gara 1 contro Forlì nel play-off, quando ha fatto vedere lampi di purissima classe.

LUCIO REDIVO 7

Stagione dai due volti per l'asso di Bahia Blanca: ad una prima giocata da par suo, lunga fase culminata nella sontuosa prestazione impreziosita da 38 punti contro Pesaro nell'ultima del girone d'andata e che vale la qualificazione alle Final Four di coppa Italia, ne segue una seconda in cui l'apporto dell'argentino cala vistosamente.

Bersagliato da infortuni e affaticamenti muscolari a ripetizione non riesce più a dare l'apporto a cui aveva ben abituato compagni e tifoseria; resta sempre un pericolo costante per le difese avversarie che lo marcano a vista spesso raddoppiando su di lui, talvolta però eccede nei tiri "ignoranti" senza la precisione dei tempi migliori. 

Il voto finale tiene conto dell'andamento ambivalente, l'impressione è che debba essere recuperato anche per il notevole logorio psicofisico accumulato giocando praticamente senza soste negli ultimi 2 anni tra voli transatlantici e impegni della nazionale. 

GABRIELE MIANI 6,5

Il lungo di Codroipo si è confermato certamente uno dei prospetti più interessanti della categoria quale giocatore eclettico, con molte frecce nell'arco: efficace a rimbalzo, buon tiro dai 6,75 e con movimenti letali sotto il canestro avversario, ma l'infortunio subito a fine novembre alla schiena contro la Fortitudo ne ha condizionato pesantemente tutto il resto della stagione.

Costretto a saltare molte gare e molti allenamenti, il suo apporto nella seconda parte del campionato è stato chiaramente discontinuo, dove sono emersi ancora i nodi su cui deve lavorare per diventare un top player, come la gestione dei falli e i "passaggi a vuoto" all'interno dello stesso match.

MARTINO MASTELLARI 6,5

Anche lui bersagliato ripetutamente da malanni muscolari tutte le volte che era entrato nella migliore condizione, ha potuto così a dare solo a singhiozzo l'importante apporto di punti quale "tiratore di striscia", ovvero la sua caratteristica più significativa. 

Dolorosa la sua assenza alle final four di Coppa Italia, decisivo in gara 2 del play-off, quando da solo porta in dote i tiri e i punti che mancano da Lamb e Redivo.

Si ripete in gara 4 alimentando la rimonta finale che però non si concretizza nelle ultime battute.

MICHAEL ANUMBA n.g.

La guardia arriva da Pistoia a stagione avanzata per allungare il roster assottigliatosi per via degli infortuni di Miani e Mastellari e rinforzare le rotazioni, viste le perduranti imperfette condizioni di Redivo.

Stenta parecchio ad inserirsi nei giochi e il coach Pillastrini gli concede alla fine poco spazio, rimanendo così una sorta di "oggetto misterioso".

A parte un buon match disputato nel finale travolgente in semifinale di coppa contro Rimini, non lascia tracce significative nei referti per ottenere una valutazione.

EUGENIO ROTA 7

Il capitano raggiunge e supera le 200 presenze in maglia gialloblù, diventando l'unico a disputare tutte le partite delle Eagles nei 5 anni di storia della società ducale e meritandosi la conferma per altre due stagioni in via Perusini.

Nella prima parte della stagione ricopre con profitto un ruolo simile a quello del torneo precedente, entrando in corso d'opera in rotazione con Redivo e Lamb, mentre nella parte finale viste le imperfette condizioni fisiche di molti suoi compagni vede crescere considerevolmente il suo minutaggio, con il coach che non rinuncia mai all'apporto del suo capitano in tutti i finali incandescenti.

Mezzo punto in più per essere un'Aquila della prima ora, che incarna lo spirito gialloblù ed ha la maglia delle Eagles incisa come una seconda pelle, mai domo e incapace di ammainare la bandiera, quali siano le condizioni di gara. 

LEONARDO MARANGON 7

Arrivato da Padova a Cividale nell'estate 2023 con le credenziali di enfant prodige dopo essersi fatto notare nel campionato di B con l'oscar di miglior under 18 del torneo, il classe 2005 a fine della scorsa stagione viene premiato come miglior under 21 del campionato di A2.

Atteso quest'anno alla conferma e ad un'ulteriore salto di qualità, fatica nella prima parte a mantenere i livelli raggiunti mentre esce alla distanza nel parte finale della stagione, sopperendo al calo di energia di diversi compagni, bersagliati a turno da acciacchi vari. 

Fisicità, doti atletiche e coraggio abbondano, resta da migliorare la precisione al tiro e la capacità nelle scelte delle soluzioni offensive migliori, attitudine che benchè assai migliorata, resta talvolta ancora pregiudicata da troppa precipitazione.

Il tempo lavora sicuramente per lui.

MATTEO BERTI 5,5

Stagione tra alti e bassi per il centro di 2,12, che non fa mai mancare il suo impegno e le doti morali all'interno del gruppo ma non riesce a dare continuità al bel finale dello scorso campionato, riuscendo solo a sprazzi a risultare decisivo sotto le plance.

Fa sentire di più il suo peso in fase difensiva, dove però è spesso penalizzato dal metro arbitrale e da una difficile gestione dei falli.

Giocatore da rivalutare. 

FRANCESCO FERRARI 8

Arrivato in estate da Borgomanero anche lui con la fama di enfant prodige, alla prima stagione di A2 Francesco si conferma in toto come uno dei talenti nostrani più interessanti a livello nazionale, tanto da essersi già attirato l'attenzione del CT Pozzecco che lo convoca a febbraio, pur senza impiegarlo, nella nazionale maggiore. 

Vince il trofeo di miglior under 21 della stagione, sciorinando atletismo, energia, coraggio e doti tecniche che sotto l'abile guida di Pillastrini diventano un fattore spesso decisvo per le fortune delle Aquile, in modo particolare nel momento in cui Ferrari riesce a non far rimpiagere il compagno Miani quando questi resta a lungo fuori per il noto infortunio di fine novembre.

Da migliorare il tiro dalla lunetta, vero tallone d'Achille per tutta la stagione.

In riva al Natisone si augurano di vederlo almeno ancora un anno in gialloblù, dove il classe 2005 potrebbe disporre di un minutaggio sempre più importante ed in grado di levigare con i giusti tempi il diamante ancora grezzo del suo talento.

 GIACOMO DELL'AGNELLO 9

Jack è sicuramente quello che non solo ha confermato in toto tutte le belle cose fatte vedere lo scorso campionato ma addirittura ha migliorato le performance in maniera davvero importante, alzando anche i tentativi e le percentuali dall'arco.

Sempre presente, consolida in modo indiscutibile il ruolo di guida dello spogliatoio e offre un rendimento sopra la media con continuità in tutto l'arco della stagione, sia in difesa che in attacco. Giocatore che oltre alla garra sconfinata fa della capacità di leggere molto bene lo sviluppo delle fasi di gioco un vero punto di forza.  

In scadenza di contratto, ha sicuramente attirato su di sè l'attenzione di molte piazze importanti ed ambiziose che militano in A2, per cui la sua permanenza nella città ducale resta tutta da decifrare.

NICCOLO' PICCIONNE n.g.

Il play proveniente in estate da Ancona è sempre a referto, sono però troppo pochi i minuti che vengono concessi in prima squadra per poter valutare il terzo classe 2005 del Roster.  

STEFANO PILLASTRINI E STAFF 8

Diversamente dall'estate 2023, riparte dallo stesso gruppo che ha concluso in maniera brillante la stagione 2023/24 e la scelta paga alla grande per tutta la prima parte, quando maggior coesione rispetto ai competitors e squadra che lavora al completo senza intoppi fisici, portano le Aquile fino al secondo posto in classifica in un campionato di A2 a 20 squadre ritenuto, a ragione, il più difficile e competitivo degli ultimi 15 anni.

Gestisce al meglio i talenti di Marangon e Ferrari, garantendogli minuti veri e la possibilità di crescere senza essere appesantiti dalla pressione della piazza che deve vincere per forza tutte le partite.

Quando gli avversari di blasone e con rotazioni più ampie trovano la "quadra" e Cividale incomincia ad essere rimaneggiata a causa di infortuni a ripetizone, sa trovare i modi giusti per fare in modo che il gruppo non perda determinazione e riesce a rimanere sempre ancorato nelle posizioni di vertice.

Le final four di Coppa Italia che portano Cividale ad un passo dalla conquista di uno storico traguardo sono la perla della stagione, anche se in finale i suoi ragazzi non riescono ad andare oltre i propri limiti  nella finale contro Cantù.

Il contraccolpo fisico e psicologico che subisce la squadra non è banale, ma anocra una volta il Pilla ed il suo staff riescono a toccare le corde giuste per far riprendere quota la gruppo, nonostante tutti i contrattempi, fino ad un primo turno di playoff combattuto e perso dopo 5 gare molto equilibrate. 

Terminata la regular season si lega per altri tre anni al club ducale, per l'avvio di un nuovo progetto di crescita che molto probabilmente lo vedrà nella costruzione di un roster rinnovato e nel lancio di altri giovani talenti, abilità che fanno di Stefano Pillastrini un vero Maestro.

MAREA GIALLA, PASSIONE DUCALE, BRIGATA RUALIS 10 e LODE

D'accordo che quando si vince e le cose procedono con il vento in poppa è tutto più semplice e tutti vogliono partecipare, ma la tifoseria ducale si è confermata ancora una volta il fiore all'occhiello del club, non facendo mai mancare il suo appoggio appassionato, caloroso e genuino ma sempre rispettoso dell'avversario, anche quando questo non si comportava con reciproco fair-play.

Hanno seguito la squadra in buon numero in tutta la penisola guadagnadosi spesso l'apprezzamento anche dei supporter delle squadre ospitanti per educazione e sportività.

L'esodo massiccio a Bologna nel weekend delle Final four di Coppa Italia e l'impresa dei "ciclisti" che raggiungono Brindisi restono per i posteri  le perle della stagione.

Si meritano la lode per non aver mai raccolto le provocazioni, neppure quando vengono "stuzzicati" dai "cugini" dell'APU, che sia in via Perusini che al Carnera espongono striscioni all'indirizzo della Marea Gialla e neppure quando la tifoseria di Forlì, accorsa numerosa al PalaGesteco per gara 5, non brilla per educazione e sportività.  

Un patrimonio di passione genuina e spontanea, da conservare, e di cui la società del Presidente Micalich è ben consapevole di avere "tra le mani". 

Un diverso "Tempietto Longobardo".


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